Swann e sua figlia Gilberte

Swann era di quegli uomini che, vissuti a lungo nelle illusioni dell’amore, hanno visto il benessere di cui hanno fatto dono a molte donne accrescerne la felicità senza suscitare alcuna riconoscenza, alcuna tenerezza nei loro confronti; e tuttavia nel proprio figlio credono d’avvertire un affetto che, incarnato nel loro stesso nome, li farà sopravvivere alla morte. Quando Charles Swann non fosse più esistito, ci sarebbe stata ancora una Mademoiselle Swann, o una Madame X, nata Swann, che avrebbe continuato ad amare il padre scomparso. Magari ad amarlo troppo, doveva pensare Swann, giacché mormorò a Gilberte: “Sei una cara figliola”, con il tono, reso più commosso dall’inquietudine, che ci ispira per l’avvenire la tenerezza troppo appassionata d’una creatura destinata a sopravviverci.

M. Proust, Intorno a Madame Swann

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

W 567 Claude Monet - Les glaçons - Floating Ice [1880] | Flickr

Voyez comme tout miroite, comme tout est mirage par ce dégel : vous ne savez plus ici si c’est de la glace ou du soleil, et tous ces morceaux de glace brisent et charrient les reflets du ciel, et les arbres sont si brillants qu’on ne sait plus si leur rousseur vient de l’automne ou de leur espèce, et on ne sait plus où l’on n’est, si c’est le lit d’un fleuve ou la clairière d’un bois.

Commento di Proust al quadro Glaçons di Monet

Swann e sua figlia Gilberteultima modifica: 2021-08-19T11:56:28+02:00da ellen_blue

6 pensieri riguardo “Swann e sua figlia Gilberte”

  1. “Swann era di quegli uomini che, vissuti a lungo nelle illusioni dell’amore, hanno visto il benessere di cui hanno fatto dono a molte donne accrescerne la felicità senza suscitare alcuna riconoscenza.”

    Ancora a commerciare con l’amore. Da un lato lo ammette lui stesso parlando d’illusioni d’amore, dall’altro tirare in ballo la riconoscenza. Se l’amore fosse riconoscenza…

    Comunque, leggendo il commento al quadro di Monet, forse il commento diventa addirittura più bello del quadro. E questo non può aver fatto piacere a Monet. 🙂

  2. Perdonami, ma credo che si debba essere riconoscenti nei riguardi di chi ci ama. Non ti lascerebbe l’amaro in bocca pensare a una donna per la quale ti sei prodigato e che a stento ti dice un grazie? (Il commento al quadro è di una grazia, di una leggerezza che lascia esterrefatti. Non dice nulla di straordinario, ma lo rende tale).

    1. “Non ti lascerebbe l’amaro in bocca pensare a una donna per la quale ti sei prodigato e che a stento ti dice un grazie?”
      Se fosse la donna che amo, no perché, al limite, comprendo il “grazie” da qualcuno a cui sono amico, a cui voglio bene o provo affetto. Per la donna che amo non mi prodigi, l’amo e nel pacchetto c’è tutto. E non c’è tutto perché ce l’ho messo, ma c’è dentro.

      “Non dice nulla di straordinario, ma lo rende tale”, esattamente come l’ho letto io.

  3. Anch’io non pretendo il grazie in amore, ma in genere apprezzo le persone che usano quella parola. Io la uso in ogni contesto, anche in quello amoroso. “Non dice nulla di straordinario, ma lo rende tale”, esattamente come l’ho letto io. Grazie 🙂

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