Creato da Kim74x il 28/10/2006

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Un po' di tutto sui bambini e il loro mondo....

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Leggimi!

Post n°21 pubblicato il 29 Marzo 2008 da Kim74x
 

Per i bambini con problemi di dislessia che  hanno difficoltà nella lettura perchè confondono alcune lettere tra loro c'è una bella novità:
la collana "Leggimi!" propone libri per bambini scritti utilizzando un font particolare che accentua al massimo le differenze tra le lettere che creano più problemi di decodificazione come le lettere speculari (d-b e p-q) e quelle che hanno forme simili (e-a-o, t-f-l)

La spaziatura tra le lettere, inoltre, è più ampia e facilita la lettura dei singoli caratteri.

Un'altra differenza dai comuni font con cui sono scritti i libri è lo spessore del carattere, è il più possibile costante, ed evita assottigliamenti che possono provocare confusione.

I libri della collana "Leggimi!" sono distributi dalla casa editrice Biancoenero edizioni.

 
 
 

Una medicina per i bambini: la lettura

Post n°20 pubblicato il 04 Novembre 2007 da Kim74x
 
Foto di Kim74x

Che la lettura sia un'attività importante nella vita del bambino è un fatto noto a tutti; però forse non tutti sanno che la narrazione ad alta voce può prevenire i disturbi dell'infanzia e dell'adolescenza.

I libri di fiabe, infatti, letti da soli o con l'aiuto dei genitori aiutano i bambini a gestire le emozioni della vita. Ciò che rende la lettura di fiabe e racconti una vera e propria "medicina" per il bambino sono le immagini evocate e la capacità di insegnare a riconoscere e tollerare gli stati d'animo negativi.

Come fermamente sostenuto dal neuropsichiatra infantile Giuliano Limonta, un racconto, letto o ascoltato, suscita rappresentazioni mentali accompagnate da stati emotivi e fantasie, a volte anche colpevolizzanti. Proprio attraverso questo stadio il bambino impara a manipolare nella sua mente sensazioni diverse e quindi diventa capace di percepire le emozioni, di discriminarle e gestirle.

Il fatto di saper riconoscere gli stati emotivi, tra cui anche la tristezza o la rabbia, aiuta a non eccedere in comportamenti negativi mentre il non riuscire a contenere le emozioni costringe il bambino a passare all'azione spesso con atteggiamenti violenti verso persone e/o cose e, nei casi più gravi, anche con l'assunzione di sostanze.

La lettura diventa, quindi, un vero e proprio fattore di protezione verso i nostri figli, oltre che un elemento importante per accrescere in loro la sicurezza affettiva.

 
 
 

La TV e i bambini

Post n°19 pubblicato il 27 Settembre 2007 da Kim74x
 
Foto di Kim74x

Che l'eccesso di televisione sia nocivo per i bambini è ribadito da tempo, nonostante ciò il tempo passato davanti alla TV è sempre troppo e troppi sono i rischi a cui vanno incontro.

I programmi troppo violenti o non adatti alla loro età e le troppe pubblicità li conducono a convinzioni e comportamenti sbagliati.
I messaggi pubblicitari sui generi alimentari, inoltre confondono il bambino sulle effettive qualità dei cibi che pensano che ciò che è dietetico e con "meno grassi" sia qualcosa di salutare e nutriente e ciò rende più difficili le loro scelte alimentari.
La tv, inoltre toglie preziose ore di sonno che il bambino "paga" personalmente.

TV IN CAMERA E RENDIMENTO SCOLASTICO

E' stato dimostrato, inoltre che i bambino che hanno la TV in cameretta sono meno bravi a scuola dei loro compagni che non ce l'hanno.

La dimostrazione è stata data dal risultato di uno studio statunitense che ha coinvolto 400 alunni e genitori delle scuole elementari. I bambini che hanno la televisione in camera vanno meglio a scuola e mostrano performance migliori in lettura, matematica, linguaggio (Il tutto valutato attraverso test proposti due volte l'anno)

TV E DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITA'

Secondo uno studio dell'American Accademic of Pediatrics l'eccesso di ore davanti alla TV può addirittura portare il bambino all'ADHD (deficit di attenzione e iperattività)L’American Academy of Pediatrics ha preso in esame duemila bambini da uno a tre anni, li ha spiati, seguiti e analizzati e il risultato dello studio è stato inequivocabile: tutta colpa della tv. Fra l’altro si tratterebbe di una ricerca molto importante anche perché dimostrerebbe per la prima volta che i neuroni del cervello di un bambino si sviluppano in maniera diversa se resta attaccato allo schermo per qualche ora al giorno. Sarebbe la velocità delle immagini che deformerebbe il suo senso della realtà. Il dottor Dimitri A. Christakis, direttore del Child Health Institute at Children’s Hospital and Regional Medical Center, di Seattle, che ha condotto questa ricerca, sostiene che guardando la tv si ricostruisce il cervello di un bambino. Il danno appare più evidente dai 7 anni quando il piccolo ha difficoltà a prestare attenzione a scuola «Al contrario della vita quotidiana», dice Christakis, «il passo della tv è molto accelerato rispetto alla realtà di tutti i giorni». Le immagini che un bimbo cattura nel suo cervello dagli schermi della scatola nera vanno troppo veloci e magari senza neppure una precisa connessione logica: «Così la loro rapidità diventa normale per quei bambini che in realtà non sono più normali»

IL COMPUTER E' MEGLIO DELLA TV

Al posto della televisione è preferibile il computer che aiuta i voti dei bimbi stimolando l'intelletto, come tutte le cose però non bisogna esagerare se non si vogliono ottenere effetti dannosi alla salute dei bambini come ansia, insonnia e problemi alla vista.

MA I GIOCATTOLI E GLI AMICI SONO ANCORA MEGLIO

L'alternativa ottimale sembra sia ancora il vecchio giocattolo con cui il bimbo può liberare fantasia e creatività e la possibilità di giocare con un amico per relazionare, confrontarsi, dialogare e crescere in serenità!
E se non sempre gli amici sono disponibili? Allora tocca ai genitori fare un passo indietro nel tempo, tornare un po' bambini e giocare con i propri figli!

 
 
 

I bambini e il divorzio dei genitori

Post n°18 pubblicato il 19 Luglio 2007 da Kim74x
 
Foto di Kim74x

Quando una coppia di genitori divorzia è importante che quanto sta accadendo alla loro famiglia venga spiegato ai figli. Spesso si pensa, erroneamente, che siano troppo piccoli per capire i problemi degli adulti e li si lascia vivere all'oscuro di tutto.

Invece i bambini capiscono, e soffrono!

Vedere i genitori litigare, ignorarsi, preparare le valigie e lasciare la casa di sempre li spaventa, li disorienta e spesso li porta a pensare che la causa di tutto sia loro, e che i loro capricci e loro marachelle ha fatto stancare mamma e papà. Inoltre il divorzio può concretizzare nel bambino la paura dell'abbandono.

I bambini hanno bisogno di essere preparati per permettere loro di affrontare questo grosso evento nel modo più sereno possibile.

I genitori dovrebbero spiegare al bambino che, non amandosi più, hanno deciso di lasciarsi ma che il loro amore per lui resterà lo stesso.
E' importante anche che il bambino conosca i cambiamenti che avverranno nella vita pratica dell famiglia (dove vivrà, quante volte vedrà l'uno o l'altro genitore ecc) e che venga invitato a fare domande se c'è qualcosa che non gli è chiaro.

I genitori non dovrebbero mostrare i propri rancori nei confronti del coniuge di fronte al figlio, nè cercare di "portarlo dalla propria parte": per un bambino non è una situazione piacevole nè facile da affrontare.

Per genitori che si sentono in colpa nei confronti dei loro figli: ricordate che un bambino cresce meglio in una famiglia monoparentale serena piuttosto che con entrambi i genitori ma in un clima di tensioni e di instabilità!

 
 
 

Compiti a casa

Post n°17 pubblicato il 05 Maggio 2007 da Kim74x
 
Foto di Kim74x

Sento sempre più spesso genitori che si lamentano per il fatto che i figli debbano svolgere i compiti a casa giustificandoli dicendo che il loro "lavoro" di studenti finisce quando escono dalla scuola e che il tempo libero dovrebbe essere impiegato per il gioco.

Questi genitori, molto spesso, hanno figli poco autonomi che hanno bisogno dell'aiuto di un adulto per svolgere anche i compiti più semplici, ed è proprio per questo che il dover stare vicino al proprio figlio diventa un peso e un motivo di lamentele e di critiche nei confronti degli insegnanti. Se poi queste critiche vengono fatte di fronte al bambino e gli insegnanti perdono stima e fiducia ai loro occhi.

Anch'io sono d'accordo sul fatto che i bambini abbiano bisogno di giocare e i compiti non debbano essere eccessivi ma so anche che sono molto importanti e anche i genitori devono rendersi conto che non sono una punizione o un metodo per lavorare meno in classe ma un aiuto a consolidare gli apprendimenti, a sviluppare la propria autonomia e capacità di organizzazione ed è anche un momento molto utile in quanto il bambino non ha il supporto dell'insegnante quindi può sbagliare e cercare da solo delle soluzioni.

I genitori possono aiutare i figli ad affrontare nel modo migliore lo svolgimento dei compiti a casa inizialmente aiutandoli ad organizzarsi sia con i tempi che con gli spazi, ad esempio individuando un orario preciso da dedicavi e predisponendo un apposito spazio comodo e tranquillo (Naturalmente lontano da TV e videogiochi).

Gli adulti non devono sostituirsi al bambino quindi ben venga la vicinanza, almeno durante i primi due anni, ma il lavoro deve essere svolto dal bambino che potrà chiedere suggerimenti e consigli ma non far eseguire il lavoro al genitore. E' meglio che il bambino vada a scuola senza compiti piuttosto che porti un lavoro fatto dalla mamma o dal papà!!!!

 
 
 

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