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Grazie Gerardo.


































































































 
 

 

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La luce... dell'Orsa maggiore 

Post n°164 pubblicato il 14 Novembre 2008 da mizar_s_light
 

Senza ombra di dubbio la costellazione più famosa, sfido chiunque a non aver mai sentito parlare dell'Orsa Maggiore.  Dalla notte dei tempi caratterizza, non da sola, i cieli dell'emisfero boreale (nord) essendo visibile in tutti i mesi dell'anno. Viene definita costellazione circumpolare, in quanto nel corso dell'anno descrive un cerchio attorno al polo nord celeste.

In seno all'Orsa Maggiore trova posto il celeberrimo Grande Carro, un asterismo (gruppo di astri riconoscibile per la sua forma geometrica) che
raggruppa le sue sette stelle più luminose: Dubhe, Merak, Phechda, Megrez, Alioth, Mizar e Alkaid.

Com'è noto i popoli del passato avevano grandi conoscenze astronomiche e non di rado hanno visto il firmamento popolato da figure diverse, tanto che per alcuni il Grande Carro era considerato una costellazoione a sé stante, grazie anche alla sua posizione centrale ed alla sua grande visibilità. Nella cultura anglosassone è più conosciuto come aratro, in Nord America, così come nei paesi slavi ed in Africa, è il grande mestolo, mentre i nativi americani, come nella cultura mediterranea, usavano il nome di Orsa
Per gli arabi (che assieme ai greci hanno dato il nome alla maggior parte degli astri) le quattro stelle che formano il trapezio erano "la bara" mentre le tre stelle della coda che seguono il feretro "gli addolorati", con l'avvento del cristianesimo divvenne "la lettiga di Lazzaro" con Maria, Marta e Maddalena al seguito. Gli Egizi vi vedevano l'imbarcazione che trasportava il dio Osiride sul Nilo.
I latini definivano questo gruppo di stelle septem-triones, ossia sette buoi; in seguito la sua denominazione divenne sinonimo di "nord", da cui l'odierno "settentrione". Dal termine greco Arktos (Orso) cui vennero associati in seguito i buoi, derivano sempre in relazione a questa costellazione i termini Artico e Artide.
Per riavvicinarci al nostro quotidiano (e per far contenti gli appassionati del Made in Japan), molti miei coetanei ricorderanno le sette stelle di Hokuto, sette cicatrici sul petto di Kenshiro (o Ken il guerriero), anime di successo degli anni '80 e '90. Nel mondo degli anime le sette stelle tornano ancora nei Cavalieri dello Zodiaco durante la guerra di Asgard

E' stata la prima costellazione che ho individuato quando avevo sedici anni. E' facilissima da localizzare nei cieli notturni, anche in città, vi basterà cercare quattro stelle che formano un trapezio con, ad una delle due estremità della base maggiore, altre tre stelle che formano una "V" aperta. Questa costellazione potrà poi fungere da punto di partenza nella vostra esplorazione del cielo. Ad esempio, seguendo la linea che unisce Merak e Dubhe (chiamati i puntatori), e prolungando per cinque volte la distanza tra le due stelle, giungerete alla Stella Polare. Estendendo la linea che unisce Megrez a Phecda giungerete al Leone. Seguendo la linea di Phecda e Merak, a metà strada tra Merak e Betelgeuse di Orione, giungerete a Castore e Polluce, le due stelle più luminose della costellazione dei Gemelli. Se invece proseguite lungo la curva tracciata dalla coda (Megrez, Alioth, Mizar ed Alkaid) giungerete a Arturo nella costellazione di Boote, una gigante rossa 24 volte più grande del Sole. E' la quarta stella più luminosa del cielo e si pensa sia quello che il Sole diventerà tra 5 miliardi di anni.



Come vi ho detto già nel post precedente, le notti invernali, anche se fredde, sono le migliori per osservare il cielo quando è sgombro dalla nebbia. Approfittate soprattutto delle notti di luna nuova, ossia quando il nostro satellite non rischiara la volta celeste. Riuscire ad individuare le costellazioni è un'emozione unica, come un bambino che scopre qualcosa di cui fino a quel momento a solo sentito parlare. Stampando le due immagini che ho postato (la mappa ingrandita è anche qui) potrete facilmente venirne a capo. Vi auguro una proficua ricerca.

Buonanotte a tutti.

 
 
 
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Un blog di: mizar_s_light
Data di creazione: 08/12/2007
 

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MIZAR

Zeta Ursae Majoris

Dall'arabo Miz'ar (cintura) è la stella centrale del "timone" della costellazione del Grande Carro, porzione dell'Orsa Maggiore e si trova a 60 anni luce dalla terra.
Il suo nome originario era Mirak, fu ribattezzata nel sedicesimo secolo da Giuseppe Scaligero.
Sua compagna inseparabile è Alcor, distante dalla terra 80 anni luce, più difficilmente visibile data la vicinanza ad una stella molto più luminosa, tanto che gli arabi la chiamavano Al-Suha "La trascurata". Nelle notti senza luna e fuori dalle città la si può vedere brillare debolmente, sopratutto se si cerca di non guardare direttamente Mizar. Nell'antichità la capacità di saper individuare nel firmamento le due stelle era considerata segno di buona vista.

I moderni telescopi hanno scoperto che il sistema Mizar-Alcor è tra i più complessi e tra i più affascinanti di quelli conosciuti. Entrambi gli astri infatti si dividono in sistemi multipli, Mizar è in realta una coppia strettissima di due stelle, Mizar A e Mizar B, che sono a loro volta una doppia ed una tripla, Alcor invece è una doppia.

Il motivo per cui Mizar è il mio nick e la luce di Mizar è il nome del mio blog è insito proprio in questa breve descrizione. Il suo sembrare un unica stella alla sola vista essendo in realtà un sistema molto complesso rispecchia la mia personalità ed il mio modo di pormi con gli altri. La prima impressione che trasferisco al mio interlocutore è sempre fuorviante rispetto alla mia vera essenza, la mia personalità è molto variegata e complessa e spesso mi piace "giocare" a far trasparire un lato piuttosto che l'altro. Mi piace essere poliedrico.
La luce di Mizar è una metafora del mio pensiero, perchè come la sua luce è il frutto e la somma delle luci delle stelle che la compongono, così il mio pensiero è il risultato dell'interazione di tutte le componenti della mia personalità.

Ed io non le conosco tutte...

 

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01 Febbraio 2009 - Diga San Giuliano - Matera

 

 

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