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ANDREA BOCELLI, LA MADRE, LA LEGGE CHE NON C'ERA

 

SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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Messaggi del 27/10/2014

Amministrative Reggio Calabria

Post n°5103 pubblicato il 27 Ottobre 2014 da lo_snorki
 

REGGIO CALABRIA
FALCOMATA' GIUSEPPE (Pd-Cd-Psi-Pri-Sel-civiche) 60,99%
DATTOLA LUCIO (Fi-Ncd-Fdi-civiche) 27,33%

 
 
 

Comunali, Reggio Calabria torna al centrosinistra. Falcomatà stravince col 60,99% dei voti

Post n°5102 pubblicato il 27 Ottobre 2014 da lo_snorki
 

Giuseppe Falcomatà, 31 anni, figlio dell'ex sindaco Italo, è il nuovo primo cittadino di Reggio Calabria. Sostenuto da Pd, Sel, Psi, Centro democratico e varie liste civiche, ha sbaragliato gli avversari al primo turno conquistando il 60,99% dei voti (58.171 preferenze). Si è votato solo domenica fino alle 23.

olto distante Lucio Dattola - in corsa per Fi, Ncd, Fdi - che si ferma al 27,33%. Vero e proprio flop per il Movimento 5 Stelle e il suo candidato Vincenzo Giordano, che ha preso solo il 2,5% delle preferenze. Il candidato grillino è stato superato da Paolo Ferrara (3,17%) sostenuto da alcune liste civiche. Tutti sotto il 2% gli altri candidati Aurelio Chizzoniti e Giuseppe Musarella.

 
 
 

Il Brasile sceglie ancora Dilma Rousseff: rieletta presidente

Post n°5101 pubblicato il 27 Ottobre 2014 da lo_snorki
 
Tag: BRASILE

Dilma Rouseff si è riconfermata presidente del Brasile superando sul filo di lana il suo avversario, Aécio Neves: 51,6 a 48,4 il risultato finale. La sua prima dichiarazione: "Ho vinto delle elezioni storiche, sono disposta al dialogo e questo sarà il mio primo impegno di questo secondo mandato: governare in forma pacifica e democratica". Ha anche twittato Dilma, subito dopo l'annuncio dei risultati: un 'muito obrigada', molte grazie, mandato a tutti i suoi elettori.

Queste sono state le presidenziali più combattute dal 1989 quando Fernando Collor battè Lula al ballottaggio per 53 a 47. Dopo non era mai più successo che due candidati avessero possibilità di vittoria fino alla fine della campagna. Fernando Henrique Cardoso, socialdemocratico come Neves, vinse due mandati (1994 e '98) con la maggioranza assoluta al primo turno, senza bisogno del ballottaggio. Nel 2002 e nel 2006 Lula ottenne maggioranze molto larghe, sopra il 60%.

Oggi invece il Paese che esce dalle urne è più spaccato e nelle ultime settimane prima del voto è diventata sempre più evidente la divisione politica dei cosiddetti "due Brasile": quello del Nord e Nord-Est, molto più povero, e quello del Sud, più ricco e industrializzato. Una spaccatura non solo di classe ma anche in parte etnica. Il Nord è più nero e meticcio rispetto al Sud. "Lotta di classe nelle urne" hanno titolato molti giornali alla vigilia proprio perché Dilma trionfava nelle favelas e nel Nord povero, mentre Aécio Neves era forte tra le classi medie delle città industrializzate, da San Paolo a Sud.

 
 
 

Leopolda 2014. Il futuro è solo l'inizio

Post n°5100 pubblicato il 27 Ottobre 2014 da lo_snorki
 

Leopolda 2014. Il futuro è solo l'inizio.

La Leopolda è alla quinta edizione e non è mai stata e mai sarà una manifestazione del Pd (quelle si chiamano Feste dell'Unità); ma uno spazio per discutere dei problemi reali e per aggregare forze e persone che non votatono Pd e non andrebbero in nessun spazio organizzato dal partito. Anche in questo modo si è arrivati al 40,8%. E' anche adesso che gli organizzatori della Leopolda sono in maggioranza nel Pd (nonchè al governo) la storia non cambia. E questo qualcuno anche dentro il Pd vuole continuare a non capirlo.

