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Setoseallegorie

BLOG DI SILVIA DE ANGELIS

Messaggi di Luglio 2012

CONCORSO DI NARRATIVA E POESIA CITTA'DI PAROLE

Post n°435 pubblicato il 31 Luglio 2012 da das.silvia

Concorso "Città di Parole"

Gentile Signora De Angelis, siamo lieti di comunicarle che lei ha

vinto il I° Premio della Giuria della sezione poesia con la lirica " Compagno

d'infanzia". La aspettiamo quindi per la premiazione, il giorno 21

di Ottobre 2012 alle ore 15, presso la casa del popolo di san Bartolo,

via di San Bartolo a Cintoia, 95, Firenze. Un cordiale saluto. Chiara Novelli-

Ass. La Città di Murex

 

COMPAGNO D’INFANZIA

Sboccia una primula nel verde stantìo della mente

è un  rumore che si fa sentire

acceso dalla magia corporea del vederti

Sei un’orbita evoluta  all’orizzonte..

diviene concavo nelle pieghe del tuo volto

reso ruvido dal fascino dell’esser maturo

distante  dalla fragilità del fanciullo

Sussurravamo  passi di vita nel pallore di gote

catturati da un’esibizione canora

in trepidanti scampoli emotivi…

baluardi d’attimi chiusi in un oblò

divenuto un riso d’oggi sugli zigomi

e gli occhi neri  in cerca di  suoni accesi

nei codici emotivi d’espansione   


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

 

      

 
 
 

EFFETTI NEGATIVI DELLA TELEVISIONE

Post n°434 pubblicato il 31 Luglio 2012 da das.silvia

La diffusione della televisione ha gradualmente trasformato le abitudini di molte

persone. Questo strumento d’informazione di massa si è guadagnato un posto di

primo piano tra le attività quotidiane, uno spazio che qualche volta finisce per

trasformare l’uso in abuso da parte di chi ne usufruisce per intere giornate, lasciando

poco spazio ad un atteggiamento critico di fronte ai contenuti ricevuti.

Ci sono indicatori qualitativi e quantitativi importanti per comprendere se l’uso del

mezzo televisivo è eccessivo e rischia di sfociare in una vera e propria “dipendenza”.I

principali segni sono:

  • trascorrere davanti alla televisione un tempo superiore alle 2-3 ore al giorno;
  • provare una certa euforia durante la visione delle immagini televisive;
  • mostrare una sorta di “crisi di astinenza” con nervosismo e irritabilità nel momento in cui non sia possibile guardare la televisore;
  • riduzione drastica delle attività di svago alternative alla visione della TV;
  • rarefazione dei rapporti sociali;
  • appiattimento delle capacità critiche nei confronti dei programmi televisivi;
  • desiderio forte di acquistare i prodotti pubblicizzati attraverso il mezzo televisivo;
  • confusione tra la realtà e la finzione televisiva, con accettazione di quanto presentato in TV come realtà assoluta.

La TV si è gradualmente trasformata da strumento d’informazione e intrattenimento

nel tempo libero, in vero e proprio educatore di bambini al punto da rappresentare

spesso una “compagnia virtuale”, talvolta preferita in parte o in tutto a quella reale.

Inoltre, ha cominciato a produrre modelli di vita che sono diventati sempre più esempi

da interiorizzare e imitare. 

La TV è uno strumento che ha un’incredibile influenza sulle persone, soprattutto sui

bambini Quanto la TV sia in grado di influenzare i bambini dipende da due fattori: il tempo

di esposizione e i contenuti trasmessi; in genere, quanto maggiore è l’esposizione dello

spettatore ai programmi televisivi, tanto maggiore è l’influenza esercitata dal mezzo; la

natura (cioè, se positiva o negativa) dell’influenza è determinata dai contenuti.Negli

Stati Uniti è stato stimato che in media un bambino guarda la TV per 4-5 ore al giorno,

durante i giorni feriali, e per 7-9 ore nel fine settimana.  ( W E B)


 

 
 
 

IL NON SCRITTO

Post n°433 pubblicato il 30 Luglio 2012 da das.silvia

 

E' quel non scritto
di percezioni ed empatie
inserite nello spazio d'un giro d'occhi
a dare corpo
a una crescita consapevole di memoria
nel plagio dissuadente d'un'era nuova
capace magiche trasmutazioni...
saranno solo passate peripezie
corrette nell'ottimismo
a dare impulso a un cammino oneroso
alla ricerca d'un mito magico in cui immedesimarsi
per non sentirsi sconosciuti... 


