TERRA NOSTRA
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Post n°30 pubblicato il 02 Marzo 2009 da Terra_Nostra
tratto da www.movimentozero.org Siamo in guerra. Una guerra sporca che non ha nulla di antico ed ascetico. Nessuno può mostrare il suo valore o il coraggio degli Eroi. Il nemico è invisibile e pertanto non si può combattere, almeno non con i metodi tradizionali. E’ un Sistema tecnocratico, fatto di apparati e procedure, dietro le quali si nascondono uomini freddi e spietati. Il loro obiettivo, attraverso la creazione a tavolino di questa cosiddetta “crisi”, è l’impoverimento di Stati, aziende e cittadini. Dalla tempesta che ci attende ricaveranno una ricchezza incalcolabile. Essi tendono al controllo di tutto, ed il dominio parziale del quale oggi dispongono è poca cosa per il loro desiderio di potere assoluto. Vogliono tutto il pianeta più il cinque per cento, come dice Bankestein. Nei giorni scorsi il loro piano è stato ben descritto su questo blog dagli articoli di Marco Della Luna e di Marco Milioni. Il prezzo di questo dramma sociale sarà pagato con le parole che scandiscono le tragedie: espropri, pignoramenti, fallimenti, sfratti, licenziamenti. Le angosce, le nevrosi, le ansie, la disperazione di tutti coloro i quali dovranno subire il piano di impoverimento e demonetizzazione, sono il prezzo dell’aggressione, della loro sporca guerra invisibile che attenta al nostro cervello ed al nostro equilibrio psichico. Il piano bellico è pronto; hanno preparato il terreno con la propaganda e la pressione psicologica. Tutti attendono la crisi, quella vera, quella che produrrà la catastrofe esistenziale di milioni di italiani. Le pecore ipnotizzate sono pronte per essere tosate e macellate. L’esercito di collaboratori passivi, e tutto sommato individualmente non responsabili delle attività criminose che il Sistema ha posto in essere per impoverirci e farci disperare, è già pronto. Ufficiali giudiziari, finanzieri, funzionari di banca: tutti con le armi affilate. “Lei mi deve capire, io eseguo solo degli ordini”, “se lei ha preso un impegno che è diventato di seicentocinquanta euro al mese, deve mantenerlo, altrimenti cerchi una casa più piccola”. Dietro le divise, l’impersonalità, l’incolpevolezza individuale, esigono danaro che non hanno il diritto di esigere, chiedono la restituzione di soldi che non ci hanno mai prestato, se non virtualmente; pretendono il pagamento di tasse frutto dell’usura che lo Stato subisce dalle Banche Centrali. Perdere il lavoro a cinquant’anni, chiudere il negozio che non regge il confronto con gli ipermercati, per poi emigrare, o trovare un lavoro precario. Questo è quello che hanno pianificato ai nostri danni, e continuano a dirci che la colpa è della crisi, una specie di carestia dovuta alla siccità. Mentre ci sodomizzano sussurrano all’orecchio “la colpa è tua, ti sei piegato senza guardarti dietro”. E la nostra classe politica accetta ogni evento senza reagire, con il Ministro delle Finanze che con disinvoltura scappa di fronte alle domande di un giornalista per poi parlare di un Nuovo Ordine Mondiale, ed il suo Premier favorisce le solite imprese che danno lavoro a centomila persone, ignorando tutte le altre che ne fanno campare dieci milioni. Dall’altra parte il fronte socialdemocratico serve con lingua altrettanto lunga i signori della finanza internazionale, i cui editti vengono pubblicati sui loro giornali a firma diretta dei padroni del vapore (George Soros in prima pagina su Repubblica). I media ci propongono finte liti, finte questioni di principio, finti rivoluzionari; i finti capipopolo attirano le attenzioni su problemi di terz’ordine, i giornali li sostengono, gli intellettuali si accodano, il popolo bue si coinvolge e si schiera a destra o sinistra. Il fatto che pochi sappiano che una guerra è in atto, non vuol dire che non ci si trovi in guerra. Noi abbiamo tutto il diritto di difendere la nostra esistenza e di sottrarla alla schiavitù tecnofinanziaria voluta per noi dalla dittatura bancaria. Diffondiamo questa verità, prepariamoci ad iniziative clamorose, forti, di grande impatto mediatico. Occupazioni, banchetti, conferenze, militanza itinerante. Manifesti, volantini, appelli. Formiamo un coordinamento con tutti coloro i quali condividono le nostre consapevolezze. Cattolici ed atei, fascisti e comunisti, ed ogni altra categoria che vi verrà in mente. Sono tutti ben accetti. Riprenderemo a litigare dopo la caduta della dittatura bancaria. Per ora è importante che lo stagno putrido di silenzio e passività venga rotto, e che un vento rivoluzionario inarrestabile caratterizzi la nostra azione e la nostra esistenza. Bisogna portare lo scontro al centro della nostro progetto metapolitico, per rompere il muro di silenzio e complicità che copre la guerra in atto. Scontro ideale, culturale e se necessario anche fisico. Ci vorranno atti di coraggio, si correranno rischi, ma la nostra libertà vale qualsiasi prezzo da pagare. Chi pensava che la nostra funzione fosse quella di essere rivoluzionari solo nel mondo virtuale di internet si sbagliava. Erano le premesse, il momento formativo, ma MZ è altro e chi pensa che la lotta che propongo sia troppo rischiosa per sé, lo dica subito e si sottragga. Potrà forse apparire superfluo ricordare che Ezra Pound diceva che “chi non è disposto a correre dei rischi per le sue idee o non vale niente o non valgono niente le sue idee”. O forse no. Marco Francesco De Marco |
Post n°29 pubblicato il 27 Febbraio 2009 da Terra_Nostra