Per la verità Matteo Renzi e tutti i presenti alla Leopolda glissano sulla manifestazione della Cgil, dicendo che non sono incompatibili; o al massimo che "A Firenze si propone e a Roma si protesta".  Altri come Rosy Bindi presi dall'astio partecipano alla manifestazione di Roma solo per poter contrastare la dirigenza del proprio partito che vivono come usurpatrice. Lo scontro frontale si infiamma ulteriormente quando Bindi e Debora Serracchiani compaiono entrambe in collegamento con SkyTg24. "Penso che più imbarazzante della contro manifestazione della Leopolda non ci sia niente".  Rosy Bindi ha scelto di scendere in piazza a San Giovanni, e sente fortissima la contrapposizione "con la dirigenza del mio partito che si è riunita senza usare il simbolo del Partito democratico per parlare di questioni fondamentali, in un meeting finanziato dagli imprenditori che inevitabilmente influenzeranno l'orientamento politico del governo". Ancora la Bindi: "Se fate parlare Serra e non qualcuno che rappresenta i lavoratori allora possiamo dire che la Leopolda è la prima manifestazione post-Pd". Debora Serracchiani non ci sta. Appesa all'auricolare, difende con foga la scelta della kermesse fiorentina: "Qui nessuno è imbarazzante o imbarazzato. Questa non è una contromanifestazione ed è normale che il partito di governo incontri gli imprenditori, così come incontra tutti. Le manifestazioni con la sigla Pd esistono, si chiamano Feste dell'Unità, forse Rosy non hai partecipato ma ti faccio vedere la mia agenda, è piena di appuntamenti alle iniziative democratiche". E sottolinea che "il Pd non sta cambiando nome e non lo cambierà. Stiamo interpretando gli umori del Paese, abbiamo la fortuna di rappresentare la maggioranza degli italiani, c'è una azione di governo forte e chiara, io e Rosy ce le siamo sempre dette con chiarezza, è normale che vi siano dissensi ma la nostra è una discussione tranquilla e serena".

La Leopolda è stata una serie di tavoli di discussione in cui si è fatto anche il punto su quanto discusso nelle precedenti edizioni e su cosa è diventato provvedimento di governo.  Matteo Renzi la presenta così: "Ci siamo un pò tutti montati la testa noi del Pd, ora si guardano i sondaggi: quanto siamo 40,8 per cento, uhmm...oh ma noi in parlamento siamo stati maggioranza per il rotto della cuffia...". Renzi sottolinea che la Leopolda è "un insieme di nomi e non di cognomi". "Siamo partiti da zero, le cose che abbiamo detto che volevamo fare le stiamo facendo. Non serve a niente, ce ne è ancora uno da sconfiggere: quello che l'Italia non si possa riformare. La sfida di questa Leopolda non è guardare chi c'è e chi non c'è più. E' una sfida difficilissima: siamo arrivati dove non pensavamo di arrivare, se siamo qui oggi non è per dire quanto siamo stati bravi e fortunati. Nel tempo di un cambiamento pazzesco dalla Rete a Ebola, dalle interconnessioni alle solitudini, l'Italia non siamo solo noi è anche chi va in piazza domani, chi si sveglia al mattino per accompagnare i bambini a scuola. Noi dobbiamo restituire il futuro al Paese". Chiudere senza salvare, chiudere e resettare. "A chi dice che la Leopolda è piena di gente strana, diversa che non ci sono le bandiere del Pd, dico che la Leopolda è la nostra gente, che ha voglia di credere nella politica come cosa diversa dal passato. Smettetela di parlare male di voi stessi".

Parlando della Leopolda, si è comunque costretti a considerare anche la manifestazione della Cgil che è stata organizzata per stessa ammissione di Susanna Camusso contro Jobs Act e legge di stabilità. Quindi contro il governo. La Camusso dal palco minaccia: ''Faremo valere la nostra forza''. Ma gli effetti della crisi non sono colpa del governo, che ha fatto finalmente le due cose che da 3 anni la Cgil chiedeva: sgravio alle imprese e detassazione ai lavoratori- Non solo, ma la Camusso non è stata seguita da Cisl e Uil, che l'hanno lasciata manifestare da sola. Questa manifestazione è solo apparentemente sindacale; ma in realtà è politica e serve a Sel e alla minoranza Pd per cercare disperatamente di scardinare il governo di Renzi. Ma si condanna a perdere e a dimettersi tra qualche mese.

A sera, in diretta con il tg3 il premier Matteo Renzi, dal rifugio fiorentino della Leopolda, non può più tacere e a proposito della piazza targata Cgil a Roma sostiene: "Quando ci sono manifestazioni come queste non c'è da dire nulla ma ascoltare una piazza bella, importante. Ci confronteremo, ma poi andremo avanti, non è pensabile che una piazza blocchi paese". Parole nette che arrivano alla fine di una giornata in cui le distanze sembrano essersi allungate fra la Leopolda e San Giovanni, fra Pd e Pd, fra una parte del Pd e una parte della Cgil. "Sono due anime diverse ma rispettabili - osserva Renzi - un grande partito ha il dovere di avere opinioni diverse. Io sono stata minoranza e non sono scappato e poi quando ho vinto il congresso le parti si sono invertite". Aggiunge: "Qua si accapigliano su questioni importanti come la riforma della scuola o il fisco e il lavoro, su come creare occasioni per i posti di lavori, che non si creano con le manifestazioni, ma con ambienti e imprese capaci di farlo".

 
 
 

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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

Guardate un pò cosa riesce a dire il Berlusconi davanti a un D'Alema e un Rutelli increduli. Per Berlusconi infatti scuole superiori e televisioni (ma non solo) sono in mano alla sinistra ...

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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