TraLeStelleDell'Orsa

La Luce di Mizar

 
 

PUNTI D'OSSERVAZIONE...

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Ci sono  hit counter  stelle

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

defelice.danielaassandromedagiuseppeveronicacarlo.copetapapacifico0eugeniosoniaborges01Biagini26s.fabbritraslochim.lusinilaura.tellarini22Superfragilisticmarcello_dagostinigiuseppe.flace
 

No alla pedofilia

No al nucleare

 

 

 


Riciclo

Vuoi il mio posto? Allora prenditi anche il mio handicap

 
Citazioni nei Blog Amici: 41
 

FACEBOOK

 
 

ULTIMI COMMENTI

 

MATERA BY NIGHT

Le suggestive foto dei Sassi che vedete in questo box sono state scattate da Gerardo Fornataro, che mi onora della possibilità di arricchire e valorizzare il mio blog con i suoi lavori.
Grazie Gerardo.


































































































 
 

 

« Jammin'Il volo »

Persi nel passato... di nuovo

Post n°251 pubblicato il 06 Febbraio 2009 da mizar_s_light
 

Premessa: i soliti imprevisti, ed i casini aumentano. Purtroppo questo periodo, che mi vede totalmente rapito dal lavoro, si allunga, spero non ancora di molto. 
Ho deciso di ripubblicare qualche vecchio post di tanto in tanto. Questo è di Ottobre, ed è uno di quelli che considero più belli. Buon pomeriggio a tutti.

Neanche sessant'anni fà Matera non era che i Sassi e poco più.
Sulla mappa
potete vedere l'espansione dell'abitato ad oggi (delimitato col verde), ed il nucleo originario, ossia i Sassi ed i palazzi sette-ottocenteschi, in rosso. Lo sfollamento, con la conseguente espansione, cominciò nel '52, fino ad allora circa trentamila anime hanno vissuto in condizioni che oggi sono riscontrabili nelle bidonville sudamericane o asiatiche.
Insomma, qui, tra le rocce ed i mattoni in tufo, il minimo comune denominatore era la miseria.
I miei genitori, che hanno vissuto la loro infanzia nei Sassi, pensano a quei giorni lontani con misto di nostalgia e repulsione, ricordano quando la vita era limitata a quello che si poteva abbracciare con lo sguardo ed i giochi a quello che si poteva raccattare per la strada. Ricordano anche le difficoltà nel poter avere un pasto tutti i giorni, il freddo
e l'umidità, in un luogo che , come scrisse Carlo Levi "hanno una forma con cui noi, a scuola, immaginavamo l'Inferno di Dante". 
Ogni volta che mi raccontano episodi e scene di vita, di quei giorni che sembrano così lontani, li
ascolto rapito. Sembrano un libro di storia popolare vivente, testimoni di qualcosa che sta inesorabilmente confondendosi e svanendo. Con loro spariranno molte tradizioni, modi di dire e di fare, il dialetto... un'epoca intera che si chiude, e pensarci mi da una forte sensazione di perdita. Voglio dividere con voi un aspetto molto caratteristico di quella che era la vita negli antichi rioni, raccontarvi di alcuni strani personaggi che animavano l'invivibile:

Frangiusch la Ciùv't (Francesco la Civita)
Era un uomo di età indefinita, che si fregiava la giacca con nastribni di vario colore, fazzoletti, tappi di birra e gassosa e tessuti di vario genere. Si spostava di vicinato in vicinato dal quartiere della Civita, animando i destinatari delle sue visite con la sua armonica, saltando e ballando. Era sempre sorridente, amava strizzare gli occhi a grandi e piccini.

G'sapp Staccaròn (Giuseppe Staccarone)
Scapolone, di media corporatura, era sempre alla ricerca di un'amata. La sua presenza nei vicinati era frequente durante le festivià popolari e le occasioni di raduno. Appariva improvvisamente e le ragzze, con grande spirito, gli facevano cerchio attorno chedendogli chi di loro volesse come sposa. Lui ingenuamente cominciava a pavoneggiarsi intonando versetti incomprensibili. Destava sempre l'ilarità di giovani, vecchi e bambini che in coro gli cantavano "béll ié G'sapp, G'sapp Staccaròn", e lui era felice.

Zumb Zìmb (Salta salta)
Era un vecchietto arzillo, di piccola statura e dalla rima facile. Improvvisava sonetti ed ammicamenti a donne giovani e meno giovani catturando sempre l'attenzione dei passanti che gli facevano cerchio. Coniò anche una rima per se stesso "Zumb Zìmb chiu u 'nzòcch i chiù vé 'mbinn" (più lo spingi e più va giù).

Vicinz (Vincenzo)
Era lo strillone del piano della città, vendeva i quotidiani e qualche fumetto. Di bassa statura, quasi nano e senza barba portava sempre con sé un bastoncino di ferro e con voce sottile annunciava la Gazzetta del Mezzogiorno. Scostante e rabbioso non era quasi mai disponibile al dialogo, ai ragazzi che lo importunavano scagliava contro il suo bastoncino di ferro.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

INFO


Un blog di: mizar_s_light
Data di creazione: 08/12/2007
 

AREA PERSONALE

 

MIZAR

Zeta Ursae Majoris

Dall'arabo Miz'ar (cintura) è la stella centrale del "timone" della costellazione del Grande Carro, porzione dell'Orsa Maggiore e si trova a 60 anni luce dalla terra.
Il suo nome originario era Mirak, fu ribattezzata nel sedicesimo secolo da Giuseppe Scaligero.
Sua compagna inseparabile è Alcor, distante dalla terra 80 anni luce, più difficilmente visibile data la vicinanza ad una stella molto più luminosa, tanto che gli arabi la chiamavano Al-Suha "La trascurata". Nelle notti senza luna e fuori dalle città la si può vedere brillare debolmente, sopratutto se si cerca di non guardare direttamente Mizar. Nell'antichità la capacità di saper individuare nel firmamento le due stelle era considerata segno di buona vista.

I moderni telescopi hanno scoperto che il sistema Mizar-Alcor è tra i più complessi e tra i più affascinanti di quelli conosciuti. Entrambi gli astri infatti si dividono in sistemi multipli, Mizar è in realta una coppia strettissima di due stelle, Mizar A e Mizar B, che sono a loro volta una doppia ed una tripla, Alcor invece è una doppia.

Il motivo per cui Mizar è il mio nick e la luce di Mizar è il nome del mio blog è insito proprio in questa breve descrizione. Il suo sembrare un unica stella alla sola vista essendo in realtà un sistema molto complesso rispecchia la mia personalità ed il mio modo di pormi con gli altri. La prima impressione che trasferisco al mio interlocutore è sempre fuorviante rispetto alla mia vera essenza, la mia personalità è molto variegata e complessa e spesso mi piace "giocare" a far trasparire un lato piuttosto che l'altro. Mi piace essere poliedrico.
La luce di Mizar è una metafora del mio pensiero, perchè come la sua luce è il frutto e la somma delle luci delle stelle che la compongono, così il mio pensiero è il risultato dell'interazione di tutte le componenti della mia personalità.

Ed io non le conosco tutte...

 

VIAGGIO VERSO L'ORSA...

...attraverso un mondo, dighiaccio apparente.

Premi play
lacio drom

 

PER ME, IL POSTO PIÙ BELLO DEL MONDO

 

 

 

Io sono interista

 

 

 

 

LE MIE FOTO







































































































































 

LE MIE FOTO

 











 











 









 









      

 

 




01 Febbraio 2009 - Diga San Giuliano - Matera

 

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Novembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30  
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963