Creato da SANDRONE.Vg il 01/03/2008
...PRENDERA' L' ARME, E FIA 'COMBATTER CORTO: CHE L' ANTIQUO VALORE NE L' ITALICI COR NON E' ANCOR MORTO...F. PETRARCA
 

 

E-MAIL: dittatore_ag_1991...     

...@libero.it

CONTATTO MSN: sandroerdittatore@...

example.com

 

CHI SIAMO

ECCO I TRE MATTI: DA SINISTRA IL SOTTOSCRITTO, CRISTIANO ED IL CAMERATA SIMONE

 

IO E IL MIO AMICO STEFANO IN SUDDE!!!

 

GOLD

IL MIO FIDO GOLD!!!

 

FIAMMA TRICOLORE

A ROMA C'E' SOLO UN PARTITO:VOTA LA FIAMMA!!!

 

 
 

DUCE A NOI

 
 

CIAO PAOLO...

 

ANCHE LASSU' SO TUTTI GIALLOROSSI...

 

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

ELENA SANTARELLI

 

PRIGIONIERI DEL TRICOLORE

 

 

MEMENTO AUDERE SEMPER!

 

 

 
 
 

 
 
 
 

 
 

CURVA SUD ROMA

LA CURVA PIU' BELLA DEL MONDO!

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

 

Ultime visite al Blog

fabbbry1frankparkSidaleshine73scerealtrasportiromafrancesco.comandinicentix75augusto.diamantiservizisociosanitaristefania.monizzialberto96.donvitowalter.mordinimazzaraandrea1986lunapicalemacera
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

ELISABETTA CANALIS

 

 

IN VIAGGIO...

Post n°1452 pubblicato il 12 Marzo 2009 da SANDRONE.Vg
 
Tag: info

DI ALESSANDRO GERUNDA

...PER UN VIAGGIO DI RELAX DEL SOTTOSCRITTO IN TUNISIA GLI ITALICI RIMARRA' INAGGIORNATO PER UNA SETTIMANA CIRCA...A PRESTO...SALUTI ROMANI

 
 
 

IL VIA LIBERA ALLA CROAZIA PER L'ADESIONE UE E' UN VOTO CHE GLI ITALIANI NON POSSONO ACCETTARE

Post n°1451 pubblicato il 12 Marzo 2009 da SANDRONE.Vg
 

MANIFESTAZIONE FIAMMA TRICOLORE

“Come ho già affermato nell’intervento di ieri in Aula, ritengo insufficenti i progressi compiuti dalla Croazia. Restituiscano intanto quello che hanno fregato ai nostri profughi istriano-dalmati dal 1947 in poi. Poi, solo poi, sarà possibile discutere dell’adesione dei croati alla Ue”.”. E’ questa la presa di posizione di Luca Romagnoli, eurodeputato e leader della Fiamma Tricolore, che boccia senza appello la Risoluzione del Parlamento europeo sulla relazione concernente i progressi compiuti dalla Croazia nel 2008.
La relazione è stata approvata oggi con solamente 40 voti contrari. Hanno infatti votato a favore molti dei deputati italiani, solamente Romagnoli e pochi altri si sono dichiarati indisponibili a dare un via libera alla adesione ella Croazia senza prima aver risolto il contenzioso sui beni degli espulsi da Istria, Fiume e Dalmazia. Un contenzioso che, se non definitivamente risolto, rende impossibile il dialogo fra chi veramente difende l’interesse nazionale con quelli che stanno dall’altra parte dell’Adriatico.
“Invito quindi le varie associazioni degli esuli - ha concluso il leader di Fiamma Tricolore - a richiedere a tutti i colleghi della delegazione italiana che hanno votato a favore spiegazioni in merito al comportamento tenuto a Strasburgo e che è in evidente contraddizione con quello che regolarmente affermano in Patria.”fiammastampa@libero.it
ON. LUCA ROMAGNOLI
fiammastampa@libero.it
Parlamento Europeo, via IV Novembre, 149 - 00187 - Roma

 
 
 