Spett.li - GIUNTA REGIONALE DELL’ABRUZZO - GIUNTE PROVINCIALI D’ABRUZZO - GIUNTE COMUNALI DELL’ABRUZZO - CANDIDATI ALLE ELEZIONI AMM.VE - C.C.I.A.A. PROVINCIALI - SINDACATI DI CATEGORIA oggetto: LETTERA APERTA – MEA CULPA DELLA POLITICA Egregi riceventi, la storia ci insegna che la corruzione ed il clientelismo sono gli strumenti usati per ottenere e mantenere il potere decisionale ed i privilegi che da esso derivano. Questi tipi di strumenti sono molto radicati nella cultura italiana rispetto a culture nord-europee e sono le cause principali del malfunzionamento del sistema sociale e del debito pubblico italiano. Nello specifico territorio abruzzese, che ci riguarda direttamente, il fenomeno della corruzione sociale ha avuto una crescita notevole rispetto ad altre società dello Stato italiano. Il costo degli apparati partitici, ed il mantenimento degli stessi, hanno creato una sempre maggiore richiesta di finanziamenti. Il “soddisfacimento” di tale bisogno finanziario, il mantenimento di privilegi e tenori di vita dei nostri rappresentanti politici, hanno richiesto un crescente prelievo fiscale sui cittadini. Tale prelievo non corrisponde in maniera proporzionale al rapporto costi/benefici dei servizi pubblici erogati né esso è congruo agli sforzi ed i sacrifici che le unità produttive impiegano per ottenere dei margini di guadagno soddisfacenti. L’indebitamento pubblico derivante dalla cattiva gestione economica delle amministrazioni ha indotto le comunità ad esporsi finanziariamente per pagare tali debiti e relativi costi di interesse. Pertanto si è chiesto ai cittadini ed alle attività produttive un maggio prelievo fiscale che ha assottigliato i margini di guadagno, gli stipendi fissi e le pensioni, abbassando il potere d’acquisto delle famiglie. Se l’aumento dei prezzi da parte delle aziende ha permesso loro di contenere il loro margine, per le famiglie a reddito fisso tale aumento di prezzi ha significato una costante perdita della loro capacità di risparmio e consumo. Le Pubbliche Amministrazioni per poter sottoscrivere mutui al fine di finanziarsi i debiti (CARTOLARIZZAZIONI, SWAP) hanno dovuto presentare delle garanzie alle Banche. Teniamo a precisare che la garanzia della Pubblica Amministrazione è il numero di contribuenti. Ma quando ci si è accorti che la quantità di contributi non bastava a garantire le suddette esposizioni finanziarie la scelta più ovvia è stata quella di aumentare il numero di contribuenti legiferando in materia di commercio (il settore più semplice da regolamentare). Di conseguenza, si è avuto un prolificare di centri commerciali ed una liberalizzazione di licenze commerciali . In questo modo i tributi per ripianare il deficit vengono pagati dai dipendenti dei centri commerciali (direttamente in busta paga) e dalle nuove attività che hanno beneficiato del rilascio di nuove licenze. I centri commerciali molto spesso sono catene multinazionali con sede all’estero e pertanto i loro utili non ricadono a beneficio della comunità in cui operano. Il tutto è avvenuto modificando i Piani Commerciali ed Urbanistici dei Comuni e legiferando sull’aumento delle superfici quadrate e sulle cubature destinate ai nuovi insediamenti commerciali. In Abruzzo è avvenuto esattamente questo ed i comuni, Pescara compresa, si sono adeguati alla nuova Legge Regionale sul commercio (L.R. 11/08). Ma se tutto questo fosse stato programmato in anticipo grazie alle collusioni tra politica e speculazione? La nostra non è una supposizione in quanto trova riscontro nel Programma di Riforma della Grande Distribuzione (http://impresa-stato.mi.camcom.it/im_42/augenti.htm ) che “in nome della tutela del consumatore e dell’economia” intende “SENSIBILIZZARE” i politici a legiferare in materia urbanistica per permettere l’ampliamento di superfici di vendita. Leggendo il programma ci accorgiamo che ci sono dei punti preoccupanti come il Punto 1 in cui suggeriscono una normativa che confermi l'illegittimità e l'inopportunità di blocchi normativi al loro programma. Un punto essenziale per il rilascio delle autorizzazioni sanitarie per questi nuovi insediamenti è REGOLAMENTARE o MODIFICARE le normative sanitarie. Purtroppo a Pescara sta succedendo ed il nuovo REGOLAMENTO SANITARIO è stato approvato il 25/02/09 (fonte www.comune.pescara.it) Tutto questo sta succedendo in tutto l’Abruzzo. La nostra popolazione è di 1.200.000 abitanti eppure abbiamo una densità di centri commerciali che neppure un quartiere di Roma di pari abitanti possiede ed infatti il mercato è andato in saturazione ed è tracollato in quanto: - La popolazione (quindi la domanda di beni) si è spalmata - Il volume d’affari non è sufficiente ad un’attività per poter mantenere costi di gestione e tributari che sono sempre in aumento - Gli addetti nei centri commerciali hanno contratti a termine o part-time (uno dei punti del Programma della Grande Distribuzione) che non garantiscono la sicurezza per investimenti sulla loro vita, casa , famiglia, ecc. - L’agricoltura non riesce ad essere concorrenziale sul mercato contro la Grande Distribuzione la quale acquista le merci al di fuori del mercato locale. - All’aumentare delle licenze commerciali non è corrisposta una diminuzione della pressione fiscale proporzionalmente alla riduzione del volume d’affari di tutte le attività. Il quadro potrebbe sembrare apocalittico ma CREDIAMO ANCORA NELLA BUONA FEDE degli amministratori pubblici abruzzesi e CHIEDIAMO DI DIMOSTRARCI LA LORO ESTRANEITA’ a COLLUSIONI CON IL SISTEMA SPECULATIVO DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE ED IL LORO ATTACCAMENTO AL TERRITORIO IN CUI VIVONO E NEL QUALE SONO ELETTI, ABOLENDO LE LEGGI REGIONALI E COMUNALI CHE HANNO CAUSATO IL DISSESTO DEL PATRIMONIO ECONOMICO-PRODUTTIVO, FERMANDO L’INSEDIAMENTO DI ULTERIORI CATTEDRALI COMMERCIALI NEL DESERTO ED INCENTIVANDO L’ECONOMIA LOCALE. Crediamo che si possa ancora tamponare e rimarginare la ferita economica. La nostra proposta per il ripristino e la rivitalizzazione delle economie locali è contenuta nel progetto "EMPORI E BOTTEGHE" dell' ARCIPELAGO SCEC http://www.arcipelagoscec.net/empori-botteghe
Pescara lì, 27/02/09 Gianluca Monaco (presidente)
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Post n°28 pubblicato il 23 Febbraio 2009 da Terra_Nostra
TRATTO DA http://la-tela.blogspot.com/2007/08/stock-market-brushfire-will-there-be.html del 2007 Il titolo è eloquente e si interroga su cosa potrebbe succedere nel prossimo futuro: ci sarà una corsa alle banche, per ritirare il ritirabile, quello che rimarrà dalle ceneri della più grande bolla finanziaria che la storia ricordi? E non mi riferisco solamente alla crisi da "mutui subprime", ma alla gigantesca quanto inconsistente produzione di denaro generato da denaro, dovuta alla stupidità degli uomini.
