Vere e false stelle

Le vere stelle del gran mondo sono stanche di comparirvi. Chi è curioso di contemplarle si vede spesso costretto a emigrare in un altro emisfero, dove se ne stanno praticamente sole. Ma le donne del genere dell’ambasciatrice ottomana, tutte di fresco arrivo in società, non si stancano di brillarvi, per così dire, ubiquamente. Danno il loro contributo a quella sorta di rappresentazione che ha nome serata o ricevimento, cui si farebbero trascinare moribonde pur di non mancarvi. Sono le comparse sulle quali si può sempre contare, tutte tese a non perdere una sola festa. Così, i giovani sprovveduti, ignorando che si tratta di false stelle, vedono in loro le regine dello chic, mentre ci vorrebbe tutta una lezione per illuminarli sulle ragioni per cui Madame Standish, ch’essi non conoscono affatto e che passa il suo tempo a dipingere cuscini, in disparte dal mondo, è perlomeno altrettanto gran dama quanto la duchessa di Doudeauville”.

M. Proust, Sodoma e Gomorra II

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

Vere e false stelleultima modifica: 2022-03-18T16:14:04+01:00da ellen_blue

2 pensieri riguardo “Vere e false stelle”

  1. Devo dirti Marcel che mi è piaciuto molto il passaggio su Madame Standish che “passa il suo tempo a dipingere cuscini, in disparte dal mondo, è perlomeno altrettanto gran dama quanto la duchessa di Doudeauville”.
    Mi è piaciuto al punto da farmi pensare, a proposito delle donne ottomane, che a volte vorrei anch’io essere, non dico ottomano, ma soltanto seimano perché certe donne, in certi momenti, sarebbe fantastico abbracciarle con sei mani. Tenerle il capo con tutte le dita infilate nei capelli, con altre due mani stringerle nella schiena e le altre due, un po’ più giù. Strette così.

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