SICUREZZA AL CAPOLINEA

Post n°1450 pubblicato il 12 Marzo 2009 da SANDRONE.Vg
 

sicurezza-al-capolinea

di Francesco Storace: Siamo arrivati al capolinea, dove i diritti più elementari dei cittadini vengono presi a calci e gettati nel cestino dei rifiuti.
L’ultima vergogna, in ordine di tempo, riguarda il militante de La Destra Stefano Ambrosetti, segretario del Movimento nel XII Municipio di Roma, che ieri si è visto affibiare una bella denuncia per il solo fatto di aver dato vita alle ronde.
Protagonisti della vicenda i guardiaparco della Caffarella, il luogo dove Ambrosetti, insieme a una decina di persone, ha cercato di accedere per svolgere il suo consueto giro di perlustrazione e di controllo. Un impegno sociale, il suo, di grande senso civico e che sul campo finora ha dato i suoi frutti, come dimostrano le frequenti segnalazioni ai vigili e alle forze di polizia.
Uno strumento operativo, quello delle cosiddette ronde, che è previsto anche dal governo, ma che forse non è ben compreso, in modo particolare, e nello specifico caso, dal primo cittadino della Capitale.

E’ una vergogna. Gli stupratori che in questi giorni affollano stampa, tv e web vengono tenuti in libertà, perché la giustizia è lenta e forse un po’ miope, nonostante il grande impegno delle forze dell’ordine, che fanno il possibile con i pochi mezzi (e uomini) a loro disposizione.
E chi invece scende in campo per contribuire, nell’ambito delle regole stabilite, alla sicurezza della propria città rischia di finire dritto dritto in galera. Per oltraggio a pubblico ufficiale, usurpazione di funzioni pubbliche, abusivo esercizio di una professione, come abbiamo saputo: Ambrosetti ha tutta la solidarietà del partito.

Se questa è l’Italia che vuole chi ci governa allora è servito, ma c’è una  parte del Paese che non la pensa così e La Destra esiste, oggi più che mai, per gridarlo a gran voce. Chissà se il sindaco di Roma riuscirà a sentire…

 
 
 

MAI PIU' ANTIFASCISMO ALL' UNIVERSITA'

Post n°1449 pubblicato il 09 Marzo 2009 da SANDRONE.Vg
 

gi

In merito ai fatti di questa mattina la lista universitaria Arcadia-Studenti di Destra (www.studentididestra.tk) commenta l’accaduto con una propria nota.
Purtroppo i gruppi di “autonomi” continuano a riproporre slogan e metodi superati da almeno trent’anni, capaci ormai di produrre un’inefficace quanto idiota antifascismo, lo si è visto oggi a Palazzo Nuovo dove gli antifascisti hanno pensato bene di lanciare bombe carta all’interno della Facoltà.
Nonostante il Fuan sia una lista nostra rivale nella tornata elettorale del 6 e 7 maggio, condanniamo fermamente l’irresponsabile comportamento degli antifascisti. Hanno perso i collettivi autonomi ogni contatto con il mondo studentesco e le sue problematiche preferendo l’antifascismo.
Noi al contrario continueremo con le nostre battaglie sociali e continueremo l’attacco alla casta dei Baroni e all’attuale sistema universitario, per un confronto che sia davvero libero, iniziando proprio dalle Università. Ci chiediamo infine quali provvedimenti intenderà prendere il Rettore affinchè sia garantito il regolare svolgimento della campagna elettorale.
ARCADIA - STUDENTI DI DESTRA
PRESENTATA LA LISTA ARCADIA - STUDENTI DI DESTRA
Nel pomeriggio di sabato 7 marzo è stata ufficialmente presentata la lista Arcadia - Studenti di Destra che concorrerà alle elezioni universitarie di maggio. L’evento, svoltosi presso il circolo Asso di Bastoni, ha permesso a curiosi e simpatizzanti di conoscere meglio i candidati delle varie facoltà.
Molta importanza hanno avuto i temi cosiddetti “sociali”, quali il problema del caro affitti e del caro libri e le relative soluzioni proposte dalla lista.
La conferenza stampa è stata anche l’occasione per presentare la raccolta firme con la quale si intende richiedere una riduzione del 50% dei biglietti e abbonamenti della GTT e delle Ferrovie dello Stato per tutti gli studenti universitari.I candidati di Arcadia saranno ora presenti, attraverso banchetti e presidi, presso tutte le sedi dell’Università.

 
 
 

ERNST JUNGER E LE DROGHE

Post n°1448 pubblicato il 09 Marzo 2009 da SANDRONE.Vg
 

junger-e-le-drogheTratto da http://www.mirorenzaglia.org/ Di Alessandro Cavallini
Negli ultimi vent’anni l’ambiente della Destra Radicale ha fatto della lotta indiscriminata all’uso delle droghe uno dei maggiori cavalli di battaglia nella propria attività di propaganda. Ma siamo propri sicuri che ciò sia coerente con il pensiero dei propri Maestri di Idee? Al riguardo ci viene in mente il libro “Avvicinamenti”, in cui il soldato politico Ernst Jünger [nella foto sotto] parla delle proprie esperienze con le sostanze stupefacenti. Qui le droghe sono viste come strumento per viaggi iniziatici come gli antichi sciamani, come i mistici che cercavano la luce di Dio, come i sapienti che si tuffavano negli abissi sconosciuti dell’essere, oltre i confini del tempo e della materia. Prova già l’etere e il cloroformio mentre ancora indossava la divisa. Non a caso i suoi superiori diffidavano di questo soldato bohemien ed anticonformista, che Dopo una serata a discutere di Rimbaud, si stordisce di stupefacenti. Sprofonda in mondi sconosciuti. E si risveglia nauseato, in mezzo al proprio vomito, e poi si unisce ai commilitoni che fanno esercizi ginnici con la coscienza in subbuglio. Numerosi anche gli episodi al limite della comicità raccontati da Jünger nel suo libro. Come quella volta in cui fuma cannabis in un albergo di Halle, in viaggio con la madre. Forse esagera con le dosi, perché compie un viaggio estremo che lo spaventa. Preso dal panico, corre per l’albergo in pigiama, urlando, finendo nelle camere dei clienti, scandalizzando una signora seduta sul bidè. La madre preoccupata convoca un medico che lo riporta in sé con una potente tazza di caffè e pensa che la causa di quella turbolenta nottata sia una carpa alla polacca avariata. Il dottore sorride, annuisce sornione, e Jünger, vergognoso rinuncia per anni ad altre sbronze tossiche. Ma negli anni Cinquanta riprende gli esperimenti provando varie piante «messicane», immergendosi in labirinti temporali che lo riportano alle antiche civiltà americane, distrutte dall’occidente. Nel ‘51 si reca dall’amico Hoffmann: aspettano che la moglie del chimico svizzero vada a fare una passeggiata, e prendono alcune gocce di Lsd. E’ un’esperienza affascinante. Ma solo un assaggio, perché la quantità è troppo modica. Decidono di riprovare con una dose maggiore. Devono rimandare più volte, per colpa di influenze, strade ghiacciate, incidenti vari. Finché ripetono l’esperienza con grande soddisfazione, in un mondo metafisico di colori ed estasi di leggerezza. Bisogna aggiungere che Jünger era consapevole delle potenzialità distruttive delle droghe. Proprio per questo sapeva che non è da tutti avvicinarsi a questo mondo oscuro ma affascinante. Occorrono disciplina, saggezza, senso del sacrificio, perché ogni «viaggio» è una specie di furto prometeico, che richiede una restituzione. Infatti c’è distinzione tra chi utilizza le droghe per superare i propri limiti umani e giungere ad una conoscenza superiore e lo sfigato discotecaro in cerca dello sballo del sabato sera. Questo per chiarire che il nostro scritto non vuole certo essere un inno sconsiderato all’uso degli stupefacenti, ma per ricordare come, talvolta, si possa trasformare il veleno in farmaco, secondo gli antichi insegnamenti tradizionale per chi è in grado di seguire la Via della Mano Sinistra. Non a caso, lo stesso Jünger da giovane affermava che fosse «Meglio essere un delinquente che un borghese». Alla faccia di chi si ostina a voler conservare il Nulla Assoluto dell’attuale società, schierandosi sul suo fianco destro in compagnia di nani, ballerine e veline trasformate in ministri.

