Creato da xheaven il 20/02/2008

Liberamente

Parole e immagini in libertà

 

 

There's no other way

Post n°215 pubblicato il 31 Maggio 2008 da xheaven
 

 
 
 

Blur

Post n°214 pubblicato il 31 Maggio 2008 da xheaven
 

Originariamente chiamati Seymour, i Blur si formarono a Londra nel 1989 dai componenti rimasti della band Circus. Il tastierista/voce Damon Albarn, il chitarrista/seconda voce Graham Coxon e il batterista Dave Rowntree, con il bassista Alex James costituirono la prima formazione. La band è originaria di Colchester, nell'Essex, e a ciò fa riferimento la canzone Essex Dogs, contenuta nell'album omonimo del 1997. Durante la loro storia hanno attraversato due periodi molto differenti dal punto di vista artistico,il primo periodo coincide con l'esplosione BRIT POP in Europa, che li consacrò stelle nascenti della musica anni '90 assieme a Suede,Supergrass e successivamente Oasis. Con l'album Parklife viene sapientemente rivalutata dal gruppo l'influenza del genere MOD con precisi riferimenti musicali ed estetici, non a caso nel brano Parklife canta con loro un'icona del revival MOD anni 80: Phil Daniels attore protagonista del famoso film Quadrophenia. Numerose le collaborazioni musicali, l'intero album del Gruppo Elastica è stato scritto e suonato con la collaborazione di Albarn e Coxon. Noto anche alle cronache gossip il fidanzamento di Damon con Justine Fisherman cantante delle Elastica. Pochi sono a conoscenza che nel brano Vegas (12" version) degli Sleeper Graham Coxon suona il sax. Compaiono in diverse raccolte e tributi come il CD Who are Who con la cover Substitute per l'appunto degli The Who. Altra performance da segnalare la session live di "Waterloo Sunset" cantata con Ray Davies dei The Kinks, altra band sacra della cultura Mod. Con il brano Sing sono presenti nella colonna sonora del film Trainspotting di Danny Boyle tratto dal romanzo di Irvine Welsh. Damon Albarn inoltre chiude la colonna sonora con il brano "Closet Romantic". Dal primo album Leisure al quinto Blur la produzione è stata affidata al geniale Stephen Street già produttore di molte importanti bands degli anni 80 tra cui The Smiths. Con l'uscita dell'album "Blur" (1997) il suono assume atmosfere piu' cupe con contaminazioni wave/dark e i singoli estratti Beetlebum e Song 2 confermano l'ascesa della band al successo. Nel remix del brano Essex Dogs suona Thurston Moore dei Sonic Youth. La conferma che i Blur sono alla ricerca di suoni sempre piu' sperimentali avviene con la pubblicazione di 13 il sesto album. Per la prima volta il gruppo cambia il produttore William Orbit con il quale avevano già collaborato nella realizzazione di alcuni remix dell'album Blur. Durante la registrazione dell'album Think Thank (2003) il chitarrista Graham Coxon, entrato da tempo in cattivi rapporti con il front-man Albarn, decide di abbandonare ufficialmente il gruppo; questo clamoroso fatto non porta però allo scioglimento la band che pubblica comunque il disco. A distanza di quattro anni dall'uscita di Think Tank nonostante frequenti tira e molla fra i membri dei Blur, sembra che il gruppo si stia per riunire al completo, si sono infatti ristabiliti i rapporti fra Damon Albarn e Graham Coxon, in vista si dice, dell'ultimo lavoro del quartetto di Colchester.

 
 
 

Britpop!

Post n°213 pubblicato il 29 Maggio 2008 da xheaven
 

The Charlatans

 
 
 

The Smiths

Post n°212 pubblicato il 29 Maggio 2008 da xheaven
 

Gli Smiths sono stati un gruppo musicale new wave britannico degli anni ottanta, decade nella quale si sono sia formati che sciolti.

La band nasce a Manchester, in Inghilterra, nel 1982, grazie a un'idea del chitarrista e giornalista musicale Johnny Marr, che propone a Morrissey (nome d'arte di Steven Patrick Morrissey, nato il 22 maggio 1959) di formare con lui un gruppo. La formazione comprendeva, inoltre, il bassista Andy Rourke, compagno di scuola di Marr, e il batterista Mike Joyce, unico ad avere avuto precedenti esperienze musicali.

