Il Kebra Negast

Dal Libro dei Re dentro l'Arca dell'Alleanza

 

OMAGGIO ALL'ETIOPIA IMPERIALE

Sigillo Imperiale dell'Etiopia fino al 1975

Questo blog è un Omaggio all'Etiopia Imperiale. Seppure molti non lo credono, ivi è nascosta in luogo segreto l'Arca dell'Alleanza. Ecco spiegato il Simbolismo ricondotto all'Etiopia. Ad essa rendo Onore

In questo Blog i veri autori sarete voi tutti.

Di tanto in tanto stimolerò con post mirati, argomenti che lascio a voi sviluppare.

Di essi taluni saranno trasformati in Post medesimi.

Siate sempre educati e non siate irrispettosi con questo luogo.

Siete liberi di espimervi.

 

IL DNA - ELICA DELLA VITA

Filamento di DNA

Ecco il filamento del DNA

DNA? LO SEMBRA

Filamento di DNA?
Lo sembra, vero?
E' la Via Lattea

Filamento di DNA

Altro filamento del DNA.
Stilizzato. Efficacie.
Guardate l'immagine
della Via Lattea.
Simile vero?
Curioso!

Supernova alla fine

Ora questa immagine
sembra una Cellula, no?
Non lo è.
E' una Supernova che
si sta spegnendo

TUTTO NELL'UNIVERSO

E' SIMILE

MARCHIO UNIVOCO

 

 

AREA PERSONALE

 
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POETICA - PENSO A TE

Post n°21 pubblicato il 23 Marzo 2010 da caddwychdoom
 
Foto di caddwychdoom

Penso a te,
sovente e con insistenza,
come ad un porta aperta
da dove giunge il tuo sospiro.

Penso a te,
ad una epifania,
sacrale olocausto del mio cuore.

Penso a te
che mi ardi nel petto
bruciandomi vita, donandomi vita.

Penso a te
acqua sorgiva
alla quale mi accosto con sete ingorda.

Penso a te
come al mio El Dorado,
nascosto e segreto tra favola e sogno.

Penso a te
perché non riesco a far altro.
Hai invaso la mia mente, la mia pelle,
i miei sensi inebetiti.

Penso a te.
Sogno te.
Pulita, bianca e profumata
spiaggia della mia isola bramata.

(Caddwych)

 
 
 

DIALOGHI DI UN FOLLE - LA MIA AMICA

Post n°20 pubblicato il 20 Marzo 2010 da caddwychdoom
Foto di caddwychdoom

DIALOGHI DI UN FOLLE - LA MIA AMICA

 

Questo post riguarda l'elemento base che condiziona tutta la vita degli umani: LA PAURA

 

Demone

 

Ancora seduto là? Su quella stessa panchina di ieri?
Sapeste, non smetto mai di correre, sempre in cerca di qualcosa da scoprire; qualcosa da indovinare.
Sollevando appena il lembo di un tappeto, sovente capita di scoprire che chi doveva pulire ha invece solo fatto finta.
Siamo esseri inclini ad avere paure di ogni sorta; del buio, dell'uomo nero e di mille altre piccole e grandi cose.
Facciamo della paura l'unica amica che abbiamo senza renderci conto che è come la "scimmia" che ti salta in groppa quando ti droghi.
Maledetta, falsa, ignobile essere che ti schiavizza facendoti credere d'esserti amica; la paura ti prende per il collo e ti dice di essere la tua coscienza, i tuoi valori. Afferma che se perdi lei, perderai tutto, persino la tua vita stessa...
Allora ti convinci che ha ragione. E' lei la sola detentrice delle tue verità. E come potrebbe non essere vero quello che ti dice? Solo lei è la custode di tutti i tuoi segreti e ti conosce da quando appena riuscivi a capire qualcosa.
Sì... la paura non può sbagliare. In fondo quando hai sofferto, quando l'hai messa da parte per cavalcare il cavallo del coraggio e poi ti sei fatto male, lei era lì ad aspettarti per dirti "Te l'avevo detto".
La paura è come la calda coperta che ti ripara dal freddo e non lascia avvicinare nessuno che ti possa danneggiare, anche quando sei un pò curioso e vuoi guardare al di là... Ella è guardinga e ti avverte, ti fa memento di quando e quanto hai sofferto e con abilità ti fa vedere chiunque bussa alla tua porta come un mostro....

Già!

Il mio problema è che ho sbagliato tutto. Io, la mia paura l'ho presa a calci in culo diverso tempo fa.
Ogni tanto lei fa capolino e mi dice: vedi? vedi che ho ragione io? Vedi? Con me certe cose non ti sarebbero mai accadute.
E io le rispondo con gentilezza: Hai ragione. Ma vedi mia cara Paura. Io non mi posso permettere il lusso di averti come compagna. Io sono nato lottando, son cresciuto e vissuto lottando. Quel che ho, l'ho strappato a morsi e dentate alla vita. Non sarà molto, ma è mio. Me lo sono conquistato. E tu, mia cara sei solo un comodo cuscino, una banale scusa per non affrontare la vita. Sarebbe bello averti come compagna ma preferisco farmi male. Ogni ferità è un simbolo di un cammino che mi porterà un giorno, quando le porte dell'oblio si apriranno, a dire: "Mi hanno rotto il culo ma li ho fregati tutti" e sorridendo li manderò a cagare...

E adesso Paura mia, va a cagare pure tu......

E con un bel calcione sul quel suo culone flaccido mi libero di lei....
Non è difficile sai?
Un bel calcio in culo e ti senti un papa... Ahhhhhh.....
Ci dovresti provare un giorno. Ti farà sentire bene....

Oh, ma ora debbo andare....
Chissà che oggi non prendo qualche altro schiaffone... Sono certo che mi aiuterà a bandire la mia vanità e a rendermi più umile agli occhi di Dio...  

 
 
 

DIALOGHI DI UN FOLLE - COL CUORE IN MANO

Post n°19 pubblicato il 17 Marzo 2010 da caddwychdoom
 

Premessa

Questo racconto lo dedico a tutti coloro che cercano l'amore.
Lo scrissi nel 2003 quando ero alla ricerca del mio grande amore. Due anni dopo ho sposato colei che rappresenta e ha rappresentato tutto ciò che ho sempre cercato nel mio amore.
Infine, sembra che allora il folle espresse un desiderio.
Fu accontentato!

Alla mia compagna, moglie e amica!
Caddwych (l'autore)

Tramonto con eclissi

 

DIALOGHI DI UN FOLLE - COL CUORE IN MANO

Mia dolce Inesistente,

io so che tu non esisti, non sei mai nata e non so neanche se mai nascerai. Ma è col cuore in mano che a te mi rivolgo seduto su questo scranno di una chiesa spoglia e silenziosa e vergo col sangue queste mie parole.
Dopo lungo vagare, un dì, inaspettato ma sublime, senza che né il mio cuore né la mia mente ne avessero più scavato i meandri ormai creduti perduti, incontrai i tuoi occhi inesistenti.
Quel dì, sublime di momenti che rendono indimenticabile la vita, i tuoi mai visti occhi mi hanno catapultato verso un passato che credevo ormai perduto.
Ed un fuoco, prima impercettibile, poi via via sempre più potente e caldo, ha invaso il mio spirito cogliendomi come un bimbo di fronte ad un balocco.
Oh.. sì... ero lì a bocca aperta... incantato come un pargolo che non sa come esprimere la gioia e l'emozione d'una così incantevole sorpresa.
E in un istante ho capito che ti amo... non solo d'un amore terreno e carnale... ma lo sento come se fossi nato solo per amare te.

Oh, amore mio, sapessi; non ho occhi che per te, non ho labbra che per te, non ho sonno e non voglio riposare, solo per continuare a sentire il tuo inesistente profumo su di me.
Quando sei assente... Un fremito mi scuote e sento che non resisto al non saperti lì, viva e suprema, dovunque tu sia...
Oh amore mio... Quante paure! Paura di perderti, paura di sbagliare o di ferirti. Paure che attanagliano l'anima mia con struggente crescendo.
Ogni volta che ti penso è come pensare alla splendida alba che inonda il mondo di colori.
Sei come il pane caldo al mattino che fragrante rigeneri le mie forze.
Oh, amore mio, non v'è anima al mondo che mi possa far provare tutto ciò, se non te, vulcano e lago sereno, trepidazione e consolazione. Fragore e dolce silenzio.
E io ti amo... sempre di più...ogni istante ancora di più....

