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Messaggi del 07/12/2015

 

I Coen aprono Berlino con Ave, Cesare! da cinecittànews

Post n°12812 pubblicato il 07 Dicembre 2015 da Ladridicinema
 

 

Cr. P.04/12/2015
Ave, Cesare!, il nuovo film dei fratelli Joel e Ethan Coen, aprirà la 66ma edizione del Festival di Berlino l'11 febbraio. E' la seconda volta che i registi americani inaugurano il festival dopo Il grinta nel 2011. Ave, Cesare! con un cast all-star di cui fanno parte George Clooney, Josh Brolin, Alden Ehrenreich, Ralph Fiennes, Jonah Hill, Scarlett Johansson, Frances McDormand, Tilda Swinton e Channing Tatum, è ambientato durante l'età d'oro di Hollywood negli anni '50. Racconta una sola giornata nella vita di un "fixer" (Brolin), cioè un addetto a risolvere problemi, che cerca di scoprire cosa è accaduto al divo Baird Whitlock (Clooney) scomparso nel bel mezzo delle riprese di un "peplum", che si intitola appunto Hail Caesar. Il film è prodotto dai Coen con Tim Bevan e Eric Fellner della Mike Zoss Productions e con la Working Title Films. In Italia uscirà il 16 febbraio con Universal Pictures.
 
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La Guerra Fredda di Steven Spielberg

Post n°12811 pubblicato il 07 Dicembre 2015 da Ladridicinema
 
Tag: news

Andrea Guglielmino03/12/2015
Esce il 16 dicembre Il ponte delle spie di Steven Spielberg, creando una simpatica coincidenza con l'uscita di Star Wars – Il risveglio della Forza, legato all’universo immaginato dal suo vecchio amico George Lucas. Niente rivalità, però, perché il dramma politico con Tom Hanks si muove su coordinate completamente differenti mirando a catturare tutt’altro tipo di pubblico. 

Il film – scritto insieme ai fratelli Coen – narra la crisi degli U-2 tra Stati Uniti d'America e Unione Sovietica durante la Guerra Fredda, quando Francis Gary Powers, pilota di un aereo-spia Lockheed U-2, fu abbattuto, catturato e condannato dai russi. All’avvocato James B. Donovan(Hanks) viene assegnato l'incarico di negoziare il rilascio di Powers, e riesce a farlo grazie alla sua lungimiranza che lo spinge a lavorare per salvare la vita della spia di parte sovietica Rudolf Abel, con cui instaura però anche un rapporto di amicizia, pur usandolo come ‘merce di scambio’. Donovan, però, è anche un padre e un marito, che rischia di mettere in pericolo la famiglia con le sue azioni. Ha deciso di essere cittadino americano perché crede nella Costituzione, e resta ‘tutto d’un pezzo’ fino alla fine. Eppure il suo ritratto è sfaccettato e comunica empatia, grazie anche ai sapienti tocchi di ironia dei Coen. 

Il film non ha l’afflato politico di Munich, l'atmosfera di Schindler's List, né la vivacità di Prova a prendermi, ma complessivamente funziona riuscendo a limitare la retorica (caratteristica comune a tutti i film di Spielberg dell’era ‘post-fantasy’) e a raccontare una pagina poco conosciuta di storia americana con un taglio asciutto ed essenziale, ottimamente confezionato. Inizialmente John Williams  avrebbe dovuto comporne la colonna sonora, ma poi è stato sostituito da Thomas Newman. 

"Adoro il genere spionistico – ha detto Spielberg –  ma non volevo fare uno spy movie classico. Stavo sviluppando un altro film, Il GGG – Il Grande Gigante Gentile quando il drammaturgo Matt Charman è venuto da me parlandomi di questa vicenda. E l’ho trovata così coinvolgente che ho rallentato il progetto su cui stavo lavorando per tuffarmi nel mezzo della Guerra Fredda e raccontarla". Il film ha avuto la sua anteprima al New York Film Festival il 4 ottobre scorso.   