Soprattutto la chitarra di Marr e la voce lamentosa, assai caratteristica, di Morrissey, insieme ai testi originali e densi di un'ironia dolente, scritti da quest'ultimo, catalizzano sulla band un'attenzione crescente, fino a far conquistare loro una popolarità "di nicchia", molto meno effimera di quella riservata ad altri gruppi in quegli anni. L'estetica decadente della formazione è apertamente ispirata all'opera letteraria di Oscar Wilde e allo spirito che ne pervade l'intera poetica.

I primi singoli, usciti nel 1984, Hand in Glove, This Charming Man, e What Difference Does it Make, precedono il primo album, "The Smiths", che porta semplicemente il nome del gruppo secondo la più classica tradizione del rock inglese.

Nel 1985 esce il secondo album, "Meat is Murder", mentre il controverso "The Queen is Dead" dell'anno successivo, permette agli Smiths di scalare le classifiche britanniche arrivando al secondo posto e di entrare nella Top 100 statunitense.

Dopo aver realizzato un quarto album, "Strangeways, Here We Come" nel 1987, Johnny Marr abbandona, provocando lo scioglimento improvviso degli Smiths. Morrissey inizierà una carriera da solista, tanto intensa quanto altalenante, sia per i conseguimenti strettamente artistici che per i successi commerciali. Johnny Marr si affermerà invece come produttore e collaboratore di altri gruppi, come i Pet Shop Boys e gli Electronics ad essi collegati, The Pretender (band di Chryssie Hynde, ex moglie di Jim Kerr dei Simple Minds), Bryan Ferry, The The, Modest Mouse, etc.

Nel 1996 una controversia sui diritti d'autore, avviata dal batterista Mike Joyce contro Morrissey e Johnny Marr, mette fine alle speculazioni riguardanti una possibile riunione degli Smiths, finora di fatto mai avvenuta.

La musica degli Smiths, variamente etichettata come indie rock o college rock, non è in verità strettamente catalogabile né come pop né come rock; potrebbe tutt'al più rientrare nel genere ibrido del cosiddetto pop rock, anche se appartiene più propriamente alla categoria della new wave. È indiscutibile comunque l'influenza avuta dalla band sul successivo britpop: The Stone Roses, Gene, Radiohead, Blur, Suede, Oasis, The Libertines, The Verve, Doves e soprattutto gli irlandesi Into Paradise.

Molto importante è stata anche la cura che gli Smiths hanno riservato all'immagine. Colpisce, infatti, l'impatto visivo: le copertine dei singoli e degli LP, tratte da scene di film, i loro concerti, costantemente ricchi di fiori (portati anche nella tasca posteriore dei pantaloni dai membri del gruppo), i vestiti sgargianti e, infine, i videoclip, diretti quasi tutti da Derek Jarman.

Una curiosità: da una canzone degli Smiths intitolata Shakespeare's Sister («la sorella di Shakespeare») ha tratto il proprio nome, con un paio di lievi modifiche, il duo delle Shakespears Sister, band new wave attiva tra il 1988 e il 1992, formata dalla cantante e compositrice irlandese Siobhan Fahey, proveniente dalle Bananarama, assieme alla musicista rock americana Marcella Detroit. Nel 1993 la band si riduce ad un progetto solista portato avanti dalla sola Fahey. Il concetto veicolato dalla canzone originaria degli Smiths è quello secondo cui, se il drammaturgo inglese William Shakespeare avesse avuto una sorella tanto geniale quanto lui, in quanto donna non avrebbe potuto all'epoca metterlo a frutto in nessun modo.

 
 
 

Delirio

Post n°211 pubblicato il 29 Maggio 2008 da xheaven
 

La psicanalisi spiega determinate forme di delirio come l'emergere a livello di pensiero cosciente, in forma metaforica, di contenuti inconsci. Il delirio di persecuzione è spiegabile in termini di un conflitto fra l'io del soggetto, fissato in una fase narcisistica (e spesso megalomaniaca) e il super io critico, che il soggetto identifica patologicamente con gli altri (sentendosi quindi giudicato e osteggiato dal prossimo).

 
 
 

Garbo-Quanti anni hai? (1984)

Post n°210 pubblicato il 28 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: musica

 
 
 

Greta Garbo

Post n°209 pubblicato il 27 Maggio 2008 da xheaven
 

 
 
 

Post N° 208

Post n°208 pubblicato il 27 Maggio 2008 da xheaven
 

Greta Garbo ha portato al cinema un senso di poesia che nessun altro ha mai saputo raggiungere. Forse, solo Charlie Chaplin 

Truman Capote

Greta Garbo (Stoccolma, 18 settembre 1905 – New York, 15 aprile 1990) è stata un'attrice svedese, fra le più celebri e prestigiose di tutti i tempi. Sedusse generazioni d'appassionati di cinema con il suo carisma, il suo fascino misterioso e la sua bellezza, tanto che per lei venne coniato l'appellativo di divina.

 
 
 

Lili Marlene

Post n°207 pubblicato il 26 Maggio 2008 da xheaven
 

 I monologhi sentimentali non s'addicevano al mio registro. Dovetti quindi adottare uno stile diverso, insinuarmi faticosamente nella pelle di un altro tipo di donna. Non era una donna che mi piacesse. Ma imparai dolcemente tutte le sue detestabili battute.

 Marlene Dietrich

Marlene Dietrich - all'anagrafe Marie Magdalene Dietrich - (Schöneberg, 27 dicembre 1901 – Parigi, 6 maggio 1992) è stata un'attrice e cantante tedesca.

Fra le più belle icone del mondo cinematografico della prima metà del Novecento, la Dietrich fu un vero e proprio mito, lasciando un'impronta immortale attraverso le sue immagini, l'interpretazione delle canzoni (arricchite da una ammaliante e sensuale voce), e la sua recitazione. Un mix raramente ripetuto dopo di lei sufficiente a farla entrare nella leggenda dello showbiz quale modello di "femme fatale" per antonomasia.

Il suo mito riuscì a competere con quello della divina Greta Garbo.

 
 
 

40 anni fa....(non è un'etrnità!)

Post n°206 pubblicato il 26 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: History

 
 
 

Sabato sera

Post n°205 pubblicato il 24 Maggio 2008 da xheaven
 

 
 
 

Sabato sera

Post n°204 pubblicato il 24 Maggio 2008 da xheaven
 

Mi sono permesso di prendere queste parole dal profilo di donnasola_38...spero siano davvero efficaci visto come vanno le cose. xheaven

Mamma,sono uscita con amici.Sono andata ad una festa e mi sono ricordata quello che mi avevi detto:di nn bere alcolici.Mi hai chiesto di nn bere visto che dovevo guidare,cosi ho bevuto una Sprite.Mi sono sentita orgogliosa di me stessa,anche per aver scelto il modo in cui,dolcemente,mi hai suggerito di nn bere se dovevo guidare,al contrario di quello che mi dicono alcuni amici.Ho fatto una scelta sana e il tuo consiglio e' stato giusto.Quando la festa e' finita,la gente ha iniziato a guidare senza essere in condizione di farlo.Io ho preso la mia macchina con la certezza che ero sobria.Nn potevo immaginare,mamma,cio' che mi aspettava...Qualcosa di inaspettato!Ora sono qui sdraiata sull'asfalto e sento un poliziotto che dice:"Il ragazzo che ha provocato l'incidente era ubriaco".Mamma,la sua voce sembra cosi lontana...Il mio sangue e' sparso dapertutto e sto cercando,con tutte le mie forze,di nn piangere.Posso sentire i medici che dicono:"Questa ragazza nn c'e' l'ha fara'".Sono certa che il ragazzo alla guida dell'altra macchina nn se lo immaginava neanche,mentre andava a tutta velocita'.Alla fine ha deciso di bere ed io adesso devo morire...Perche' le persone fanno questo mamma?...Sapendo che distruggeranno delle vite?...Il dolore e' come se mi pugnalasse con un centinaio di coltelli contemporaneamente...Di a mia sorella di nn spaventarsi,mamma,di a papa' di essere forte...Qualcuno doveva dire a quel ragazzo che nn si deve bere e ne guidare...Forse,se i suoi glielo avessero detto,io adesso sarei viva...La mia respirazione si fa sempre piu' debole e incomincio ad avere veramente paura...Questi sono i miei momenti,e mi sento cosi disperata...Mi piacerebbe abbracciarti mamma,mentre sono sdraiata,qui,morente...Mi piacerebbe dirti ti voglio bene per questo...Ti voglio bene e ....addio........QUESTE PAROLE SONO STATE SCRITTE DA UN GIORNALISTA CHE ERA PRESENTE ALL'INCIDENTE.LA RAGAZZA MENTRE MORIVA,SUSSURRAVA QUESTE PAROLE ED IL GIORNALISTA SCRIVEVA....SCIOCCATO.METTILO SULLA TUA DESCRIZIONE GRAZIE.
 
 
 

Modì

Post n°203 pubblicato il 24 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: History

« Era un aristocratico. la sua opera intera ne è la testimonianza più possente. La grossonalità, la banalità, la volgarità ne sono escluse. »

(Maurice de Vlaminck)

Amedeo Clemente Paul Marino Modigliani

Amedeo Clemente Paul Marino Modigliani (Livorno12 luglio 1884 – Parigi24 gennaio 1920) è stato un pittore e scultore italiano, noto con lo pseudonimo di Modì e celebre per i suoi ritratti femminili caratterizzati da volti stilizzati e da colli affusolati. Morì all'età di trentacinque anni. È sepolto nel cimitero parigino Père Lachaise.

Nato in Toscana da una famiglia ebraica - quarto figlio del livornese Flaminio Modigliani e di sua moglie, francese di nascita, Eugénie Garsin - crebbe nella povertà, dopo che l'impresa di mezzadria in Sardegna del padre andò in bancarotta.

Fu anche afflitto da problemi di salute, dopo un attacco di febbre tifoidea, avuto all'età di 14 anni, seguito dalla tubercolosi due anni dopo.

La famiglia di Modigliani soffriva di una storia di depressioni, che colpì anche lui, e almeno alcuni dei suoi fratelli sembrarono aver ereditato la sua stessa vena testarda e indipendente.

Nel 1898 il fratello maggiore ventiseienne, Giuseppe Emanuele, poi deputato del Partito Socialista Italiano venne condannato a sei mesi di carcere.


Di salute assai cagionevole (cadrà più volte malato di polmonite, che infine si convertirà in tubercolosi), Modì sin da piccolo mostrò una grande passione per il disegno, riempiendo pagine e pagine di schizzi e ritratti tra lo stupore dei parenti; e, durante un violento attacco della malattia, sarebbe riuscito a strappare alla madre la promessa di poter andare a lavorare nello studio di Guglielmo Micheli, uno dei pittori più in vista di Livorno, da cui apprenderà le prime nozioni pittoriche, e dove conoscerà, nel 1898, il grande Giovanni Fattori.

Nel 1902, Amedeo Modigliani si iscrisse alla Scuola libera di Nudo di Firenze, e un anno dopo si spostò a Venezia, dove frequentò l'Istituto per le Belle Arti di Venezia.

È a Venezia che Amedeo provò per la prima volta l'hashish e, piuttosto che studiare, iniziò a a passare il tempo frequentando i quartieri più infimi della città.

Nel 1906, Modigliani si sposta a Parigi, che all'epoca era il punto focale dell'avant-garde, dove sarebbe diventato l'epitome dell'artista tragico, creando una leggenda postuma, famosa quasi quanto quella di Vincent Van Gogh.

Sistematosi a Le Bateau-Lavoir, una comune per artisti squattrinati di Montmartre, fu ben presto occupato dalla pittura, inizialmente influenzato dal lavoro di Henri de Toulouse-Lautrec, finché Paul Cézanne cambiò le sue idee.

Infine, Modigiliani sviluppò un suo stile unico, l'originalità di un genio creativo, che era contemporaneo dei cubisti, ma non faceva parte di tale movimento.

Modigliani è famoso per il suo lavoro rapido: si dice completasse un ritratto in una o due sedute. Una volta terminati, non ritoccava mai i suoi dipinti.

Eppure, coloro che posarono per lui dissero che essere ritratti da Modigliani era come farsi spogliare l'anima.

Nel 1909, Modigliani fece ritorno alla sua città natale, Livorno, malaticcio e logorato dal suo stile di vita dissoluto.

Non restò in Italia a lungo, e fece presto ritorno a Parigi, questa volta affittando uno studio a Montparnasse.

Egli si era inizialmente pensato come scultore più che come pittore, e iniziò a scolpire seriamente dopo che Paul Guillaume, un giovane e ambizioso mercante d'arte, si interessò al suo lavoro e lo introdusse a Constantin Brancusi.

Suo più grande e fedele amico fu lo straordinario pittore Maurice Utrillo che visse gli stessi problemi di alcolismo che caratterizzarono la vita di Amedeo.

bilmente al Musée de l're evidente nel trattamento dei visi dei suoi modelli.

Questi appaiono antichi, quasi egizi, piatti e che ricordano una maschera, con distintivi occhi a mandorla, bocche increspate, nasi storti, e colli allungati.

Anche se una serie di sculture di Modigliani venne esposta al Salone d'autunno del 1912, a causa delle polveri generate dalla scultura, la sua tubercolosi peggiorava; abbandonò quindi la scultura prima della pietra e poi anche del legno, e si concentrò unicamente sulla pittura.

Tra i suoi lavori si ricordano il ritratto del suo amico e forte bevitore Chaim Soutine, e i ritratti di molti dei suoi contemporanei che frequentavano Montparnasse, come Moise Kisling, Pablo Picasso, Diego Rivera, Juan Gris, Max Jacob, Blaise Cendrars, e Jean Cocteau.

 
 
 

Anna Andreevna Achmatova

Post n°202 pubblicato il 24 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: poesie
Foto di xheaven

"Alta, magra, con lunghe gambe, lunghe braccia sottili, un viso illuminato da occhi sensibili e acuti, un naso aquilino che affascinò i suoi ritrattisti, da Modigliani ad Al'tam, era l'immagine della femminilità, affascinante, dominante, misteriosa..."

 
 
 

Il fauno di marmo III fine

Post n°201 pubblicato il 24 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: Shorts

 Mentre Miriam raggiunge Kenyon e Donatello nella tenuta di quest’ultimo, a Roma, intanto, Hilda si reca a consegnare il pacchetto all’indirizzo fornitole dalla pittrice: si tratta di un grande e antico palazzo nobiliare; qui la ragazza pare avvertire una ‘presenza’ inquietante, e ad un tratto ode una voce chiamare il suo nome. Nella tenuta, i tre amici discutono della giovane amica, del suo sogno, del diario misterioso; Miriam chiede a Kenyon di illustrarle con precisione l’episodio sognato da Hilda e riportato — come fatto avvenuto cent’anni più indietro — nel diario ottocentesco. Questa la ricostruzione operata dallo scultore: nel ’700, in un antico palazzo, una giovane vaga alla ricerca di qualcuno, tenendo tra le mani un involucro; c’è qualcosa che la turba profondamente, un’atmosfera carica di mistero; finalmente le appare un uomo: è a lui che deve consegnare il pacchetto sigillato; la ragazza gli si avvicina e l’uomo la aggredisce; la giovane grida, si libera dalla stretta e gli spara con una piccola rivoltella; l’uomo, lamentandosi, stramazza al suolo. Miriam, udita la ricostruzione di Kenyon, ha un sussulto d’orrore: la storia e i dettagli che la compongono — il pacchetto, la pistola, il palazzo — palesano un’allarmante attinenza con la reale situazione in cui si trova Hilda che, proprio quel giorno, il 15 marzo, potrebbe recarsi a consegnare il pacchetto di Miriam. I tre decidono quindi di partire subito per Roma. Nel frattempo, Hilda è ospite del misterioso destinatario del pacchetto: è sempre lui, il Persecutore, questa volta vestito in eleganti abiti moderni. Afferma di conoscere Miriam, benché questa non se ne rammenti, da molto tempo. Apre poi l’involto, sotto gli occhi sempre più impauriti di Hilda: dentro c’è "un orribile [...] ricordo di famiglia, [...] una piccola pistola del ’700": la pistola sognata da Hilda. Intanto, durante il viaggio in auto dalla Toscana a Roma, Miriam racconta ai due uomini la storia dell’ossessione che la tormenta da sempre: una sua antenata aveva ucciso un uomo che la pretendeva in moglie; sembrava che questa colpa non sua dovesse perseguitare lei, e che l’ucciso avesse scelto lei per perpetuare la sua vendetta; fin da bambina Miriam era stata perseguitata da quell’orribile visione, non trovando però che incomprensione e diffidenza; si era allora rivolta prima alla religione, poi alla psicanalisi; infine aveva deciso di dare una svolta alla sua vita, intraprendendo a Roma l’attività di pittrice; ma tutto si era rivelato inutile: da un baule erano misteriosamente spuntati un ritratto del suo persecutore e la pistola del delitto; trovato il nome e l’indirizzo di un lontano e sconosciuto parente che viveva a Roma, la donna aveva pensato che restituirgli l’oggetto potesse voler dire liberarsene; poi, si era dimenticata del pacchetto. Giunti a Roma quella sera stessa, i tre si presentano a casa di Hilda; al citofono si ode la beffarda voce del Persecutore: «Miriam, noi siamo legati insieme e non potremo più separarci...»; nell’appartamento della ragazza, però, non c’è nessuno se non la stessa Hilda, che rassicura gli amici e dichiara di aver regolarmente consegnato il pacchetto, senza alcun problema.

Ogni timore pare dunque dissolversi, e i quattro si convincono di essere stati vittime di una pittoresca autosuggestione; anche l’antico manoscritto è sparito, forse portato via per errore — insieme a un vecchio elenco telefonico — dagli incaricati della Sip. Il mattino dopo le due coppie — Kenyon si è nel frattempo legato a Hilda — si preparano a lasciare Roma, decisi a non aver mai più a che fare con alcunché di soprannaturale. Ma mentre si appresta a partire per gli Stati Uniti con Hilda, Kenyon trova un nuovo foglio del manoscritto, e ne legge l’inquietante contenuto: "Per la quarta volta il Persecutore morirà per mano del quarto protagonista: Kenyon". Sconvolto, lo scultore cade preda di uno spaventoso incubo in cui rivive i ciclici omicidi e ‘vede’ infine se stesso assassinare l’incappucciato. Destato da Hilda, Kenyon pare riprendersi ma, apprestandosi a salire in macchina, si convince di vedere, ancora una volta, l’odioso figuro sul sedile posteriore. Svanita l’apparizione, Kenyon e Hilda possono finalmente partire verso la sognata felicità: ma dal cassetto del cruscotto salta fuori ancora una volta l’antica pistola, e nello specchietto retrovisore riappare il sardonico ghigno del Persecutore

 
 
 

The Animals

Post n°200 pubblicato il 23 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: musica

 
 
 

Vite

Post n°199 pubblicato il 23 Maggio 2008 da xheaven
 

 
 
 

Né mistero né dolore

Post n°198 pubblicato il 23 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: poesie

Né mistero né dolore

né volontà sapiente del destino:

sempre quell'incontrarci ci lasciava

l'impressione di una lotta.

Ed io, indovinato dal mattino

l'attimo del tuo arrivo,

percepivo nei palmi socchiusi

il morso leggero di un tremito.

Con dita arse sgualcivo

la variopinta tovaglia del tavolo...

Capivo fin da allora

quanto è angusta questa terra.

Anna Andreevna Achmatova.

 
 
 

Anna Andreevna Achmatova

Post n°197 pubblicato il 23 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: poesie

Anna Andreevna Achmatova è lo pseudonimo di Anna Andreevna Gorenko (Bol'soj Fontan11giugno1889 – Mosca5 marzo1966) è stata una poetessa russa; non amava l'appellativo di poetessa, perciò preferiva farsi definire poeta, al maschile.

Fu moglie dal 1910 al 1918 di Nikolaj Gumilëv. Fece parte della Corporazione dei poeti, un gruppo acmeista fondato e guidato dal marito. Compose la prima opera, La sera, nel 1912, alla quale seguì Il rosario nel 1914, caratterizzate entrambe da un'intima delicatezza. Lo stormo bianco (1917), Piantaggine (1921), Anno Domini MCMXXI (1922) sono raccolte di versi ispirate dal nostalgico ricordo dell'esperienza biografica, che spesso assumono quasi la cadenza di una preghiera.

Dopo la fucilazione del marito nel 1921, seguì una lunga pausa indotta dalla censura, che la poetessa ruppe nel 1940 con Il salice e Da sei libri, raccolte dalle quali emerge un dolore derivato dalla costante ricerca della bontà degli uomini. Il figlio Lev fu imprigionato fra il 1935 e il 1940.

Espulsa dall'Unione degli Scrittori Sovietici nel 1946 con l'accusa di Estetismo e di disimpegno politico, riuscì tuttavia ad essere riabilitata nel 1955, pubblicando nel 1962 un'opera alla quale lavorava già dal 1942, il Poema senza eroe, una nostalgico ricordo del passato russo rielaborato attraverso la drammaticità che la nuova visione della Storia comporta, e attraverso una trasfigurazione dello Spazio e del Tempo in una concezione di puro fine.

 
 
 

Il passato di Eva Kant

Post n°196 pubblicato il 22 Maggio 2008 da xheaven
 
Tag: Radio X

 
 
 

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