 
 
 

RIVOGLIAMO IL DESTINO NELLE NOSTRE MANI

Post n°1447 pubblicato il 09 Marzo 2009 da SANDRONE.Vg
 

casapound_italia1

Milano, 9 mar. - “Ci raccontano che è una crisi passeggera, mostrandoci intanto alla tv i soli spettacoli di nani e ballerine”. E’ l’amaro commento di Silvio Olivetti, responsabile regionale di Casapound Italia, alla notizia dell’imprenditore 44enne suicidatosi stamane a causa delle disastrose condizioni economiche conseguenti alla crisi.
“Aveva perso la sua azienda di pulizie per mancanza di lavoro; si è arrangiato come operaio in una fabbrica di bulloni fino a quando per la crisi non ha perso anche questo, ed infine l’ufficiale giudiziario ha sbattuto fuori casa lui e la sua famiglia”.
“E’ la fine - cotinua Olivetti - della favola del ricco nord. Ormai tutta l’Italia è sotto la morsa di una crisi annunciata, dichiarata e fors’anche preparata. Non sapremo mai a chi addossare le responsabilità di tutto ciò; nessuno cerca colpevoli e l’unica cosa di cui si parla è come aiutare aziende multinazionali e banche, dimenticando operai, piccoli imprenditori e pensionati”.
“Vogliamo che il popolo lombardo, il popolo italiano, torni a stringere tra le proprie mani le redini del proprio destino; chi esporta lavoro ed importa malavita deve essere considerato responsabile di tutte le morti silenziose che questa crisi provocherà”
“L’imprenditore milanese - conclude Olivetti - che ha messo fine alla sua vita, non deve rimanere un titolo per i giornali di domani. deve essere un monito ed una condanna senza appello a chi ancora specula sulla pelle del nostro popolo. Casapound Italia lo ricorderà e griderà a gran voce in tutte le piazze e strade lombardeCavenago Michele
Segretario Territoriale
CasaPound Italia Monza

 
 
 

5.600 MILIARDI DI EURO IMBOSCATI NEI PARADISI FISCALI! E IL VATICANO?

Post n°1446 pubblicato il 09 Marzo 2009 da SANDRONE.Vg
 

ratzinger4

sole24ore: Il caso del Vaticano Un caso a parte è quello della Città del Vaticano dove l’unica banca attiva è l’Istituto Opere di Religione. Lo Ior, che non ha altre filiali, tra i clienti conta dipendenti e membri della Santa Sede, ordini religiosi e benefattori. Rapporti selezionati e non “a rischio” identificati solo attraverso un codice: alle operazioni non si rilasciano ricevute, non esistono assegni intestati allo Ior, depositi e movimenti avvengono tramite bonifici. Bilancio e investimenti dell’Istituto sono noti solo al Papa, al collegio dei Cardinali, al Prelato, al Consiglio di sovrintendenza, alla direzione e ai revisori dei conti dell’istituto.
Poiché ha sede in uno Stato sovrano, ogni richiesta di rogatoria allo Ior deve partire dal ministero degli Esteri del Paese richiedente. Finora nessuna rogatoria è stata concessa dal Vaticano, che non risulta aderire a organismi internazionali di controllo antriciclaggio ma partecipa - indirettamente - ai sistemi di pagamento dell’eurozona tramite banche tedesche e italiane. Che il Vaticano non si sia dotato di norme non significa però che la Santa Sede sia “meno virtuosa” di Paesi che le hanno: Stati con norme antiriciclaggio sono di certo meno attenti della Santa Sede nel combattere il fenomeno.

