Ricordare i nomi

Nel grande gioco a rimpiattino messo in atto dalla memoria quando si va in cerca di un nome, ciò che si verifica non è una serie graduale di approssimazioni. Prima non vediamo niente e poi, di colpo, compare il nome esatto, diversissimo da quello che ci sembrava d’intravedere. Non è stato lui a venire sino a noi. No, io credo piuttosto che, vivendo, noi non facciamo altro che allontanarci dalla zona in cui un nome è qualcosa di ben distinto; e che, grazie a un esercizio della volontà e dell’attenzione atto ad acuire il mio sguardo interiore, io avessi d’un tratto perforato la semioscurità e visto con chiarezza. In ogni caso, se fra l’oblio e il ricordo vi sono delle transizioni, si tratta di transizioni inconsce. I nomi intermedi attraverso i quali passiamo prima di trovare il nome vero sono, infatti, nomi falsi, e non ci avvicinano per niente all’obiettivo. Spesso non sono nemmeno, in senso proprio, dei nomi, ma semplici consonanti, che non figurano nel nome ritrovato. D’altronde, il lavorìo dell’intelletto che passa dal nulla alla realtà è talmente misterioso che, in fin dei conti, quelle consonanti false potrebbero essere delle pertiche protese verso di noi, in modo preliminare e maldestro, per aiutarci a ghermire il nome esatto”.

M. Proust, Sodoma e Gomorra II

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

Ricordare i nomiultima modifica: 2022-03-18T15:52:56+01:00da ellen_blue

5 pensieri riguardo “Ricordare i nomi”

  1. Certo che hai dell’incredibile, Marcel. Se fossi vissuto in questo secolo, saresti stato il pubblicitario più ricercato al mondo perché, effettivamente, le sai tutte. In fondo a chi non succede di avere un cazzo di nome sulla punta della lingua, ma di non ricordarlo e, più che un vuoto di memoria, sembra che quello sia un momento nel quale la nostra mente si diverta a giocare con noi soprattutto quando, sfuggendoci quel nome, ci convince che inizi proprio con quella lettera che, alla fine, non era assolutamente quella.
    Quello che, in questi casi, tu chiami “il lavorìo dell’intelletto”, io lo chiamerei “il lavor’io dell’intelletto” perché, quando mi accade e, ti giuro, mi accade spesso, più che un divertimento è proprio un lavoraccio venirne a capo, a parte che poi, più che rinunciarci dicendo “vabbuò, mi verrà in mente”, diventa invece proprio un’ossessione. Due giorni fa, infatti, fra amici, non so come ci venne in mente il trio con la Marchesini e nessuno di noi tre, pure sforzandosi, riusciva a ricordare il nome che aveva quel trio. Ne elencammo una decina, poi ci arrendemmo. La sera però (ancora ci pensavo), feci una ricerca su gugol e scoprii che il nome di quel trio era semplicemente “il Trio”. Ci rimasi perfino male e telefonando ai miei due amici, immaginai quanto la Marchesini si fosse divertita alle spalle di noi tre pirla. Un po’ come mi divertivo io quando portando il cane fuori a pisciare, qualche bambino, accarezzandolo, mi chiedeva “come si chiama?” ed io, uccidendogli sadicamente la curiosità, gli rispondevo “cane”.
    “Allora eri davvero un pirla”, mi rispose Marcel.
    “Se vuoi sapere fino a che punto, una volta, passando davanti ad un piccolo parco dove c’erano alcuni bambini che stavano in altalena, presi le chiavi di casa che avevo in tasca e, avvicinatomi al cancello, cominciai a chiudere la prima metà. Poi agitando le chiavi e mostrando l’orologio dissi:
    “Forza bambini, scendete dalle altalene che il parco chiude”, ti lascio immaginare come si spensero i loro sorrisi mentre a testa bassa scendevano dalle altalene.

  2. hahahah ma sei un pirla sadico…quanto alla memoria, io ormai c’ho rinunciato. Una cosa che mi accade da anni è dimenticare la trama dei film, ricordo solo di averli visti, rischiando grosso potrei scommettere sulla fine. Ieri sera ho rivisto Green Book, ti ho pensato. Se non ricordo male (ecco, ci risiamo), ne parlammo. Se non è così, non umiliarmi, please, che le amarezze le ricordo tutte 🙂

    1. “pirla sadico”, eheh. Comunque sì, me ne parlasti di Green Book, ma se ti devo dire di più ti è andata male perché già dopo 24 ore potrei guardarmi di nuovo un film come se fosse la prima volta. E dire che posso vantarmi della mia memoria. In realtà l’apprezzo perché è molto selettiva o, meglio, è autocrate. Decide lei quello che deve cancellare o conservare. In poche parole, per lei, conta poco se sadico o meno, io sono solo un pirla 🙂

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