Io credo invece che quelle crisi avvengano per effetto dell'applicazione del tasso di interesse sul denaro, che genera in poco tempo numeri astronomici ed incontrollabili di altro denaro che alla fine non rappresenta più niente, come in una sorta di Repubblica di Weimer planetaria, in cui ad un certo punto, si andava a comprare un pacchetto di sigarette con una carriola di milioni di Marchi o, come nella foto in bianco e nero, il miglior uso che si poteva fare del denaro quando faceva freddo, era di bruciarlo nelle stufe. Arriveremo a questo? Forse si, se non ci apriamo quanto prima ad una nuova visione del mondo e dell'economia in cui al centro dobbiamo rimettere l'uomo ed i suoi bisogni. Non servirà correre in banca per ritirare i sudati risparmi, perchè quando (e se) succederà, sarà troppo tardi; al massimo ci faremo un bel falò! |
Post n°27 pubblicato il 23 Febbraio 2009 da Terra_Nostra
Il rifacimento di un vecchio "motto" mussoliniano ("libretto e moschetto, fascista perfetto") ci ha ispirato il titolo di questo nuovo post. E' Facile notare come lo stesso "sponsor" campeggi davanti il Comune sul tabellone che indica la qualità dell'aria. Non a caso i "muratori" stanno ricostruendo ciò che le loro milizie hanno distrutto in tutto il mondo IN NOME DELLA PACE. A Pescara, Non a caso , si sta assistendo ad una nuova Cementificazione peggiore di quella degli anni '60 in nome della riqualificazione e dello sviluppo di questa città. Noi come associazione vorremmo sciogliere questi giudizi negativi sulla massoneria CHIEDENDO che si creino fondi economici (sottoforma di donazioni così ve li scaricate dalle tasse) per finanziare opere e strutture pubbliche usurate dalla incuranza, incompetenza e avidità partitica dei nostri amministratori. Dateci un segnale forte di Civiltà così che potremo tutti in coro urlare FORZA ITALIci.
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Post n°26 pubblicato il 22 Febbraio 2009 da Terra_Nostra
Ecco cosa riporta il “Rapporto Urban Operations in the Year 2020” redatto dalla RTO (Studies Analysis and Simulation Panel Group, SAS-030). Ricapitolando: Esercito a pattugliare le strade delle grandi città. Questa affermazione non è l'ennesimo tentativo maldestro di voler accollare a carico dell'Alleanza militare occidentale oscuri disegni di militarizzazione della nostra società, bensì il frutto di nostre ricerche su alcuni progetti, condotti sotto la guida del Pentagono e riguardanti l'uso degli eserciti nelle megalopoli del futuro. Lo studio NATO U.O. (Urban Operations) 2020 Differenze di classe e azzeramento dei servizi sociali capaci di attutire il senso diffuso di ingiustizia, degradamento delle complesse regole di interazione tra diversi strati della popolazione, scarsità di cibo e di lavoro genereranno forti conflitti tra diversi strati sociali,coinvolgendo il sistema statale locale e/o organismi e attività multinazionali Piccoli interventi crescono. Il ruolo italiano nella costituzione dell'esercito internazionale antisommossa Da quando l'Italia si è impegnata a fornire personale nelle guerre umanitarie, aree militari sono state attrezzate per ricostruire ambienti urbani e rurali dove si addestrano carabinieri, parà, assaltatori e bersaglieri che vanno ad operare all'estero, mentre gli stessi reparti di polizia militare sono addestrati realmente, nell'ambiente metropolitano, con l'impiego di ordine pubblico quotidiano sul territorio nazionale e sono gli stessi che presto grazie al nuovo decreto sulla sicurezza del governo berlusconi vedremo operare nelle grandi città e a guardia di siti di rilevanza nazionale: discariche centrali nucleari in costruzione, termovalorizzatori ecc. Il Reparto Logistico - Progetto tecnologie avanzate. I ROBOCOP imperiali. Il programma armi non letali. Per le operazioni antisommossa e di controllo urbano lo stato maggiore dell'esercito italiano sta definendo un programma di sviluppo di armi letali/non letali, in particolare fucili automatici dotati di puntamento ottico, che farebbero uso di "proiettili ad alta deformabilità e ad energia cinetica costante.” Grandi affari quindi per le industrie che con molta discrezione da 10 anni (con l'assenso di governi di centro sinistra e centrodestra succedutisi alternativamente) a questa parte stanno tessendo una lunga rete trasversale di simpatie e di interessi e che non vedono l'ora di mostrare l'efficacia dei nuovi prodotti sui corpi di clandestini, accattoni, prostitute, drogati e scippatori, prima o poi su sovversivi contestatori di una società che produrrà miliardi di diseredati e un pugno di nababbi, infine sull'umanità sofferente del terzo millennio. Antonio Camuso |
Post n°25 pubblicato il 18 Febbraio 2009 da Terra_Nostra
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Post n°24 pubblicato il 16 Febbraio 2009 da Terra_Nostra
Sabato scorso si è tenuta l’assemblea delle 9 Isole attualmente componenti l’ArcipelagoŠCEC. Insieme a rappresentanti provenienti anche da altre regioni che non avendo ancora una propria struttura stanno comunque lavorando alla realizzazione del progetto, abbiamo discusso e vissuto in compagnia questa splendida giornata. Il caso ha voluto che sempre a Roma e pure nello stesso giorno anche convocato il G7 sull’attuale crisi economica. Da una parte il passato, il G7, che continua ad usare gli stessi metodi per riproporre schemi ormai superati che inevitabilmente e pericolosamente ci fanno scivolare verso la riedizione della versione maggiorata della crisi del 1929 e dall’altra il futuro, ArcipelagoŠCEC, che cerca di far leva sui migliori aspetti dell’uomo per cambiare questo l’attuale mondo basato su sopraffazione, squilibri e povertà. Due mondi contrapposti che hanno due visioni dell’economia e dell’uomo completamente diversi e che daranno vita a due mondi che vivranno contemporaneamente due realtà. Nel 1929 lo scoppio di una bolla speculativa portò ad una depressione che fu contrastata con tassi di interesse ai minimi e i tassi a lungo periodo crescevano scontando l’inflazione che questo avrebbe prodotto e questo portò comunque alla chiusura del credito bancario portando il mondo nella più grande depressione di quei tempi. Oggi è esattamente la stessa cosa uguale uguale, si sostengono i morti che camminano (le banche) con una liquidità, basata sul debito, smisurata e si portano i tassi ai minimi mentre l’oro si impenna insieme ai tassi a lungo periodo scontando l’iperinflazione che verrà e questo non sta impedendo alle banche di chiudere i crediti e inevitabilmente, salvo cambiamenti radicali di rotta, darà luogo alla più grande depressione della storia economica. Noi invece lavoriamo per un mondo totalmente diverso che faccia della Šolidarietà e della coesione sociale le sue roccaforti e risaniamo, con pazienza certosina, quello che il liberismo sfrenato ha distrutto e sta distruggendo, famiglia, economie locali, agricoltura, comunità sociale ecc. Viste la disparità delle forze in campo non sappiamo che cosa potrà accadere, ma sappiamo che le persone hanno il diritto/dovere di fare qualcosa per fronteggiare i potenti cambiamenti che stanno stravolgendo tutto quello a cui eravamo abituati e riscoprano insieme il valore del vivere comune della Šolidarietà e del significato di economia che secondo noi, riprendendo la frase del nativo americano Manitonquat ,deve esistere solo per garantire ad ognuno quello di cui ha bisogno. Ovviamente la nostra è solo una goccia nel mare, ma siamo consapevoli che l’insieme di piccole azioni possono cambiare radicalmente il corso degli eventi e sappiamo che se non lo facessimo saremmo colpevoli alla stregua di chi ha costruito l’inferno in cui tutti viviamo. La coesione, la maturità di tutte le persone che sono intervenute all’assemblea di ArcipelagoŠCEC fa ben sperare sulla bellezza del nuovo mondo che stiamo costruendo. Persone che lasciando egoismi, protagonismo hanno dato spazio a coesione, condivisione, lavoro di gruppo e aiuto reciproco. Possiamo affermare che la “Nave dei Folli” ad un anno dal suo varo, sta veleggiando in mare aperto con il favore dei venti, verso mete ancora sconosciute, ma che stupiranno tutti per la loro bellezza. Con lo ŠCEC la Šolidarietà cammina lontano! |
Post n°23 pubblicato il 14 Febbraio 2009 da Terra_Nostra
Bellissimo vedere da queste immagini quanta gente abbia ancora VOGLIA DI LAVORARE.
