Un piccolo colpo sui vetri, come se qualcosa li avesse urtati, seguito da un’ampia caduta leggera come di granelli di sabbia che qualcuno avesse gettati da una finestra del piano di sopra, poi la caduta che s’estende, si normalizza, trova un ritmo, diviene fluida, sonora, musicale, innumerevole, universale: era la pioggia.
[Marcel Proust, Alla Ricerca del tempo perduto, Dalla parte di Swann, traduzione di Giovanni Raboni, I Meridiani Mondadori ] p.124
La pioggiaultima modifica: 2023-09-05T07:52:47+02:00da
Me-ra-vi-glio-so.
… e, per una volta, faccio finta di credere che non sia stata la tua mano a girare il vaso dei fiori perché io restassi a bocca aperta nello scoprire che, a differenza di quando c’è il sole, quando piove anche i fiori girano il viso dalla parte opposta…
Ma non ti sembra di sentire il ritmo stesso della pioggia?
Marcel dice che pure quello che hai scritto tu è bello…
Infatti, in sole cinque righe.
Ringrazialo, ma non dirgli che mi fido solo di te…
… e non dirgli nemmeno che, se solo avesse aggiunto un’altra riga, sarebbe passato da “meraviglioso” a perfetto:
Un piccolo colpo sui vetri, come se qualcosa li avesse urtati, seguito da un’ampia caduta leggera come di granelli di sabbia che qualcuno avesse gettati da una finestra del piano di sopra, poi la caduta che s’estende, si normalizza, trova un ritmo, diviene fluida, sonora, musicale, innumerevole, universale: era la pioggia.
Ed io, che scemo, avevo pensato fosse l’amore.
🙂
No, non glielo dico, ho paura dei suoi strali 🙂
Ecco, brava.
Sugli strali, però, considerato quel tuo cuore così ballerino, farei attenzione anche al dottor Schultz (“amore a prima vista”, tzè!).
Ecco, cominci a spiattellare? E poi chi l’ha detto che il mio cuore è ballerino? Sarebbe più corretto dire che è un cuore in inverno 😉
Ma la pioggia somiglia all’amore, fidati.
Sempre meglio un cuore in inverno che in inferno :))
***
Mi fido e credo che abbia due particolari in comune con l’amore, uno: “s’estende, si normalizza, trova un ritmo, diviene fluida, sonora, musicale, innumerevole, universale”… l’altro è quando ti sorprende impreparato e senza ombrello, è più pericolosa 🙂
Tornando a Quentin, mi hai fatto venir voglia di riguardarmi un po’ dei suoi film e stasera mi riguardo questo: https://streamingcommunity.bet/titles/935-cera-una-volta-a-hollywood.
Non l’ho mai visto, mi hanno fuorviata alcune critiche poco lusinghiere, ma se mi dici che ne vale la pena torno sui miei passi 🙂
Ti fuorvierei perché su Tarantino non scarto nulla. Django era un omaggio a Sergio Corbucci che lo inventò, questo era un omaggio a Sergio Leone.
Finisco di vedere Kill Bill vol.2 e poi do un’occhiata al film che suggerisci. Anch’io mi fido di te 🙂