 
 
 

ROMA UDINESE: SOLO UN PARI PER UNA ROMA OPACA

Post n°1445 pubblicato il 08 Marzo 2009 da SANDRONE.Vg
 

Roma-Udinese 1-1
Una Roma brutta e nervosa pareggia all'Olimpico contro l'Udinese. Dopo le polemiche arbitrali della settimana scorsa c'era molta attesa anche per la prestazione dell'arbitro Tagliavento, chiamato a fugare dubbi di compensazione pro Roma dopo il rigore assegnato a Balotelli domenica. Il fischietto di Terni fallisce l'esame, sbagliando in tutti i sensi. Alla fine del primo tempo non vede un limpido rigore per l'Udinese per un altrettanto chiaro fallo di mano di Mexes, nella ripresa poi nel giro di pochi istanti rifila un giallo e poi un rosso a un fumantino De Rossi, che lascia la Roma in dieci nell'ultima mezzora. Delude Tagliavento e la squadra di Spalletti non è da meno. Butta via il primo tempo, va sotto ad inizio ripresa, riprende la partita con Vucinic ma non riesce ad andare oltre, complice pure un erroraccio di Montella. Il quarto posto rischia di allontanarsi ancora di più e il futuro non promette niente di buono. Non solo per la squalifica che aspetta De Rossi (da escludere una sola giornata, era capitano) ma anche per l'infortunio occorso a Pizarro che salterà l'Arsenal.

Primo tempo lento: un gol fallito in apertura da Taddei e un rigore non visto per un fallo di mano di Mexes che, essendo oltretutto già ammonito, doveva essere espulso. L'Udinese passa in vantaggio all'inizio della ripresa dopo un sinistro velenoso di Montella che sfiora l'incrocio: la difesa giallorossa si dimentica di Felipe che insacca comodamente di testa un cross di Di Natale. Entra Vucinic ed è il pareggio al quarto d'ora: il montenegrino, grazie anche a un bel taglio di Montella, ha lo spazio per infilare Handanovic di destro. Proprio quando torna in partita, la Roma si fa male da sola. De Rossi protesta troppo per un fallo fischiato da Tagliavento (23') e viene espulso. Zapata manca il colpo del ko poco dopo di testa, ma per fortuna dell'Udinese dall'altra parte Montella non è da meno e spreca il 2-1 a tu per tu con Handanovic. Felipe completa il festival delle occasioni gettate al vento, spedendo fuori la possibile doppietta. L'Udinese è uscita dal periodo nero e può affrontare con fiducia l'ottavo di andata di Coppa Uefa con lo Zenit San Pietroburgo, qualche problema in più per la Roma. Senza De Rossi, Pizarro e Perrotta, sarà ancora più difficile mercoledì ribaltare l'1-0 con l'Arsenal per volare ai quarti di Champions.
Roma (4-2-3-1): Doni; Motta, Mexes, Panucci, Riise; De Rossi, Pizarro (44' pt Montella); Taddei, Brighi, Menez (12' st Vucinic); Baptista (28' st Cicinho). A disp. Artur, Juan, Tonetto, Diamoutene. All. Spalletti (squalificato, in panchina Domenichini) 
Udinese (4-3-3): Handanovic; Zapata, Coda, Felipe, Pasquale; Inler, D'Agostino, Asamoah; Pepe, Floro Flores (40' st Quagliarella), Di Natale (25' st Sanchez). A disp. Belardi, Sala, Vujadinovic, Obodo, Zimling. All. Marino
Arbitro: Tagliavento
Marcatori: 9' st Felipe, 16' st Vucinic
Note: espulso al 23' st De Rossi per proteste.



 
 
 

GENTILE, UN FILOSOFO PER l'ITALIA

Post n°1444 pubblicato il 08 Marzo 2009 da SANDRONE.Vg
 

Tratto da CentroStudiLaRuna: Le prime due lettere, solo le prime due lettere del cognome sono uguali. Ge-ntile e Ge-lmini. Il primo (Giovanni) è un gigante della filosofia e della pedagogia italiana ed è stato un grande ministro della Pubblica Istruzione (1922-24), la seconda (Mariastella) è una giovane ministro che da qualche mese a questa parte sta cercando di metter mano alla riforma della scuola.

