Sull’amore (che non è una passione disinteressata)

D’altra parte, di fronte a tutti gli avvenimenti che nella vita e nelle sue contrastate situazioni si riferiscono all’amore, la cosa migliore è non cercare di capire, dal momento che – in ciò che hanno di inesorabile come di insperato – sembrano governati da leggi più magiche che razionali. Quando un multimilionario, un uomo malgrado ciò affascinante, viene liquidato da una donna povera e priva di fascino con la quale convive, e fa appello, nella sua disperazione, a tutte le potenze dell’oro, mette in gioco tutte le influenze della terra, senza riuscire a farsi riprendere, conviene, davanti all’invincibile ostinazione della sua amante, supporre che il Destino voglia abbatterlo e farlo morire di crepacuore, piuttosto che cercare una spiegazione logica. Gli ostacoli contro i quali l’amante deve lottare, e che la sua immaginazione eccitata dalla sofferenza tenta invano d’indovinare, risiedono a volte in qualche singolarità del carattere della donna ch’egli non riesce a riconquistare, nella sua stupidità, nell’influsso che esercitano su di lei e nei timori che le suggeriscono persone a lui sconosciute, nel genere di piaceri che lei chiede momentaneamente alla vita e che né l’amante, né il suo denaro possono offrirle. In ogni caso, l’amante è nella posizione peggiore per conoscere la natura degli ostacoli che l’astuzia della donna gli nasconde e che il suo stesso buonsenso, ingannato dall’amore, gli impedisce di valutare esattamente. Essi somigliano a tumori che il medico finisce col ridurre senza averne identificato l’origine. Come quei tumori, anche questi ostacoli rimangono misteriosi e, tuttavia, sono temporanei. Solo che, in genere, durano più a lungo dell’amore. E poiché l’amore non è una passione disinteressata, l’innamorato che ha smesso di amare non cerca più di sapere perché la donna povera e frivola ch’egli amava si è ostinatamente rifiutata, per anni, di continuare a farsi mantenere da lui.

Ora, lo stesso mistero che spesso sottrae alla vista la causa delle catastrofi, nel campo dell’amore avvolge con minore frequenza la repentinità di certe soluzioni felici (come quella offertami dalla lettera di Gilberte). Soluzioni felici o che, almeno, sembrano esserlo, giacché quasi mai ve ne sono di realmente felici quando si tratti d’un sentimento di tale sorta che ogni soddisfazione che gli si dia non fa, in genere, che spostare il dolore. A volte, tuttavia, si ottiene una tregua, e si ha per qualche tempo l’illusione d’essere guariti.

M. Proust, Intorno a Madame Swann

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

Sull’amore (che non è una passione disinteressata)ultima modifica: 2021-08-11T16:06:52+02:00da ellen_blue

4 pensieri riguardo “Sull’amore (che non è una passione disinteressata)”

  1. D’altra parte, di fronte a tutti gli avvenimenti che nella vita e nelle sue contrastate situazioni si riferiscono all’amore, la cosa migliore è non cercare di capire, dal momento che – in ciò che hanno di inesorabile come di insperato – sembrano governati da leggi più magiche che razionali. [Fin qua ci arriviamo tutti, non vale nemmeno la pena cercare di capire :)] Quando un multimilionario, un uomo malgrado ciò affascinante, [come malgrado ciò? Tante volte è solo per quello :)] viene liquidato da una donna povera e priva di fascino con la quale convive, e fa appello, nella sua disperazione, a tutte le potenze dell’oro, mette in gioco tutte le influenze della terra, senza riuscire a farsi riprendere, conviene, davanti all’invincibile ostinazione della sua amante, supporre che il Destino voglia abbatterlo e farlo morire di crepacuore, piuttosto che cercare una spiegazione logica. [ma quale logica e Destino? Vuol dire che neanche i milioni ti rendono affascinante :)] Gli ostacoli contro i quali l’amante deve lottare, e che la sua immaginazione eccitata dalla sofferenza tenta invano d’indovinare, risiedono a volte in qualche singolarità del carattere della donna [sì vabbuò, continua ad arrampicarti sugli specchi :)].

  2. Mia interpretazione. Un uomo milionario e affascinante, ovvero bello, ama una “donna povera e priva di fascino” che lo liquida…dai, a livello razionale è inammissibile, davvero la dinamica dell’abbandono non sta in piedi. O lei ama un altro oppure lo detesta così visceralmente da preferire la povertà e molto probabilmente la solitudine, essendo brutta, ma preferisce andarsene. Dal punto di vista del milionario, bisogna ammettere che inspiegabile. Ovviamente lui mostra di non essere umile, perché ricchezza e bellezza non sono garanzia di nulla , e in questo mi riallaccio, in qualche modo, al tuo ragionamento.

  3. Concordo con la tua interpretazione se, come te, guardo la faccenda dal punto di vista di Swann, ma il fatto che lui sia milionario, si ritenga affascinante (sua convinzione) e, soprattutto, consideri la povertà di Odette una dipendenza nei suoi confronti, mi pare eccessivo. Anche perché una donna “priva di fascino”, a suo dire, mi pare che un po’ di uomini “affascinanti” (fra questi proprio lui) se li è portati a letto. A me sembra che le riflessioni di Swann siano dettate più dalla rabbia di non essere riuscito a sottometterla che ad una razionalità giustificabile. Tu dici che “la dinamica dell’abbandono non sta in piedi”, ma io la vedo come una forma di ribellione di una donna che deve sopportare una relazione nella quale il Swann le fa pesantemente pesare quei giudizi che qui scrive, ma che nella vita Odette comprende dagli sguardi e dalle mezze parole ovvero che lei per lui rimane una “pezzente che deve tutto a lui ed una donna anche priva di fascino”. Tu dici “O lei ama un altro oppure lo detesta così visceralmente da preferire la povertà e molto probabilmente la solitudine, essendo brutta, ma preferisce andarsene.”, sarà anche brutta, ma c’è un limite a tutto di fronte ad umiliazioni di questo genere. Tu dici “Dal punto di vista del milionario, bisogna ammettere che inspiegabile”. Certo, ma è un milionario più pezzente di Odette perché ripetendo che non comprende come “una donna povera e priva di fascino” possa non voler più stare con lui, significa che a parti invertite (lui povero e privo di fascino) farebbe buon viso a cattivo gioco e continuerebbe, sopportando tutte le umiliazioni, a leccare il culo al proprio padrone pur di non rinunciare ad una posizione privilegiata.
    p.s.: spero che non mi cacci di casa adesso 🙁

  4. Anche se questa pagina è correlata alle vicende di Swann e Odette, qui Proust fa una digressione d’ordine generale e prova a ragionare sulle dinamiche esposte. Poi, ma l’ho già detto anche se poco chiaramente, le scelte di una persona, talvolta, non sono una questione di logica, quindi la donna povera e brutta dà il benservito all’amante bello e ricco. Vado sul personale: avrei potuto diventare ricca (opzione rifiutata sdegnosamente) e in un’altra occasione, se mi fossi fidanzata con una certa persona, sarei stata introdotta nell’alveo dei ricercatori (universitari), ma, anche in questo caso, no grazie. P.S. Non ti caccerei mai e lo sai. 🙂

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