Albertine rediviva

AMICO MIO VOI MI CREDETE MORTA, PERDONATEMI, SONO VIVISSIMA, VORREI VEDERVI, PARLARE DI MATRIMONIO, QUANDO TORNATE? TENERAMENTE. ALBERTINE. Avvenne allora in modo inverso lo stesso che per la nonna: quando avevo saputo di fatto che la nonna era morta non avevo avuto, dapprima, alcun dolore. E non avevo realmente sofferto della sua morte se non quando dei ricordi involontari me l’avevano resa viva. Adesso che nel mio pensiero Albertine, per me, non viveva più, la notizia che era viva non mi diede la gioia che avrei immaginata.

[…]

La morte non agisce in modo diverso dall’assenza. Il mostro alla cui comparsa il mio amore aveva tremato, l’oblio, aveva finito, secondo le mie previsioni, col divorarlo. Non solo la notizia che era viva non ridestò il mio amore, non solo mi consentì di constatare quanto fosse ormai avanzato il mio ritorno all’indifferenza, ma impresse istantaneamente a quest’ultimo un’accelerazione così brusca da farmi chiedere retrospettivamente a me stesso se, a suo tempo, la notizia opposta, quella della morte di Albertine, non avesse inversamente, perfezionando l’opera della sua fuga, esaltato il mio amore e ritardato il suo declino.

[…]

(…) il mio amore per Albertine non era stato che una forma passeggera della mia devozione alla giovinezza. Crediamo di amare una fanciulla e in lei non amiamo, ahimè!, che l’aurora di cui il suo volto riflette momentaneamente il rossore.

Marcel Proust, Albertine scomparsa III

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

 

Albertine redivivaultima modifica: 2023-03-12T15:49:12+01:00da ellen_blue

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