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati   dicembre 2011

 
 
 

TEORIA DI YOUNG

Post n°432 pubblicato il 30 Luglio 2012 da das.silvia

La prima teoria ampiamente accettata sul meccanismo della visione è quella

di Thomas Young e Hermann von Helmholtz, anche se ancora oggi dopo un

secolo e mezzo, ci sono alcune questioni che non possono essere spiegate con il solo

ausilio di essa.

Il nostro occhio è formato dalla retina (la parola "retina" deriva da "rete", riferito

all'intrico di vasi sanguigni), la quale possiede fisicamente due tipi di fotorecettori:

i coni che permettono la visione "fotopica-diurna" (dal greco phos = luce) e i

bastoncelli che invece regolano la visione scotopica-notturna (dal greco skotos =

oscurità).Esperimenti di laboratorio hanno dimostrato che i bastoncelli (concentrati

lungo il perimetro esterno della retina) sono estremamente più sensibili dei coni

(che si trovano invece nel centro), ma al contrario di questi riescono a trasmettere

solo deboli informazioni sui colori: è per questo che gli oggetti notturni ne appaiono

privi. In condizioni di luce tali da indurre una visione "scotopica-notturna" (e quindi

sostenuta dai bastoncelli), qualsiasi radiazione luminosa genera infatti la medesima

sensazione di colore: una tinta indefinibile tra il grigio, il blu e il verde. Essa è appunto

la "tinta della notte", che alcuni pittori spesso sfruttano per generare sensazioni di

angoscia, o morte  ). Una curiosità: gli appassionati di astronomia sfruttano la

posizione esterna dei bastoncelli attraverso la tecnica detta della visione distolta:

guardano cioè il cielo notturno con la coda dell'occhio (non frontalmente) riuscendo

in questo modo a percepire oggetti siderali di debolissima luminosità. (W E B)

               

 
 
 

AR MARE

Post n°431 pubblicato il 29 Luglio 2012 da das.silvia

AR MARE

Più te guardo e più me fai friccigà er core

'co quell'onna malandrina che fa su e giù

e te fa penzà a quello che 'jai voluto bbene

pe' davero e tanto t 'ha fatto penà

 

Senti puro quer gusto de sale che

s'enfila drento all'aria e te buca 'e narici

'co 'na ventata 'mprofumata che

te scapija e te rimette ar monno

 

Sti granelli appiccicosi s'enfileno a destra

e a manca, te scardeno 'n'fino ar profonno

'co 'mpiacere che nun te 'nandresti più

da sto paradiso che t'embeve de 'n'emozzione

'mprevista che si la sai capì è sur serio

'na botta de vita

 

TRADUZIONE

Più ti guardo e più mi vibra il cuore

con quell’onda giocosa che fa su e giù

e ti fa pensare a colui a cui hai voluto bene

per davvero e ti tanto ti ha fatto soffrire

 

Senti anche quel gusto di sale che

scorre nell’aria e va nelle narici

con una ventata profumata che

ti spettina e ti rimette al mondo

 

Quei granelli appiccicosi s’infilano

dappertutto, ti scaldano fino al profondo

con un piacere che non te ne andresti più

da quel paradiso che ti dà forte emozione

imprevista che se la sai comprendere veramente

è un sollievo di vita

 

Silvia De Angelis tutti i diritti riservati

 

 
 
 

GIOVE DIVENTERA' GIGANTE

Post n°430 pubblicato il 29 Luglio 2012 da das.silvia

Fra miliardi di anni, Giove diventera' un enorme globo rossiccio che brillera'

come una specie di serpentina, quando il Sole entrera' nella sua fase di 'gigante

rossa'. Secondo lo studio di David Spiegel dell'Institute for Advanced Study di

Princeton, New Jersey, infatti, il Sole aumentera' le sue dimensioni di centinaia

di volte, e questo ridurra' la sua distanza da Giove. Il pianeta gigante del nostro

sistema solare si trovera' cosi' a circa 500 milioni di chilometri dal Sole (contro

gli attuali 750 milioni, in media) il che gli conferira' una nuova temperatura e

una nuova condizione. Finora, Giove e' infatti un pianeta ancora relativamente

freddo, rispetto agli altri mondi, simili a lui come dimensioni, che gli astronomi

hanno individuato. Come si legge sulla rivista "The Astrophysical Journal",

l'avvicinamento del Sole riscaldera' la superficie di Giove oltre i 1000 Kelvin,

portandolo a una temperatura simile a quella degli altri pianeti giganti delle

altre galassie che orbitano intorno al proprio sole in poche ore. Nel caso di

espansione della massa solare, per la Terra non ci sarebbe scampo. "La mia

ipotesi migliore e' che la Terra sara' inghiottita, ma Giove no", ha spiegato

Spiegel. (W E B)

