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SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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Noi e la Cina: il mio punto di vista

Post n°897 pubblicato il 18 Marzo 2006 da lo_snorki
 

I cinesi sono di moda, oggi più che mai. Ci siamo accorti di loro solo ora?, ma esistono da migliaia di anni, solo che adesso c’invadono con i loro prodotti a basso costo spaventando una parte della classe imprenditoriale italiana.

Cavoli! Questa è concorrenza sleale, le persone in Cina sono costrette a lavorare in condizioni disumane, impossibile stare al passo con un costo di mano d’opera così basso.

Si mormora di adolescenti retribuiti 30 dollari al mese, di operai ingannati e mai pagati, locali malsani, orari  estenuanti. Se in molti casi ciò è vero, in altri gli standard di lavoro si stanno velocemente adeguando all’occidente come qualche giornalista ha avuto modo di verificare direttamente. C'è da pensare, quindi, che i fenomeni di sfruttamento non siano così diffusi come si vuole far passare e che in ogni caso riguardino solo marginalmente le imprese delocalizzate e l'outsourcing produttivo.

Non andiamo tanto lontano, qualcuno si ricorda com’era la situazione 30-40 anni fa in alcune province italiane? Le cosi dette “zone depresse”. La situazione non era simile? Imprenditori che davano lavoro a domicilio (oggi outsurcing)  sotto pagando la mano d’opera, ben sapendo che per ottenere una remunerazione decorosa le persone erano costrette a lavorare 12-16 ore al giorno, senza contare festività, ferie o peggio periodi di assenza per malattia, mettendoci in proprio i locali ed anche l’attrezzatura? Non c’è quindi nulla da stupirsi se questo oggi avviene in altri posti, è un fenomeno tipico dei Paesi emergenti.

Qualcuno dice che bisogna coalizzarci, boicottare il prodotto made in Cina, spingere il governo locale a riconoscere dignità, diritti e giuste remunerazioni ai lavoratori cinesi così da limitare al minimo l’enorme divario di costi esistente.

Utopia? Sfrontatezza? O semplice miopia.

Forti delle barriere che hanno impedito  ai prodotti asiatici di entrare, non abbiamo avuto stimoli ne lungimiranza, ci siamo assopiti continuando a vivere nello status quo che, bene o male, ci ha consentito di tirare avanti senza particolari problemi di concorrenza e oggi per correre ai ripari vogliamo i dazi doganali

Qualcuno, a onor del vero, non è stato a guardare, ha delocalizzato per tempo la sua produzione e in barba allo sfruttamento delle persone da più parti messo all’indice, sta facendo lauti guadagni non solo in Cina, ma in India e, forse fra qualche decennio, anche in Africa.

Tutto questo interessa i governi, la classe imprenditrice, ma il consumatore in tutto ciò che centra? Dovrebbe farsi scrupolo di scegliere i prodotti che non siano made in Cina? Questa prerogativa è di pochi privilegiati che ancora possono permettersi di spendere uno stipendio di un operaio medio per acquistare un capo di abbigliamento griffato.

L’operaio, l’impiegato, il pensionato che devono far quadrare un bilancio familiare con estrema fatica, spesso costretti a dosare le risorse con il bilancino del farmacista, non  possono permettersi scrupoli morali, la loro è una sfida quotidiana nella ricerca di ottenere quello di cui hanno bisogno pagandolo il meno possibile e, se questo glielo danno i Cinesi o gli Indiani e in futuro gli Africani….. ben vengano!

Commenti al Post:
maxsof1
maxsof1 il 18/03/06 alle 09:12 via WEB
Il problema è che i cinesi ora vendono in proprio e non vendono più i loro prodotti alle multinazionali... Per questo oggi si parla tanto di Made in China, ma c'è sempre stato...
 
mareipunent
mareipunent il 18/03/06 alle 11:58 via WEB
sfruttamento ed invasione due cose sbagliate....dovrebbero esserci invece collaborazione e piu' diritti per i lavoratori ma penso che purtoppo in certi paesi siamo ancora lontani da queste cose ...e i padroni quelli poi....andrebbero eliminati !!!!
 
lesa86
lesa86 il 18/03/06 alle 12:34 via WEB
io invece inizio alle 9
 
lenin86
lenin86 il 18/03/06 alle 12:38 via WEB
C'è lo meritiamo...ciò che la cina sta facendo ai nostri mercati e ciò che noi facciamo ai mercati africani e sud americani (vedi globalizzazione)...
 
perg
perg il 18/03/06 alle 14:30 via WEB
Ti invito a partecipare al confronto nel mio blog!
 
FRIEDE77
FRIEDE77 il 18/03/06 alle 19:35 via WEB
ma io penso che il consumatore sia quello che più ci rimetta se cominciamo con la storia dei dazi, che come dice Triulzi non servono che a far guadagnare i produttori di una imprese che sul mercato è inefficiente, andando a togliere risorse invecea quelle efficienti; i dazi non possono che essere dannosi, invece sarebbe il caso di attuare una strategia aggressiva sul mercato cinese che essendo in rapida crescita non può che essere proficuo per le imprese italiano, sempre che queste siano pronte...ma la maggioranza non lo è purtroppo!
 
roroy
roroy il 18/03/06 alle 23:14 via WEB
I cinesi, fino a qualche anno fa, vendevano cosette di scarsa qualità che non facevano concorrenza a nessuno. I nostri (parlo dell'cosidetto Occidente) industriali hanno portato li le loro tecnologie per guadagnare di più. Ora che hanno tutte le nostre tecnologie fanno prodotti propri e guadagnano solo i cinesi. Se una cosa è buona e il prodotto è buono io compro. Che devo fare? Prima di comperare un forno a microonde devo sguinzagliare ispettori? E se quel marchio fosse a posto? E come faccio a sapere che una cosa Made in Italy sia pagata con un contratto equo? Forse in Cina un operaio vive con 30 dollari, come può un operaio in Italia vivere con 700 euro e con un contratto a termine? Io ho imparato una cosa: la vita in realtà è dannatamente complessa e i giudizi che si fanno in ricerca di giustizia sono spesso ingiustamente semplici. Ciao
 
squaw_pelle_di_luna
squaw_pelle_di_luna il 20/03/06 alle 13:10 via WEB
sono sempre stata una sostenitrice del made in china pensando + al mio conto in banca che agli affari internazionali (anch'io ho un lavoro precario, part time e scarsamente retribuito) ma nelle ultime settimane, girando tra bancarelle del mercato e negozi gestiti da cinesi, mi sono accorta che stanno iniziando a fare i furbi, alzando i prezzi in media di 1.50-3.00€ al capo, per articoli di basso costo come magliette e cinture, o addirittura di 5-10€ al pezzo per articoli + costosi come jeans, giacche o borse. di conseguenza, x quanto possa sembrare assurdo, ho acquistato alcuni capi di abbigliamento prodotti in italia, di qualità pari a quella cinese, pagandoli meno :O
 
 
lo_snorki
lo_snorki il 20/03/06 alle 15:05 via WEB
meglio così, vuoldire che segnano la loro fine
 
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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

Guardate un pò cosa riesce a dire il Berlusconi davanti a un D'Alema e un Rutelli increduli. Per Berlusconi infatti scuole superiori e televisioni (ma non solo) sono in mano alla sinistra ...

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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