Ore ed ore di fila per un impiego. E pensare che noi credevamo che non ci fosse più Gente che avesse voglia di "sudare" per una pagnotta. Tra tutta questa folla ci sono tante personalità creative, falegnami, sarti, calzolai, ingegneri, pasticceri, agrari. c'è Gente che ha veramente delle capacità e che sta facendo la coda per dimostrare di averle.
Ma qualcuno ci fa notare che questa FOTO è stata scattata durante le selezioni di X-FACTOR.
Ma come? noi ci eravamo illusi che l'italiano avesse ancora voglia di emergere, di indignarsi, che avesse voglia di dimostrare quanto valga. Ma allora se perdiamo ore della nostra vita per essere selezionati ad un provino significa che abbiamo abbastanza tempo da perdere e se il tempo è denaro... tutto si spiega. SIAMO RICCHI?
Pensiamo piuttosto che tutta questa gente non sia altro che braccia rubate all'agricoltura.. POVERI NOI. |
Post n°22 pubblicato il 12 Febbraio 2009 da Terra_Nostra
abbiamo ricevuto questa mattina le dimissioni del vice-presidente di TERRANOSTRA, Marco Forconi, per "motivi personali". |
Post n°21 pubblicato il 11 Febbraio 2009 da Terra_Nostra
tratto da www.arcipelagoscec.org Ora c’è il mercato dell’auto in crisi, la FIAT. Tre mesi fa l’Alitalia. Ci vogliono i soldi per sanare i debiti perchè altrimenti sono a rischio tot posti di lavoro. E’ un ricatto bello e buono. Prima spendono senza vedere se possono permetterselo, poi vanno a piangere dallo Stato: “Bisogna salvare l’Azienda che da lavoro a tante persone!!” E lo Stato (cioè noi) paga.E poiché i soldi ce li stampa e presta (ad usura) la BCE si devono restituire…. e per restituirli aumentano le tasse…… e di conseguenza aumentano i prezzi al consumo.Quindi io lavoro per pagare i debiti fatti da altri. E’ questa la globalizzazione?
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Post n°20 pubblicato il 09 Febbraio 2009 da Terra_Nostra
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Post n°19 pubblicato il 08 Febbraio 2009 da Terra_Nostra
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Post n°18 pubblicato il 04 Febbraio 2009 da Terra_Nostra
(puoi scaricare e leggere il libro cliccando qui) “Sono un contadino che ha fatto per hobby il professore d’università”. Giacinto Auriti Ezra Loomis Pound (Hailey, Idaho, 1885 – Venezia 1972) e Giacinto Auriti (Guardiagrele 1923), il Poeta e il Giurista contadino. L’americano – che sceglie l’Italia come patria di adozione – e l’italiano d’Abruzzo. Personaggi apparentemente diversi, per origine e cultura, ma uniti da un legame indissolubile: la ricerca della verità a tutti i costi. Giacinto Auriti, elabora una nuova teoria filosofica sul giudizio di valore “come rapporto tra fasi di tempo” che lo condurrà alla scoperta del “valore indotto” della moneta. I due personaggi, che non si sono mai incontrati, sono uniti da una profezia contenuta nei versi 101-102 dell’ Inferno, ove il poeta, dopo aver parlato della lupa che gli impediva il cammino, annunciava la venuta di un Veltro “che la farà morir con doglia”. La “lupa” per Pound è l’ usurocrazia, contro la quale lotta per una nuova concezione di vita. Lavoro e usura è il titolo di una raccolta di saggi scritti dopo la seconda guerra mondiale, sul frontespizio si legge “Bellum cano perenne, tra l’usura e l’uomo che vuol fare un buon lavoro”. Pound ha capito che la moneta non è una merce ma l’espressione di un accordo, di una convenzione, per cui il credito deve essere affidato non già alle banche ma allo Stato, che lo garantisce con l’onestà e il lavoro dei suoi cittadini. «Il tesoro di una nazione è la sua onestà.» E nei “Cantos” esprime il pensiero sull’usura: «Con usura nessuno ha una solida casa / di pietra squadrata e liscia / per istoriarne la facciata, /(…) / Carogne crapulano / ospiti d’usura. » (Contro l’usura, Canto XLV) Ezra Pound pone cinque domande alle quali non aveva mai risposto nessuno: moneta, credito, interesse, usura e circolazione; Giacinto Auriti dà, in questo saggio, risposte precise. Una continuità ideale che li unisce nella scuola degli economisti eretici. “Chi crea il valore della moneta – dice Giacinto Auriti – non è chi la stampa ma il popolo che l’accetta come mezzo di pagamento”, sono però i banchieri, i grandi usurai che si appropriano del valore monetario, usandolo come mezzo di dominazione ed imponendo all’umanità il signoraggio del debito. Ed ecco allora la geniale soluzione del problema: La proprietà popolare della moneta, che restituisca al popolo il maltolto dei valori monetari che esso crea. L’auspicio è che siano i governi a gestire l’emissione monetaria ed a ripartire gli utili, come diritto di cittadinanza, a tutti i cittadini. I due studiosi, il Poeta americano, nato da genitori quaccheri e puritani, e il Giurista abruzzese, tradizionalista e cattolico, sono entrambi gratuitamente osteggiati dal culturale di moda, plagiato nell’accezione mistificante dei signori dell’usura. Ezra Pound, a nostro parere, non si distacca mai sentimentalmente dall’America contadina, ma è affascinato dalla forza creativa ed innovatrice della guerra del sangue contro l’oro, che crea nuove fiorenti città ove prima allignava malaria, pestilenza e morte. Tra i tanti cultori delle teorie di Auriti vi sono anche uomini di sinistra, che in virtù di quelle teorie cominciano a sperare in un avvenire affrancato dal signoraggio della grande usura. Come lo stesso Auriti ricorda, in Lavoro e usura Pound scrive: «il dieci Settembre scorso passai lungo la Via Salaria oltre Fara Sabina e dopo un certo tempo entrai nella repubblica dell’Utopia, un paese placido giacente fuori dalla geografia presente.» In nota Pound soggiunge: «Io avevo scritto: “Utopia, un paese placido giacente ottant’anni a Est di Fara Sabina”.» Poiché in questa frase coincidono una dimensione spaziale ed una temporale, va posto in evidenza che ad Est di Fara Sabina è nato a Guardiagrele il SIMEC, definito dai monetaristi come moneta poundiana, proprietà del portatore(e non della banca), ottant’anni dopo la nascita delFascismo (1921-22). E Guardiagrele sta ad Est di Fara Sabina. La profezia di Pound si è puntualmente verificata. Potrebbe essere il segnale della rivincita del sangue contro l’oro. A margine del SIMEC è riportata un’antica frase della saggezza abruzzese: “Non bene pro toto libertas venditur auro” (Non è bene vendersi la libertà per tutto l’oro del mondo) che riecheggia l’insegnamento di Pound: «Il tesoro di una nazione è la sua onestà.» Si comincia a sperare… Marino Solfanelli PRESENTAZIONE |