 

 
 
 

RECITA DELLA NATURA

Post n°429 pubblicato il 28 Luglio 2012 da das.silvia

Immenso candido
sovrasta splendidi picchi
interseca fulgido raggio
riflette diamantina stilla

Fremente si posa su cima
sinuoso falco rapace
d'un balzo veloce
attinge brandello di preda

Qua e là squarci di sole
rivoli allegri disciolti
dischiusi di vischio
lacrimanti arboscelli

Su gelida valle
famelico lupo solitario
in esili fili di sterpi
di razzia avido s'aggira

Esitanti rumori
veloce stormo s'eleva
Capriolo vigile avverte
sentor di periglio nell'aere

Addensate nubi s'appressano
venti spirano diversi
Bottino d'emaciata volpe
minuscolo scoiattolo aranciato

Spettacolo natura odierna
ripete arcaico canovaccio
tempo instancabile
scorrer senso di vita


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati    dicembre 2009


 
 
 

MODA ITALIANA RINASCIMENTALE

Post n°428 pubblicato il 28 Luglio 2012 da das.silvia

Il concetto "la moda italiana" e oggi noto in tutto il mondo. Riflettendo sulla singolare

 dinamica del Made in Italy nei settori legati ai consumi per la persona (vestiario, mobili,

 arredamento, ecc.), molti commentatori hanno piu volte sottolineato il riflesso positivo

 delle tradizioni storiche e, in particolare, "l'Effetto Rinascimento" che tuttora
 
persisterebbe nella cultura, nel senso estetico e nelle abilit`a artigianali degli italiani.

 A maggior ragione abbiamo scelto per la tesi l'argomento della moda rinascimentale,

 che si sviluppo nel modo proprio dettando legge in Europa e che fu una parte

 eccezionale per la storia della moda italiana. Per poter capire che cosa rese

 possibile tale sviluppo, bisogna esaminare la  questione da un punto di vista piu

 vasto. L'Italia rinascimentale faceva parte dei  paesi piu culturali e civilizzati

d'Europa, ma era anche considerata un punto di importante sviluppo economico,

basato sopratutto sulla produzione tessile e sui prodotti di moda.

 Per questo esponiamo le idee fondamentali del Rinascimento e  accenniamo

come queste idee influenzarono due settori importanti per la moda

 italiana: la produzione tessile e la cultura. Descriviamo l'abbigliamento

 femminile, maschile, le acconciature e  anche come si curava del corpo.

 Consideriamo la moda piuttosto come una parte  dell'arte. Alcune espressioni

riguardanti l'abbigliamento rinascimentale vengono definite nel glossario

che forma un capitolo indipendente. Nell'epoca rinascimentale oltre alla bellezza

 interiore dell'uomo si dava risalto  all'apparenza esterna, ma allora questo

 non era considerato come il segno della  superficialità: la sembianza esterna

 insieme con l'ingegno doveva creare un'unità  armonica. Come tutto, anche

 la moda era soggetta alle analisi scientifiche.

 Nel Rinascimento per la prima volta possiamo conoscere l'abbigliamento anche

 tramite scritti di veri e propri storici del costume. Sono state scritte le prime

 istruzioni per come vestirsi, truccarsi e corrispondere al meglio alle esigenze

della moda dei tempi, che vengono formalizzate nella letteratura italiana

 con piena sincerità. Nel quarto capitolo lo cerchiamo di dimostrare su opere di

 scrittori noti di quell'epoca. (W E B)

 
 
 

ASCOLTANDO LA MUSICA

Post n°427 pubblicato il 27 Luglio 2012 da das.silvia

 

Esaltata e totalizzante in un involucro d'intonazioni
fa trasalire allusioni eclettiche
articolate in sonorità di fiotti musicanti

Trascina nel fruscìo di silenzi

scandite sintonie stravaganti

Come rapida folata
traghetta pulpiti d'emozioni
perdute e ritrovate

Avvolge trine armoniche sulla pelle
languente assiomi del vissuto
ridestati da un surreale tocco crescente

Fa colare a picco il tedio d'un delirio passeggero


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati    gennaio 2011

               


 
 
 

LA LUPA DI ROMA

Post n°426 pubblicato il 27 Luglio 2012 da das.silvia

 "Una scoperta mirabolante, frutto del lavoro, della pazienza e del cuore dei nostri

archeologi, che ha permesso di ritrovare qualcosa che nella Città Eterna sembarava

scomparso". È un Francesco Rutelli, raggiante quello che parla del ritrovamento, nell'area

del Palatino a Roma, di un manufatto che con buona probabilità rappresenta il

"Lupercale", la grotta naturale dove la lupa allattò i due gemelli, Romolo e Remo, che

hanno dato origine alla fondazione di Roma.

Posta nell'area sterrata adiacente alla Casa di Augusto, a 16 metri sottoterra, l'antica

grotta naturale è stata individuata parzialmente due anni fa e soltanto nel luglio scorso,

grazie all'insertimento nel sottosuolo di una sonda e poi di uno scanner laser, sono state

scattate le prime immagini tridimensionali che restituiscono il "Lupercale" in buono stato di

conservazione e soprattutto oggetto delle numerose ristrutturazioni ed abbellimenti a

partire dall'età augustea.

Nell'ampio arco temporale che va dal XII sec. a.C. al V sec. d.C., il "Lupercale" infatti è

stato impreziosito, a partire da Augusto che "si impossessò di un mito greco, essendo

quello il santuario di Fauno allo stesso tempo lupo e capra, per fondare l'impero romano.

Probabilmente la casa di Augusto" ha spiegato l'archeologo Andrea Carandini "arrivava fin

sopra il manufatto. In alcune fonti si parla anche di 'lupercalia', nell'area potrebbero

dunque celarsi altre grotte. Quella del 'Lupercale', il più antico santuario di Roma in

grotta, rappresenta una delle più grandi scoperte mai fatte".

Per il momento nessuno è stato in grado di entrare all'interno della stanza che ha

un'altezza di sette metri e quaranta e larga sei metri circa. Solo una sonda ha fatto una

indagine attraverso una microtelecamera ed è riuscita a vedere che al centro della cupola

c'è l'aquila di Augusto e che ci sono numerosi mosaici di marmo policromo.(W E B)

 

 
 
 

A MIO PADRE

Post n°425 pubblicato il 26 Luglio 2012 da das.silvia

Cade l’aspirazione a intrattenere

portenti e dense ipotesi con te

ora che hai superato la barriera d’orizzonte

Sono sbilanciate le mediazioni affettive

nei flash comparsi a dismisura

per fissare incroci d’amore

dischiusi nei respiri affievoliti

Ci sei nella soglia del sogno

ad accudire l’ebbrezza del pensiero

perché non cada nelle dimenticanze

d’un eco alieno…


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati    luglio 2012

 

 
 
 

ESSERE SPONTANEI COME I BAMBINI

Post n°424 pubblicato il 26 Luglio 2012 da das.silvia

“In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete

nel regno dei cieli.” (Matteo 18:3)
Si pensa  spesso a questa frase nella Bibbia, e credo che sia un inno alla spontaneità

che Gesù vuole proporre ai suoi discepoli. Le persone pure e innocenti come i bambini

sono vicine al regno di Dio, perché sono sincere e vivono la vita seguendo la propria

natura, non sono artefatte e false.

La spontaneità deriva dal fatto che i bambini non agiscono in base al loro passato, non

calcolano e non hanno strategie dai doppi fini. Gestiscono le loro emozioni con molta

naturalezza, non ci pensano su. E’ per questo che sono così belli.

Per essere così spontanei è necessario agire nel momento, dimenticare di avere un

passato e non farlo sempre riaffiorare contaminando tutto quello che facciamo. Le

situazioni non si presentano mai due volte nello stesso modo, quindi se da un lato

l’esperienza è importante, essa non dovrebbe però essere un fardello da portare a

proprie spese ma piuttosto una leggera consapevolezza, che ci ricorda che stiamo

facendo una cosa per davvero e in quel momento.

Che dire poi di chi cerca di essere puro solamente per un calcolo, pensando così di

ottenere qualche benedizione oppure l’approvazione delle persone che li vedono agire.

Questa è solo ipocrisia, possono ingannare chiunque, ma non loro stessi. Essi

probabilmente considerano un sacrificio mantenersi puri e lo fanno solo perché devono

“dimostrare” qualcosa non si sa bene a chi.

Le azioni buone e giuste vanno fatte perché sono belle, perché danno piacere a chi le

fa, donano beatitudine. E anche chi le riceve è felice, ma non per questo ora è in debito,

se agisci con spontaneità non ci sono mai debiti, solo crediti per tutti quelli che sono

coinvolti nell’azione. (W E B)

          

                                                                              

 
 
 

NELL'ECO DI RITORNO

Post n°423 pubblicato il 25 Luglio 2012 da das.silvia

Quell’azzardo incompiuto

saggio inconfondibile

di un’energia scoccata

sul battito di un ciglio

sa suggellare amore

Estingue languide promesse

soffiate dalle dita ansimanti carezze

e dolci consistenze su labbra tremule

Si disidratano allo sfuggire d’un battito

nell’eco fioco di ritorno

del tuo riempirmi l’anima


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati    luglio 2012

                 

                                  

 

 

 

 
 
 

I CAMBIAMENTI DEL CLIMA

Post n°422 pubblicato il 25 Luglio 2012 da das.silvia

L'effetto serra è un fenomeno naturale che permette il riscaldamento

dell'atmosfera terrestre fino ad una temperatura adatta alla vita. Senza

l'effetto serra naturale, sarebbe impossibile vivere sulla Terra, poiché la

temperatura media sarebbe di circa -18 gradi Celsius. L'effetto serra è

possibile per la presenza in atmosfera di alcuni gas detti gas serra. Negli

scorsi decenni le attività dell'uomo, in particolare la combustione di vettori

energetici fossili e il disboscamento delle foreste tropicali, hanno provocato

un aumento sempre più rapido della concentrazione dei gas serra

nell'atmosferaalterando l'equilibrio energetico della terra. Come

conseguenza si è avuto un anomalo aumento della temperatura atmosferica.

I modelli climatici prevedono entro il 2100 un aumento della temperatura

media globale compreso tra 1,4 e 5,8 gradi Celsius. L'aumento della temperatura

atmosferica media è la causa principale dei cambiamenti climatici.

I cambiamenti climatici riguardano l'aumento, in intensità e frequenza, dei

fenomeni estremi (uragani, temporali, inondazioni, siccità, ?), l'aumento del

livello dei mari, la desertificazione, la perdita di biodiversità. La comunità

scientifica internazionale ha dibattuto a lungo sulle cause e sulla intensità sia

dell'effetto serra che dei cambiamenti climatici. Oggi ormai l'evidenza

scientifica del legame delle alterazioni del clima con leattività antropiche

gode di largo consenso fra gli scienziati. Non altrettanto concorde è

l'opinione sul metodo migliore per contrastare tale tendenza. (W E B)

          

 

 
 
 

IMPULSI CATODICI

Post n°421 pubblicato il 24 Luglio 2012 da das.silvia

Nel soffio evanescente di te

madido d’imprendibile sentimento

ho impresso roca solitudine

svelata dall’olezzo della notte

nell’insenatura d’amore

Carezza il suono del silenzio

esaltandone il fascino

nei cardini emotivi d’un trasporto latente

negoziato da avanzi di memoria

nell’indefinibile ombra del solco

che mescola dita di piuma a impulsi catodici


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati    luglio 2012

                            

                                                  

 
 
 

PENSARE ALLA MONTAGNA

Post n°420 pubblicato il 24 Luglio 2012 da das.silvia

Immaginare un futuro possibile per la montagna, oggi, in un mondo ormai

massificato (6,5 miliardi di abitanti, quando erano appena 1,5 negli anni

Sessanta) con i ghiacciai che fra una generazione saranno per lo più

sciolti, sopra un pianeta avvolto da reti informatiche che superano in tempo

reale  quelle barriere di spazio e di tempo (lontananza, verticalità)

che non solo costituivano, ma “costruivano” la montagna (la sua specificità,

ma anche le ragioni dell’alpinismo), significa infatti ripercorrere il senso delle

esperienze  che nei millenni sulle montagne si sono aggrappate e manifestate.

Perché solo così è possibile ancora capire cosa “le montagne” hanno da

offrire. E quindi viverle.

A ben guardare lavoro e cultura, stili di vita e fatiche, paure e creatività,

 libertà e servaggi, si sono affermati non “in montagna” ( che è una dimensione

astratta) ma “sulle” montagne, che sono luoghi reali e diversificati nel mondo,

e possono consistere in un remoto borgo pedemontano appenninico , come in

un villaggio sherpa himalaiano, in un “quattromila” alpino, o in un alpeggio

altoatesino. Si dimentica troppo spesso, anche negli interventi pubblici e

politici a favore della montagna, che in realtà bisogna parlare di “montagne”.

Si dimentica anche le straordinarie multi potenzialità che questa

differenziazione offre. Anche nel restringere il campo di indagine alla regione

Trentino- Alto Adige  – laboratorio alpino ed europeo complesso, ma

abbastanza completo - non si può pensare al futuro senza fare memoria

delle “diverse montagne” dei diversi paesaggi e vocazioni che la compongono.

I problemi di una vallata dolomitica,  infatti, sono ben diversi dalle opportunità

(e non a caso usiamo questo termine) di una valle apparentemente

 minore ed emarginata come la Vallarsa. Voler trattare gli Altipiani come

si affronta lo sviluppo di Madonna di Campiglio significa  mistificare i

problemi della montagna e, sostanzialmente, imbrogliare chi vuole viverci  o

investire su di essa pezzi del suo futuro.  La montagna è fatta dai

condizionamenti della natura e dalle scelte degli uomini. E’ questa la forza e

la dannazione della montagna, perché natura e uomini non sempre si

incontrano. Non ci sarebbe montagna se il lavoro degli uomini – e poi

le conquiste dell’alpinismo - non l’avessero plasmata e “identificata” anche

nei suoi miti. Non ci sarebbe montagna se la Natura non le desse la forza di

rigenerarsi ad ogni stagione. ( W E B)

          

 

 
 
 

RIVEDERTI

Post n°419 pubblicato il 23 Luglio 2012 da das.silvia

 

Celo un’animosità sferzante negli occhi invisibili

mentre suggestive parvenze d’irreale

si insinuano in quelle stanze vuote della tua presenza…

l’attesa interminabile di vedere te

declina irrazionali vertigini d’incertezza

 

si imbellisce il corpo dentro l’abito ammaliante

tramutando sospetti segreti in passi decisi di pervinca

sempre più provocanti

accrescono l’insita avidità struggente

fa inspirare ossigeno leggero

impalpabile e denso nel suo baleno d’intensità

capace di bruciare la dolcezza d’un madrigale


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati  marzo 2011

 
 
 

RONDINE

Post n°418 pubblicato il 23 Luglio 2012 da das.silvia

La rondine si riconosce per le lunghe e filiformi timoniere esterne.

Ha le parti superiori blu metallico scuro, fronte e gola castane,

parte bassa della gola blu scuro e il resto delle parti inferiori bianco crema.

I giovani sono molto più opachi, con timoniere esterne più corte. Il volo agile e

aggraziato spesso molto veloce e scivolante.


La loro alimentazione è costituita da insetti che vengono catturati in volo,

inseguiti a diverse altezze dal suolo a seconda della specie e delle condizioni di bassa

o alta pressione atmosferica. In volo possono compiere qualsiasi tipo di acrobazia

grazie alla coda ampia e biforcuta e alle ali lunghe e appunti. A terra, invece, il

portamento è goffo a causa delle corte zampe e così si posa di rado al suolo. Lo fa

più spesso quando deve costruire il nido raccogliendo il fango ai bordi delle pozzanghere.


Il nido viene costruito dalla coppia dopo otto giorni d'intenso lavoro ed è usato ogni anno

per almeno un decennio e più dalla medesima coppia. Il periodo riproduttivo inizia a

metà maggio a sud, sino a giugno inoltrato a nord. Le covate annuali sono 2-3, le uova

deposte 4 5. Le dimensioni delle uova sono 20x13.7mm, lisce e lucide, bianche,

macchiettate con rada punteggiatura dal marrone rosicchio al lilla al grigio pallido.

L'incubazione dura dai quattordici ai sedici giorni, i piccoli sono coperti da piumino grigio,

lungo e rado sulla testa e sul dorso, con la coda giallo limone. Dopo circa venti giorni con

il cibo portato dai genitori, sono simili in tutto e per tutto agli adulti, solo un po' più grassi,

grasso che perderanno rapidamente dopo il primo volo. Verso la fine d'agosto, le rondini

iniziano il loro viaggio di ritorno verso l'Africa. Prima della partenza e nelle pause che si

concedono durante questo lungo viaggio, si radunano spesso in stormi nei canneti delle

zone umide, oppure si allineano sui fili elettrici, per riposare. Capita a volte, soprattutto

nell'Europa centrale, di scorgere rondini ritardatarie in ottobre o ai primi di novembre,

ma anche loro dovranno volare là dove il clima è più favorevole e il cibo abbondante.

(W E B)

                      

 
 
 

SCIANTOSA

Post n°417 pubblicato il 22 Luglio 2012 da das.silvia

Girano occhi d'ammonio di falena inquieta
nel ceppo di mediocrità c'ha invaso languidi segreti
porgendosi a giorni di vita insulsa
boicotta animosamente intessute atmosfere
sprezzando valide situazioni
e chi intona l'esistenza a saggi pretesti
sciantosa nell'ammaliante e avvenente figura
si proietta a rampicanti spasmi
compiacendo chi le potrà elargire fastosi doni
avvolta nelle ombre d'un vuoto progredire
sconfina in grigie cadenze dipinte di presagi stravolti
nei toni più inquieti di flemmatici sospiri
immersi in aliti deliranti di luna
nel buio dischiuso a ventaglio


Silvia De Angelis tutti i diritti riservati    luglio 2011


 
 
 

ORIGINI DEL ROCK AND ROLL

Post n°416 pubblicato il 22 Luglio 2012 da das.silvia

Il rock and roll (scritto anche rock’n'roll oppure R&R, o più

semplicemente rock) è un genere musicale nato negli Stati

Uniti negli anni cinquanta e in seguito diffusosi rapidamente

in tutto il mondo. Letteralmente “rock and roll” può essere

tradotto con “scuoti e rotola”; il rock’n'roll nacque

innanzitutto come “musica da ballare”, con uno stile specifico

di danza derivata dal boogie-woogie, ballo di origine

afro-americana molto diffuso nell’immediato dopoguerra.

Il termine rock è in molti casi indicato come sinonimo della parola

rock & roll, tuttavia spesso si usa quest’ultimo per indicare

principalmente gli stili di rock meno recenti, sviluppati più o meno

dalle sue origini fino agli anni 80. Al contrario il termine rock può

indicare più frequentemente generi più recenti e con elementi

moderni e al di fuori del rock & roll nelle sue forme classiche.

Si può riconoscere anche come diversi esponenti di stili di rock

più recenti e più lontani dal primo rock, come heavy metal, grunge,

alternative rock ecc, si definiscano in ogni caso come rock & roll.

Infine quindi non esiste una vera distinzione tra i due termini e

si suppone che la parola rock sia nata in origine come semplice

abbreviativo di rock & roll, e che solo col tempo abbia assunto

per molti un altro significato.

Al rock’n'roll si possono ricondurre una grande quantità di generi

derivati, oggi spesso indicati complessivamente con l’espressione

abbreviata rock. In particolare, l’espressione “rock” viene usata

soprattutto per indicare gli sviluppi del genere avvenuti a cavallo

fra la fine degli anni sessanta e l’inizio degli anni settanta, molti

dei quali utilizzavano sonorità più aggressive; in questo contesto,

la parola “rock” iniziò a essere implicitamente letta anche col

significato di “roccia”, in espressioni come “hard rock” (“rock duro”,

“roccia dura”, “duro come roccia”). Quando “rock” e “rock’n'roll”

non si considerano sinonimi, la seconda espressione viene

generalmente intesa come indicativa della forma originaria di

questo genere di musica, rappresentata dagli artisti che la

svilupparono negli anni cinquanta e anni sessanta.

La formazione classica di una band di rock’n'roll comprende

storicamente: la voce (spesso anche con armonizzazioni vocali o

cori), una o due chitarre elettriche (spesso una ritmica e una

alla solista) e una decisa sezione ritmica (basso e batteria).

In questo quartetto base si inseriscono spesso altri

strumenti (pianoforte e sassofono sono molto comuni).

(W E B)

                  

 

                                            

 
 
 

 

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