Mio caro Marcel

Poi, ritrovata la parola, Albertine diceva: “Mio”, oppure “Mio caro”, seguiti, l’uno e l’altro, dal mio nome di battesimo, che – se si attribuisse al narratore di questo libro – suonerebbe: “Mio Marcel”, “Mio caro Marcel”*. Da allora, non permettevo più che in famiglia qualche parente, chiamandomi a sua volta “mio caro”, togliesse a quelle parole deliziose, con cui Albertine mi si rivolgeva, il pregio dell’unicità. Faceva, nel dirmele, una piccola smorfia, che lei stessa trasformava in un bacio. Come, poco prima, aveva preso sonno, altrettanto rapidamente s’era adesso svegliata.

M. Proust, La Prigioniera

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

*Qui e più avanti (p.553) ci è rivelato il nome proprio del Narratore, sia pure in una forma ipotetica e con un intervento diretto dell’autore che, proprio quando si avvicina maggiormente al Narratore, si distingue da esso e ne prende le distanze.

Mio caro Marcelultima modifica: 2022-07-29T15:45:50+02:00da ellen_blue

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