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SPOT NAPOLI PULITA: UNA FURBATA!

Da qualche giorno in tv gira una pubblicità che ricorda a tutti gli italiani che il governo ha ripulito Napoli e che invita gli stessi a tenerla pulita.

E' chiaro: trattasi di una furbata! Una furbata perchè Napoli non è mai stata ripulita, in quanto mentre hanno provveduto a togliere la sporcizia dal centro, hanno lasciato la periferia invasa dall'immondizia. Una furbata anche perchè mettere questa pubblixcità a poco più di due mesi dalle europee equivale a farsi pubblicità (che come abbiamo detto prima è inveritiera.

Nella prima parte del video sottostante c'è la pubblicità in questione interpretata dall'attrice Elena Russo (raccomandata da Berlusconi come le intercettazioni ci hanno fatto scoprire); poi segue una breve spiegazione della vera situazione del napoletano.

 

3193 280409 BIGNARDI - BRUNETTA

Francamente credevo che con quello che avevo scritto qualche post fa sulla sesta puntata di L'Era glaciale ci chiudere l'argomento. Mi riferisco all'intervista che la Bignardi ha fatto a Brunetta. Ma mi accorgo, invece, che in questi giorni non si fa altro che parlare di questo sia sui giornali, che in internet.

Io la mia l'ho già detta e francamente ho trovato Brunetta molto arrogante e non mi sento di rimproverare alla Bignardi di essere sbottata in più di un occasione. Perchè tutto ciò è umano. Noto invece che mentre chi è a favore della Bignardi argomenta (leggere ad esempio il mio pensiero nei commenti del post in questione); chi è favorevole a Brunetta lo fa d'ufficio in quanto elettore del centro destra. E ci capisce da quello che scrive. Ma l'apice l'ha toccato un signore che evidentemente oltre ad essere elettore del centrodestra è anche fan della Bignardi che ha argomentato che i toni devono essere sveleniti da entrambe le parti e che comunque la Bignardi da un anno a questa parte non è più la stessa. 

Che tristezza! Ecco dove va a finire la libera informazione...

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Oggi il secondo anniversario della morte di Nino Manfredi

Post n°1383 pubblicato il 04 Giugno 2006 da lo_snorki
 
Tag: cinema

''Un immenso attore popolare, preoccupato di comunicare con la gente semplice, innamorato dei dialetti, portavoce delle vittime, di quelli presi di mira e degli sfortunati'': cosi' in maniera sintetica e perfetta il quotidiano francese Le Monde ricordava due anni fa la morte di Nino Manfredi avvenuta il 4 giugno alle nove di mattino.

Con lui se ne andava, dopo una lunga malattia, uno dei 'quattro moschettieri' della commedia all'italiana, con Sordi, Gassman e Tognazzi. Un moschettiere per certi versi atipico, quello piu' 'rustico' e fiero delle sue origini ciociare che aveva sempre rivendicato in quasi tutti i suoi personaggi pieni di umanita' e di quella semplicita', lontana da ogni ingenuita', che e' propria alla cultura popolare. Eppure Nino (Saturnino), nato a Castro dei Volsci (Frosinone) nel 1921, non era affatto di estrazione popolare.

Laureato a Roma in giurisprudenza si era iscritto poi all'Accademia d'arte drammatica. Nel 1947 debutto' in teatro, poi fece parte della compagnia Maltagliati-Gassman e del gruppo di Orazio Costa. E nel '51 inizio' l'attivita' di doppiatore, durata quasi un decennio, dove guadagno' popolarita' alla radio con rubriche di grande ascolto. Poi il ritorno al palcoscenico nella compagnia di Wanda Osiris, per passare alla commedia musicale accanto a Delia Scala e Paolo Panelli, con i quali condusse la storica edizione '59-'60 di 'Canzonissima'.

Ma la vera popolarita' gli arriva dal cinema grazie a film come 'Per grazia ricevuta' (in corsa a Cannes nel 1971 e da lui diretto), a interpretazioni storiche come quella del vile-coraggioso emigrato italiano in Svizzera di 'Pane e cioccolata' (1974) di Brusati (il film da lui piu' amato e che vinse l'Oscar Italiano - David di Donatello) o quella del tenace portantino Antonio di 'C'eravamo tanto amati' diretto da Ettore Scola.

Arrivano poi nel 1976 personaggi come il vecchio Giacinto Mazzatella, pugliese orbo e ubriacone la cui preoccupazione č solo quella di difendere dai perfidi familiari il milione che ha ricevuto per la perdita di un occhio, protagonista di 'Brutti, sporchi e cattivi', sempre a firma di Ettore Scola, o il rassegnato venditore abusivo di caffe' di 'Cafe' express' di Nanni Loy.

