Nuovi io

Il nuovo essere che avrebbe sopportato facilmente di vivere senza Albertine aveva già fatto la sua comparsa in me, dal momento che, in casa di Madame de Guermantes, avevo potuto parlare di lei con parole accorate, ma senza sofferenza profonda. Il possibile sopraggiungere di questi nuovi io, il cui nome sarebbe stato diverso dal precedente, mi aveva sempre spaventato, a causa della loro indifferenza verso ciò che amavo. (…) Ora, invece, quell’essere tanto temuto e tanto benefico che era semplicemente un io di ricambio, uno dei tanti che il destino tiene in serbo per noi e che nostro malgrado, senza dare ascolto alle nostre preghiere più d’un medico illuminato e proprio per questo autoritario, sostituisce con opportuno intervento a un io davvero troppo ferito, quell’essere mi portava, assieme all’oblio, una soppressione quasi completa della sofferenza, una possibilità di benessere. Questo ricambio, d’altronde, avviene di tanto in tanto, come l’usura e la rigenerazione dei tessuti; ma noi ci facciamo caso solo se il vecchio io conteneva un grande dolore, un corpo estraneo e offensivo che ci meravigliamo di non trovare più, stupiti come siamo d’essere diventati qualcun altro, un altro per cui la sofferenza del predecessore non è più che una sofferenza altrui, della quale possiamo parlare impietosendoci perché non la proviamo più. Essere passati per tante sofferenze ci è addirittura indifferente, dal momento che d’averle patite non abbiamo che un confuso ricordo. Allo stesso modo è possibile che, di notte, i nostri incubi siano spaventosi. Ma al risveglio siamo un’altra persona, a cui importa ben poco che quella che l’ha preceduta abbia dovuto, dormendo, fuggire davanti a degli assassini.

Marcel Proust, Albertine scomparsa II

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

Nuovi ioultima modifica: 2023-01-31T12:41:40+01:00da ellen_blue

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