 
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Ennio Morricone, omaggio del Roma Film Festival

Post n°12810 pubblicato il 07 Dicembre 2015 da Ladridicinema
 

ssr07/12/2015

Dal 14 al 20 dicembre si terrà a Roma, alla sala Trevi, la 20ma edizione del Roma Film Festival intitolata 'Omaggio a Ennio Morricone'. Lunedì 14 al Teatro Blasetti del Centro Sperimentale di Cinematografia sono previste la consegna  del Premio alla Carriera al Maestro Morricone e la proiezione del documentario di montaggio firmato daAdriano Pintaldi intitolato Omaggio a Ennio Morricone - Il fascino discreto di un genio.


Alla serata dedicata al grande compositore è prevista la presenza di personalità dello spettacolo e della cultura tra cui: Lina Wertmüller, Giancarlo Giannini, Liliana Cavani, Stefania Sandrelli, Terence Hill, Franco Nero, Giuseppe Tornatore, Barbara Bouchet, Dario Argento, Asia Argento, Carlo Verdone, Peppino Rotunno, Giuliano Montaldo, Ninetto Davoli, Barbara De Rossi, Leo Gullotta, Pier Francesco Favino, Michele Placido, Elena Sofia Ricci, Lino Capolicchio, Alessio Boni, Lino Banfi, Giuliana Lojodice, Silvio Orlando, Valeria Golino, Giorgio Albertazzi, Elsa Martinelli.

Morricone, che ha scritto per il grande e piccolo schermo circa 530 colonne sonore, e recentemente ha composto le musiche per The Hateful Eight di Tarantino e quelle dell’ultimo film di Tornatore La corrispondenza, ha al suo attivo 70 milioni di dischi venduti e ha ricevuto l’Oscar alla Carriera nel 2007.
Tra i film in programma nella retrospettiva “Omaggio a Ennio Morricone”, al Cinema Trevi dal 15 al 20 dicembre, a ingresso gratuito: Per un pugno di dollari e C’era una volta in America di Sergio Leone, La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo, Diabolik di Mario Bava, L’uccello dalle piume di cristallo di Dario Argento, Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo , La luna di Bernardo Bertolucci, Un sacco bello di Carlo Verdone del 1980, Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore.
Sarà inoltre proiettato il documentario di Pintaldi Omaggio a Ennio Morricone che ripercorre alcuni momenti fondamentali dei capolavori musicali creati dal Maestro con le immagini dei film che ormai fanno parte del nostro immaginario collettivo, concludendosi con gli auguri arrivati da tutto il mondo: da Quentin Tarantino a Clint Eastwood.
Il Roma Film Festival è diretto da Adriano Pintaldi e con la consulenza artistica di Gianluca Nardulli

 
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Moby Dick: alle origini del mito

Post n°12809 pubblicato il 07 Dicembre 2015 da Ladridicinema
 
Tag: news

Andrea Guglielmino03/12/2015
In sala con Warner, dal 3 dicembre, con una buona settimana d’anticipo rispetto agli Usa, il nuovo film di Ron Howard Heart of the Sea, un dramma avventuroso sviluppato attorno alla vicenda che ispirò Melville per la scrittura di Moby Dick. Alla base c’è infatti la tragedia della baleniera Essex, affondata nel 1820 dall’attacco di un enorme cetaceo.   

L’avventura si dipana come meta-narrazione - un po’ come in Vita di Pi di Ang Lee – ed è proprio il personaggio di Melville (Ben Wishaw) a guidarci mentre intervista uno dei sopravvissuti, Thomas Nickerson. Owen Chase (Chris Hemsworth) si imbarca sull’Essex come Primo Ufficiale del Capitano George Pollard (Benjamin Walker), e il film prende la strada convenzionale del classico d’avventura marittima, risultando fin troppo simile, nell’afflato, alla versione ‘romanzata’ dello stesso racconto, che tutti conosciamo. Avrebbe giovato forse, per creare distanza, un approccio più realistico, magari con qualche concessione al linguaggio del documentario.   

