La morte del proprio io

Legato com’era a tutte le stagioni, perché io perdessi il ricordo di Albertine avrei dovuto dimenticarle tutte, a costo poi di ricominciare a conoscerle come un vecchio colpito da emiplegia che impara di nuovo a leggere; avrei dovuto rinunciare a tutto l’universo. Soltanto, mi dicevo, una vera morte di me stesso avrebbe potuto (se non fosse anch’essa impossibile) consolarmi della sua. Non pensavo che la morte del proprio io non è né impossibile, né straordinaria; anch’essa si consuma a nostra insaputa, se si vuole nostro malgrado, ogni giorno, e io avrei sofferto della ripetizione d’ogni sorta di giornate che non solo la natura, ma circostanze artificiose, un ordine più convenzionale introducono in una stagione.

Marcel Proust, Albertine scomparsa I

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

La morte del proprio ioultima modifica: 2022-12-05T16:17:42+01:00da ellen_blue

Lascia un commento

Se possiedi già una registrazione clicca su entra, oppure lascia un commento come anonimo (Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog).