Fra tutti i presupposti che l’amore esige per nascere, ciò a cui tiene di più, e che gli fa chiudere un occhio sul resto, è la nostra convinzione che una persona partecipi a una vita sconosciuta nella quale il suo amore ci farebbe penetrare. Anche le donne che pretendono di giudicare un uomo soltanto dal suo fisico vedono in questo fisico l’emanazione di una vita speciale. È per questo che si innamorano dei militari, dei pompieri; l’uniforme le rende meno esigenti quanto al viso; sotto la corazza sono convinte di baciare un cuore diverso, avventuroso e dolce; e un giovane sovrano, un principe ereditario non ha bisogno, per fare le più lusinghiere conquiste nei paesi stranieri dove si reca, del profilo regolare che sarebbe forse indispensabile a un viaggiatore di commercio.
[Marcel Proust, Alla Ricerca del tempo perduto, Dalla parte di Swann, traduzione di Giovanni Raboni, I Meridiani Mondadori ] p.123
Che ci si possa innamorare più di una divisa che del suo contenuto, sicuramente ci può stare; non a caso, “il fascino della divisa” è un’influencer come tante altre. Il “fascino della Ferrari”, il “fascino dello yacht”, il “fascino dell’artista”, il “fascino del gangster”, il “fascino del principe”, il “fascino del calciatore”, il “fascino del magnate”, il “fascino dello scrittore” (se poi si chiama Marcel…) e così via.
Rimane il fatto che è pur sempre un amore pilotato.
E a proposito di “amore pilotato” come non citare Top Gun? ma non chiedermi niente di quel film, perché tutto quello che so è relativo a qualche spezzone e alla colonna sonora.
Eheh, quello è il quasi “top” dell’amore pilotato. Più top di quello c’è solo il fascino dell’astronauta :))