Post n°17 pubblicato il 03 Febbraio 2009 da Terra_Nostra
Ufficialmente non esiste. Nessuno ne parla. Eppure è un qualcosa che sta facendo sprofondare l'intero pianeta nel debito, giorno dopo giorno, inesorabilmente. Quante volte abbiamo sentito parlare di debito pubblico, commerciale, di debito dei paesi in via di sviluppo, ecc. Ma debito nei confronti di chi? Cosa lo provoca? E soprattutto: cos'è questo Signoraggio? Il Signoraggio è la differenza tra il valore nominale della moneta e il suo costo di produzione. La moneta, come ogni bene tangibile, ha un suo costo di produzione: per le banconote pensate a carta e inchiostri; per le monete di metallo pensate alle leghe. Ma nonostante ciò, la stampa e quindi l'emissione di moneta costa pochissimo, anche perché dal 15 agosto 1971, Nixon eliminò la convertibilità delle monete in oro, affossando per sempre gli accordi di Bretton Woods del 1944. Quindi l'emissione di moneta da oltre trent'anni non ha più bisogno di un controvalore in metallo prezioso (oro, argento o rame). Facciamo un esempio numerico: stampare un biglietto da 100 euro costa, più o meno, 5 centesimi di euro (tra carta e inchiostri)! Una sciocchezza, vero? Ebbene questa banconota, che costa solamente 0,05 euro, viene «affittata» agli Stati al valore nominale, cioè a 100 euro! Questa differenza è il Signoraggio! La società privata che stampa ed emette la moneta in pratica 'guadagna' per ogni banconota emessa la bellezza di 99,95 euro (tolte le spese di stampa) mentre lo Stato, sempre per ogni banconota, s'indebita di 100 euro! Sapete qual'è il nome di questa società privata che s'incamera il Signoraggio? Banca Centrale. Per essere pignoli, allo Stato quella moneta costa ancora di più per via del «tasso di sconto» (il costo cioè del denaro tra Banca Centrale e banca locale) che oggi è del 2%. Per cui la banconota da 100 euro, allo Stato costa la bellezza di 100 euro + 2 euro (pari al tasso del 2%) e quindi 102 euro!!! Siamo o non siamo alla follia pura? Lo Stato paga alla Banca Centrale l'affitto di questa moneta con Titoli di Stato, e pertanto s'indebita in maniera spropositata e continuativa nei suoi confronti. Noi paghiamo questo debito con le tasse. Lo Stato in definitiva monetarizza il proprio debito, e questo debito continuerà a crescere giorno dopo giorno, anno dopo anno. Nessuno con un simile sistema potrà mai semplicemente pensare di uscire dal debito, figuratevi i Paesi in via di sviluppo. E se fosse lo Stato a stamparsi la moneta e a tenersi il Signoraggio? Non esisterebbero più le tasse. Non sarebbe bella una società priva di tasse? Una società dove le persone lavorano il minimo indispensabile e non si ammazzano per sopravvivere come accade oggi? Utopia? Per qualcuno sì, per me si chiama Sovranità monetaria, quella che ci hanno tolto alcuni frammassoni da molto tempo, e cioè almeno da quel lontano 27 luglio 1694. Qualcuno in passato ha tentato di rientrare in possesso della Sovranità, ma gli è costato parecchio. Il 4 giugno 1963 il presidente statunitense John F. Kennedy ordinò l'emissione da parte del Ministero del Tesoro - quindi dello Stato - di oltre 4 miliardi di dollari dell'epoca con banconote che recavano la scritta «United States Note» (biglietti di Stato, in pratica dei cittadini) invece di «Federal Reserve Note» (biglietti della Fed, in pratica della Banca Centrale privata). JFK giocò pericolosamente col fuoco, sfidando il potere della Fed. Il 22 novembre, e cioè dopo pochi mesi, Kennedy fu eliminato a Dallas, città simbolo del «denaro» e «undicesima» sede delle dodici Banche Centrali statunitensi! Sapete qual'è stata la prima cosa che fece il suo successore, Lyndon Johnson? Ritirò immediatamente dalla circolazione quei dollari del «popolo» sostituendoli con quelli «privati» della Federal Reserve! Nel nostro Paese la sovranità monetaria (il potere di chi stampa ed emette moneta) era fino a ieri della Banca Centrale d'Italia. Oggi la sovranità monetaria, e quindi il Signoraggio, è nelle mani della Banca Centrale Europea (BCE) con sede a Francoforte. Entrambe private. La BCE, nata con il Trattato di Maastricht, è una banca formata dalle 15 Banche centrali dei paesi membri fondatori tra cui la nostra Bankitalia (con sede alle Cayman). Non tutti sanno però che le Banche centrali sono per la maggior parte banche private. Bankitalia per esempio è controllata da Gruppo Intesa (proprietaria del 27,2%), San Paolo IMI (17,23%), Capitalia (11,15%), Unicredito (10,97%), Generali (6,33%), Monte dei Paschi (2,50%), RAS (1,33%), INPS (5%), Carige (3,96%), BNL (2,83%), La Fondiaria (2%), Premafin (2%), Cassa di Risparmio di Firenze (1,85%), e un restante 5,65% di anonimi. Solamente i primi 3 gruppi controllano oltre il 55% della Banca Centrale italiana, e la cosa assurda è che la Banca Centrale dovrebbe controllare le banche commerciali, cioè i propri soci. Il controllore che controlla se stesso! Ora è chiaro perché non sono stati evitati, e non lo saranno neppure in futuro, scandali e crack finanziari. Quindi la BCE è una banca privata, perché formata da banche private, ma a differenza delle altre è l'unica privata che può per legge emettere moneta in Europa. Come recita l'articolo 105A del capitolo 2 della «Politica monetaria» del Trattato di Maastricht: «La BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote all'interno della Comunità». Il Signoraggio europeo è pertanto di competenza della BCE, la quale poi lo distribuisce ai soci privati in proporzione alla percentuale di competenza. Antonio Fazio & C. oggi prendono il 14,57% del Signoraggio europeo e il 92% del Signoraggio nazionale (l'8% rimane alla BCE). Questo l'elenco dei soci con le relative percentuali:
Banca del Belgio (2,83%); Banca Danimarca (1,72%); Banca della Germania (23,40%); Banca della Grecia (2,16%); Banca della Spagna (8,78%); Banca della Francia (16,52%); Banca d'Irlanda (1,03%); Banca d'Italia (14,57%); Banca Lussemburgo (0,17%); Banca d'Olanda (4,43%); Banca d'Austria (2,30%); Banca del Portogallo (2,01%); Banca di Finlandia (1,43%); Banca di Svezia (2,66%); Banca d'Inghilterra (15,98%).
