I grandi nervosi, le donne, i sonniferi, la morfina

Tutto questo le donne lo indovinano, e sanno che possono concedersi il lusso di non darsi mai a quelli nei quali – se sono stati, i primi giorni, troppo nervosi per nasconderlo – sentono l’inguaribile desiderio di loro. La donna è troppo felice di ricevere, senza dare nulla, molto più di quanto è solita ricevere quando si dà. I grandi nervosi credono, così, alla virtù del loro idolo. E l’aureola che le mettono attorno alla testa è dunque un prodotto – ma, come si vede, molto indiretto – del loro amore eccessivo. Esiste allora nella donna ciò che esiste a uno stato di inconsapevolezza in certi medicinali ignari della propria astuzia come i sonniferi, la morfina. Non è a quelli cui danno il piacere del sonno o un autentico benessere che essi sono assolutamente necessari, non è da loro che vengono acquistati a peso d’oro, scambiati con tutto ciò che il malato possiede, ma da altri malati (che d’altronde sono forse gli stessi, ma diventati, a distanza di qualche anno, diversi) cui il medicinale non dà né il sonno né alcuna voluttà ma che, finché non ce l’hanno, sono in preda a un’agitazione che vogliono far cessare a qualsiasi prezzo, foss’anche quello della vita.

Marcel Proust, Il Tempo ritrovato

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

I grandi nervosi, le donne, i sonniferi, la morfinaultima modifica: 2023-04-16T12:18:11+02:00da ellen_blue

Lascia un commento

Se possiedi già una registrazione clicca su entra, oppure lascia un commento come anonimo (Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog).