ULTIMI COMMENTI
PRIMA DI ENTRARE NEL MIO MONDO..
I contenuti di questo blog riflettono pensieri che nascono dagli eventi della mia vita quotidiana. Sono tre, gli uomini principali intorno ai quali, fin da bambina uno di loro, in età più adulta l'altro e con la maturità l'ultimo, ruota da sempre la mia vita. I miei punti di riferimento. Le uniche persone che ho amato e che hanno tutt'oggi un posto particolare dentro di me. Da sempre li rifuggo... da sempre li ritrovo tra i miei passi...Per una maggiore comprensione rimando al post "SENZA VELI"
(2009)Oggi dopo aver vagato a lungo dentro me stessa.. decido di troncare i miei rapporti con ognuno di loro tre. Le mie tre parti, i miei tre abissi interiori, la consapevolezza di averli dovuti vivere e affrontare per capire. Tre persone che infondo rappresentavano tutto quello che di me dovevo ancora scoprire e capire. Oggi sono libera. Oggi non so cosa accadrà...
METAMORFOSI
Il mio cuore è uno scoglio sulle mie ragioni. E io sono su quello scoglio a contemplare la bellezza dei miei tre punti di riferimento. Tre uomini cosi diversi tra loro. Le mie tre follie Le mie tre sensazioni Le mie tre costanti. A distanza di anni continuano ad alternarsi nella mia vita e a volte a ritrovarsi in essa nel medesimo periodo. I tre uomini che investono le pagine di questi miei scritti. Tutti cosi vicini al mio ideale e allo stesso tempo cosi lontani da quell’ideale. L’uomo che conosco da quando ero bambina. Il primo con cui ho fatto davvero l’amore. con cui ho condiviso ogni fantasia sessuale.. con cui ho vissuto follie. Lo stesso che da grande ho ritrovato nella mia vita a tratti. Io lo chiamo "la mia evasione", perché lo ricerco quando il mondo mi ferisce, quando sono stanca della routine, quando ho bisogno di evadere dalla mia vita. Lo stesso che quando mi stringe tra le braccia riesce a trasmettermi quella costante sensazione di appartenenza e familiarità. Di lui adoro la capacità innata con cui riesce a coccolarmi pur sapendo che io rifuggo a tali manifestazioni d’affetto. La sua forza nel tenermi testa. Il suo orgoglio. La sua capacità di avvicinarsi a me senza bruciarsi troppo, riservandomi un limite di distanza per evitare di essere ferito dai miei colpi di testa e dalle mie fughe. Con lui è un gioco in cui ritrovarsi e perdersi.Viviamo intensamente brevi periodi, poi per giorni, mesi, e a volte anni smettiamo addirittura di sentirci. L’uomo con cui sono tornata insieme tre volte. che entra nella mia vita di prepotenza e all’improvviso.. strappandomi via a tutto il resto. Lo stesso con cui parlo di tutto, che mi conosce meglio di me se stessa, che sa tutto di me. o quasi. Io lo chiamo "la mia consapevolezza", perché attraverso i suoi occhi affronto i mie demoni interiori, le mie paure,le mie mille ossessioni. Di lui adoro la capacità di farmi divertire, la sua pazienza di fronte ai miei sbalzi d’umore, la sua capacità di essere sempre presente quando sto male e ho bisogno di rialzarmi dall’ennesima caduta, la sua capacità di amarmi e volermi bene nonostante sia fuggita dalla sua vita per tre volte. La persona che tuttora sto frequentando senza chiedermi il perché e che mi regala una piacevole sensazione di benessere perché questa volta non mi impone di fare delle scelte. E infine l’uomo che è entrato nella mia vita da due anni. Con cui ho sperimentato la bellezza del lasciarsi andare alle sensazioni. Con cui ho vissuto ogni parte del mio istinto, la passione, l’erotismo, la malizia, la provocazione. L’uomo che ricerco per fuggire dal presente, dagli impegni, dalle responsabilità…che non mi chiede di restare, che non mi obbliga ad una scelta. Io lo chiamo "la mia oasi di pace." Con lui riesco a vivere istinto e ragioni senza dover per forza scegliere l’una o l’altra. Di lui adoro il suo essere uomo, la sua capacità di possedermi, la sua forza e le sue debolezze, la capacità di sdrammatizzare di fronte alle mie lacrime. L’uomo che tuttora frequento perché riesce a farmi star bene anche se per poche ore o attimi. Tre uomini cosi diversi, ma con la stessa capacità di stupirmi.. Metamorfosi.
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Oggi mi sento libera.. e nello stesso tempo in catene. Non riesco a muovermi, sento che i pensieri ammutoliscono difronte alla mia incapacità di lottare.Non avrei mai immaginato di potermi sentire cosi. Le mie gambe tremano e la mia voce è un sussurro. Vivo le passioni ma non ne amo i contenuti. Mi inebrio di vissuti ma non permetto loro di lasciare traccia. Assaporo i momenti felici, ma se mi chiedi cosa c'è di bello nella mia vita rispondo che non c'è nulla.Ora odiami ti prego.. fino ad andare via. Questa volta vorrei non essere io quella che fugge.. non ho fiato per correre e ho disperso i miei bagagli..non sono in grado di essere la donna che cerchi. Sono un sussulto di sensazioni sull'odissea di ogni mia ragione. Il mio sangue è veleno e io non posso permettermi più di ucciderti, perchè ogni volta che l'ho fatto, ho in realtà assassinato me stessa e so che succederà ancora.. la mia metamorfosi è appena cominciata.. metamorfosi ...la mia consapevolezza... |
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Sette mesi fa, questi erano i giorni della scelta. Presto mi sarei svegliata dall’anestesia su quel letto d’ospedale e avrei pianto nell’apprendere che tu non eri più parte di me. Sette mesi fa cominciò la mia metamorfosi.. Per due mesi mi chiusi in casa.. volevo morire.. mi sovraccaricavo di lavoro custodendo il mio segreto nel cuore, nascondendo le lacrime dinanzi alle mie mille responsabilità.. sentendo il vuoto più che l’entusiasmo, di fronte alle soddisfazioni lavorative.. I miei abiti e la cura con cui mi presentavo ogni giorno al lavoro, mi davano quell’aria sicura di chi otteneva sempre ciò che vuole dalla vita, e intanto io invece stavo morendo dentro dal dolore.. e la sera tornando a casa piangevo fino a non avere più lacrime da versare. Io che ogni giorno pensavo se sarebbe valsa la pena di andare avanti, nonostante avessi da sempre amato la mia vita, la stessa che ad un tratto mi toglieva quello che avevo sempre desiderato avere. Quella vita che mi metteva ora di fronte ad una scelta che non mi dava via di scampo, che non volevo prendere, di cui oggi continuo a pentirmi, anche se probabilmente non avrei potuto fare diversamente, perché forse non avrei potuto sostenerla. Il terzo mese decisi di fermarmi dai miei per natale, continuando a custodire il mio segreto e li rividi l’uomo che da anni fa parte della mia vita, a cui racconto tutto, a cui dico nuovamente addio dopo averlo fatto. Ed è allora che comincio ad entrare in questo mondo virtuale, che decido di scrivere un blog e non per parlare del mio dolore, ma per parlare della mia vita, di quello che sono, delle mie passioni, dei miei amori, per ripercorrere i ricordi e dare spiegazione al presente, per guardare ai miei sbagli, per analizzare le paure che oggi mi assalgono quando rivivo la sessualità, gli abbracci, il contatto, le relazioni.. per riprendermi la vita.. Pochi mesi dopo rivedo l’uomo che teneva la mia mano in quel letto d’ospedale. Lo stesso che lasciai…per il troppo dolore che aveva investito entrambi. Oggi… l’uomo che da anni fa parte della mia vita e l’uomo che teneva la mia mano.. sono nuovamente qui con me, ad accertarsi che io stia bene. Sono confusa, ma stranamente serena.. dopo mesi di insonnia riesco finalmente a riposare e le lacrime che spesso verso ancora, sono sempre asciugate dai sorrisi, che entrambi riescono a strappare al mio viso e al mio cuore. Li guardo e vedo la mia vita. Li guardo e amando loro.. ricomincio lentamente ad amare me stessa. Metamorfosi ...la mia consapevolezza, la mia oasi di pace... |
A volte vorrei non essere io Che credo ancora che la mente umana sia più forte di qualsiasi dolore Che penso ancora che la forza non sia restare sempre in piedi ma saper affrontare con dignità le cadute Che credo ancora che la bellezza non sia solo possedere ma apprezzare anche quello che non si vede Che penso ancora che la capacità di riconoscere i propri limiti sia un bene dell'anima e non una debolezza Che piango ancora difronte all'incapacità di amare che spesso vedo riflettersi anche nei miei occhi ma che continuo comunque a ricercare, lottando per rimediare ai miei errori, piuttosto che nascondermi dietro ad una falsa freddezza Che credo ancora che la verità sia la purezza che manca al nostro tempo ed essenza fondamentale per ogni rinascita Si.. a volte vorrei non essere io.. Scomoda, impertinente, ribelle, in costante conflitto con la presunzione che spesso vedo negli occhi di chi vuole sbattermi in faccia il suo assurdo potere per dominare la mia coscienza, viziosa, lussuriosa, presente,lunatica,analitica,diretta e mente vigile nella sua incoscienza.. Ma se non fossi io.. Non potrei più guardarti negli occhi mentre mi accorgo che ti stai facendo del male e chiederti nonostante tutto di non mollare Non sarei più in grado di dirti di non smettere di lottare e mostrarti che le cadute insegnano a crescere Non potrei raccontarti di quando sia bello guardarti dormire tra le mie braccia mentre il tuo volto è sereno Non potrei più accettare le tue scuse quando sento che riconosci i tuoi sbagli e cerchi di appoggiarti a me nei momenti più duri Non saprei raccontarti dell'amore, della bellezza e del tormento di viverlo.. e chiederti di provare insieme a non averne paura E soprattutto non potrei più inebriarmi delle nostre verità, che non abbiamo mai smesso di condividere e accettare. E' vero a volte vorrei non essere io.. Ma poi ritorno sempre in me. metamorfosi ...la mia evasione... |
Lei arrivò di corsa... lui era di schiena seduto al tavolo di quel caffè dove avrebbero dovuto incontrarsi. Lei era in ritardo e in realtà non sapeva se presentarsi all'incontro. Lo guardò un attimo prima di avvicinarsi lui guardava la gente che passava e ogni tanto l'orologio lei cominciò a camminare lentamente verso di lui e cincendogli le braccia al collo gli sussurrò all'orecchio: “...scusa per il ritardo...non ero sicura che volessi davvero che non indossassi biancheria intima”. Lui si voltò verso di lei e la guardò attentamente uno sguardo che la penetrò fin dentro le ossa. La stava scrutando il suo sguardo si posò inizialmente sulle sue scarpe nere aperte col tacco e la stringa di strass poi lentamente saliva a guardare il suo cappotto lungo fin sopra le ginocchia che aderiva perfettamente al suo corpo lasciando immaginare che sotto lei fosse davvero nuda proprio come gli aveva chiesto. Lei si sedette sulla sedia di fianco alla sua le ginocchia quasi a toccare quelle di lui che continuandola a guardare negli occhi le chiese se prendeva un caffè mentre cominciava a scoprire le sue gambe con la sua mano aperta tra di loro lei gli disse che gradiva il caffè e lui prontamente chiamò un cameriere al tavolo. A quel punto dal volto di lei cominciò a trasparire un pò di tensione ma nello stesso tempo dentro di lei godeva al pensiero che tutto stesse accadendo li sotto un tavolo di un caffè qualunque nel centro della città. Il cameriere arrivò al tavolo e mentre lui ordinava i caffè con le dita di una mano percorreva le pagine del menù e con alcune dita dell'altra cominciava ad entrare dolcemente nel sesso di lei sorridendo nel sentire che lei era già un pò umida e che sotto il cappotto non indossava l'intimo. Il cameriere parve non accorgersi di nulla e andò via. I loro sguardi si incrociarono per un attimo lui si avvicinò all'orecchio di lei e le disse che sarebbe andato alla toilette e che lei lo avrebbe seguito subito dopo. Dopodichè si alzò e andò verso la porta della toilette ma prima di chiuderla alle sue spalle lanciò uno sguardo furtivo e complice a lei che ora lo guardava in un misto di turbamento ed eccitazione. Cosi dopo essersi ricomposta un pò si alzò e seguì quell'uomo intrigante che le stava facendo perdere letteralmente la testa.. un uomo che la inquietava e nello stesso tempo a cui non sapeva dire di no. Quando aprì la porta del bagno lui era appoggiato contro il muro e la osservava sorridendo maliziosamente dopodichè la invitò ad entrare in una delle porte aperte prendendola per mano. Poi richiuse la porta dietro di sè e fermandola con entrambe le mani al muro le baciò il collo con veemenza appoggiandosi sempre di più al suo corpo con il suo. Cominciò a sbottonare dolcemente il suo cappotto e mentre lo apriva faceva scivolare lentamente la sua mani quasi a sfiorare i suoi seni fino a scendere giù verso i fianchi attirandola a sè con forza. Lei rimasta immobile per quasi tutto il tempo le lanciò uno sguardo d'intesa e muovendo piano le mani gli fece capire che avrebbe voluto toccarlo. Lui lasciò la presa permettendole di giocare finalmente con il suo corpo mentre con una mano le cingeva il collo e con l'altra continuava ad esplorare le sue cavità assaporando il sapore della sua lingua in un bacio carico di passione. Lei portò allora le sue mani sul suo petto e mentre le faceva scorrere lentamente verso i suoi pantaloni rispondeva a quel bacio appassionato mordicchiando prima la parte inferiore poi quella superiore delle labbra di lui ..un gemito.. poi un altro. Lei gli stava sbottonando i pantaloni e infilando una mano appena al di sotto del suo intimo prima sfiorandolo poi prendendo in mano il suo sesso cominciò a stringerlo dolcemente tra le mani a giocarci con le dita poi scese di scatto ad assaporarne il sapore con la sua lingua calda inginocchiandosi davanti a lui che la guardava estasiato. Percorse con la sua lingua e con la sua bocca ogni angolo accessibile alla fantasia ogni piccola fessura. Dopodichè rialzandosi si avvicinò con il volto di fronte al volto di lui e gli chiese di possederla e lui lo fece.. si impossessò del suo corpo con entrambe le mani sulle sue natiche la spinse verso di sè e cominciò a penetrarla prima con piccoli colpi che le facevano sentire la sua presenza dentro di lei poi aumentando sempre più il ritmo in base all'eccitazione che si stava scatenando senza tregua nei loro corpi seminudi e caldi ..bollenti.. fino ad esplodere nel piacere dell'orgasmo che li lasciò appoggiati con i volti bagnati e caldi uno contro l'altro a fissarsi negli occhi e a sorridere come due bambini che hanno fatto qualcosa che gli era stato proibito. Dopodichè si ricomposero in fretta e tornarono incuranti degli sguardi altrui a sedersi insieme a quel tavolo a bere tranquillamente un caffè ormai freddo. metamorfosi |
Siamo stesi su questo letto.. nudi l'uno sull'altro, mentre dividiamo una sigaretta dopo l'amplesso.Mi chiedi quali sono le mie considerazioni.. ti rispondo che non ho considerazioni da fare. Ora penso a cosa è accaduto. Quello che doveva essere solo un caffè, è diventato d'un tratto un evadere i nostri impegni lavorativi.. fino a trasformarsi in pranzo e concludersi con il parlare di noi, in un bar sperduto di montagna. Mi riporti a casa.. mi chiedi cosa farò. Ti rispondo che non farò nulla, mi dici che dovrei invitarti su per un caffè.. ti chiedo se vuoi quel caffè..mi dici che dovrei dirti di no. Ti dico di no..mi baci il collo..ti guardo.. mi guardi..sorridiamo..non possiamo.. non dobbiamo..ci tocchiamo.. Salgo in casa.. tu mi segui..mi sfiori e contemporaneamente mi interroghi con i tuoi occhi. Sono agitata..eccitata.. ti respingo.. mi prendi per mano. Parli con me. Ti offro quel caffè.. ti vengo vicino..io in piedi.. tu sullo sgabello.Ti guardo a lungo negli occhi.. Prendo il tuo viso tra le mie mani.. ti bacio Mi prendi.. mentre continui a baciarmi mi avvicini al tavolo.. tu alle mie spalle.. Mi possiedi li... per un pò..io tremo.. mi fermo..tu mi prendi per mano. Mi porti in camera.. mi baci dolcemente ed entri dentro di me. I nostri gemiti che percorrono le stesse frequenze.. i nostri corpi in fusione..avvinghiati l'uno all'altro.. Ci baciamo.. ci tocchiamo.. ci stringiamo.. ci diciamo addio.. Lo stesso addio che sussurriamo ogni volta che i nostri corpi raggiungono l'apice del piacere. Ti dico che questa è l'ultima volta che ti darò il mio corpo.. mi dici che è per quello che te la godrai fino alla fine. Mi saluti.. mi chiami.. ti chiedo se sei pentito.. mi dici di no..e che ti dispiacerebbe se lo fossi io.. ti dico di no. Ora sono senza pensieri..eppure continuo a tremare.. metamorfosi ... la mia oasi di pace...
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E'stato piacevole parlare con te ieri.. due anime dannate..in contemplazione dei propri dolori.Le ore trascorrevano leggere mentre raccontavamo di noi, dei pensieri che attanagliano la nostra mente, di quello che non sveliamo agli altri, della sofferenza che proviamo quando non siamo in grado di lasciarci andare ad un abbraccio.. quando l'amore ci terrorizza.. Il mio cuore in gola, la mia voglia di urlare, il freddo che mi scorre nelle vene dinanzi alla mia incapacità di restare.. Stamattina stavo bene.. avevo voglia di comprare qualcosa per me, ma prima avevo deciso di riposare.Poi ad un certo punto, quando il sonno si stava trasformando lentamente in dormiveglia, la mia mente, abituata a farmi brutti scherzi, mi ha messo nuovamente davanti a quella scena ormai sepolta e dimenticata negli angoli più reconditi della mia memoria.. "Non sono più sola in questo letto ormai cosi grande..al mio fianco tu.. che mi chiedi di sostare tra le tue braccia, di appoggiare la mia testa sul tuo petto, pur sapendo che non sono in grado di lasciarmi andare ad un abbraccio.. non l'ho mai saputo fare. Mi muovo goffamente, cercando più volte la posizione adatta, ironizzando per nascondere la mia sofferenza nel non riuscire a compiere un gesto cosi semplice, ma per me invece cosi tremendamente complicato. Tu te ne accorgi.. e per non farmi più subire quella frustrazione, mi trascini dolcemente ma senza esitazione tra le tue braccia, dopodichè mi baci cautamente la fronte.. il mio corpo si rilassa, prima ancora che la mia mente possa intervenire ad irrigidirlo..io resto li.. per ore.. mentre piano ci addormentiamo". Questo ricordo attraversa in un attimo la mia vita facendo esplodere il mio cuore.. sto piangendo.. prima ancora di essere completamente sveglia. METAMORFOSI ... la mia oasi di pace...
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In questa notte di agghiaccianti tremori, ricordo di noi come se non fosse mai successo.. ci rivedo a quel tavolo, io col fiato in gola che ti parlavo senza distogliere lo sguardo dalla tazzina del caffè ormai freddo..e tu.. riuscivo a percepire i tuoi occhi che mi fissavano, nell'attesa che dicessi qualcosa che potesse rompere quel silenzio bugiardo e insolente in cui mi perdevo, senza preoccuparmi del mio cuore che mi implorava di parlare.ti dicevo che non avremmo dovuto incontrarci mai più.. senza alzare lo sguardo.. maledettamente testarda.. fingevo di non sentire, ancora una volta, le urla del mio cuore che mi supplicava di ascoltarlo..ti chiedevo di non frequentare il bar dei nostri amici negli orari in cui sapevi ci sarei stata..e tu.. tu annuivi senza proferire parola e io continuavo a percepire i tuoi occhi che fissavano il mio volto come a voler cancellare la freddezza di quelle frasi.. così alzai lo sguardo e ti fissai.. i miei occhi contro i tuoi.. il mio cuore che non potendo farti sentire la sua presenza,fuoriusciva con tutta la sua potenza attraverso quegli stessi occhi ormai umidi.. fino a quando,la tristezza che vidi diventare sempre più cupa sul tuo viso mi fece trasalire..e ogni notte che vivo da allora..al pensiero di quella tristezza, il mio cuore smette per un attimo di respirare. metamorfosi ...la mia oasi di pace...
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Ultimamente ho ricevuto diversi messaggi di persone che hanno espresso la loro confusione nel leggermi..il loro non comprendere la tristezza dei miei occhi o le sfumature della malinconia che trascende da quello che scrivo.. associate ad un nickname quasi in contrasto con esse.cosi ho pensato di rispondere pubblicamente a tali perplessità, sperando di riuscire a spiegarlo bene.l'idea di questo blog, nasce dopo un forte dolore di cui non parlerò.. perchè non sono pronta a farlo. è un viaggio a ritroso nella mia mente.. una sorta di autoanalisi attraverso i ricordi di quello che ho vissuto, alla ricerca di consapevolezze che possano darmi la forza di lottare per superare il congelamento delle mie emozioni e della loro sofferenza. un viaggio che comincia con la riscoperta di quei sentimenti che hanno guidato da sempre i passi della mia vita, attraverso gli occhi delle persone che ho amato, la rabbia, la malinconia, i miei sbagli di donna, la mia sessualità, le passioni e i miei mille turbamenti.. in un concentrato di parole finora racchiuse nei miei silenzi.è un regalo che ho deciso di farmi e nello stesso tempo una specie di terapia d'urto per uscire dal tunnel dell'immobilità che da mesi segna le mie giornate sommerse dal lavoro...e qui freud direbbe che sovraccaricarsi di lavoro aiuta a non pensare ma è come restare sui binari di una stazione qualsiasi ad aspettare un treno che non prenderemo mai.io invece quel treno voglio prenderlo, ma dato che non sono pronta a rialzarmi da questa caduta ora..cerco di farmi cullare dai ricordi del passato e da quella parte di me che è ancora viva oggi e che vuole tornare a respirare.. lasciandomi guidare senza timore.. dall'incoerenza del mio stato di metamorfosi.. un bacio e un grazie a tutti coloro che si preoccupano per me.. e alle persone a me care a cui dedico questa lotta e con cui condividerò la mia rinascita. metamorfosi. "una volta ho intrapreso un viaggio sono partita alla ricerca di me stessa perchè non riuscivo in nessun modo a descrivere la felicità ho creduto per anni che non esistesse che la gente si aggrappasse a questa parola per dare un senso e una logica alla propria vita. l'ho cercata.. l'ho temuta.. l'ho persa.. poi un giorno è stata lei a cercare me mi ha spiazzata.. mi ha ingannata.. mi ha delusa.. oggi, tornata dal mio viaggio ho scoperto di averla avuta vicino a me tante volte ma di non essermene mai accorta. se ti dico Amore tu cosa pensi?" |
Assolutamente viva tra le cose che smettono di essere cielo e si smarriscono tra gli angoli rivestiti dai miei sogni. Occhi.. in cui perdersi Sguardi.. nei quali è possibile sognare l'inferno. indecifrabili e convinti ispettori della legge. Ora sono senza fiato e scrivo nell'ora ove tutti contemplano quel segno sul muro con la scritta PECCATO. metamorfosi |
Quando lei arrivò la stanza era buia.. mentre cercava un interruttore per sistemarsi e cercare qualcosa da bere nell'attesa.. una mano afferrò cautamente la sua.. il suo corpo fu immediatamente invaso da un sussulto di sensazioni che si espandevano lentamente e che diventavano sempre più calde.. fino a bruciare la sua pelle.. sentiva vibrazioni emanate dal corpo di lui che a pochi centimetri di distanza le sostava dietro immobile e nudo.. ad un tratto la sua voce calda di uomo maturo cominciò a sussurargli nell'orecchio teso che l'avrebbe bendata.Lei non aveva mai visto quell'uomo..quello sarebbe stato il loro primo incontro,ma non se ne curava.. in quel momento desiderava solo che lui si prendesse il suo corpo inerme difronte all'eccitazione scatenata dalla sua mente. aveva solo desiderio di assaporare le mille sensazioni e le mille fantasie che quell'uomo misterioso stava suscitando in lei..lo desiderava come una belva insaziabile in attesa che la preda arrivi più vicina per potersi cibare del suo corpo..lui la bendò e la spinse con foga contro il muro assaporando ogni angolo della sua bocca tremante di desiderio..lei si allontanò con forza da lui dicendogli che avrebbe dovuto portarla al limite di ogni eccitazione prima di poterla avere..lui si ribellò.. la trascinò con foga sul letto, fece scivolare piano le spalline del suo vestito e prima che lei potesse rendersene conto, quel vestito scivolava insieme alle mani di lui su di lei fino a renderla nuda davanti ai suoi occhi. Poi cominciò a toccarle i fianchi scendendo lentamente e con movimenti impercettibili in prossimità del suo sesso... cominciò a giocare con la sua lingua fremente di desiderio.. facendo scorrere contemporaneamente la sua mano sul suo ventre fino a raggiungere i suoi seni e come un gatto dal passo felpato.. a percorrere con lentezza ogni centrimetro del suo corpo prima con le mani, poi con la sua bocca..lei non desiderava altro che possederlo..sentirlo dentro di sè.. allontanare i suoi vuoti incolmabili con la presenza di lui dentro di lei..così rapita dall'eccitazione più vera lo spinse con tutta la forza che aveva, contro di sè.. si tolse la benda.. ma nel buio poteva percepire solo il suo sguardo che la scrutava.. uno sguardo che la uccideva di piacere..gli salì sopra e cominciò a muoversi lentamente su di lui.. senza entrare..fino a quando quell'uomo inebriato dall'eccitazione .. non gli chiese di poter avere quello che gli spettava..lei allora lo baciò dolcemente.. poi si scostò da lui che intanto gli chiedeva dove stesse andando...così lei si avvicinò nuovamente al suo volto e gli disse con voce ferma e sensuale,che quello non era il suo limite d'eccitazione..dopodichè andò via. METAMORFOSI |
Quando rinunciamo ai nostri sogni troviamo la pace e abbiamo un breve periodo di tranquillità. Ma i sogni morti iniziano a imputridire dentro di noi, infestando tutto l'ambiente in cui viviamo.Ciò che volevamo evitare nel combattimento- la delusione e la sconfitta- diviene così l'unico legato della nostra vigliaccheria. il cammino di santiago metamorfosi |
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