Nel buio di questa chiesa dai cui pertugi non arriva abbastanza luce, chissà se ho scritto ciò che desidero tanto tu legga ma che tu, non esistendo, non leggerai.
Beh! … io ripiego il foglio e non lo spedisco all’indirizzo che tu non hai….
Sono felice di averti scritto…..

Innamoratamente tuo
Il folle d'amore

 
 
 

POETICA - Ho inteso di notte nell'anima...

Post n°17 pubblicato il 14 Marzo 2010 da caddwychdoom
 
Foto di caddwychdoom

HO INTESO DI NOTTE NELL'ANIMA...

Ho inteso di notte nell'anima
I lupi che cantavano nell'oscurità.

Ho visto i sentieri di Menelik
Condurre alle fonti della vita
Dove l'Arca dell'Alleanza risiede protetta.

Ho acceso le luci del Tempio di Salomone,
Goduto della sua sapienza,
Pasteggiato voracemente con le sue dorate stoviglie.

Mi sono steso tra le braccia di molte Veneri
Senza alcun limite di passione.

Ma quando volgo lo sguardo a lei,
Divengo un bimbo che alza le braccia in cerca di una carezza;
E il mondo non c'è più.

Né mirabilia né grandezze;
Lo spazio lo copre lei.
E io ho trovato la sorgente Dove placare la mia arsura,
L'altare su cui pregare.

E questo,
Miei cari signori,
Non potrete mai capirlo

 
 
 

DIALOGHI DI UN FOLLE – LA LOTTERIA

Post n°16 pubblicato il 09 Marzo 2010 da caddwychdoom
 
Foto di caddwychdoom

DIALOGHI DI UN FOLLE – LA LOTTERIA

Spettabile Ditta Ciseiocifai,
Dr. Tal Deitali

Oggetto: rif. Vostra lettera raccomandata urgente del 30 ultimo scorso - Intimazione di pagamento.

Gentile Dottore,

Le sarà ormai noto che da qualche tempo, in casa mia ho istituito una Lotteria per poter far fronte alle numerose bollette da pagare che mi giungono mensilmente. La stessa  consiste nel mettere le suddette bollette in una grande cesta dalla quale ogni fine del mese ne vengono estratte due che avranno la fortuna di essere pagate. Questo succede tutti i mesi.

Conosco la vostra bolletta, gentile direttore, poiché  è di un attraente colore rosa ed è una delle più alte (oserei dire la più alta di prezzo, ben 2.500 euro). E le posso garantire che la stessa è stata ammessa (come tutte) a partecipare alla lotteria mensile.
Ho ricevuto le sue precedenti sollecitazioni e capisco la sua ansia nel volere vedere la sua amata bolletta alfine vincitrice (dopo otto mesi, come lei afferma).
Ma come lei mi insegna, la fortuna è cieca e quindi nelle ultime estrazioni la suddetta bolletta non ha avuto il privilegio di essere estratta. E non mi venga a dire che io la ignoro deliberatamente, perché in tal modo mi accuserebbe di imbrogliare, cosa questa che non ho mai fatto in tutta la mia vita. Le mie estrazioni sono assolutamente trasparenti e democratiche. Non guardo in faccia a nessuno. A chi capita, capita…. Nessun inganno.
E qui mi rivolgo alla sua ultima lettera, quella cioè di cui all’oggetto.

Sono veramente deluso del tono con cui vi rivolgete a me accusandomi di ignorare deliberatamente la vostra bolletta con la convinzione che io non voglia pagarla.
Non ho gradito neppure la minaccia che lei mi rivolge di adire, cioè, a vie legali nel caso io non ottemperassi al pagamento della suddetta bolletta.
Le faccio presente, caro direttore, che il fatto che la sua amata bolletta sia la più cara tra tutte quelle che ricevo, non la autorizza a credere che debba avere trattamenti di riguardo speciali rispetto alle altre bollette partecipanti.

Tutte le bollette sono considerate e trattate allo stesso modo. Democraticamente.

Non accetto quindi pressioni o raccomandazioni di alcuno per favorire l’estrazione di una bolletta piuttosto che di un’altra. Tanto meno accetto minacce.
Pertanto fingerò, per questa volta, di non aver ricevuto questa Sua ultima lettera in oggetto, comprendendo il suo desiderio di veder coronato il sogno di vincere anche lei a questa mia lotteria.  Ma, non succeda mai più che io riceva da lei una missiva con simili toni e minacce. In caso contrario mi vedrò costretto ad eliminare la sua bolletta rosa da 2500 euro dalle future estrazioni, non consentendole più di avere l’opportunità di essere pagata in futuro.
Con i miei migliori auguri di una futura fortuna, le porgo i miei distinti saluti.

Il Direttore della Lotteria
Cav. Apollo Tuttomatto

 
 
 

DIALOGHI DI UN FOLLE - CATTEDRALE

Post n°15 pubblicato il 07 Marzo 2010 da caddwychdoom
 

CATTEDRALE

l'utero come culla della vita

DIALOGHI DI UN FOLLE - CATTEDRALE 

Solo le donne hanno la potenza di una miriade di stelle che paiono frusciare così bene nell'universo come gonne smosse dal vento e dal dolce dondolio del loro ventre.
Il ventre; cattedrale misteriosa dove magia e mistero appaiono. Sacro silenzio dove ci si pone la  domanda a cui non v'è data risposta: il dogma. Perché il cuore ad un certo punto inizia a battere?

E' solo lì nel ventre di donna, la culla della vita che tutto accade.

Avete ragione... amo da uomo, con un urlo invidioso il vostro essere generatrici di vita e il mio essere uomo, solo spettatore del più bello dei miracoli.
E' amare che si perde nell'infinità della grandezza femminile che abbraccia l'universo come volerlo proteggere. Da esso ella ne succhia il seme, lo nasconde nel suo ventre, lo protegge, lo cura, lo ama e lo concede alla vita rinunciando alla propria.....

E il mio ti amo è solo un ticchettio di un orologio senza tempo.

Apro la mano e lascio da essa cadere il mio orgoglio, come granelli di sabbia che si disperdono nel vento, mille illusioni di un goffo credulone, e mi ritrovo nudo nella mia sempliciotta visione del mondo.

Guardo te donna e non ti dico parola...
Non frase
Non poetica frittata...
Solo ti amo
Non da uomo, da cavallo, da lupo, da albero o da minestra riscaldata.....
Solo ti amo.
Te, il tuo ventre, l’universo e il lungo cammino che abbiamo fatto nei millenni ....

Omino folle

 

 
 
 

LA STRADA

Post n°14 pubblicato il 06 Marzo 2010 da caddwychdoom
 

Sulla sua cima il pensiero può volare

Mio Signore, forse hai chiesto troppo a me!
O forse io non ho compreso il tuo mesaggio.

Ho letto di recente di miei compagni con delirio di onnipotenza, di credersi oramai Tuoi pari se non addirittura Superiori.
Sì, potrei pensare, che importa a cosa credono. Ma non posso, poichè è mia la responsabilità del loro risveglio.

Io gli ho indicato la strada ed ancora io li ho lasciati camminare, perchè Tu mi hai insegnato che come Guida, posso solo mostrare loro la via e poi siano i Dèmoni stessi a camminare; siano loro a raggiungere la Consapevolezza.

Ho l'amaro in bocca. Sento parlare costoro di Luce come unica e perfetta e che Tu, Mio Signore, sia solo Luce e che l'Oscurità è essere stupido; io sono quindi uno stupido.
La luce non potrebbe mai esistere senza l'oscurità e viceversa. La luce non dà la vita. La vita nasce nell'oscurità e poi viene alla luce. Provino costroro a pensare da dove viene alla luce qulsiasi forma di vita, ivi la propria.

Mio Signore, come spiegare che noi Dèmoni NON siamo Dio, ma semplicemente Tuoi Servitori, seppure di emanazione divina.

Mi genufletto a Te, mio Signore poichè ho sbagliato tutto mostrando loro la Strada tracciata. Non sono riuscito a farmi comprendere. Ho lasciato che loro si spingessero in luoghi che non Ci appartengono. Ho lasciato che si smarrissero senza tenerli per mano. Ho torto, Mio Signore!

Ciononostante io ho fede in Te e nonostante costoro io continuerò l'opera Tua. Sbaglierò? Pazienza! Andrò sempre avanti e chi incontrerò oltre il ponte sarò felice, chi non ci sarà auguro felicità e gioia ogni giorno della loro vita terrena.

Caddwych
Il tuo Servitore

 
 
 

QUESITO ALL'ARCA - PRONUNCIAMENTO SULLA PROMESSA

Post n°13 pubblicato il 02 Marzo 2010 da caddwychdoom
 
Foto di caddwychdoom

Anno 0 il dì 60° (1 marzo 2010 del tempo corrente)

L'Arca è chiamata ad esprimersi.

A quesito di una donna se una promessa fatta unilateralmente ad un uomo sulla fedeltà sentimentale e sessuale possa essere sciolta dalla stessa promettente in mancanza di una corrispettiva promessa da parte dello stesso umano, ovvero se questo stesso umano abbia negato la sua partecipazione ad essa.

Giustizia viene chiesta.

La promessa è un atto volontario che può essere sia unilaterale, sia bilaterale, sia con più soggetti coinvolti. Per la sua valenza può essere privata come pubblica.

Si domanda: è possibile svincolarsi da una promessa? Quando lo è e quando non.

Intanto diciamo che una promessa per essere tale deve essere un atto volontario non coercitivo. In sostanza colui/colei che fa una promessa deve essere cosciente di ciò che fa e non deve aver subito minacce, ricatti e/o pressioni che l'abbiano spinto/a a fare una data promessa. In presenza di tali atti coercitivi, la promessa de facto non è valida, risulta inesistente quindi come mai fatta.

La donna sottopone il suo caso. Avrebbe fatto promessa a un uomo di essere a lui fedele per tutto il tempo che la loro relazione vivesse. In cambio la stessa ha chiesto all'uomo di fare altrettanto.
La donna dice di volersi conformare a tale promessa a condizione che l'uomo in questione faccia altrettanto, ma lo stesso ha recisamente negato tale evenienza. L'uomo, però, ha sì preteso da lei che ella fosse vincolata a tale promessa ma per sé ha riservato massima libertà.
Ora! C'è da dire che nessuno, sia umanamente, sia per giustizia divina ha l'obbligo di vincolarsi ad una promessa su sollecitazione altrui, né che, anche se condizionato a farlo, vi debba essere un vincolo insormontabile. Però, se una delle parti si vincola alla promessa anche quando l'altra parte, su richiesta, si rifiuta di aderire, la promessa è da considerarsi valida in quanto fatta con volontarietà, salvo che, come detto sopra non vi sia coercizione.

Vagliamo ora quando una promessa non può considerarsi vincolante:

1) Quando la stessa è improbabile da mantenere, ad esempio "Ti prometto di regalarti un milione di euro se vinco al superenalotto", in quanto le probabilità che un simile evento si verifichi sono remote. Tuttavia, nel caso il promettente vincesse per davvero, la promessa diventa vincolante.

2) Quando la stessa è puramente figurativa. Ad esempio "Ti amo e ti prometto che per te arriverò sulla luna". Questa promessa è da considerarsi una licenza poetica, quindi non una promessa in senso stretto.

3) Quando due o più agenti si fanno promessa reciproca vincolante ed uno di essi viene meno alla stessa, l'altro/i agente/i è o sono da considerasi liberati dal vincolo della stessa tranne nel caso in cui una delle parti o tutte abbiano esteso tale promessa anche nel caso in cui una di esse venisse meno al proprio vincolo.

4) Per sopraggiunta impossibilità materiale e/o morale che impedisce ad una o più parti di poter far fede al proprio vincolo. In tal caso tutte le parti sono da considerarsi svincolate.

5) Quando la promessa è estorta con coercizione.

Nel resto dei casi il vincolo è un obbligo morale seppure, tale vincolo debba essere visto caso per caso. Nel caso in questione si parla di promessa che pertiene la sfera sentimentale e/o sessuale.
E' logico pensare che in questo caso la promessa non possa considerarsi vincolante se non partecipano entrambe le parti; non avrebbe senso una promessa di fedeltà da una sola delle due parti in gioco.
Vi è però il rovescio della medaglia, quando cioè le parti si fanno promessa di fedeltà reciproca fino alla morte del promettente stesso. In pratica la promessa di fedeltà eterna all'altra parte. In questo caso vi è un vincolo sancito dalle parti.

In ogni caso, una promessa è un atto volontario a carattere morale e il vincolo che ne consegue è una scelta che pertiene solo l'individuo e la sua coscienza.

Alla luce di tutto ciò, l'Arca ritiene che nel caso della donna non si possa invocare giustizia, poiché la promessa da lei eventualmente fatta rientrerebbe in uno dei casi nel quale esiste solo la scelta individuale.

Cosa si intende con ciò; analizziamolo.

La promessa di fedeltà sentimentale e/o sessuale richiederebbe l'assenso di entrambe le parti. Questo però non è del tutto vero, poiché una delle parti potrebbe benissimo scegliere di conformarsi al vincolo senza che l'altra parte faccia lo stesso.

Non c'è coercizione. L'uomo in questione non ha costretto la donna ad una promessa vincolante. Lo stesso ha posto una conditio sine qua non, vale a dire che lo stesso, per mantenere una relazione con lei ha posto la condizione a che la stessa gli fosse fedele ma per suo conto tale condizione non dovesse valere. Questo fatto esclude quindi che in ballo vi sia una promessa, ma solo una condizione posta, il che richiede appunto solo una scelta; accettare e quindi conformarsi ad essa o rifiutare, e in tal caso non si può più parlare di venir meno ad una promessa.

L'uomo, nel suo libero arbitrio, pone le condizioni su cui basare una relazione. Tale libertà non può essere limitata né essere giudicata esecrabile, in quanto, dal suo punto di vista la relazione che lui vuole dalla donna deve avere condizioni a lui congeniali; e cioè, lei deve promettere di essergli fedele, ma lui non deve avere questo vincolo, riservandosi così, la libertà di avere quante più relazioni vuole.
Si può non essere daccordo con l'umano, ma questo non è oggetto di giudizio da parte dell'Arca.

L'umano chiede che sia fatta una scelta da parte della donna e come detto sopra, la stessa ha due sole possibilità; accettare e conformarsi o rifiutare.

In conclusione, la richiesta di giustizia per una promessa, richiesta dalla donna non può essere accolta in quanto non si può far giustizia su una scelta.
La donna non è sottoposta ad una promessa a suo tempo formulata, in quanto la stessa promessa non sussiste. Ciò che a ella vien chiesto, è di fare una scelta su delle condizioni poste per una relazione. La promessa in questione andrebbe formulata solo successivamente all'accettazione di tali condizioni. Quindi per poter fare la promessa dovrebbe accettare le condizioni poste.
Pertanto, se la donna fa tale promessa, ella stessa si vincola al patto volontariamente e quindi nessuna giustizia umana o divina può scioglierla da tale vincolo. Il fatto di asserire che si è disposti a promettere solo dietro reciprocità dell'altra parte, non cambia il fatto che la questione posta è sul fatto che la donna deve o non deve operare una scelta.

Dato di fatto: non ci sono promesse, non ci sono quindi vincoli da sciogliere.

E' opinione quindi che da questo santo luogo non possano che uscire i seguenti suggerimenti.

La donna faccia la sua scelta e si conformi ad essa accettandone le conseguenze. Si intende quindi dire che la donna è posta di fronte a delle scelte:

1) accettare la relazione con l'uomo con le condizioni dallo stesso poste senza alcun patteggiamento;

2) non accettare le condizioni poste dall'uomo e di fatto rifiutare la relazione in toto;

3) trovare insieme all'uomo la via conciliante che appaghi i desideri di entrambe le parti.

Suggerisce, inoltre, all'uomo di mitigare le sue pretese ricambiando il patto di fedeltà reciproca come è usanza morale umana.

L'Arca asserisce quindi:

a) A nessuna delle parti sia imposta una scelta né sia espresso un giudizio, positivo o negativo.
b) Che l'umano sia libero di porre condizioni a lui gradite e che nessuno abbia a dolersene se accetta tali condizioni.
c) Che la donna non si senta vincolata da alcuna promessa, in quanto la stessa è inesistente.
d) Si chiede alla donna di fare la sua scelta, nitida, ponderata e intelligente.
e) Che ciò che è detto dall'Arca sia pubblicato sul blog del Custode dell'Arca su consenso della postulante.
f) Che questo pronunciamento sia posto al vaglio e approvazione dell'Oracolo. 

L'Arca si è espressa.
L'Oracolo nel dare il suo assenso intende sottolineare il punto b) delle asserzioni dell'Arca e cioè; Che l'umano sia libero di porre condizioni a lui gradite e che nessuno abbia a dolersene se accetta tali condizioni.
La postulante acconsente alla pubblicazione.

Il Custode dell'Arca

Anno 0 il dì 60° et 61° (1-2 marzo 2010 tempo corrente)

Iniziali chiarimenti a seguito del pronunciamento:

 

DONNA - Solo il DISTACCO permette ad una Donna  - ogni donna - di diventare - padrona delle proprie emozioni e dei sentimenti.
CUSTODE - Tutti operano delle scelte. Scegli, fai, e stai. Il fatto di essere incarnati umani implica che si debba operare in ogni caso delle scelte; di esse l'Arca non si fa carico. Ma tu all'Arca hai chiesto giustizia per svincolarti da una promessa. L'Arca ha risposto. Ed ha anche risposto che sulle scelte - fatte, non fatte, da fare non intende porre giudizi. Per nessuno.

 

DONNA - (omissis) ... dopo di che la donna ha chiesto la giustizia sulla liberazione dalla promessa e l'ha ottenuta dall'arca. Basta. Non si vede perché la donna debba fare la sua scelta; diventa un altro .. dovere.. 
un altra coercizione.
CUSTODE - Innanzi tutto non vedo dove sia la coercizione o il dovere imposto dall'Arca. L'arca ha formulato un pronunciamento su principi morali senza tener conto di chi abbia ragione e chi abbia torto. Ha infine formulato solo dei SUGGERIMENTI.
In concreto, tra l'altro non esiste affatto il problema che poni poiché i suggerimenti sono 3 (tre) uno è una scelta da operare, gli altri due possono benissimo essere delle NON scelte; il punto due è in pratica una non scelta, vale a dire che non accettando le condizioni imposte, la donna non opera alcuna scelta e prosegue sulla propria strada senza curarsi di ciò che lascia dietro di sé. Il terzo punto è addirittura fuori dal concetto di scelta poiché è un suggerimento alle parti di trovare una via di mezzo che soddisfi entrambi... In pratica, il pronunciamento dell'Arca è un giudizio salomonico; un non giudizio. Non stabilisce diktat, lascia alla donna ogni decisione in merito senza intervenire né influenzare in alcun modo la libertà stessa della questuante.

 

 
 
 

NOI SIAMO....

Post n°12 pubblicato il 24 Febbraio 2010 da caddwychdoom
 
Foto di caddwychdoom

Ho una riflessione da sottoporre, una provocazione, se volete.

Dopo secoli di diffamazioni, malversazioni, accuse di malvagità e di ingoranza voluta e deliberata, ci siamo stufati!

Ora io dico a voi tutti di gridare ai quattro venti la vera natura di cui siam fatti...

Da sempre l'immaginario popolare ci dipinge come nell'immagine che vedete di questo post. Lo siamo? Perchè? Non ci incontrate per strada tutti i giorni?
Ah! Se non abbiamo superpoteri come Superman o altri super eroi, non siamo ciò che siamo?

Vi sbagliate! Guardateci bene!

"Noi non siamo il Bene o il Male, ma entità tra il divino e l'umano determinate nello spazio e nel tempo, noi siamo la manifestazione di una divinità o la divinità stessa, quando  gli esseri viventi, si sentono presi da una volontà non loro ma che gli da' la sensazione del non agire ma dell'essere agiti.

Noi siamo il presagio oscuro di qualcosa che si manifesta. Definirci maligni o benigni non si addice alla nostra essenza, indefinita nell'essere, al nostro comportamento, padrone dell'illusione e della disillusione, del mistero e della chiarezza. Noi siamo l'ambiguità oscura dell'essere che si plasma e si muove manifestandosi secondo gli avvenimenti, secondo le condizioni e secondo la volontà di ciò che rappresenta.

Siamo stati definiti in molti modi dagli altri esseri. Geni,  spiriti, Dei, diavoli, Avatar, e chi più ne ha, più ne metta; ma noi siamo.... DEMONI!!!"

Caddwych

Dèmone Guida

Il sentiero verso la conoscienza

 
 
 

SFIDA 1 - EMOZIONI, MICRO E MACRO COSMO

Post n°11 pubblicato il 09 Febbraio 2010 da caddwychdoom
 

TUTTO NELL'UNIVERSO E' UN MARCHIO UNIVOCO
Le emozioni come proiezione di un micro cosmo che si irradia verso il macro cosmo.

Osservate ora le immagini qui sotto:

Filamento di DNA Filamento di DNA Filamento di DNA stilizzato 

Tutti frammenti di DNA?

Assolutamente NO! Vi presento due eliche di DNA, la prima a sinistra, la seconda a destra. Quella in mezzo pur somigliando ad un'elica di DNA stilizzata è niente meno che la Via Lattea. Il micro cosmo (DNA) somiglia in modo incredibile al suo corrispettivo nel macro cosmo; la Via Lattea.

Non contento vi propongo un'altra immagine

Cellula umana o..... Supernova

Quel che vedete è una foto ad effetto di una cellula umana. Notevole cosa i microscopi elettronici son capaci di fare...

Oppure no!

Quel che vedete è una SUPERNOVA che si sta esaurendo.

E rieccoci al micro cosmo che si irradia nel macro cosmo...

Similitudini casuali? O visualizzazione di ciò che a occhio nudo non potremmo guardare?

Ora pongo la sfida a voi...

Le emozioni, i sentimenti non sono forse trasmissioni che partono dal micro e dirigono al macro cosmo?

Se Dio ha voluto che noi Dèmoni ci incarnassimo in umani, è perchè ne capissimo le emozioni e i sentimenti e ne espandessimo la ricezione a livello universale; poichè ciò che trasmettiamo in piccolo qui, lo amplifichiamo comprendendolo lassù nel cosmo.

Se ora voi, fratelli miei, iniziate questo nuovo viaggio, con il mezzo di cui ognuno di voi è maestro, io vi aiuterò ad attraversare la barriera del medio, per trasmettere ciò che è piccolo in immenso.

Ah! se non ve ne siete accorti ho messo un box nuovo qui sulla sinistra a proposito delle "Eliche del DNA"...

Che la pugna abbia inizio........

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: caddwychdoom
Data di creazione: 07/04/2009
 

MOA ANBASSA

Moa Anbassa
CADDWYCH - ANBASSA

 

MEDAGLIONE IMPERIALE

Sigillo dell'Imperatore Etiope della stirpe Axumita

Sigillo Imperiale della Dinastia Salomonide

 

PER AVERE UNA RISPOSTA DALL'ARCA

E' possibile sottoporre quesiti all'Arca.

Gli stessi possono essere inviati in forma privata al Custode dell'Arca all'indirizzo caddwychdoom@yahoo.it

A chiunque verrà risposto in forma privata (via e-mail in pratica).

Nei casi in cui L'Arca ritenesse l'argomento sottoposto a quesito di interesse generale chiederà al sottoponente che il pronunciamento sia pubblicato su questo blog su consenso dello stesso.

La pubblicazione del pronunciamento implica che nessun nome o indicazione che riconduca all'individuazione del richiedente venga citato in nessuna delle parti del testo a salvaguardia della privacy di colui/colei che sottopone il quesito

Il Custode Dell'Arca

 

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Inviato da: deangelc0
il 18/12/2011 alle 15:55
 
Hai ragione, non esiste il posto fisso, si ci deve...
Inviato da: siddarta2008
il 29/08/2010 alle 02:23
 
Mah, appunto... Mi piacerebbe scrollare le spalle e...
Inviato da: caddwychdoom
il 21/08/2010 alle 21:41
 
Grazie Magister, la vostra è un'idea interessante, ci...
Inviato da: caddwychdoom
il 21/08/2010 alle 21:40
 
Mah.. un sorriso*__*
Inviato da: donluisito
il 21/08/2010 alle 18:46
 
 

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