L’oscurità e il piacere

Molti, più che di ritrovare la propria libertà morale, furono tentati dall’oscurità scesa di colpo nelle strade. Alcuni di quei pompeiani su cui già pioveva il fuoco del cielo scesero negli ambulacri del métro, bui come catacombe. Sapevano, infatti, di non esservi soli. L’oscurità in cui ogni cosa è immersa come in un nuovo elemento ha come effetto, irresistibilmente tentatore per certuni, di sopprimere il primo stadio del piacere e di farci entrare senza indugio in un dominio di carezze cui non si accede, di solito, che dopo qualche tempo. Sia l’oggetto bramato, di fatto, una donna o un uomo, anche supponendo che l’approccio sia semplice, e inutili le galanterie che si prolungherebbero all’infinito in un salotto (almeno in piena luce), di sera (persino in una strada, per poco illuminata che sia) c’è quanto meno un preambolo durante il quale gli occhi son soli a banchettare e il timore dei passanti, della stessa creatura ambita, ci impedisce di fare qualcosa di più che guardare, che parlare. Nell’oscurità, tutto questo vecchio gioco è abolito, le mani, le labbra, i corpi possono entrare in gioco per primi. Se si è respinti c’è sempre la scusa, appunto, dell’oscurità, e degli errori di cui essa è causa. Se non lo si è, la risposta immediata del corpo che non si ritrae, che si accosta, ci dà di colei (o di colui) cui silenziosamente ci rivolgiamo l’idea che non abbia pregiudizi, che sia piena di vizio, idea che aggiunge un sovrappiù all’ebbrezza d’aver potuto mordere il frutto direttamente, senza desiderarlo con gli occhi e senza chiedere permessi. L’oscurità, intanto, persiste; immersi in quel nuovo elemento, gli habitués di Jupien, convinti d’aver viaggiato, d’essere andati ad assistere a un fenomeno naturale come un’alta marea o un’eclissi, e di gustare, in luogo d’un piacere affatto preparato e sedentario, quello di un incontro fortuito nell’ignoto, celebravano ai boati vulcanici delle bombe, appiè d’un lupanare pompeiano, riti segreti nelle tenebre delle catacombe.

Marcel Proust, Il Tempo ritrovato

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

L’oscurità e il piacereultima modifica: 2023-04-18T09:01:44+02:00da ellen_blue

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