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Progetti

Post n°144 pubblicato il 11 Novembre 2008 da DiarioDiViaggio0
 

Esistono tanti modi di vivere la vita, farsela scivolare addosso, sopravvivere, vivere oppure cercare sempre il di più.

Io sono tra quelli che pensa che la vita sia da vivere, da vivere pienamente,  esistono poche cose etiche da rispettare per il resto le regole penso che siano a nostro uso e consumo e ci debbano comunque assomigliare moltissimo.

La cosa più importante è capire che la tua libertà finisce dove inizia quella di un'altro, quindi io sono libero di fare tutto quello che voglio sino a che tu qualunque persona sia non sei toccato nelle tue libertà. Io posso fare sciopero, ma non posso fare picchetti, io posso cantare a squarciagola alle 3 di notte ma non sotto le finestre di chi sta dormendo, io posso drogarmi ed ubriacarmi, se non guido una macchina e posso quindi farti male, io posso giocare con tutti se tutti rispettiamo le solite regole.

La seconda regola fondamentale è non fare agli altri quello che non vorresti sia fatto a te.

Bene tutte le altre regole si fanno e si distruggano seguendo queste prime due regole.

Ho vissuto parte della mia vita senza progetti, sopravvivendo prendendo decisioni dettate dalle urgenze, personali e non, ho vissuto tanta parte della mia vita con progetti più o meno importanti e più o meno raggiungibili, questo per me è vivere, camminare avendo in mente la mia meta, incontrare persone che mi aiutano nel mio cammino e nella mia crescita, a volte si hanno più progetti e l'arrivo non è un traguardo ma solo una ripartenza.

In questo momento sto lavorando su più progetti, ma c'è il progetto che li racchiude tutti ed è un progetto a cui lavoriamo in due, il progetto di coppia, si discute su come portare questo progetto alla sua naturale conclusione fra circa una 70ina d'anni (poi lei mi lascerà, ma io no... io sono immortale). Questo è il mio progetto principale che deve tenere conto di tantissimi altri sottoprogetti, si modifica il progetto iniziale a seconda delle evoluzioni che ci sono nel passare degli anni, quindi da una vita che si pensa si possa vivere in un paesino magari uno si sposta a vivere in una metropoli, oppure si pensa a tanti figli, e poi si è costretti a fermarsi solo ad uno, ma esiste il progetto di vivere insieme di fare le cose insieme. So che non è un progetto facile da portare avanti anzi forse è il progetto più difficile che mai sia venuto in mente ad un uomo, ma è quello che in questo momento mi da la forza e la serenità di affrontare gli altri progetti.  Il mio progetto di coppia comprende me la mia compagna e nostro figlio, tante scelte vengono dettate anche da lui, e tante vengono dettate dal suo stare bene, quindi magari vivere in un posto piuttosto che un'altro non è una nostra esigenza ma la sua esigenza.
La mia compagna mi ha sempre detto non dirmi le bugie, meglio che non mi racconti niente e meglio che eviti le mie domande, ma non dirmi bugie, io invece l'ho fatto. Sono cambiato adesso racconto tutto quello che voglio raccontare e subisco domande su quello che racconto, non faccio e non mi faccio fare domande su il resto, questo è uno dei mezzi che insieme abbiamo deciso per portare a termine il nostro progetto comune. 
Anche nei miei porgetti privati ho adottato questo mezzo e così anche qui,  qualcuno in privato mi ha chiesto le cose più disparate, io ho sempre risposto con franchezza, se non voglio rispondere metto un bel no comment, ma non do risposte a metà o bugie.
Il perchè? Perchè da un paio di anni a questa parte ho capito che solo così rispetto la prima regola della mia vita.
Un altro mezzo che abbiamo individuato per il nostro progetto è quello di ritagliarsi spazi personali, amici personali, insomma di vivere un po' al di fuori della coppia, e quello che viene fatto fuori dalla coppia li deve restare.
Non si sparla della coppia al di fuori di essa e non si parla e sparla di quel piccolo pezzo di vita che è fuori da essa all'interno. Poi ci sono le cose che si dicono, ma perchè si ha voglia non perchè si deve.

In questo megaprogetto che è la vita a due ci stanno i miei progetti personali, e ho scoperto che solo quando io sono in cammino su questi progetti anche il progetto principale funziona, se un qualche progetto personale si inceppa il primo a risentirne è il progetto di vita a due. Se il lavoro non va arrivo a casa e sono un coglione, se la mia vita fatta di amicizie non va, a casa rompo i coglioni, se i miei hobby hanno battute di arresto in casa non faccio vivere nessuno, ecc. ecc. 

Il primo sottoprogetto è il lavoro, non voglio diventare un megadirettore solo per lo stipendio o per la qualifica sul bigliettino da visita, ma perchè sento ed ho sempre sentito che dirigere le persone è la cosa che mi piace di più e che mi viene meglio, stimolarle a dare sempre il meglio ad essere interessati ad uno scopo generale e non personale, se un'azienda cresce tu cresci con essa.
Poi ci sono gli altri sottoprogetti.
Non so se capita anche a voi, ma io ho bisogno di coltivare i miei hobby, per cui buoni film, almeno un paio di rappresentazioni teatrali e la lettura. Un po' di moto, quindi o bicicletta o uno sport che sto cercando di identificare, visto che ormai sono troppo vecchio per il rugby e poi non potrei avere il tempo per allenarmi constantemente, e ho riscoperto la pesca, ma non come momento di allienazione e meditazione, ma come momento di aggregazione con mio figlio o con un paio di persone che piano piano stanno diventando amici.
Altro sottoprogetto è il coltivarsi, lo stare bene con se stessi, quindi via tutti quei maglioni che servono solo a farti sentire straccione, via tutti quei pantaloni che servono solo a fare giardinaggio, via anche tutti i completi che ti imbalsamano, e cercare tutte le mattine di mettersi a posto i capelli, farsi la barba ed essere desiderabile per la propria donna, insomma via la sciatteria e avanti al sentirsi bello.
Donare del tempo agli altri, e qui sono carente. Ecco forse quello che mi manca.
Poi c'è la questione sentirsi voluti, si forse in questo c'è una ricerca di avere porte aperte, forse c'è la paura che la mia donna mi possa lasciare, e che io perda per sempre non solo lei ma anche mio figlio. Ma cercando di autoanalizzarmi e di pensare al meglio a me stesso penso che fondamentalmente lo stare bene 2 ore con una donna che non sia la mia donna, senza per questo portarle via niente senza per questo togliere una sola briciola di fratellanza e senza intaccare il nostro PROGETTO io possa stare meglio con me stesso e quindi fondamentalmente con lei.

La mia amica quella birichina mi dice, ragazzo sino a che hai cartucce da sparare sparale, trova la donna che la pensa come te e divertiti e questo farà stare bene anche la tua compagna. Ci penso a quello che mi dice lei ... mi fa sempre riflettere.

 
 
 
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Tanti passano di qua magari per la prima volta e non possono leggere tutti sti post, allora io ho pensato, ma se a loro piace il mio blog come posso aiutarli, e soprattutto fra un anno come posso aiutare me a rileggerlo, bisognerebbe mettere delle orecchie a questo diario per i passi piu' importanti.

Ed eccole le orecchiette.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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DA RADIOFRECCIA - 1998 LIGABUE

Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards. Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa, che vuole l'affitto ogni primo del mese. Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere una madre e un padre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi. Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa. Credo che non sia tutto qui, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche dio. Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose. Credo che c'ho un buco grosso dentro, ma anche che, il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono. Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddie Merckx. Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri.
 
 
 
 
 

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