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SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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Jobs Act: ultimi decreti delegati

Post n°5408 pubblicato il 18 Giugno 2015 da lo_snorki
 

Jobs Act: ultimi decreti delegati

Congedi parentali più lunghi, ammortizzatori sociali più brevi, eliminazione dei contratti a progetto. Sono queste le novità principali degli ultimi decreti attuativi del Jobs Act approvati dal Consiglio dei ministri. Iniziamo dai due decreti che, avendo già svolto il proprio iter parlamentare, sono stati approvati definitivamente e quindi entreranno subito in vigore. Il primo riguarda i congedi parentali: padri e madri potranno beneficiare del congedo retribuito al 30 per cento fino all’età di sei anni del bambino (prima era fino a tre) e del congedo non retribuito fino all’età di 12 anni del bambino (prima era fino a otto). Ridotto, inoltre, da 15 a cinque giorni il periodo di preavviso all’impresa, prevista la possibilità di trasformare il congedo parentale in part-time al 50 per cento.

Il secondo decreto riordina le forme contrattuali. Vengono aboliti i contratti di collaborazione a progetto, dal 1 gennaio 2016 non potranno più essere attivati (mentre quelli già in essere proseguiranno fino alla loro scadenza). A partire da quella data, spiega il comunicato del Consiglio dei ministri, “ai rapporti di collaborazione personali che si concretizzino in prestazioni di lavoro continuative ed etero-organizzate dal datore di lavoro saranno applicate le norme del lavoro subordinato”. Novità anche sul part-time, con la possibilità per il datore di lavoro di chiedere al lavoratore un impegno maggiore (comunque non superiore al 25 per cento delle ore lavorate a settimana).

All’interno di questo secondo decreto è anche contenuta la questione delle mansioni. Il provvedimento stabilisce che il lavoratore possa essere assegnato a qualunque mansione del livello di inquadramento, e non più soltanto a mansioni “equivalenti”, dove si utilizza cioè la medesima professionalità. Nel caso di ristrutturazioni o riorganizzazioni aziendali (e in quelli individuati dai contratti collettivi) l’impresa potrà modificare le mansioni di un lavoratore fino a un livello, senza però mutare il suo trattamento economico, fatta eccezione per quello accessorio.

Vi sono poi altri quattro decreti che sono stati approvati in via preliminare, e che quindi saranno portati all’esame del Parlamento. Iniziamo dalla cassa integrazione: la durata massima viene ridotta a 24 mesi in cinque anni, che possono salire a 36 con il ricorso ai contratti di solidarietà. Nello stesso tempo, però viene estesa a tutte le imprese sopra i cinque dipendenti (finora era sopra i 15). Il riordino, infine, prevede anche la cosiddetta norma bonus-malus: “la riduzione del 10 per cento dell’importo del contributo fisso alle imprese è stato sostituita da un contributo addizionale crescente in ragione alla durata dello strumento, per disincentivare usi non coerenti”.

Viene istituita l’Agenzia dell’Ispettorato del lavoro, che riunirà nella medesima struttura i servizi ispettivi di ministero del Lavoro, Inps e Inail, con l’obiettivo di razionalizzare la programmazione degli interventi e la rete presente sul territorio. Viene anche istituita l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro: vi partecipano Stato, Regioni e Province autonome, la vigilanza è affidata al ministero del Lavoro; i suoi compiti saranno relativi alla gestione di servizi per l’impiego, politiche attive e Aspi.

Nell’ambito dei decreti attuativi del Jobs Act si avvia la revisione della disciplina dei controlli a distanza del lavoratore, modificando quanto previsto dallo Statuto dei lavoratori. Inoltre viene modificata, si legge ne comunicato del Consiglio dei ministri, “la cosiddetta maxisanzione per il lavoro nero, con l’introduzione degli importi sanzionatori ‘per fasce’, anziché legati alla singola giornata di lavoro irregolare”. Infine, in uno dei quattro decreti legislativi che ora andranno all’esame del Parlamento si prevede l’istituzione di un “assegno di ricollocazione”, cioè di un nuovo strumento finalizzato al fatto che se un lavoratore perde un lavoro dopo sei mesi può ottenere un assegno utilizzabile per acquistare servizi per ricollocamento”.

 
 
 
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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

Guardate un pò cosa riesce a dire il Berlusconi davanti a un D'Alema e un Rutelli increduli. Per Berlusconi infatti scuole superiori e televisioni (ma non solo) sono in mano alla sinistra ...

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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