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UN BAMBINO AL PAPA: “SANTO PADRE, PERCHE’ SE DIO E’ BUONO IO HO IL CANCRO?”

Santo Padre, perché Dio, se è buono e onnipotente, permette che malattie come la mia colpiscano persone innocenti?

E' questo l'interrogativo scritto in un biglietto che un bambino, ammalato di cancro e costretto a vivere su una sedia a rotelle, è riuscito a consegnare a Benedetto XVI mentre il Pontefice usciva dal Monastero dell'Escorial, nella Sierra a Nord di Madrid durante la recente visita del Papa in Spagna.
Dimostrando tenacia e determinazione il bambino ha convinto gli organizzatori a lasciarlo passare oltrepassando il cordone predisposto per la sicurezza del Santo Padre e così se lo è ritrovato davanti. Benedetto XVI si è fermato e ha preso in consegna la missiva. Il bambino lo ha pregato di leggerla e di dargli una risposta. Il Papa ha fatto cenno di sì.
Un dialogo di pochissime parole ma non per questo privo di significato. Benedetto XVI gli risponderà? Pregherà per lui? Inevitabile l'attenzione dei media che si sono precipitati sul bambino per intervistarlo. Dopo aver spiegato il contenuto e la ragione di quel messaggio, una giornalista di Tele Madrid gli ha chiesto:
- E se non ti risponde?
Triste e serio, il bambino ha risposto:
- Se non mi risponde mi darà una grande delusione perché sono anni che mi pongo questa domanda.

Sulla notizia è tornato anche El Mundo, il terzo quotidiano spagnolo per diffusione e da molti considerato portavoce della destra liberale che ha posto l'accento sulla non immediata risposta, ma senza trascinare la vicenda in una provocazione:
- Perché rimanere in silenzio?
El Mundo si è posto la domanda e si è dato anche la risposta riportando un episodio del 2006 quando Benedetto XVI,  a poco più di un anno dall'elezione, recatosi ad Auschwitz, riferendosi al campo di sterminio dichiarò:
"In un posto come questo le parole non servono. Alla fine può esserci solo un terribile silenzio, un silenzio che è un pianto del cuore rivolto a Dio. Perché Signore sei rimasto muto? Come hai potuto tollerare questo? Dov'era Dio in quel momento?"

COMMENTO PERSONALE:
Interrogativi che tornano spesso nella vita soprattutto di fronte alle tragedie umane, quesiti che spesso i non credenti usano per mettere in difficoltà chi invece in quel Dio ci crede, quel Dio che non necessariamente può essere incolpato di tutti i mali del mondo, neanche quando questi colpiscono degli innocenti pur risultando difficile il solo provare a comprendere.

TU COSA RISPONDERESTI A QUEL BAMBINO?

Pubblicato da Staff Radio DgVoice, Rossella