Gli orologi interiori

[…] –  gli orologi interiori assegnati agli uomini non sono tutti regolati sulla stessa ora. Uno suona l’ora del riposo mentre l’altro suona quella del lavoro, uno quella del castigo che il giudice deve infliggere quando nel colpevole è già suonata da tempo quella del pentimento e del perfezionamento interiore. Ma a chi fosse venuto a trovarmi o m’avesse fatto cercare io avrei avuto il coraggio di rispondere che avevo, per cose essenziali di cui era necessario che venissi messo al corrente senza indugio, un urgente, capitale appuntamento con me stesso. E tuttavia, sebbene vi sia uno scarso rapporto fra il nostro io vero e l’altro, a causa dell’omonimia, e del corpo in comune fra i due, l’abnegazione che ci fa sacrificare i doveri più facili sembra agli altri egoismo.

Marcel Proust, Il Tempo ritrovato

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

Gli orologi interioriultima modifica: 2023-06-08T16:29:34+02:00da ellen_blue

4 pensieri riguardo “Gli orologi interiori”

  1. “… a chi fosse venuto a trovarmi o m’avesse fatto cercare io avrei avuto il coraggio di rispondere che avevo, per cose essenziali di cui era necessario che venissi messo al corrente senza indugio, un urgente, capitale appuntamento con me stesso. E tuttavia, sebbene vi sia uno scarso rapporto fra il nostro io vero e l’altro, a causa dell’omonimia, e del corpo in comune fra i due, l’abnegazione che ci fa sacrificare i doveri più facili sembra agli altri egoismo.”

    Non dico che ormai, grazie a te, conosco Marcel – se lo facessi, più che presuntuoso, sarei un cretino, però posso dire che, mentre sulla sua capacità estetica è difficile che possa sorprendermi perché ci sono allenato, è sulla capacità di disegnare comportamenti umani, alcuni dei quali…, che non finirà mai di sorprendermi.

    1. È così, in pratica ha vivisezionato tutti i tipi umani che gli sono capitati a tiro, a cominciare da se stesso. Doveva avere una capacità di analisi e compenetrazione invidiabili…io credo che, al di là del mio fanatismo per la Recherche, non si esca indenni dalla lettura di certe pagine perché ti obbligano (e non è un male) all’introspezione. Ovviamente tutto dipende da chi legge, le persone superficiali (e non gliene faccio una colpa) troveranno noiose quelle che per loro restano “descrizioni”. Per quanto mi riguarda, qui mi sono rispecchiata in questo: “l’abnegazione che ci fa sacrificare i doveri più facili sembra agli altri egoismo”.

      1. “capacità di disegnare comportamenti umani, alcuni dei quali…, che non finirà mai di sorprendermi”

        Quel “alcuni dei quali…” che ho lasciato in sospeso, intendevo proprio che fra le millemila analisi di comportamenti che propone Proust, in questa in particolare mi ci rispecchio anch’io e, in questa pagina, di comportamenti non ce n’è più d’uno: “l’abnegazione che ci fa sacrificare i doveri più facili sembra agli altri egoismo” è l’unico.
        Diciamo che è un modo d’essere o di fare comune ai pesci? :))

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