PerlaRara

Post N° 39

Post N° 38

Fuori si sente già l'autunno nell'aria.
Forse pioverà prima di sera.

Accoccolata sul letto, guardo sul computer
portatile le foto dell'estate, di questa
bella estate. La prima è stata scattata
in aereoporto. Ho i capelli spettinati, un
sorriso splendente e gli occhi un pò lucidi,
per l'emozione e la gioia di essere in partenza
per il mare.

L'ultima foto, invece, cattura l'attimo in cui
appoggiata al parapetto del traghetto, con i
capelli al vento, abbronzatissima, sguardo perso
lontano sul mare e l'aria imbronciata, quasi
malinconica, saluto gli amici sul molo. Le
vacanze sono finite.

Le due foto sono state scattate a meno di un mese
di distanza, ma le separa una voragine.

Tra una foto e l'altra, tra le altre cose, ci sei tu!!

Post N° 37

26.000 grazie a tutti voi

Ho appena scoperto che il mio blog  che oggi compie 3 mesi
ha superato le 26.000 visite.

Colgo l'occasione per ringraziare tutti i miei amici
blogger in particolar modo gli "affezionati"
che mi sono stati (e continuano  a starmi) vicino.

Post N° 36

Inspiro profondamente,
caccio fuori il respiro
e sorrido.
Detto tra di noi.....
c'è un uomo nuovo nella mia vita!

Post N° 35

Mi distendo sul copriletto bianco
lavorato all'uncinetto, nella camera
in penombra. Non ho sonno, però è
piacevole stare sdraiata con gli occhi
chiusi. Zia Sisa è la stessa di sempre,
penso, dolce, tranquillizzante  affettuosa.
Lei, che non ha avuto figli, è la più
materna delle donne.

Dalle confidenze di un amico

Stamattina mi sono svegliato presto, così, non so perchè.
Ero a letto e pensavo a Ivan e Leda.
Ieri ho visto Ivan in aereoporto,
a Roma per dargli le chiavi di casa mia a Roma.
Era il 2002, d'estate e io ero a Los Angeles.
Pagavo anche io la mia tassa alla California,
la California girata in macchina, come è ormai
comune nei film e nell'immaginario collettivo.
Eravamo 4, io di vicino venezia, Ivan, di Venezia,
vicino al Guggheneim (si scrive così?), Franci,
di Bergamo, Dany, di Milano, persone diverse di posti
diversi,ma tutti amici. Eravamo, dicevo, a Los Angeles,
dopo essere partiti da San Francisco e aver fatto i
vari parchi ecc.

A Los Angeles avevamo appuntamento da un amico di Ivan,
un suo compagno di università che era lì a fare un master
in elettronica o qualcosa del genere.
Ci aveva invitati per andare ad un party, come si usa là,
noi eravamo molto incuriositi da tutto ciò, sai,
tipo party a Beverly hills.

Arriviamo in questo appartamento, abbastanza grande in realtà,
e vediamo che seduta su una sedia della cucina
c'è una ragazza americana. Magrolina, con i capelli corvini,
un po' crespi,  scura di carnagione, quasi ispanica.
Niente di particolare, con un bellissimo sorriso che ci accoglie,
una voce delicatissima, quasi timida.

Ci sediamo al tavolo, Ivan accanto a lei, io di fronte.
Vedo Ivan con la testa girata di 180° verso questa ragazza e
vedo che lei fa lo stesso verso di lui. Ivan che non parla una parola
di inglese, proprio non c'è verso, lei che non parla una
parola di italiano... vedo che cominciano a sorridersi e a
parlare, a modo loro, Ivan in italiano infilando qualche
parola di inglese, lei in inglese usando una gestualità
chiarissima...beh, dopo 10 minuti non c'eravamo più noi,
loro erano in un loro mondo che non era più il nostro.
Io, Francy e Dany, ci scambiavamo delle occhiate e parlavamo
con l'altro ragazzo che era amico di Ivan e che noi mai
avevamo visto. Ad un certo punto alla finestra si sentono
dei botti come di fuochi d'artificio, noi ci alziamo e attraversiamo
la stanza per andare nel terrazzo per vedere cosa succedeva.
Ho questa immagine in mente di me che arrivo alla porta del terrazzo,
mi giro e vedo in fondo alla stanza, che era molto grande, Ivan e Leda,
questa ragazza, che stanno parlando a modo loro, sorridendosi
e ridendo completamente rapiti, non credo che abbiano
sentito i botti...

Torniano all'oggi. Leda lavora a Ginevra, alla B. mondiale.
Ha fatto carte false per venire in Europa, ha tentato di tutte
per venire in Italia a lavorare e stare vicino al suo Ivan,
ma il meglio che è riuscita a fare è Ginevra. Ivan lavora con me in
"A...", adesso è  "vicino Venezia", alle Generali.

Post N° 33

Voglio imparare a spendere gli spiccioli di tempo.
Ora si chiamano centesimi. Quelli che si dimenticano,
a primavera, nelle tasche dei cappotti pesanti e
si ritrovano lì, tristi e soli, alla fine dell'autunno.
Quelle monetine di storia che scivolano sotto i sedili
dell'auto e finiscono ingoiate da qualche aspirapolvere
ingordo. Quei dischetti di poco valore che si perdono
nei tombini ogni volta che esce dalla tasca il fazzoletto,
o cadono sui binari, quando quello stesso fazzoletto,
serve per salutare un'amica che parte, per un lungo viaggio.
Quei centesimi di vita che nemmeno i mendicanti vogliono più.

Voglio imparare a non buttare via niente di questa vita,
 fatta di istanti e di colori che cambiano, di luci
che si accendono, brillano e si nascondono, come stelline
 di un albero di Natale. Ma non voglio tenere gli spiccioli
solo per me. Non ha senso riporli in un brutto porcellino
 di coccio, per poi farli diventare, di nuovo, moneta di
 carta, banconota di taglio alto.
Vorrei, invece , comprarci qualcosa che costi poco e  che
 possa essere regalato... Caramelle per i bambini, un mazzetto
 di violette per un'amica, un libro di poesia per un  amico.
 Voglio imparare a spendere gli spiccioli di tempo,
 prima che finiscano nell'album triste di qualche
collezionista. Prima che diventi, io stesso, un
 imbalsamatore di tempo, di quelli che vivono di un passato
 che non torna e stanno con gli occhi chiusi
e il naso in su, ad aspettare un futuro preparato
 da altri. Voglio spenderli adesso, questi spiccioli
di tempo, in questo presente che corre, che scappa,
che non aspetta...

Post N° 32

FARE UNA PAZZIA

Facciamo un gioco, - mormorò Ale
guardando il cielo. - Adesso apriamo i
nostri cassetti dei sogni e ci raccontiamo
quello che ci piacerebbe di più che si realizzasse...
tu hai dei sogni vero?  - Continuò guardandomi
con quei suoi meravigliosi occhi verdi.- Vuoi
scherzare? Io sono la regina dei sogni, ci
vivo dentro da quando sono nata, - risposi. -
Ricorda che soltanto noi siamo gli artefici
del nostro destino, -  mi sussurrò dolcemente
lui. -

Tu sei un tipo davvero incredibile! - Esclamai -
Vedi tutto così positivo...
- Beh faccio solo il possibile per essere il
padrone della mia vita e per viverla nel modo
che più desidero, e non come gli altri vorrebbero
che io la vivessi, - mi rispose semplicemente lui.
- Sai cosa mi piacerebbe tanto fare in questo
momento? Baciarti....

Ultimo week end al mare

Avevo la possibilità di allungare il week end
di un paio di giorni e ne volevo approfittare.
Avevo già chiesto il permesso al lavoro
mi mancava solo di trovare un'amica con la
quale partire, ma sarei andata via anche da
sola.
Era stato un collega a incantarmi con il racconto
di una sua vacanza a Positano e non vedevo
l'ora di scoprirla anche io.
Se ti va posso farti compagnia io - mi disse
Angela -.

Il viaggio andò benissimo, trovammo poco
traffico e il tempo passò piacevolmente
in fretta tra chiacchiere, battute e
canzoni.
E' ... a dir poco incantevole -  esclamai
quando arrivammo a destinazione, davanti
ad uno scenario da favola.
Era tardi ma non volevamo andare subito a
dormire. Così decidemmo di sistemare i
bagagli e andare ad esplorare i locali
notturni.
Indossai un paio di shorts cortissimi, una
maglietta scollatissima davanti e aperta
sulla schiena e un paio di sandali alla schiava
con il tacco molto alto. Raccolsi i capelli e
mi cosparsi le spalle e il petto di brillantini.

Quella sera, in disco, ci scatenammo io e Angela.
Io ero euforica, provavo un grande senso di
libertà, e anche la mia amica mi sembrava di
cogliere le mie stesse emozioni.
Era quasi l'alba quando rientrammo.

Dopo un paio di ore,  svegliai Angela,
mi infilai un paio di short bianchi,  un top nero,
i capelli sciolti e un trucco leggerissimo.
Angela indossò short neri e top bianco.
Scoppiammo a ridere nel guardarci entrambe
in bianco e nero. - Dai che siamo bellissime - dissi,
 e sorprendentemente mi accorsi che la doccia ci
aveva tolto tutto il sonno e la stanchezza di una
nottata in disco. eravamo piene di energia e...
con tanta voglia di tuffarci a capofitto in questi
ultimi giorni di vacanza al mare....

Post N° 29

Ho ancora il sapore dell'estate sulla pelle

maracaiiiiboooooo
balla al barracudaaaaa
sì ma balla nudaaaaa
za' za'
....
maracaiboooo
finito il barracudaaaa
finì col ballar nudaaaa
za' za'
un gran salottooo
23 mulatteee
danzan come matte

...

ovunque sei....

Post N° 27

Il paesaggio è lo stesso, e uguale è
la sensazione che provo mentre, scalza,
percorro il tratto di spiaggia che non
scotta ancora, e il litorale non è
affollatissimo. I ricordi si fanno sempre
più vivi. Quegli stessi ricordi che mi
hanno portato sin qui, dopo tanto tempo, e
che ora premono per essere liberati dalla
mia mente.
Mi siedo sul bagnasciuga e lascio che la
risacca mi  mi lambisca i piedi. Il mio
prendisole a fiorellini si bagnerà, ma non
mi importa poi molto.
Ecco, adesso, se chiudo gli occhi, posso
risentire la sua voce che mi chiama. Lui è
vicino a me, mi guarda con occhi colmi di
amore e poi mi abbraccia, dicendomi che non
ci lasceremo mai. E io, con l'ingenuità dei
miei sedici anni, gli rispondo che
anche per me è lo stesso, che lo amerò per
sempre....
Quante parole più grandi di noi ci siamo
scambiati quell'estate! Quante frasi cariche
di promesse...

Di anni ne sono passati tanti. E mi sento un pò
ridicola adesso ad essere venuta fino a qui, quasi,
con l'assurda speranza di rivederlo....

Post N° 26

L'auto cammina lenta. E' notte e ci
stiamo inerpicando sulle colline
dell'entroterra campano, diretti non
so ancora dove.

"Preparati ad una bella sorpresa", mi ha
detto oggi pomeriggio Leo, "stasera usciamo
soli, niente compagnia".
Ho immaginato che avesse organizzato una
cenetta romantica sul lungomare o in un
ristorantino sulle rocce, invece no.

Quando abbiamo incominciato ad allontanarci
dal paese ho pensato a qualche sagra. In questo
periodo ce ne sono tantissime, invece no.
Ci fermiamo davanti ad uno strano edificio.
"Ecco la tua sorpresa" mi dice. "Ma dove siamo?", chiedo.
Mi indica un cartello e leggo: Osservatorio
astronomico". Accidenti, adesso ho capito.
E' la notte di San Lorenzo e Leo mi ha portato
a guardare le stelle.

L'osservatorio è privato ed è gestito da un gruppo
di appassionati. Ha dell'incredibile che semplici
cultori dell'astronomia abbiano costruito un
telescopio con le loro mani.  Un signore di una
certa età mi spiega che in realtà, si tratta,
di un piccolo telescopio, a me sembra enorme.

Anche la cupola l'hanno costruita loro.
Distrattamente, alzo la testa e, proprio in
quel momento, vedo una stella cadere. Chissà
se il desiderio che esprimo si realizzerà? Per
ora mi godo l'attimo.

RIECCOMI!!!