Il Narratore e Madame Swann

Le belle giornate erano finalmente ricomparse, e anche il caldo. Sapendo che, prima di colazione, Madame Swann usciva per un’ora e andava a fare quattro passi in avenue du Bois (…), ottenni dai miei genitori di poter mangiare ogni domenica (gli altri giorni della settimana, a quell’ora, ero impegnato) assai più tardi di loro, all’una e un quarto, e di poter andare prima a fare un giro. In quel mese di maggio, mentre Gilberte era ospite di certe amiche in campagna, non mancai una sola volta all’appuntamento.

[…]

E poiché la durata media della vita – la longevità relativa – è per i ricordi delle sensazioni poetiche molto superiore che non per quelli dei dispiaceri amorosi, alle pene che soffrivo allora a causa di Gilberte, e che da tanto tempo sono svanite, è sopravvissuto il piacere che sempre provo – quando mi metto a leggere, in una sorta di quadrante solare, i minuti compresi tra mezzogiorno e un quarto e l’una in un giorno di maggio – rivedendomi discorrere così con Madame Swann, sotto il suo parasole, come sotto il riflesso d’un pergolato di glicini.

(paragrafo conclusivo di Intorno a Madame Swann)

M. Proust, Intorno a Madame Swann

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

Ornella Muti nel film Un amore di Swann

Il Narratore e Madame Swannultima modifica: 2021-08-23T12:11:46+02:00da ellen_blue

2 pensieri riguardo “Il Narratore e Madame Swann”

  1. Qui, mi soffermerei sulla Muti che, nel mio immaginario mi ha dato sempre l’idea di essere una donna, oltre che molto bella, anche ambigua. Forse ideale per interpretare Odette.
    Del resto in un’ora non fai 4 passi in avenue du Bois, ma anche solo passeggiando la fai tutta avanti e indietro.
    “E poiché la durata media della vita – la longevità relativa – è per i ricordi delle sensazioni poetiche molto superiore che non per quelli dei dispiaceri amorosi”, che dire, mi fa piacere per Marcel, però non funziona così per tutti. O meglio, non tutte le esperienze amorose sono uguali, quindi quell’affermazione non ne farei un qualcosa di oggettivo ed universale.

  2. La Muti sarà stata di certo ambigua da giovane (ora fa la nonna a tempo pieno). Quanto alle righe che riporti tra virgolette, hai ragione, in questo caso l’universalità deve lasciare il passo alla soggettività.

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