Non si è che grazie a ciò che si possiede

Non si è che grazie a ciò che si possiede, non si possiede che quel che ci è realmente presente, e quanti dei nostri ricordi, dei nostri umori, dei nostri pensieri se ne vanno in viaggio lontano da noi, dove li perdiamo di vista! Non riusciamo più, allora, a metterli in conto a quel totale che è il nostro essere. Ma essi hanno, per rientrare in noi, sentieri segreti. E certe sere che mi ero addormentato senza rimpiangere, quasi, Albertine – non si può rimpiangere ciò che non si ricorda -, trovavo al risveglio come una flotta di ricordi venuti ad incrociare dentro di me, nella piena chiarezza della coscienza, dove li distinguevo a meraviglia. Piangevo allora quel che vedevo così bene e che il giorno prima, per me, non era che il niente. Il nome di Albertine, la sua morte avevano cambiato senso; i suoi tradimenti avevano ripreso di colpo tutta la loro importanza.

Marcel Proust, Albertine scomparsa I

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

Non si è che grazie a ciò che si possiedeultima modifica: 2023-01-17T18:21:58+01:00da ellen_blue

Lascia un commento

Se possiedi già una registrazione clicca su entra, oppure lascia un commento come anonimo (Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog).