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SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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Occidente, russofoni e jihadisti nella guerra sunnita-sciita

Post n°5314 pubblicato il 02 Aprile 2015 da lo_snorki
 

Occidente, russofoni e jihadisti nella guerra sunnita-sciita

La geopolitica mondiale si fa sempre più complicata. Aldilà di un rischio di una terza guerra mondiale, a cui io continuo a credere; ai tre fronti che già c'erano (occidentali, russofoni e jihadisti) c'è un'altra situazione parallela che sta facendo complicare ancora di più la situazione.

Nel mondo arabo è riesplosa la guerra tra sciiti e sunniti a causa dell'invasione dello Yemen da parte dell'Arabia Saudita. Quest'ultima è a capo di altri dieci stati sunniti che vogliono impedire che i ribelli sciiti che hanno conquistato il controllo politico dello Yemen grazie all'appoggio dell'Iran, possano bloccare il traffico navale del Canale di Suez. Questo assetto di combattimento spiega meglio di ogni trattato la rilevanza assoluta che ha la guerra dello Yemen, non solo per il Medio Oriente, ma per l'intero pianeta. L'eventualità, anche solo potenziale e teorica che l'Iran sommi il controllo diretto. dello Shatt el Arab e quello indiretto, tramite gli alleati Houti yemeniti, dell'accesso al Canale di Suez, è infatti pericolosissima e intollerabile per tutti i paesi -sunniti- della penisola arabica e non solo. Per le due vie d'acqua passa infatti il 75% dell'esportazione mondiale del petrolio, oltre un enorme traffico mercantile.

Insomma nel fronte degli sciiti ci sono Iran, Siria, Libano, Gaza e Iraq; mentre in quella dei sunniti Arabia Saudita, Egitto, Marocco, Sudan, Giordania, Pakistan, Qatar, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait e Oman. La guerra civile in Yemen, iniziata nel 2011 e da allora mai ricomposta, si sta trasformando gradualmente in un conflitto tra Stati. L’Arabia Saudita, su esplicita richiesta del presidente yemenita, Abdrabbuh Mansour Hadi, ha iniziato a bombardare gli Houthi. Da settembre 2014 la ribellione sciita ha provocato la caduta della capitale Sana’a, che aveva costretto, Hadi a scappare a Aden, proclamata capitale provvisoria.  L’esercito non ha però fermato l’avanzata dei ribelli Houthi, nuovo episodio della guerra in Yemen e l’Arabia Saudita ha deciso così di rispondere per difendere il regime sunnita suo alleato. L’intervento dell’Arabia Saudita muta il profilo della guerra in Yemen, e ripropone l’ormai tradizionale conflitto tra le monarche sunnite della Penisola araba, di cui Riad è il controverso e discusso punto di riferimento, e il regime religioso dell’Iran sciita.

I tre fronti di cui si parlava su si muovono a geometrie variabili nell'area. I jihadisti, di cui l'Isis è il capofila agiscono sia contro le sciite Siria e Iraq; sia contro tutti i paesi arabi in generale, che lo stato terrorista vorrebbe conquistare integralmente. Difatti nella lotta all'Isis, mentre il fronte iraniano protagonista di un forte impegno nella difesa della maggioranza sciita dell’Iraq; in Siria gli stati sunniti, ampiamente maggioritari, sono contrari ad aiutare  il regime di Assad.

La Russia e i paesi satellite sono da sempre alleati con la Siria. E quindi nella guerra sunnita-sciita sono alleati con questi ultimi e quindi anche con l'Iran. In Medio Oriente, il rafforzamento della posizione russa è stato speculare all’indebolimento degli Stati Uniti che, dopo gli attacchi terroristici del 2001, hanno reagito intervenendo in Afghanistan e in Iraq. Il loro attivismo nell’area, che ha richiesto anche il sostegno logistico di Mosca, non ha sinora condotto a una stabilizzazione dell’area.

Gli Stati Uniti invece sono attendisti su tutti i fronti. La presidenza Obama cerca di evitare qualunque tipo di guerre. Ma la politica estera di Obama, sconclusionata e basata sul tentativo di mostrarsi “buono” al mondo, non ha prodotto i risultati sperati. Dopo aver completato nel 2011 il ritiro delle truppe americane dall’Iraq, ponendo fine a quella che Obama ha sempre definito una guerra ingiusta, il Presidente ha dovuto inviare i suoi jet da guerra appena tre anni dopo per bombardare le postazioni dello Stato islamico. Negli ultimi giorni, ha anche acconsentito ad affiancare con l’aviazione le milizie sciite telecomandate dall’Iran per consentire la presa di Tikrit. La guerra gomito a gomito con l’arcinemico Iran non può essere considerata una novità, visto che uno dei grandi obiettivi dell’amministrazione Obama è la firma di un accordo sul nucleare che impedirà che Teheran si procuri la bomba atomica. Un accordo (criticatissimo da Israele) in questo senso sembra vicino; ma mentre gli americani tendono una mano all’Iran da una parte, dall’altra sostengono a spada tratta l’intervento dell’Arabia Saudita e della sua coalizione di dieci paesi sunniti in Yemen contro i ribelli sciiti Houthi, sostenuti appunto dall’Iran. Quindi gli Usa ora si ritrovano a combattere con gli sciiti contro i sunniti in Iraq e a sostenere la guerra dei sunniti contro gli sciiti in Yemen.

Isis ==> contro tutti.
Sunniti ==> Contro gli sciiti, solo nominalmente contro l'Isis. Cerca l'appoggio dell'Occidente, che non sempre arriva e sanno di non poter contare sui russofoni.
Sciiti ===> Contro i sunniti e contro l'Isis. Alleati di ferro dei russofoni e in stallo i rapporti con l'Occidente. (Il dialogo tra Iran e Usa procede, ma senza produrre niente di concreto)
Russofoni ==> Alleati di ferro con gli sciiti e contro l'Isis. Appoggiano i primi contro i sunniti. I rapporti con l'Occidente non sono più buoni (come nello scorso decennio) dalla guerra in Ucraina in poi.
Occidente ==> Nominalmente neutrali. Leggermente a favore dei sunniti; ma non osteggiano gli sciiti. Sono contro l'Isis, ma non fanno niente di fattivo per annientarlo. Contestano la politica russa; ma continuano ad essere dipendenti da lei per il commercio e il petrolio.

 
 
 
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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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