Non trovate qualcosa di strano nella lista delle banche-membri? Sbaglio o Inghilterra, Svezia e Danimarca fanno parte dell'Europa ma non hanno accettato la moneta unica, l'euro? Purtroppo, non sbaglio. Queste banche si intascano il 100% del Signoraggio della loro moneta (sterlina, corona danese e svedese), e una percentuale pure del Signoraggio europeo. Detto in altri termini: noi italiani li stiamo aiutando a pagare le loro tasse! Non vorrei complicare il quadro, ma è d'obbligo precisare che esistono tre tipi diversi di Signoraggio, uguali nel meccanismo ma diversi nel soggetto che se lo intasca. Il Signoraggio appena visto sulla moneta cartacea per opera della BCE rappresenta il furto colossale per antonomasia, poi c'è un Signoraggio sulle monete metalliche, che è l'unico per così dire statale, che va al Ministero del Tesoro, e infine quello sulla moneta scritturale, quella virtuale creata dalle banche, che rimane nelle banche commerciali. A parte il Signoraggio sulla moneta metallica - che rappresenta in valore quello minore - la truffa sulla moneta virtuale delle banche commerciali è ancora più complessa. In questo caso il Signoraggio è costituito dal valore nominale (anche se in questo caso non è moneta reale) di tutta la moneta prestata dal sistema bancario, sotto forma di credito (conto corrente, ecc.), al netto del costo di produzione della stessa (assolutamente nullo: semplice digitazione su computer o scrittura su un registro). Ovviamente non scherzo quando parlo di moneta creata dal nulla, e adesso ve lo spiego con un altro esempio. Quando una persona va in una banca locale e deposita 100 euro in contanti, la banca con questi 100 euro «reali» è in grado di prestare ben 5000 euro «virtuali». Questa alchimia ha un nome preciso: «credito frazionale», ed è un'operazione di moltiplicazione permessa e autorizzata dalla cosiddetta «riserva bancaria», il cui valore è deciso, guarda caso, dalla Banca Centrale. In pratica questa «riserva» è un tasso che indica la quantità minima di soldi che la banca deve trattenere fisicamente nelle casse, appunto come riserva. Oggi il «tasso di riserva» è del 2%. La banca allora mette subito in «riserva» quei 100 euro che sono reali, e automaticamente (avendo nei forzieri questi 100 euro) la legge le permette di «crearne» 5000! Il 2% di 5000 euro è proprio 100 euro. Se non ci credete, mettevi d'accordo con i correntisti di una banca e andate a ritirare tutti lo stesso giorno il denaro... Le banche possiedono fisicamente circa un cinquantesimo del denaro che movimentano. Sorge spontanea una domanda: ma se deposito 100 euro reali e la banca ne crea 5000, da dove saltano fuori i 4900 euro? Ahimè questo denaro, che non esiste e non può esistere nella realtà, sottrae ricchezza al paese in un circolo vizioso perverso e deleterio. La stragrande maggioranza dei soldi sono sotto forma di moneta scritturale, quindi di moneta virtuale, e quindi di moneta-debito. Capito qual'è la madre di tutti i mali? Quello che avete appena letto è il segreto più grande e nascosto, forse la più grande e colossale truffa perpetrata a nostro carico da tre secoli. Talmente grande che probabilmente almeno sette presidenti degli Stati Uniti, come scrive Marco Saba nel suo «Bankenstein: tutto quello che non avreste mai voluto sapere sulle banche», sono stati assassinati proprio per la questione monetaria: Harrison, avvelenato; Taylor avvelenato; Lincoln con arma da fuoco; Garfield avvelenato; McKinley con arma da fuoco; Roosevelt avvelenato; Kennedy con arma da fuoco. Detto questo, noi comuni cittadini consumatori e base della Piramide del Potere, cosa possiamo fare? Intanto, prendere coscienza del funzionamento di un sistema monetario e di un Signoraggio grazie ai quali il potente cartello delle banche sta facendo sprofondare volutamente il pianeta in un baratro economico spaventoso. Quale controllo è più efficace dell'impoverire le masse? Si tratta di un establishment talmente potente che nessuno, e dico nessuno, si mette contro denunciandolo pubblicamente al mondo intero. (Un'altra cosa interessante da sapere è che il famoso Premio Nobel per l’Economia in realtà non è un Premio Nobel, perché non viene assegnato dalla Fondazione Nobel ma dalla Banca Centrale svedese, n.d.t. pedras.it) A parte personaggi eccezionali, sconosciuti ai più, come il professor Giacinto Auriti (promotore della moneta alternativa Simec) e il procuratore generale della Repubblica Bruno Tarquini (che denunciò la truffa di Bankitalia), dove sono i paladini della giustizia? Quelli che in tivù si fanno promotori dei diritti dei cittadini? È facilissimo criticare una società o una banca perché si comporta male, perché frega le persone, ecc., ben più difficile è denunciare un sistema monetario che sta mandando in rovina l'intero pianeta. Non sto dicendo di togliere i soldi dalle banche (anche se il guadagno sarebbe maggiore!) per dare un segnale forte e mandare qualcuno che veramente lo merita in fallimento, sto semplicemente mettendo in luce il meccanismo. Tutto qua. Poi ognuno di noi, in base al proprio livello di coscienza, deciderà se partecipare o meno a tale 'gioco' perverso... Esistono comunque svariati modi per investire in maniera più etica i propri risparmi, evitando così la moltiplicazione del denaro che crea debito, e che poi paghiamo sotto altre forme (tasse, prodotti più cari, ecc.). Basta cercare e informarsi. Un passaggio successivo è quello di aprire la mente per entrare nell'ottica di accettare possibili monete complementari o regionali. Oggi nel mondo di queste valute se ne contano circa 5000 e sono quelle che, per intenderci, hanno aiutato l'Argentina a tirarsi su dal disastro economico. Anche se il tubo catodico non ce lo dice, a far riemergere l'economia argentina non sono state le banche, ma le monete complementari. Una moneta locale può essere emessa da una Comunità: per esempio una Provincia, un Comune o anche una associazione onlus. Importante è l'accettazione (essere chiari fin da subito nello statuto nel caso dell'associazione), e capire che il funzionamento è prettamente per i prodotti di consumo locali. Approfitto dell'occasione per dirvi in anteprima che nella nostra capitale sta per essere messo in circolazione l'Eco-Roma... L'euro è valido solo perché noi lo accettiamo e riconosciamo come tale: ma non è nostro, è di proprietà della Banca Centrale Europea (privata). Ricordiamolo questo, perché potrà capitare un giorno che presentando in banca un biglietto, magari da 100 euro, esso venga ritirato dal legittimo proprietario e non più restituito... E allora? |
Post n°16 pubblicato il 03 Febbraio 2009 da Terra_Nostra
Marcello Pamio Nexus Magazine n.57 (agosto-settembre 2005) Questo articolo è un tentativo, seppur limitato, di spiegare una delle più grandi truffe, se non la più colossale, realizzata a nostro carico: il Signoraggio monetario. Il compito non sarà facile per due motivi principali: primo, perché dovremo immergerci completamente dentro un sistema economico-finanziario di per sé poco chiaro, per non dire oscuro, e secondo, forse il più difficile, sgombrare la mente da tutti i condizionamenti che ci hanno mirabilmente inculcato.
