Creato da michelamail.m il 13/01/2008

oltre...mè...

"...dicono...che una parola è morta...quando viene detta...io dico... che comincia a vivere...solo allora..."

 

 

L’insegnante di disegno..

Post n°229 pubblicato il 17 Ottobre 2010 da michelamail.m
Foto di michelamail.m

arrivava questa povera donna stralunata, perché quel giorno era già stata in altre quattordici classi a insegnare arte. Entrava di corsa, con il cappellino di sghimbescio, e diceva: “Buongiorno, bambini. Oggi disegneremo un albero”.
E tutti i bambini dicevano: “Magnifico, disegneremo un albero!”.

E poi lei prendeva una matita verde e disegnava un grande coso verde, ci aggiungeva una base marrone e qualche filo d’erba, e diceva: “Ecco l’albero”.
Tutti i bambini lo guardavano e dicevano: “non è un albero, è un lecca-lecca”, ma lei sosteneva che era un albero, distribuiva i fogli e diceva: “adesso disegnate un albero”, in realtà non diceva disegnate un albero, diceva: “disegnate il mio albero”. E quanto prima capivate che cosa intendeva e riuscivate a riprodurre quel lecca-lecca e a riconsegnare il foglio, tanto prima ottenevate un 10.

Ma c’era una bambina che sapeva che quello non era un albero, perché aveva visto un albero, che l’insegnante d’arte non immaginava neppure. Era caduta da un albero, aveva tagliato un albero, aveva annusato un albero, s’era seduta sul ramo di un albero, aveva ascoltato il vento soffiare tra le foglie di un albero, e sapeva che l’albero dell’insegnante era un lecca-lecca.

Perciò prese i pastelli rosso magenta e arancione e azzurro e violaceo e verde, e scarabocchiò allegramente il foglio e lo consegnò tutta soddisfatta.

L’insegnante lo guardò e disse: “Oh, mio Dio, è una ritardata mentale….Classe differenziale”.

Quanto passa prima di capire che quello che ti dicono in realtà è:…

“Per essere qualcuno, devi riprodurre il mio albero”.

 

Non dobbiamo accontentarci di divenire come tutti gli altri, dobbiamo lottare contro il sistema.

La gente, ormai, ha imparato a ripetere come un pappagallo, pensare? Non dite assurdità!

 
 
 

..troppe finestre, poche sedie..

Post n°228 pubblicato il 15 Ottobre 2010 da michelamail.m
Foto di michelamail.m

Prima di tutto bisogna disobbedire...
quando l'ordine che regna è minaccioso e inspiegabile...
questo è il primo dovere...
Tutto ciò che è permesso non ci insegnerà nulla.

Ariane et Barbe-Bleue

..................

si è sempre attratti dai confini… metafisici e logici ripetono che, sul confine  è la contraddizione il paradosso, la questione era già nota agli antichi, ma la crescita di conoscenza sui "bordi" delle cose mette ormai quotidianamente di fronte al fardello...le “cose” impossibili, sono quelle che non finiscono mai, che durano per sempre…ma nessuno vorrebbe portarsi in giro dei "per sempre” impossibili…ecco i confini servono a questo...evidentemente qualcosa nei bordi-confini va ripensata, ma è impossibile farlo fino a che sarà pieno di vecchi argomenti che tagliano senza criterio dove bisogna sfumare e sfumano dove bisognerebbe tagliare.

 
 
 

Aspettando che si colmino i vuoti.

Post n°227 pubblicato il 29 Settembre 2010 da michelamail.m
Foto di michelamail.m

A volte il problema non è partire, andarsene..
ma lasciare in ordine la stanza che stiamo lasciando.
Un ultimo sguardo, prima di spegnere la luce..
per controllare se abbiamo dimenticato qualche oggetto fuori posto..
per cercare qualcosa di incompiuto.
Di solito troviamo sempre un motivo per cui vorremmo soffermarci ancora un attimo.


 
 
 

così, come deve essere…

Post n°226 pubblicato il 16 Settembre 2010 da michelamail.m
 
Foto di michelamail.m

cambiamento permeato di non cambiamento..

l’attuale momento è un evento spazio-temporale nell’eterno continuum…
e poiché questo continuum è noi stessi….
niente di quello che può succedere è fuori di noi…
quindi ogni cosa è accettabile come parte della nostra più ampia identità.
Come ogni cellula riflette il processo complessivo del corpo…
ogni momento riflette tutti gli altri momenti, passati, presenti e futuri.
Questa comprensione si manifesta quando si abbandona il bisogno di controllare la realtà...
quel bisogno che è una risposta naturale al dolore del passato…
poiché è la memoria degli antichi traumi che ci spinge a manipolare il presente…
e ad anticipare il futuro.
Ma se ogni momento è come deve essere…
l’ombra del passato non dovrebbe scalfire la pienezza che è possibile solo nell’attimo presente…
quindi ogni momento è come una finestra aperta che lascia entrare le stesse possibilità di gioia di apprezzamento di ciò che si dipana davanti a noi.
I  nostri desideri e i nostri disinganni…sono parte di questo momento…
e quello che ci serve ci è dato qui ed ora…
I nostri desideri e le nostre attenzioni guidano il percorso della nostra crescita.
Poiché l’attenzione fluisce continuamente, la danza non ha mai fine.
Questa infine è l’essenza della vita.
Ogni movimento è parte della danza…
quindi ogni evento spazio-temporale è significativo…
è l’ordine all’interno del caos.
Una volta trovata la nostra sicurezza all’interno di questa cornice immutabile…
riaffiorerà la gioia del libero arbitrio...
con l’ovvia paura che da esso possano derivare incertezza, incidenti e calamità.
Ma chi è in unità accetta ogni scelta nel contesto del modello complessivo.

Se sceglierete A, il campo si adatterà ad A…
se scegliete B il campo si adatterà ugualmente…
anche se B dovesse essere l’esatto contrario di A.

Tutte le possibilità sono accettabili per il campo…
infatti per definizione il campo è lo stato di tutte le possibilità.

Paradossalmente...
si potrebbe arrivare a conoscere l’Assoluto solo facendo il “gioco” nel relativo.

 
 
 

La visione scientifica del mondo

Post n°225 pubblicato il 09 Settembre 2010 da michelamail.m
Foto di michelamail.m

La scienza, che cominciò come ricerca della verità, sta divenendo incompatibile con la veridicità, poiché la completa veridicità tende sempre più al completo scetticismo scientifico. Quando la scienza è considerata contemplativamente, non praticamente, ci si accorge che ciò che crediamo lo crediamo per la nostra fede animale, e che alla scienza dobbiamo solo i nostri disinganni. Quando, d'altro canto, la scienza si considera come una tecnica per la trasformazione di noi stessi e di quanto ci sta attorno, vediamo che ci dà un potere del tutto indipendente dalla sua validità metafisica. Ma noi possiamo solo usare questa potenza, cessando di rivolgerci delle domande metafisiche sulla natura della realtà. Eppure queste domande sono la testimonianza dell'atteggiamento di amore verso il mondo. Così, solo in quanto noi rinunciamo al mondo come amanti, possiamo conquistarlo da tecnici. Ma questa divisione dell'anima è fatale a ciò che vi è di meglio nell'uomo. Non appena si comprende l'insuccesso della scienza considerata come metafisica, il potere conferito dalla scienza come tecnica si otterrà solo da qualcosa di analogo alla adorazione di Satana, cioè, dalla rinuncia dell'amore…
La sfera dei valori sta al di fuori della scienza, salvo nel tratto in cui la scienza consiste della ricerca del sapere. La scienza, come ricerca del potere, non deve ostacolare la sfera dei valori, e la tecnica scientifica, se vuole arricchire la vita umana, non deve superare i fini a cui dovrebbe servire.

Superficialmente, direi che la scienza è quel che sappiamo e la filosofia è quel che non sappiamo.

È una definizione semplice e per questa ragione le domande si trasferiscono dalla filosofia alla scienza, man mano che il sapere progredisce.

 

Bertrand Russell

.......................

Si può dire solo di quel che è stato...
di quel che è, si può solo constatare..
di quello che sarà, si può solo presumere…
e se il presumere è corretto, si ha la fortuna d’essere preparati all’evento...
ma questo si saprà solo dopo che è già stato.

 

 
 
 

Spazio..Tempo..permettendo..

Post n°224 pubblicato il 09 Settembre 2010 da michelamail.m
Foto di michelamail.m

..?..

Lo svolgimento del problema non è il problema.
Il vero problema è l'incognita, che rimane tale fino alla fine.

Ma alla fine, ti rimane del tempo per utilizzarne il risultato? 

Che importa..
Quando le cose si conoscono...
spariscono i fantasmi..

peccato che l'esperienza è una "medicina" che arriva quando la "malattia" é finita...

 
 
 

la "Zona"...

Post n°223 pubblicato il 17 Agosto 2010 da michelamail.m

Stalker (1979)

« Che cos'è stato? La caduta di un meteorite? La visita di abitanti dell'abisso cosmico?
Sta di fatto che nel nostro piccolo paese è comparso uno straordinario prodigio: la Zona.
Ci abbiamo mandato subito dei soldati.
Non sono tornati.
Allora abbiamo circondato la Zona con un cordone di polizia...
E probabilmente abbiamo fatto bene. Del resto, non lo so, non lo so.. »

......................
«Vent'anni fa all'incirca, sembra che proprio qui sia caduto un meteorite che rase al suolo il villaggio. L'hanno cercato, questo meteorite, ma naturalmente non trovarono nulla.
Poi qui la gente cominciò a sparire.
Venivano qui ma non tornavano indietro...
Allora, alla fine decisero che il cosiddetto 'meteorite' non era proprio un meteorite.
E, per cominciare misero tutto intorno del filo spinato per evitare che i curiosi corressero dei rischi.
Così cominciò a correr voce che ci fosse un posto nella Zona dove si esaudivano i desideri.
E naturalmente decisero di proteggerla come le pupille degli occhi.
Chissà quali desideri potevano venire in mente a qualcuno.... 
»
.............................

..e questa "zona" è lontana??
lo Stalker:..in linea retta un 200 metri, ma qui, purtroppo, vie dirette non ce ne sono!! 
................................
 Mi hanno sovente domandato cos'è la Zona, che cosa simboleggia, ed hanno avanzato le interpretazioni più impensabili. Io cado in uno stato di rabbia e di disperazione quando sento domande del genere. La Zona è la Zona, la Zona è la vita: attraversandola l'uomo o si spezza o resiste. Se l'uomo resisterà dipende dal suo sentimento della propria dignità, dalla sua capacità di distinguere il fondamentale dal passeggero.

 Andrei Tarkovskij

 
 
 

..tempo al tempo..

Post n°222 pubblicato il 12 Agosto 2010 da michelamail.m

.."..Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme che vanno al nulla eterno...
e intanto fugge
questo reo tempo...
e van con lui le torme delle cure...
onde meco egli si strugge;…
e mentre guardo la tua pace...
dorme quello spirto guerrier...ch'entro mi rugge..”... 
 ...................................

...io dico che c'era un tempo sognato, che bisognava sognare...
Ivano Fossati

 ....................

.." è evidente che il futuro sia per tutti non ipotecabile...
e non sempre accetta le vigorose impostazioni di percorso che vorremmo imprimergli"..
.....................

così, cerchiamo sovente di fermare il tempo…che dannati presuntuosi..
però, a volte mi domando, quale momento avrei potuto alterare…
quale movimento, a destra o a sinistra avrebbe potuto cambiare il  corso del destino…
forse avrei potuto farlo con una parola, con un pensiero..

.. your words in my memory...

 
 
 

..abbracciare l’ignoto..

Post n°221 pubblicato il 22 Luglio 2010 da michelamail.m
 
Foto di michelamail.m

Certezza e incertezza…                                                                      
sono due aspetti della nostra natura.
Ad un livello è necessaria la certezza…
altrimenti l’ordine non potrebbe esistere.
A un altro livello le cose devono essere incerte….
altrimenti non vi sarebbe più nulla di nuovo.
L’evoluzione avanza con eventi sorprendenti..
l’atteggiamento più sano consiste nel comprendere che..
“ignoto” è una parola diversa per indicare “creazione”..
questa umile comprensione salva dalla paura…
che non manca mai di insinuarsi quando si affronta l’incertezza.
Nell’unità si intravede la saggezza dell’incertezza..
si comprende che…
l’ultimo respiro…
l’ultimo battito cardiaco…
o il prossimo pensiero…
sono totalmente imprevedibili….
e tuttavia grazie a questa apertura totale…
l’ordine rimane operante.
Gli opposti possono e devono coesistere.
In realtà abbracciamo in noi stessi tutti gli opposti…
proprio come il campo quantico abbraccia i due più grandi contrari…
l’entropia e l’evoluzione.
Per chi ha coscienza dell’unità…
l’incertezza delle cose non è motivo di timore…
poiché vi è la certezza di sé stessi.
Così, la verità interiore, afferma a gran voce:…
“Io abbraccio l’ignoto perché mi consente di vedere nuovi aspetti di me stesso”.

 L’incertezza è solo una parte dell’ordine complessivo delle cose.

 
 
 

Arte & Vita

Post n°220 pubblicato il 26 Giugno 2010 da michelamail.m

p11Traslazione tra arte e vita. 
Poi succede qualcosa, non so bene cosa…
e vedi cose che non vedevi.

Non sempre quello che è, lo è veramente.
Un taglio apre un varco.
Un taglio lacera anima e corpo.
Spezza la continuità.
Modifica la materia.
Un taglio è un niente che fa parte di un tutto.

Il taglio siamo noi.
Più siamo profondi e meno sanguiniamo.
Ma vi sono cicatrici che non si rimargineranno mai.
Rimarrà un vuoto incolmabile.
Per quanto ne dica l’universo.

 ……………..

Colui che ha subito un danno diventa pericoloso perché sa di poter sopravvivere...
E' la sopravvivenza che lo rende tale perché non ha pietà.
Sa che gli altri possono sopravvivere, come lui.

( Lucio Fontana... il gesto di bucare, fendere, squarciare la tela, negando per prima cosa l’integrità della superficie)

 
 
 

Refuge

Post n°219 pubblicato il 12 Giugno 2010 da michelamail.m
 
Tag: refuge
Foto di michelamail.m

Una stanza tutta per sé diceva Virginia Woolf alle sue lettrici, madri e mogli vittoriane che bramano un’esistenza più sopportabile, Virginia propone questo gesto elementare, la conquista di uno spazio, anche minimo, in cui si possa esistere esclusivamente per sé. Sembra niente, ma è un intero programma di vita, la pietra angolare di un’eversione dalle conseguenze imprevedibili. La famiglia vittoriana non è esattamente la baracca dei deportati di Dostoevskij, ma si tratta di spazi resi affini dal patimento di una prossimità forzata ai propri simili. Per sottrarsi a questa perpetua tortura, ci vogliono scaltrezza e determinazione. La capacità di ricavare molto dal poco, di fare tesoro delle minime occasioni, di custodire la brace di una volontà inflessibile sotto la cenere dell’obbedienza. In mancanza di un materiale più ortodosso, bisogna imparare a utilizzare quello che c’è. Spesso questo spazio è fatto di immaginazioni, come la carrozza di Cenerentola, un artificio, con le ore contate, destinato ad estinguersi al primo impercettibile chiarore del’aurora, cosi sembra conservare prerogative del tutto simboliche, una fuga immobile, un’allucinazione di movimento. Ma cosa c’è di più resistente alla violenza e all’usura del mondo di uno spazio simbolico?? Ci sono romanzi epistolari in cui i personaggi  rifuggono dal proprio mondo interagendo fra loro per mezzo di lettere, l’esempio più perfetto va probabilmente riconosciuto nelle “Relazioni pericolose” di Lacros. In altri casi, quando diventa chiaro che non c’è da aspettarsi nessuna risposta da parte del destinatario, la comunicazione epistolare subisce una trasformazione lenta ed invisibile, ma alla fine impressionante. Un esempio giustamente celebre, sono le stupende “lettere di una monaca portoghese”, fra i più insigni capolavori erotici dell’intera età barocca. Quanto più si rivolge all’altro, tanto più la lettera sembra inoltrarsi in un vuoto dal quale non tornerà indietro nient’altro che il proprio stesso eco. L’ombra del destinatario, come una fata morgana, si dissolve, e l’autore della lettera, come se si svegliasse da un sogno troppo bello per essere anche vero, si ritrova davanti i suoi lineamenti, quello che rimane è un monologo tragico, pronunciato nel vuoto pneumatico della mente. Un diario, una confessione intima, che fingono la presenza di un interlocutore inesistente.
Esiste forse una un’immagine più adeguata, della follia e del suo linguaggio??
L’innaturale redime il naturale, invece di contraddirlo, di soffocarlo di negarlo (come inveterate abitudini di pensiero, ci portano a stabilire troppo frettolosamente) gli permette di pervenire, da inespresso che era, all’espressione.

 “Io sono la mia malattia e la mia cura.”

 La cara e vecchia cosa in sé..
ma resa intellegibile da ciò che in apparenza…
ma solo in apparenza...è il suo contrario…
l’illusione…il troppo…la menzogna…

 
 
 

Tutto quello...

Post n°218 pubblicato il 05 Giugno 2010 da michelamail.m
 
Foto di michelamail.m

che si sa..
che non si sa…

che si vorrebbe sapere…
che si vorrebbe sentire…dire...
Quando le cose che ti racconto sono piene di dettagli..
tentiamo di consegnarci l'essenza...
ricucire gli strappi.
Un filo sottile e tagliente.
Lima.
Leviga.
Ripulisce.
Spinge via ogni eccesso.
Zampilli di ciò che mai sarà.
E che vi si era impossessato della mente.
Costringendola a suonare la melodia che si “sente”…
che  sentiamo nostra.
Perchè la musica, come le parole, le senti dentro.
Frammenti che non saranno mai storia ma che dalla storia provengono.
Di una qualunque.
Una fontana di pensieri.
pensieri che si fanno carne.
carne che si fa pensiero.
E il desiderio è solo di divorare.
Per poter essere divorati.
E non morire di insoddisfatto desiderio.

E adesso ascoltatemi. Ho da divi che, quello che si intreccia con il cielo, fino a credersi capace di soffocarlo, non sono nuvole. Ma secrezioni della mente. La quale cerca di liberarsi dalle forme, perchè sa di non averne alcuna. Il desiderio è la forma impiccata. Un recinto sfondato. Una porta che non ha serratura. A volte mi ripiego nel riflesso che si spalma sul mare. E mi accorgo che ogni istante è solo un gioco del tempo. Crudele ed esatto. Essere luce e onda e poi sperdersi come se mai si fosse stati. Nulla deve tornare al suo posto. Perchè nulla ha un posto. Vorrei creare un nuovo posto.
Onda e riflesso.
E pallido nulla.
Fino a svegliarmi con la stessa fame.
Ad un tratto era primavera. Una primavera che inzuppava le ossa e colava dalle dita, solo la voglia di berla. E quella che chiamo “fame” è solo voglia di spegnere quel vuoto che riga le ossa. Un'alba che non bagnerà nessun fiume. Non si tufferà e non diverrà riflesso. Perchè l'unica cosa che vorrei è che non finisca. Così ho imparato a parlare con le astrazioni. Per dire tutto e nulla. Vestirsi di luce, quasi fa male. Non lasciarsi aprire le mani. Perchè nascondono frammenti di segreti. Piccole schegge ovvie ma appuntite.
Quello che vorrei è aprire le mani.

Per disperdere il pensiero….sconosciuto ma sincero.

 
 
 

La sconosciuta..

Post n°217 pubblicato il 27 Maggio 2010 da michelamail.m
 
Foto di michelamail.m

..la osservo ogni giorno…
sulla solita strada…alla solita ora...
ma lei non è sempre la solita…
mi regala sempre emozioni diverse….
Non mi stanco mai di osservarla…
deve esser stata molto bella da ragazza...
lo è ancor adesso...disegnata dal tempo..

pare uscita da una fiaba...
Quando è ferma ed assorta nei suoi pensieri…
tutto le si svuota attorno…lo si nota dal suo sguardo…
come quello di un ritratto..
d’innanzi al quale, pare sempre che ti osservi…
Viene da chiedersi dove sia coi pensieri…
cosa stia ricordando…valutando…
dalla sua espressione…sembra un pensiero magnifico…
m’incanto nel vederla muoversi, tra le cose, tra la gente…
come si guarda attorno…pare gioire di tutto…
ricordo che una volta mentre passava…
la vidi d’un tratto fermarsi...quasi di scatto…
come un ripensamento...
fece due passi in dietro…
e tornò verso il roseto che aveva appena superato…
prese una rosa tra le mani e se la portò al volto…
fece un respiro profondo…
tanto da inarcare la schiena….
e l’annusò….
poi riprese il suo percorso…con un sorriso sul viso…
come dimenticarlo…fece sorridere anche me…
Ormai, credo fosse abituata alla mia presenza….
lo capii perché alzava sempre lo sguardo verso la mia vetrata…
come se si sentisse osservata…
le sorridevo, e lei faceva altrettanto….
era il mio appuntamento fisso della pausa caffè…
mi sono chiesta spesso, cosa lei pensasse io facessi sempre alla vetrata…
se avesse saputo che...aspettavo lei..
chissà dove andava tutti i giorni alla stessa ora…
girava l’angolo e non la vedevo più…
pensandoci, non l’ho mai vista nemmeno tornare….
Quando non la vidi più passare, mi preoccupai...
un giorno dopo l'altro attesi...ma lei non passò più...
Quante volte AVREI VOLUTO scendere…andarle in contro…
e scambiare due parole con lei…
chissà quante cose avrebbe avuto da raccontare…
quante cose avrei potuto imparare…
Ora…ogni volta che passo di fronte al roseto...
Non manco mai di annusare una rosa…
E immancabilmente un sorriso mi appare sul viso…
Ora che so molto di lei…
Non le potrò più parlare…
E certo...non la potrò più dimenticare.

 

 
 
 

Esposizione..

Post n°216 pubblicato il 09 Aprile 2010 da michelamail.m
Foto di michelamail.m

In fotografia, il termine esposizione indica talvolta il periodo di tempo durante il quale l'otturatore della fotocamera rimane aperto nello scatto di una fotografia…più spesso, in gergo tecnico, la stessa parola indica la quantità totale di luce che viene fatta giungere alla pellicola nel suddetto periodo per imprimere la medesima.

Esposizione = intensità luminosa × tempo.. e può essere descritta come la somma dei fattori di diaframma, tempo di esposizione e velocità della pellicola…
Il rapporto che intercorre tra questi tre elementi è definito come reciprocità.

 

 ...........................

 

un po’ come fa il pensiero con la memoria...
più frequentemente materializzi un pensiero…
più questo pensiero si imprimerà nella memoria…
fino a divenire….unforgettable.

 

 
 
 

anima e corpo

Post n°215 pubblicato il 21 Marzo 2010 da michelamail.m
Foto di michelamail.m

L'anima desidera stare col suo corpo...
perché, sanza li strumenti organici di tal corpo...
nulla può oprare né sentire...

 Leonardo

 
 
 

..silenzio assordante..

Post n°214 pubblicato il 08 Marzo 2010 da michelamail.m
Foto di michelamail.m

Quando una Donna che ha tanto da dire tace...
il suo silenzio...
può essere assordante...

 

"My body is a cage"

Sara Lov

 

 
 
 

.."ri-scoprire in-noi"..

Post n°213 pubblicato il 23 Febbraio 2010 da michelamail.m
Foto di michelamail.m

forse l'unico modo...
sarebbe facendo tacere la mente pensante...
forse solo così si può trovare la consapevolezza...
per modificare la propria "modalità"...
da una coscienza razionale a una coscienza intuitiva...
ottenendo lampi di luce su concetti assai complessi...
senza che la mente abbia ad esprimersi...
in forma ideologica...
neppure con se stessa...
forse è proprio quando la mente razionale tace...
che si potrà produrre...
uno stato di straordinaria consapevolezza....
dove tutto ciò che ci circonda...
sarà percepito senza filtro del pensiero concettuale...
così forse solo allora si potrà "ri-scoprire in-noi"...
cosa "vogliamo" "vera-mente"...
ma ciò, non implica necessariamente ...
che lo seguiremo...
e qui sta la beffa...

 
 
 

..vi è differenza...

Post n°212 pubblicato il 22 Febbraio 2010 da michelamail.m
Foto di michelamail.m

il non comprendere cosa si provi...
non è lo stesso...
che il non provare nulla...

 
 
 

......

Post n°211 pubblicato il 18 Febbraio 2010 da michelamail.m
 

…"se sbarcherò alla foce…
…e alla foce non c'è nessuno…

..la faccia mi laverò …nell'acqua del torrente"….

 


 Se posso permettermi il lusso del termine, da un punto di vista ideologico sono sicuramente anarchico. Sono uno che pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio e, con fiducia, attribuisce agli altri le sue stesse capacità. Credo che l'esperienza libertaria possa diventare concreta in piccole isole felici. Ma è molto difficile, perchè una specializzazione maledetta porta gli uomini a considerare se stessi delle macchine con una determinata e specifica funzione. La storia poi ci insegna che, una volta preso il potere, i rivoluzionari cessano di essere tali, per diventare amministratori.

                                                                                                  Fabrizio De Andrè

 
 
 

..illusi..

Post n°210 pubblicato il 03 Febbraio 2010 da michelamail.m
 
Foto di michelamail.m

Come quelli che si mettono in viaggio...
per vedere con i loro occhi una città desiderata...
e immaginano si possa godere, in una realtà, le delizie della fantasia..

Valentin Louis Georges Eugène Marcel P.

 
 
 

 ...................

......................

chi sono??...Cosa cambierebbe??....non si era ancora scorto....che l'essere umano...si basa...sulla sua testa...cioè sul pensiero...e costruisce la realtà conformemente a esso... Questa fu dunque una splendida aurora.....Tutti gli esseri pensanti.....hanno celebrato concordi quest'epoca.

 

 

 

No... La vita non mi ha disilluso...Di anno in anno la trovo invece più ricca... più desiderabile e più misteriosa....cioè che la vita potrebbe essere un esperimento di chi è volto alla conoscenza ...e non un dovere...non una fatalità...non una frode...E la conoscenza stessa:...può anche essere per altri qualcosa di diverso...per esempio un giaciglio di riposo o la via ad un giaciglio di riposo;...oppure uno svago o un ozio;...ma per me essa è un mondo di pericoli e di vittorie...in cui anche i sentimenti eroici hanno le loro arene...per la danza e per la lotta..."La vita come mezzo della conoscenza"  ...con questo principio nel cuore si può non soltanto valorosamente...ma perfino gioiosamente vivere...e gioiosamente ridere....

 

 

 

 

 

PER UN CARO "AMICO"..

 

percepiva una strana..
Sensazione..
che tradusse in un..
Desiderio..
il Desiderio di una..
Passione..
che le rapisca la Mente..
che le cinga il Cuore..
che le rubi l'Anima..
ma...
più il Tempo passava...
più si convinceva...
fosse solo un'Utopia.

Nostalghia 

 

ODE AD UN AMICO..

Ho camminato giorni e anni....nel territorio della tua onestà…Lungo sentieri lindi....raccogliendo una luminosa purezza…che m’esalta e ti festeggia……Anche tu….musicale amico…t’arricchisci sui miei viali…e mi sai fratello…..per questo odo i tuoi passi avvicinarsi….anche se i miei occhi non ti vedono…..e corro sotto il tuo tetto….quando un turbamento ti coglie….In codesta….e rara…celebrazione umana….brindiamo in un solo calice…..il nettare della nostra amicizia….

 

 

 

 

...ASSENZA...

..scava nel profondo e mi svuota...ogni giorno perdo una goccia di me nella tua assenza....non riesco a trovare la falla ...brancolo nel buio a mani tese
sento il tuo profumo.....sento che sei vicino
ma tu assapori la mia presenza e ti allontani di un altro soffio....quel tanto che basta....a te per continuare a respirarmi....a me per ingannare la tua assenza….

 

  

 

 

 Sono come una piccola matita
nelle Sue mani, nient'altro.
È Lui che pensa.
È Lui che scrive.
La matita non ha nulla
a che fare con tutto questo.
La matita deve solo
poter essere usata
.

 

 

ULTIMI COMMENTI

 

 

LA SOLITA STRADA..

 Capitolo primo
Cammino lungo una strada.
C'è una buca profonda nel marciapiede.
Ci casco dentro.
Sono perduta….
non posso farci nulla,
non è colpa mia…..
Ci metto una vita per uscirne.

Capitolo secondo
Cammino lungo la stessa strada.
C'è una buca profonda nel marciapiede.
Faccio finta che non ci sia.
Ci casco dentro.
Non posso credere di essere ancora nello stesso posto.
Ma non è colpa mia.
Mi ci vuole un sacco di tempo per uscirne.

Capitolo terzo
Cammino lungo la stessa strada.
C'è una buca profonda nel marciapiede.
La vedo benissimo…..
Ci casco dentro di nuovo;
è un'abitudine…..
Ma i miei occhi sono aperti:
so dove sono…..
È colpa mia….
Ne esco immediatamente.

Capitolo quarto
Cammino lungo la stessa strada.
C'è una buca profonda nel marciapiede.
Ci cammino intorno…..

Capitolo quinto

Cambio strada…..

 

 

HEARTBEATS

"una lettera...nel momento in cui la infili in una busta...cambia completamente....Finisce di essere mia.... diventa tua.....Quello che volevo dire io....è sparito...resta solo quello che....capisci tu"

 

PRIMA O POI.....

Nei miei sogni.... io ti vedo quando torni a casa e attraversi la tua strada con il sole tra i capelli sotto un cielo di città.....mentre ti confondi tra la gente....non so niente di te.... ne che nome hai....se ti và bene la tua vita.... so solo..... che sento qualcosa di importante che mi prende quando penso a te....prima o poi..... troverò il coraggio di parlarti..... ma che ci posso fare se la fame che ho di te.....mi corrode.. prima o poi.... sentirai che ti sto pensando.... perchè quel mio pensiero....è forte come un lampo...non sai niente di me..... di come sono io... per colpa di quest'anima legata....sento che non sei così distante..... ogni volta che ti penso..prima o poi.... troverò il coraggio di parlarti..... toccherò il tuo cuore.....gentilmente... per non fargli male... prima o poi.... sentirò che mi stai pensando.... perchè il tuo pensiero...sarà forte come un lampo...prima o poi...quando la mia anima sarà libera......prima o poi......

 
 

QUESTA NOTTE.....

i miei occhi sono pesanti........ il mio corpo è stanco.....la mia bocca è arsa dalla sete....... i miei sensi si vogliono riposare......la mia anima si aleggia nell'aria della stanza......ma non dormo.......mi disseto...... ma non dormo..... un lamento sento nella notte che ormai vede l'alba...... da dove viene.....è forse la mia testa ancora presa dagli affanni della vita......ma oggi la mia partita l'ho vinta con la vita.....questa notte...... chi è che mi chiama.... chi è che mi cerca.... forse stò impazzendo.....ma se è questa la pazzia.....ben venga...... il lamento è pìù vicino non viene da lontano...... può essere che sia dentro di me..... questa notte...... sei tù o mio cuore che gridi... io non ti capisco....aiutami a capirti cosa hai...... cosa cerchi... non hai tutto quel che vuoi.....,, come posso io calmarti questa notte se tu non calmi me...... se tu mi puoi sentire indicami la strada dell'amore ed io la seguirò.......questa notte......

 

OLTRE...

 

 Sarò come un giorno nuovo, che nuovo non sarà mai, trascinando i ricordi di ieri proiettandomi nell'orizzonte del domani. Riflusso naturale delle onde del mare, che seppur quiete, con fragore, schiumano all'arrivo in spiaggia, donando vita e movimento ai pensieri del sognatore trasformandosi in amorevole realtà. Anonima vita che passa inosservata, con naturalezza vola sulla gente, sfiora le acque del mondo, ali argentee distese sul mare. Sogno cercato, trovato, voluto... condiviso a metà, tra me e te... due sognatori, un unico sogno... Un insieme che diventa realtà. Un amare, un domani..... noi... l' infinito

 

 

AMICO MIO.....

Amico mio
dolce uomo della mia vita
non dico che ti Amo
ma tanto tu  mi hai dato
e posso dirti ti Amo per questo
sto attraversando i miei silenzi
sto scrivendo anche nei muri
mi sentivo vuota in questi anni trascorsi
guardando una penna
e non riuscivo
ed ora che non riesco a tacere
il mio giardino riprende Vita
una scala a chiocciola
il mio desiderio da sempre
per raggiungere la sera
un riposo leggero
e un gradino pian piano
ora raggiungo.
Scendo al mattino
attraversando il mondo
scivolo in una giostra
per toccare ogni giorno
la Vita.
Amore mio
se i tuoi silenzi sono come i miei
Ti amo per sempre.

 

TAG

 

AREA PERSONALE

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963