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ANDREA BOCELLI, LA MADRE, LA LEGGE CHE NON C'ERA

 

SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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Messaggi del 17/11/2014

Romania, il presidente è il “tedesco” Iohannis

Post n°5134 pubblicato il 17 Novembre 2014 da lo_snorki
 
Tag: ROMANIA

Sarà a sorpresa Klaus Iohannis, il candidato conservatore di origini tedesche, il nuovo presidente della Romania. In tarda serata infatti, nel pieno dello scrutinio delle schede del ballottaggio, il premier socialdemocratico Victor Ponta, dato favorito alla vigilia, ha ammesso la sconfitta, quando tutti gli exit poll - dopo un serrato testa a testa - lo davano ormai perdente di almeno un punto e mezzo. 

«Ho chiamato il signor Iohannis per congratularmi della sua vittoria. Il popolo ha sempre ragione», ha detto inaspettatamente Ponta, citato dai media a Bucarest. L’annuncio ha destato una certa sorpresa, considerando che la commissione elettorale non ha ancora diffuso dati ufficiali sullo scrutinio reale delle schede. Ma evidentemente il premier si è subito reso conto della piega negativa che aveva preso per lui la serata elettorale. Senza poi tener conto dei tanti voti dei romeni all’estero, che tradizionalmente vanno a beneficio dei candidati conservatori. Così era avvenuto nelle presidenziali di cinque anni fa, quando era stato proprio il voto della diaspora a garantire il secondo mandato di Traian Basescu, il capo di stato uscente che non si poteva più candidare dopo due mandati consecutivi.  
Il vincitore Iohannis, un fisico 55enne appartenente alla minoranza tedesca della Transilvania che da anni è con successo sindaco di Sibiu (tra le capitali europee della cultura nel 2007), in tarda serata ha raggiunto i suoi sostenitori nel centro di Bucarest, dove le proteste per i disguidi e la cattiva organizzazione del voto all’estero, si sono trasformate in festeggiamenti. A scendere in piazza, nella capitale e in altre città, erano stati infatti elettori di centro-destra, convinti dello “zampino” del governo di sinistra nella cattiva gestione anche al secondo turno del voto all’estero, serbatoio pressoché certo di voti favorevoli al fronte moderato. 

Ad ammettere la sconfitta di Ponta, un ex giudice con lontane origini siciliane, è stata anche la dirigenza del suo Partito socialdemocratico. Il vicepresidente Liviu Dragnea, parlando ai giornalisti, ha aggiunto che Ponta non intende comunque dimettersi da primo ministro. Si continuerà pertanto con la scomoda “coabitazione” che ha caratterizzato gli ultimi anni di vita politica in Romania, con una “guerra” continua e latente fra Ponta e il presidente uscente Traian Basescu. 
Un successo di Ponta avrebbe garantito presumibilmente maggiore stabilità al paese balcanico, fra i più poveri e arretrati della Ue e segnato dall’urgente bisogno di riforme dell’apparato statale e della pubblica amministrazione. La vittoria dell’outsider Iohannis - un accademico di fede protestante, in una nazione al 90% ortodossa, appoggiato apertamente dalla cancelliera tedesca Angela Merkel - può invece far sperare in una lotta più incisiva alla corruzione finora dilagante, anche nella alte sfere del potere politico. 

 
 
 

Aborti in calo, obiettori in aumento

Post n°5133 pubblicato il 17 Novembre 2014 da lo_snorki
 

Aborti in calo, obiettori in aumento

Continua a calare il numero di aborti in Italia e a rimanere alto quello degli obiettori di coscienza tra ginecologi, anestesisti e infermieri, anche se quei (pochi) che eseguono le interruzioni volontarie di gravidanza sono comunque sufficienti rispetto agli interventi che si fanno: queste alcune delle conclusioni che emergono dalla relazione inviata al Parlamento dal ministero della Salute sull’applicazione della legge 194. Dati che confermano quelli dell’anno precedente, ma che, secondo i ginecologi della Laiga (Libera associazione italiana ginecologi per l’applicazione della legge 194), raccontano una realtà diversa da quella che invece vivono ogni giorno medici e pazienti.

Secondo la relazione infatti, nel 2013 sono state notificate 102.644 interruzioni di gravidanza, cioè il 4,2% in meno rispetto al 2012, e il tasso di abortività è risultato pari a 7,6 aborti per 1.000, con un calo del 3,7% rispetto al 2012. Tante ancora le donne straniere che ricorrono all’interruzione di gravidanza, visto che sono circa il triplo delle italiane, anche se stanno iniziando a stabilizzarsi, mentre l’Italia in Europa è uno dei paesi con il minore ricorso all’aborto tra le minorenni, rispetto agli altri Paesi dell’Europa Occidentale. Più o meno stabile, dal 2005, il numero di aborti clandestini, che secondo i calcoli dell’Istituto superiore di sanità per il 2012 sono stimabili in 12-15mila tra le italiane e 3-5mila tra le straniere.

Il dato più interessante, e a tratti sorprendente, è quello che riguarda invece l’obiezione di coscienza, che pur avendo numeri da capogiro, non provocherebbe sostanzialmente problemi ai colleghi non obiettori che devono lavorare di più né complicazioni alle pazienti. La relazione contiene infatti i risultati del primo monitoraggio su aborti e personale obiettore, condotto dal ministero insieme alle Regioni. Da qui emerge che nel 2012 in media sono stati obiettori più di due ginecologi su tre (69,6%), la metà degli anestesisti (47,5%) e per il personale non medico c’è stato un ulteriore incremento, con valori che sono passati dal 38,6% nel 2005 al 45% nel 2012. Poi ci sono i “picchi” di alcune regioni, come Molise e Basilicata, dove i tassi di obiezione tra i ginecologi si aggirano sul 90% e quello tra gli anestesisti sull’80%. Ma, secondo i dati, le “ivg” vengono effettuate nel 64% delle strutture disponibili, dunque con una copertura “soddisfacente”, tranne che in Molise e nella provincia autonoma di Bolzano. E, considerando il numero di aborti che ogni settimana deve fare ogni ginecologo non obiettore, ipotizzando 44 settimane lavorative in un anno, a livello nazionale ogni non obiettore ne effettua 1,4 a settimana, un valore medio fra il minimo di 0,4 della Valle d’Aosta e quello massimo del Lazio, con 4,2.

Il numero dei non obiettori nelle strutture ospedaliere è dunque “congruo” rispetto alle ivg effettuate, “quindi gli eventuali problemi nell’accesso al percorso – conclude la relazione – sono dovuti eventualmente ad una inadeguata organizzazione territoriale”. Soddisfatta Eugenia Roccella, parlamentare Ncd. “L’obiezione di coscienza – rileva – non rappresenta un ostacolo al ricorso alle interruzioni volontarie di gravidanza. Le criticità segnalate sono dovute alle eventuali inadeguatezze sanitarie delle diverse regioni, ma non si possono usare gli obiettori per mascherare i problemi dell’organizzazione sanitaria locale”. “Favole” secondo Giovanna Scassellati, ginecologa non obiettrice dell’ospedale San Camillo di Roma. “Noi così crediamo alle favole – commenta amara – Il San Camillo fa un terzo di tutte gli aborti della regione Lazio. Nel mio reparto di ginecologia, siamo senza primario, lavoriamo sotto organico e su un sacco di turni. Il problema è che non ci si ribella mai, e quando lo si fa, si viene penalizzati”. Anche i numeri sul carico di lavoro settimanale non collimano con quelli della realtà lavorativa quotidiana, come conferma Silvana Agatone, presidente della Laiga. “All’ospedale Pertini di Roma siamo in tre a fare 80 interruzioni di gravidanza al mese, cui ci sono ad aggiungere gli aborti terapeutici – evidenzia – I dati della relazione sono viziati da una distorsione di fondo, perché monitorano l’offerta e non la domanda. Sappiamo che ad esempio nel Lazio e nelle Marche ci sono ospedali che fanno 2-3 interventi a settimana, costringendo così le donne a ‘emigrare’ in altre strutture e regioni”.

 
 
 

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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

Guardate un pò cosa riesce a dire il Berlusconi davanti a un D'Alema e un Rutelli increduli. Per Berlusconi infatti scuole superiori e televisioni (ma non solo) sono in mano alla sinistra ...

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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