Nella seconda parte, però – dall’attacco del ‘mostro’ in poi – il tono cambia. C’è sicuramente molto spettacolo ma anche un’apertura verso una struttura più intimista e dialogica, a sottolineare le condizioni di forte disagio (fino a conseguenze estreme) in cui si trovano i naufraghi. Niente di originale, purtroppo, ma comunque funzionale, ed è notevole lo sforzo fatto da Hemsworth per raggiungere – lui di solito aitante e muscoloso – il deperimento corporeo di un disperso in un naufragio. Tom Holland (il futuro Spider-Man)interpreta Nickerson da giovane e ha una scena particolarmente forte in cui si deve introdurre nel corpo di una balena squartata per estrarne olio e viscere, come accadeva anche in Moby Dick. I cetacei sono realizzati però, per lo più, in una convincente CGI, anche grazie alla fotografia brumosa di Anthony Dod Mantle.   

"Gli attori sono arrivati ad assumere solo 500 calorie al giorno, non mangiavano niente – racconta Howard -. Si allenavano sempre tra un ciak e l’altro per perdere peso, erano entrati profondamente nelle loro parti e nella storia del film. Ogni volta che arrivava la pausa per lo spuntino sentivo grossi sospiri di sollievo. Ma la dieta non era l’unica difficoltà, perché c’erano anche sole, vento e acqua da sopportare. Erano davvero là fuori, alla deriva, ci siamo anche spinti più di un miglio lontani dalla costa, finendo anche in una vera tempesta, come quella che ha colpito una location dove avevamo allestito il green screen: è scoppiata all’improvviso e abbiamo dovuto abbandonare tutto di corsa. Per fortuna nessuno si è fatto male e ora ci ridiamo su, ma non è stato piacevole. Ci ha ricordato quanto la natura possa essere terrificante".   

 
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Star al MoMA per Pietrangeli

Post n°12808 pubblicato il 07 Dicembre 2015 da Ladridicinema
 
Tag: news

redazione04/12/2015
NEW YORK - Da Helen Mirren a Olympia Dukakis, da Taylor Hackford a Mary Elizabeth Mastrantonio. Mercoledì 3 dicembre, le stelle di New York si sono riunite al MoMA per celebrare l’inaugurazione di "Antonio Pietrangeli: A Retrospective". L’attesa retrospettiva, organizzata dal Museo d’Arte Moderna in collaborazione con l’Istituto Luce-Cinecittà, si svolge al MoMA dal 4 al 18 dicembre, e svela per la prima volta al pubblico americano undici pellicole del cineasta, scomparso nel 1968 a soli 49 anni. I lavori del maestro Pietrangeli, realizzati fra gli anni '50 e '60, raccontano momenti indimenticabili del cinema italiano, tra il neorealismo e la commedia all’italiana.             

La serata si è aperta con un cocktail sull’elegante terrazza del MoMA, a cui è seguita la proiezione della versione restaurata del film Io la conoscevo bene, che nel 1965 schierava una splendida Stefania Sandrelliappena diciannovenne. A sorpresa, il pubblico ha potuto guardare il provino originale della star italiana, prestato per l’occasione dal Centro Sperimentale di Cinematografia.             

La proiezione è stato presentata, davanti a una sala gremita, da Dave Kehr, curatore aggiunto del Dipartimento di Cinema del MoMA, e Rajendra Roy, curatore responsabile del Dipartimento di Cinema e Media del MoMA. Ha concluso l’introduzione Camilla Cormanni, responsabile International Culture Events di Luce Cinecittà, che ha ricordato Jytte Jensen, la curatrice del Dipartimento di Cinema del MoMA, mancata quest’anno, e l’attore Gabriele Ferzetti, scomparso pochi giorni prima. Ad ascoltarli, in platea, c’erano anche lo sceneggiatore Nick Pileggi, la scrittrice Susanna Styron (figlia del grande autore William Styron), l’attrice Devika Bhise (vista in The Man Who Knew Infinity, con Dev Patel e Jeremy Irons), e distributori del team di Kino Lorber e Criterion. Io la conoscevo bene fa parte infatti della Criterion Collection e debutterà al Film Forum di New York il 5 febbraio 2016, distribuito da Janus Films.

 
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Heart of the Sea - Le origini di Moby Dick

Post n°12807 pubblicato il 07 Dicembre 2015 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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Perché gli italiani stanno con Putin

Post n°12806 pubblicato il 07 Dicembre 2015 da Ladridicinema
 

I presidenti di Russia e Italia, Putin e Mattarella.
Non è un segreto per nessuno che i media occidentali, compresi quelli italiani, rappresentino Putin come il “cattivo”, un nemico da diffidare, se non da combattere, altro che Daesh. Ma gli italiani la penseranno così?

Malgrado la stampa, una politica occidentale e europea a volte incomprensibile, Putin ha acquisito tra i semplici cittadini una grande popolarità. In un periodo di crisi economica, disorientamento, minacce terroristiche molti vedono nel presidente russo un punto di riferimento.

Putin ha un grande successo in Italia, soprattutto dopo l'intervento russo in Siria. Perché gli italiani stanno con Putin?

Ambasciatore Razov e Tatiana Santi
Ambasciatore Razov e Tatiana Santi
Sputnik Italia ne ha parlato in un'intervista esclusiva con l'Ambasciatore della Federazione Russa in Italia Sergei Razov all'anteprima del documentario su Putin "Il presidente", in onda il 7 dicembre su rete 4 in seconda serata.

 

— Signor Ambasciatore,  Le è piaciuto il film "Il presidente" che verrà presentato in televisione al pubblico italiano?

— Mi è piaciuto molto il film, è interessante da un punto di vista umano e anche informativo. Questa è la cosa più importante, ora parlo mettendo la grande politica da parte. Dagli schermi nel giro di un'ora e mezza davanti al pubblico c'è un uomo che vive di interessi nazionali per garantire la sovranità al proprio popolo e la sua consolidazione. Si occupa dello sviluppo dell'economia del suo Paese e della costruzione di uno Stato democratico di diritto.

 

Vladimir Putin in questo film si racconta non solo da politico, ma anche da uomo.

 

— Un uomo che è molto popolare in Italia, a suo avviso perché signor Ambasciatore?

— Molti politici in Italia scherzando, ma come si sa in ogni scherzo c'è un po' di verità, dicono che Putin sia uno dei pochi leader mondiali che è riuscito a tessere dei buoni rapporti con degli antipodi politici come Silvio Berlusconi e Romano Prodi.

Vorrei aggiungere di prima persona come testimone, che Putin ha dei rapporti molto buoni anche con il premier Renzi, il Presidente Mattarella e il presidente Napolitano. Al di là delle sue qualità umane, questo ci dimostra che la nostra linea politica nei confronti dell'Italia è depersonalizzata, non è dettata da simpatie personali, bensì da interessi nazionali. A mio avviso gli interessi nazionali della Russia e dell'Italia in gran parte coincidono o sono consonanti.

— Secondo Lei gli italiani lo percepiscono?

— A mio avviso, sì, gli italiani lo sentono. Putin è un leader forte di un Paese forte, che manda avanti una politica indipendente. L'indipendenza di questa sua politica si manifesta nei passi concreti della Federazione Russa sull'arena internazionale. Lo vediamo ora con la crisi siriana.

Io insieme agli italiani faccio il tifo per il presidente Putin.

Grazie mille per l'intervista signor Ambasciatore.



Leggi tutto: http://it.sputniknews.com/mondo/20151207/1678937/italiani-sostegno-Putin.html#ixzz3tf3GeEj8

 
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