Nato in una Sicilia di fine ‘800 che salvo alcune eccezioni poco aveva da aggiungere al mondo (e della quale il filosofo fu critico in un noto volume del ‘18), Gentile divenne collaboratore dell’altro grande neo-idealista Benedetto Croce, dal quale però lo separava una diversa concezione della dialettica e una divergenza fra attività teorica e pratica. Dal 1903 i due lavoreranno insieme a La Critica, nota rivista antipositivistica, e saranno in contatto epistolare per almeno vent’anni. Ad allontanarli definitivamente sarà (soprattutto) il fascismo che, salvo l’interesse suscitato in talune eccellenze, causerà la messa al bando di Gentile per almeno dieci lustri dalla sua morte.

Cosa possono avere in comune un filosofo trapanese del 1875 e un avvocato del profondo Nord di un secolo più giovane se non le iniziali del cognome ed il fatto (certo casuale) di aver occupato lo stesso dicastero peraltro in tempi diversissimi? Sorvoliamo sulla risposta anche se fra i due (non dimentichiamolo) passa un’eternità di storia dell’immagine. Gentile è uno studioso di eccellente qualità, un pilastro del nostro Novecento, Gelmini (per ora) è solo un ministro ad effetto mediatico, uno dei tanti; anni fa venne il turno di Letizia Moratti, molto tempo prima quello di Gui, adesso è arrivato quello di Mariastella da Brescia.

Sarà gloria per un neo-ministro che pare possa contare sul decisionismo del governo Berlusconi? Chi vivrà vedrà anche se i presupposti per un happy end non sono dei migliori. Di Gentile possiamo dire invece che la gloria l’ha avuta eccome, e con essa purtroppo una fine orribile. Il suo è un curriculum sterminato compilato dal giorno in cui discusse la laurea su Rosmini e Gioberti con l’hegeliano Donato Jaja (1897), fino alla morte avvenuta nel pomeriggio del 15 aprile del ’44 (fu tra l’altro presidente della Commissione dei Diciotto per la riforma costituzionale e presidente e socio di cento altri istituti ed associazioni…). Com’è noto il filosofo fu barbaramente ucciso a Firenze, sotto casa, da un gruppetto di gappisti spacciatisi per studenti “colpevole” di essere un fascista fra i più influenti e dunque un nemico. In realtà però di quello Stato di cui sarà servitore fedele il nostro accetterà molto (a volte la sua sarà quasi una debole acquiescenza), ma non tutto. Non il “Concordato” del ’29 e non le leggi razziali di un decennio dopo.

Nel ’43 aderirà anche a Salò ma certo non con uno spirito di rivalsa bensì con quello di chi voleva la concordia e l’unità nazionale (un motivo conduttore peraltro proposto da buon parte della destra italiana anche dopo la fine della guerra).

Gentile, il cui pensiero era maturato prima del fascismo, poteva essere accostato ad un uomo della Destra-storica. Era però un pensatore aperto al futuro ed il teorico di uno Stato corporativo e indiviso. Ed era un uomo che avrebbe dedicato buona parte della sua vita alla cultura; si ricordi dal ’25 al ’43 l’iniziativa dell’Enciclopedia italiana.

I suoi studi di carattere pedagogico (ufficializzatisi a partire dal 1900) tendevano ad esaltare la figura del maestro a scapito del “metodo”. La sua riforma della scuola (scuola elementare obbligatoria per tutti e poi ginnasio-liceo più altri quattro indirizzi diversi), fa percepita dalle opposizioni come conservatrice, selettiva, elitaria e classista, era però una riforma tutt’altro che punitiva per i bambini portatori di deficit sensoriali. A una cosa doveva servire a formare l’italiano del suo tempo, e durò sostanzialmente fino ai fatidici anni Sessanta.

L’uomo-Stato di Gentile era il nemico dell’Italia del furbo e mediocre Giolitti (questo Gentile pensava dell’uomo di Dronero), anzi ne era l’opposto perché il giolittismo con annessi e connessi aveva tradito la storia d’Italia. Gentile era avverso allo spirito di compromesso che animava una certa Italia pre-fascista e non tardò molto a rendersi conto (e ciò avvenne all’inizio degli anni Venti), che il costume parlamentare non avrebbe potuto partorire alcuna seria riforma non solo della politica ma “semplicemente” della scuola.

Il fascismo fu dunque uno strumento grazie al quale l’Italia avrebbe potuto tradurre in realtà la volontà di azione politica. E quando arrivò il suo momento, allorché Mussolini formando il suo primo gabinetto, lo volle come tecnico al dicastero della Pubblica Istruzione, Gentile mise al servizio dello Stato la sua riconosciuta competenza. Egli di formazione liberale si sarebbe iscritto al Pnf proprio nel 1923.

 

 
 
 

GRANDI OPERE: APPROVATO IL PONTE SULLO STRETTO

Post n°1443 pubblicato il 08 Marzo 2009 da SANDRONE.Vg
 

magna-magna

 - Via libera a un pacchetto di 17,8 miliardi per le infrastrutture: è quanto ha stabilito il Cipe che si è riunito questa mattina a Palazzo Chigi. Lo si apprende da fonti governative. Il pacchetto di risorse che ha ottenuto il via libera del Cipe è composto dai 16,6 miliardi previsti ai quali si aggiunge 1,2 miliardi per le infrastrutture per l’edilizia scolastica e quella carceraria.

Tratto da IlGiornale: Roma

Dentro le cifre Dei 16,6 miliardi di euro stanziati per le grandi opere, 8,51 miliardi di euro arrivano da “contributo pubblico” e 8,09 miliardi arrivano da contributo “privato”. Lo si legge nella tabella sulle infrastrutture approvate dal Comitato. Dalla tabella emerge che oltre ai 16,6 miliardi di euro, sono stati stanziati un miliardo di euro per l’edilizia scolastica e 200 milioni per quella carceraria.

Ponte sullo Stretto Via libera alle risorse per l’avvio della costruzione del Ponte sullo Stretto: è quanto ha deciso il Cipe che si è riunito questa mattina a Palazzo Chigi. Il costo totale dell’opera è di circa 6,1 miliardi e le risorse che il Cipe doveva varare e che hanno ottenuto l’ok sono pari a 1,3 miliardi. I lavori, però, cominceranno a partire dal 2010. Il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, aveva dichiarato mercoledì che il governo avrebbe approvato al Cipe odierno un elenco di opere cantierabili entro sei mesi.

Le altre opere Gli 8,09 miliardi di euro che arrivano dai privati sono destinati a interventi autostradali: l’asse autostradale Cisa, l’asse autostradale Brescia-Padova, l’asse autostradale Cecina-Civitavecchia e Tangenziale Est di Milano. Quanto ai fondi sbloccati oggi per il completamento della Salerno-Reggio Calabria rientrano in un plafond complessivo di 2 miliardi di euro da dividersi però con altre opere: il tunnel di sicurezza del Frejus, il sistema pedemontana Lecco-Bergamo, il nodo di Perugia 1a Fase e Tre Valli 1a fase, collegamento tra tangenziale di Napoli e rete viaria costiera, adeguamento SS372 Telesina, strada statale 106 Jonica e variante Nova Siri, Agrigento Caltanisetta e collegamento Licodia Eubea strada statale 117 bis e asse stradale Maglie-Santa Maria di Leuca. Sul fronte della difesa del suolo, per il sistema Mose di Venezia, gli stanziamenti ammontano a 800 milioni di euro. Alle ferrovie andranno 2,750 miliardi di euro per la tratta Brescia-Treviglio dell’asse alta velocità Milano-Verona, l’asse alta velocità Milano-Genova, gli oneri ambientali pregressi della linea dell’altà velocità Firenze-Bologna e l’asse ferroviario Pontremolese. Per quanto riguarda il trasporto locale, il Cipe ha stanziato 1,51 miliardi di euro: in particolare, sono interessate le opere connesse all’Expo 2015, la linea metropolitana C di Roma, la rete metropolitana regionale campana, le reti metropolitane di Palermo e Catania, investimenti a Catania, Sistemi urbani e metropolitani di Bari e di Cagliari, adeguamenti dei sistemi metropolitani di Parma, Brescia, Bologna, aeroporto di Vicenza, sistemi di trasporto lacunale. Infine, per gli schemi idrici il governo ha stanziato 150 milioni di euro.

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963