Nino amava definirsi ''un artista drammatico che fa dell'ironia'' su quell'Italia piccola-piccola, ma in continuo cambiamento verso una modernita' da conquistare. Il meno popolare all'estero tra i Moschettieri, fatta eccezione per film come 'In nome del Papa Re' di Luigi Magni (1977) ('Nastro d'argento' e premio per l'interpretazione al festival di Parigi) e per 'Pane e cioccolata' di Franco Brusati e 'Per grazia ricevuta', Manfredi fu un attore versatile, ma come imprigionato dalla sua inossidabile caratterizzazione. Fu cosi' 'L'impiegato' di Gianni Puccini (1960) primo film in cui Manfredi risulta co-sceneggiatore, e protagonista di commedie e film di costume anni '60 e '70: da 'Anni ruggenti' (1962) di Zampa a 'Il padre di famiglia' di Nanni Loy (1966), da 'Vedo nudo' di Dino Risi (1969) a 'Lo chiameremo Andrea' di De Sica (1972), da 'Il giocattolo' di Montaldo (1979) a 'Nudo di donna' (1981), avviato in co-regia con Lattuada e terminato in proprio. Intanto la sua professionalita' a tutto tondo non gli aveva fatto dimenticare il suo amore per il teatro. Ci ritorna nel 1988 con 'Gente di facili costumi' con grande successo di pubblico e con a fianco Pamela Villoresi nella parte di una prostituta. E ancora 'Viva gli sposi' (1990), nata da un adattamento televisivo e con il racconto di una famiglia sul punto di sfasciarsi, ma che, nonostante tutto, resta unita. E poi, tornando al passato un indimenticabile 'Rugantino' (1963) di Garinei e Giovannini, e, per la televisione, il piu' credibile dei Geppetti nel 'Pinocchio' di Luigi Comencini del 1972 (''Solo tu puoi far parlare un pezzo di legno'', gli aveva detto il regista).

Negli ultimi anni le apparizioni di Manfredi sul grande schermo si erano fatte piu' rare (''Sono stufo del cinema'', aveva dichiarato in un'intervista del '90, l'anno dello speciale 'David di Donatello' condiviso con Sordi), spesso destinate a promuovere le opere di giovani autori. Tra le sue ultime prove, 'Colpo di luna' di Alberto Simone, unico film italiano in concorso a Berlino nel '95, in cui era un muratore che aiutava uno scienziato ad entrare in contatto con una comunita' di giovani malati di mente. ''E' il mio primo ruolo serio'', aveva detto con soddisfazione. E poi 'Grazie di tutto', diretto nel '97 dal figlio Luca, dedicato al problema della convivenza tra giovani e anziani.

Da lui anche una raccolta di detti romaneschi, un libro di alimentazione e un'autobiografia professionale e umana, 'Nudo d'attore', uscita nel '93 per Mondadori.

 
 
 
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BERLUSCONI SU TELEVISIONI E SCUOLE SUPERIORI

Guardate un pò cosa riesce a dire il Berlusconi davanti a un D'Alema e un Rutelli increduli. Per Berlusconi infatti scuole superiori e televisioni (ma non solo) sono in mano alla sinistra ...

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DEBORA SERRACCHIANI, IL VOLTO NUOVO DEL PD

Debora Serracchiani: trentotto anni, avvocato. E' la giovane che all'assemblea dei circoli del Pd ha scosso con un discorso infuocato i tremila delegati del cosiddetto 'territorio'. 

“Chiedo al mio segretario di dirci convintamente che il cambiamento che abbiamo avvertito da quando ha dato le dimissioni Veltroni non è la paura perché abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, che abbiamo la linea di sintesi”. Altri applausi. “Fino ad ora mai una linea netta, mai una linea unica”, incalza. E le mani dei delegati battono più intensamente.

“E' un errore assoluto quello di aver indicato come capogruppo della commissione Sanità chi non rappresenta l'opinione prevalente del partito”. Franceschini sorride. Non sembra affatto preoccupato. Lei prosegue: “Ne ho per tutti”. “E' intollerabile che dopo aver dato mandato all'allora vice segreterio di chiudere l’accordo sulla legge per le Europee, escano il giorno dopo critiche sul giornale”.

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2138 11.02.07 IO DI.CO. DI SI!

Dico Pacs. Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi. Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo sulle coppie di fatto: non più pacs ma dico. Appena sentita la notizia ho pensato: finalmente il governo di centrocentrocentrocentrosinistra ha fatto qualcosa per i diritti civili. Poi mi sono soffermato sulla prima dichiarazione di RutelliRuini: "e' stata una scelta alta di riconciliazione". E mi sono preoccupato.

Di quale alta riconciliazione si tratta?. Via la dichiarazione congiunta. Una dichiarazione disgiunta che neppure il 730...Il convivente ha l'onere di dare comunicazione all'ignaro convivente numero due con raccomandata con ricevuta di ritorno. Il postino vestito in livrea?.

Alta riconciliazione. Successione: 9 anni. Quanto dura un matrimonio moderno?

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