Detto questo, siete pronti per questo viaggio? Un viaggio lungo oltre tre secoli, che dalla misteriosa e occulta Londra del XVII secolo, ci porterà a Francoforte nel XXI secolo, per assimilare il segreto più nascosto: la truffa delle truffe. Tutto inizia il 27 luglio 1694, quando il massone e banchiere londinese William Paterson fonda con alcuni fratelli la prima banca centrale al mondo: la Old Lady of Threadneedle Street, meglio conosciuta come Banca d'Inghilterra. Non si tratta della prima banca in assoluto, perché già nel 1163 a Venezia esisteva un Monte fruttifero privato creato per favorire il commercio, per non parlare del Banco (o Casa) di San Giorgio del 1407 a Genova, vera e prima banca pubblica d'Europa. La Banca d'Inghilterra è invece la prima Banca Centrale al mondo; la prima che stampò 1.200.000 sterline («notes of bank»), corrispondenti al debito di 700.000 sterline-oro che il Re Guglielmo d'Orange aveva contratto proprio con essa. In pratica ha iniziato l'attività comprando il debito della Corona. Perché è importante questa banca? Risponderei volentieri, ma lascio la parola a Karl Marx, il quale nella sua opera «Il Capitale», denuncia senza mezzi termini che, fin dalla nascita, le grandi banche non sono state altro che società di speculatori privati che si affiancavano ai governi e, grazie ai privilegi ottenuti, erano in grado di anticipare loro denaro. In merito alla banca in oggetto, Marx rincara la dose dicendo che «l'accumularsi del debito pubblico non ha misura più infallibile del progressivo salire delle azioni di queste banche, il cui pieno sviluppo risale alla fondazione della Banca d'Inghilterra». Già nel 1867 (anno di pubblicazione delle 1000 copie del suo libro) era chiaro un collegamento tra debito pubblico e banche. Questo è il primo dato interessante. È per questo che il 27 luglio 1694 sarà per noi una data simbolica molto importante, perché, a torto o a ragione, ha inizio il fantomatico Signoraggio monetario. Prima però di spiegare cos'è questo Signoraggio, ricordo che il modello della Bank of England fu esportato e copiato in ogni paese (in Francia il 18 gennaio 1800 grazie al fratello Bonaparte e in Germania il 10 marzo 1870, nel 1913 in America con la Federal Reserve Bank per opera dei massoni Warburg, Rockefeller e Rothschild). Come oggi un manipolo di persone esporta la democrazia per strategie geopolitiche, 311 anni fa un manipolo di banchieri massoni ha inventato ed esportato un sistema monetario basato sul debito, per strategie socio-politiche: tenere incatenati e soggiogati centinaia di milioni di persone. |
Post n°15 pubblicato il 01 Febbraio 2009 da Terra_Nostra
tratto dal report di www.centrofondi.it Disclaimer & Copyright: Questo report non costituisce in alcun modo sollecitazione a pubblico risparmio e dovrà essere utilizzato come riportato nelle condizioni di utilizzo di cui all’indirizzo http://www.centrofondi.it/copyright.htm Nell’arco di nemmeno due anni il prezzo del grano quotato a Chicago è più che triplicato.Salvo poi crollare in sei mesi di oltre il 60%.!! Per le imprese della filiera del grano sono stati due anni di inferno nei quali moltissime aziende piccole e medie del settore della pasta sono crollate non sostenendo più i costi della materia prima e non potendo reggere il confronto con i giganti del settore che ne hanno prontamente approfittato. In Sardegna intanto http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=22188 continua la messa all’asta di aziende agricole incappate nella morsa truffaldina delle banche http://it.youtube.com/watch?v=UyGAjF50ZJE che si stanno impadronendo di uno dei territori più belli al mondo, mandando in rovina migliaia di famiglie. Per non essere travolti dalla allucinazione del mondo finanziario al suo epilogo è necessario svincolarsi dalla speculazione, recidere ogni legame che ci rende dipendenti dai mercati finanziari e dalla speculazione. Questo si può fare solo ed esclusivamente se ritorniamo al mercato locale e chiudiamo il cerchio delle filiere. Ma la strada non è quella dei Farmers Market dove il produttore oltre a lavorare nei campi deve snaturare la sua attività levando risorse, umane e finanziarie, per l’attività di vendita, che per essere redditizia deve essere continuativa e non sporadica. Oggi infatti tutti parlano di riduzione delle filiere, ma come al solito bisogna scindere il grano dalla pula, vedere ciò che è buono e ciò che è fatto apposta per non cambiare niente. Il progetto è “Il Sapore del Cuore” http://www.centrofondi.it/articoli/sapore_cuore_progetto.htm e fa parte dei progetti aziendali di ArcipelagoSCEC insieme al progetto per le imprese locali di altri settori e per la razionalizzazione dei trasporti entro un raggio di 50-100 km. Il progetto di ArcipelagoSCEC www.arcipelagoscec.org non è solo un progetto economico per l’adozione di uno strumento di scambio libero dal debito, ma lavora profondamente alla ricostruzione del tessuto sociale, della comunità e dell’economia. Non è un caso che SCEC sia l’acronimo di Solidarietà ChE Cammina. In Calabria a Crotone, stiamo portando avanti questo progetto con due scuole, un Istituto Agrario e un Istituto Turistico Alberghiero dove le due scuole porteranno avanti a livello sia teorico che pratico un supermercato locale e un punto di ristoro. Nel progetto sono state coinvolte le associazioni di categoria, Coldiretti, CIA, Confagricoltura, la Provincia, la Curia, la Confcommercio, gli Enti Locali. |
Post n°14 pubblicato il 31 Gennaio 2009 da Terra_Nostra
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Post n°13 pubblicato il 22 Gennaio 2009 da Terra_Nostra
Nel post intitolato “IL TEMPO E’ DENARO” abbiamo illustrato come la politica sia collusa, coinvolta e forse PAGATA dalla Grande Distribuzione Organizzata per LEGIFERARE in materia di commercio ed urbanistica per FAVORIRE L’INSEDIAMENTO DI GRANDI CENTRI COMMERCIALI. Legiferando sull’aumento delle licenze commerciali e sui Piani Urbanistici si possono AUTORIZZARE i suddetti insediamenti. Parlando con cognizione di causa, questi sospetti di collusione della politica si concretizzano leggendo le dichiarazioni di Sonia Augenti (responsabile delle relazioni esterne del gruppo CARREFOUR). Di seguito ne riportiamo i punti SALIENTI che CONFERMANO i nostri sospetti. Il testo intero lo potete trovare seguendo questo link http://impresa-stato.mi.camcom.it/im_42/augenti.htm.
“…mentre la crisi dei negozi del piccolo dettaglio è dovuta a molteplici fattori, primo fra tutti le scelte del consumatore, che è il vero artefice del successo o dell'insuccesso di un'attività commerciale... ( ????) ....Il nostro sistema distributivo, mi sembra necessario ricordarlo prima di affrontare le posizioni della Faid sul problema della riforma della legislazione commerciale, si caratterizza per un rilevante gap rispetto ai livelli di sviluppo della distribuzione europea, gap che il nostro settore deve poter annullare velocemente per essere in grado di competere nel Mercato Unico Europeo. Per affrontare la sfida del futuro la grande distribuzione nazionale deve quindi poter svilupparsi ulteriormente in termini di mq per 1000 abitanti, la rete di vendita esistente dovrebbe crescere dimensionalmente raggiungendo una superficie media più vicina agli standard europei. Parallelamente le imprese distributive nazionali dovrebbero incrementare i propri fatturati fino a raggiungere dimensioni più competitive.”
ED ORA ATTENZIONE !!
“ La riforma della disciplina sull'accesso al commercio in sintesi dovrebbe essere impostata sulla base dei seguenti principi:
BENE, come avete potuto leggere tutto ciò sta già avvenendo ma non vogliamo essere presuntuosi dicendo “VE LO AVEVAMO DETTO” . siamo ancora in tempo per fermarli. SI SONO RESI CONTO ANCHE LORO CHE L’ETA’ MEDIA DEI CITTADINI SI E’ ALZATA E FRA MENO DI UN DECENNIO SARANNO POCHI I CONSUMATORI CHE SI POTRANNO RECARE AUTONOMAMENTE FUORI CITTA’ IN UN CENTRO COMMERCIALE..ALLORA TANTO VALE PORTARE IL CENTRO COMMERCIALE IN CITTA’ FACENDOSI AUTORIZZARE NUOVE LICENZE, MODIFICANDO LE REGOLE SULLE CUBATURE E LE SUPERFICI.
IL TUTTO A BENEFICIO DEI CONSUMATORI? CHIEDIAMO ALLA NUOVA GIUNTA REGIONALE ABRUZZESE DI FERMARE QUESTA SPECULAZIONE E DI FARSI PRECURSORE DEL RIPRISTINO DELLE REGOLE . SI SALVI CHI PUO’.. NOI …PUO’ ! |
Post n°12 pubblicato il 20 Gennaio 2009 da Terra_Nostra
(di Silvano Agosti ) tratto da www.signoraggio.com Uno degli aspetti più micidiale dell'attuale cultura, è di far credere che sia l'unica cultura... invece è semplicemente la peggiore. Bèh gli esempi sono nel cuore di ognuno... per esempio il fatto che la gente vada a lavorare sei giorni alla settimana è la cosa più pezzente che si possa immaginare. Come si fa a rubare la vita agli esseri umani in cambio del cibo, del letto, della macchinetta... Mentre fino ad ieri credevo che mi avessero fatto un piacere a darmi un lavoro, da oggi penso: "Pensa questi bastardi che mi stanno rubando l'unica vita che ho, perché non ne avrò un'altra, c'ho solo questa.. e loro mi fanno andare a lavorare 5 volte, 6 giorni alla settimana e mi lasciano un miserabile giorno.. per fare cosa? come si fa in un giorno a costruire la vita?!"... Deve sempre pensare, con una coscienza perfetta: "Questi stanno rubandomi la vita, in cambio di due milioni e mezzo al mese, bene che vada, mentre io sono un capolavoro il cui valore è incalcolabile"... Non capisco perché un quadro di Van Gogh debba valere 77 miliardi e un essere umano due milioni e mezzo al mese, bene che vada. Secondo me, poi, siccome c'è un parametro che, con le nuove tecnologie, i profitti sono aumentati almeno 100 volte... e allora il lavoro doveva diminuire almeno 10 volte! Invece no! L'orario di lavoro è rimasto intatto. Oggi so che che mi stanno rubando il bene più prezioso che mi è stato dato dalla Natura. Pensa alla cosa più bella che la Natura propone, che è quella di, mettiamo, di fare l'amore, no?! Ma è mostruoso che il tipo debba andare a lavorare 8 ore al giorno e debba essere pure grado a chi gli fa leccare il pavimento, capisci? Tutto ciò è "oggettivamente" mostruoso, ma la dove la coscienza produce coscienza, tutto ciò è "effettivamente" mostruoso... Si, tu fai giustamente un discorso in difesa di chi ti opprime, perché è il tipico dello schiavo, no?! Il vero schiavo...il vero schiavo difende il padrone, mica lo combatte. Perché lo schiavo non è tanto quello che ha la catena al piede quanto quello che non è più capace di immaginarsi la libertà. Ma rispetto a quello che tu mi hai detto adesso: quando Galileo ha enunciato che era la Terra a girare intorno al Sole, ci sarà sicuramente stato qualcuno come te, che gli avrà detto: "Eh si! sono 22 secoli che tutti dicono che è il Sole che gira intorno, mò arrivi te a dire questa stronzata... e come farai a spiegarlo, a tutti gli esseri umani?" e lui: "Non è affar mio, signori..." |
Post n°11 pubblicato il 19 Gennaio 2009 da Terra_Nostra
Nel 1963 uscì nelle sale cinematografiche il film "GLI ONOREVOLI" imperniato sulla corruzione politica. Chi non ricorda il famosissimo personaggio di TOTO' , l'onorevole ANTONIO LA TRIPPA. Verrebbe da dire che TOTO' stava "avanti".. ma purtroppo la realtà delle cose è che non è mai cambiato nulla. Il film metteva in evidenza la corruzione della politica di quegli anni, ma oggi il film è attualissimo perchè NON E' CAMBIATO NULLA. LA STORIA E' CICLICA..QUANDO LA CAMBIAMO? |