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ANDREA BOCELLI, LA MADRE, LA LEGGE CHE NON C'ERA

 

SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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« Isabella Ferrari madrina...Rutelli: ''Pagheremo a... »

Melandri: «Matarrese, niente freni: le riforme si fanno subito»

Post n°1595 pubblicato il 11 Agosto 2006 da lo_snorki
 
Tag: pd, sport

Ministro Melandri, ha letto le dichiarazioni di Matarrese, neo-presidente di Lega?
«Quelle in cui sostiene di non essere a conoscenza del mio disegno di legge delega sul calcio».

Appunto.
«Sono un po’ stupita, in ogni caso questa mattina gli ho inviato una copia del testo».

Matarrese sostiene che «qualsiasi provvedimento dovrà essere preso dopo un confronto con la Lega, la politica deve rimanere fuori dal calcio».
«Certamente a Matarrese, che è un ex navigato parlamentare, non sfuggirà che la legge delega rappresenta lo strumento del dialogo, altrimenti saremmo ricorsi al decreto. Spero che sotto la sua presidenza la Lega collabori. Perché noi le riforme le vogliamo fare insieme, ma soprattutto le vogliamo fare».

Presidente avvertito...
«O le riforme, oppure non si esce più dalla crisi del calcio. A un mese dai Mondiali e a un altro dall’inizio del campionato, non possiamo permetterci di restare in mezzo al guado».

Le società temono per la loro autonomia.
«Rispetto profondamente l’autonomia dello sport che non è però autosufficienza. Soprattutto nel caso del calcio, che ha un grande mercato, produce una quantità rilevante di contenuti televisivi, rappresenta un importante fenomeno identitario e in questo momento ha un assoluto bisogno di regole nuove. A Matarrese auguro buon lavoro, sono sinceramente rispettosa delle sue prerogative ma pretendo analogo rispetto per l’azione riformatrice del Governo».

Non ce n’è stato sinora?
«Mi permetta uno slogan: astenersi frenatori. Non intendiamo più intervenire dopo che i buoi sono scappati, come è successo nella precedente legislatura, con decreti spalma-ammortamenti che hanno offerto favori fiscali che altre imprese nemmeno si sognavano di avere. In quel caso il Governo ha agito con un decreto e non mi risulta che i club abbiano protestato».

Non ne avrebbero avuto motivo.
«A Matarrese suggerisco la lettura delle conclusioni della commissione di indagine parlamentare sul calcio. I problemi erano tutti squadernati, e con chiarezza venivano indicate le soluzioni. Un lavoro preziosissimo, la base ideale per un intervento. Nè la Federcalcio, nè la Lega, e tantomento il passato Governo ne hanno tenuto conto. Ora si cambia, non tamponeremo più le emergenze».

Parla di dialogo ma la legge delega fissa paletti piuttosto rigidi in materia di diritti televisi: almeno il 50 per cento dei ricavi a tutte le squadre in misura uguale, l’altro 50 per cento suddiviso in base al bacino d’utenza e ai risultati sportivi. Esistono margini di negoziazione?
«E’ improprio parlare di negoziazione perché la Lega Calcio non è la nostra controparte. Noi abbiamo fissato dei principi, che sono gli stessi adottati in altri paesi europei - la Francia, la Germania, l’Inghilterra - e nella Champions League. In questo modo, tra l’altro, sono state accolte le indicazioni contenute nel rapporto Arnaut voluto da Tony Blair, che suggerisce esplicitamente il ritorno alla contrattazione collettiva. Credo che sia un interesse anche dei grandi club tornare ad un equilibrio economico».

Il nuovo regime dovrebbe entrare in vigore nel luglio 2007, prevedendo un periodo transitorio per i contratti in essere.
«Sul regime transitorio possiamo discutere, apriremo un confronto nei prossimi giorni. Chiaro, non aspetteremo le calende greche».

Metterete mano anche allo scopo di lucro?
«E’ la prossima tappa del nostro viaggio riformatore. Ma non facciamo confusione. Una questione è la trasparenza degli assetti proprietari, legata ad una stretta dei controlli, un’altra la quotazione di società con un’elevata fragilità patrimoniale. Il presidente della Consob in questo senso ha auspicato un delisting».

I capigruppi dell’Udeur alla Camera e al Senato, suoi alleati di Governo, le chiedono «quando finirà la dittatura del commissario Rossi sul calcio italiano», accusandolo di impedire alle società calcistiche il ricorso al Tar.
«Il commissario non ha fatto altro che rendere pubblica la lettera del presidente della Fifa, che si può o meno condividere, ma era doveroso comunicare. Dopodiché la scelta di Rossi come commissario è stato un atto autonomo del Coni un mese prima che si insediasse il nuovo Governo. Noi abbiamo già espresso piena fiducia nella sua opera riformatrice, a trecentosessanta gradi, perché sono milioni di tifosi a chiedere nuove regole. Ora gli diciamo di andare avanti».

Oltre il termine del mandato?
«Per tutto il tempo necessario».

Resta il fatto che se le società coinvolte nello scandalo decidono di ricorrere al Tar si rischia la paralisi dei campionati.
«Un passo per volta. Tra l’altro la considero un’eventualità altamente improbabile».

Analizzando le sentenze della Corte Federale, Borrelli ha segnalato i pericoli di una deriva buonista. Condivide?
«Le sentenze non le commento. Quello che mi permetto di dire è che la giustizia sportiva, così com’è, ha mostrato tutti i suoi limiti. I collegamenti tra controllati e controllori non vanno bene. Rossi, che è uomo di regole, saprà come operare».

Matarrese è un esponente della prima repubblica del pallone. Perché il calcio fatica a esprimere una nuova classe dirigente?
«Perché, anche in questo caso, è lo specchio del Paese. Il problema esiste ma riguarda ogni settore della vita sociale. In ogni caso, più del vecchio che avanza, ci interessa il nuovo, le nuove regole intendo».

Il presidente della Lega, tra l’altro, l’accusa di essere salita sul carro del vincitore, un mese fa a Berlino.
«Vorrei ricordargli che ben prima che iniziassero i Mondiali ero a Coverciano a prendermi la pioggia, e in quei giorni non pioveva soltanto acqua».

A proposito, l’esperienza di Lippi rischia di disperdersi dopo l’addio alla Nazionale. Non avete pensato a un rapporto di consulenza?
«L’ho chiamato qualche giorno dopo la grande festa per la vittoria ai Mondiali, chiedendogli se il calcio italiano poteva contare ancora su di lui dopo il periodo di meritato riposo. Spero che mi darà una risposta positiva».

 
 
 
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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

Guardate un pò cosa riesce a dire il Berlusconi davanti a un D'Alema e un Rutelli increduli. Per Berlusconi infatti scuole superiori e televisioni (ma non solo) sono in mano alla sinistra ...

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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