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« London Calling, the Day ...Le Scarpe Nuove »

London Answering, the Day After - FIRST PART

Post n°108 pubblicato il 16 Agosto 2008 da Ampere73
 

Le cose belle terminano sempre ed i viaggi splendidi non fanno eccezione. C'è sempre una sensazione di smarrimento al ritorno, tante immagini, suoni, colori, odori, espressioni, parole nuove, da digerire ed assimilare, che ti seguono e si materializzano nei sogni della prima notte a casa. 
Una sorta di nostalgia per i luoghi lasciati rende l'atmosfera del ritorno un pò malinconica, mentre quei giorni di pacifica sospensione dalla realtà quotidiana, sembrano dissolversi nel momento in cui si apre la porta della propria abitazione.

Tutto cominicia in una calda notte d'estate. Si parte da Palese alle 21:40 con la Ryanair e si arriva all'aereoporto di Stanstead alle 23:30 locali. Attraverso lo shuttle Terravision, il più economico, si arriva verso alcune stazioni importanti di Londra (Liverpool Street, Victoria Station) dove si può prendere il bus notturno oppure un bellissimo tipico taxi cab inglese, obbligatorio per chi dopo la mezzanotte si ritrova con passeggino, bimba e bagagli.


La mattina successiva siamo alle prese con il tempo atmosferico londinese. E' lunatico come una donna (paragone che non è piaciuto molto a mia moglie, il che valida maggiormente la metafora) e capriccioso come un bambino assonnato che non vuole dormire. 
Ti alzi c'è il sole, 15 minuti dopo folata di vento, comincia a piovere, mezz'ora dopo risplende il sole. Le temperature sono mediamente più fredde di quelle italiane, ma a volte fa caldissimo ed il sole ti batte sulla capoccia e ti ritrovi la tipica abbronzatura con la forma degli occhiali da sole, altre volte un vento gelido ti fa rabbrividire. Bisogna partire sempre armati di ombrello, impermeabile e sana pazienza nel rifugiarsi sotto porticati e nelle calde stazioni della metropolitana attendendo che spiova.

La componente più divertente del viaggio è per quanto mi riguarda l'autogestione, quel senso di libertà che ti fa forse perdere qualcosa di macroscopico, ma che ti regala un senso di libertà, di muoversi e scoprire quello che ti pare, quando ti pare. Quindi al bando ogni forma di meticolosa organizzazione e pianificazione,  armati di sola guida cartacea, di mappa della tube e di travelcard ci avventuriamo nella metropoli inglese.


La metro più vecchia e ramificata del mondo è utilizzata da praticamente tutti i londinesi. Certo non ci sono sempre scale mobili e gli ascensori sono proprio pochi per chi deve scarrozzarsi un passeggino (figuriamoci per portatori di handicap), ma è molto comoda, ma anche costosa. Programmare giorno per giorno dei viaggi è un divertente gioco per la mente che potrebbe intitolarsi:"dati due punti tra 275 possibili stazioni, connetterli attraverso una o più linee dalle possibili 12, utilizzando le stazioni di scambio" (vedi questo link).

Migliaia e migliaia di persone, di volti, di sorrisi, di aria stanca ed un passeggino , incrociati nella metro, una umanità intera che si muove nei profondi tubi di questa città e ad ogni fermata l'instancabile voce preregistrata "mind the gap please!!".









Prima tappa il museo delle cere Madame Tussauds, costosissimo contenitore di ricostruzioni di personaggi famosi del mondo del cinema e della musica, ma anche personalità di spicco della politica, religione, cultura di ogni epoca.





Cosi ti ritrovi ad evitare che la bimba strappi i capelli ad Einstein, che la moglie baci Robbie Williams, ti ritrovi a gareggiare in bici con Lance Armstrong al Tour de France, ad essere stritolato da Hulk, a confrontare la propria panza con quella di Shrek.










La cosa più sorprendente di Londra è la presenza di estesi parchi. Ce ne sono davvero tanti, ben curati, ognuno con la propria flora e fauna a cui i bambini (italiani) danno la caccia. Enormi distese di verde da calpestare legalmente a piedi nudi. Il cartello "è vietato calpestare le aiuole" è solo un pallido ricordo nostrano.





E' un segno di grande civiltà vedere tanto verde curato, tantissime fontane e nessuno scempio. Certo non mancano alcuni incivili che lasciano cicche e buste qua e la, ma un nutrito gruppo di guardiani tiene sott'occhio e pulisce. L'entrata è gratuita, ma la seduta su comode sedie a sdraia costa 1.50 sterline per un paio di ore. Inutile la sedia, molto più bello farsi accarezzare dall'erba.




E dopo un tanto camminare è anche piacevole, oltre che  consigliato dal cartello commemorativo, raffreddare i propri piedi nella fontana dedicata a Diana in Hyde Park. Una sorta di grande serpentina, un fiume con un letto di marmo in cui l'acqua dall'apice si divide in due tronconi, all'inizio scivola veloce, poi lentamente fino a formare una sorta di laghetto.


E' bello distendersi sull'erba ed ammirare la casa del parlamento (Palace of Westminster), seguire le sue decorazioni, salire fino alla sua celeberrima cima ed udirne i rintocchi, mentre alla destra scorre il silente Tamigi, che qualche giorno dopo abbiamo attraversato.
Una bella gita in barca passando sotto il London Bridge , il Millenium Bridge scoprendo i suoi intrinseci problemi di vibrazione (è stato inizialmente chiuso). Attraversarlo a piedi da una sponda all'altra è comunque da non perdere. Gradualmente si riesce a scorgere la cupola della cattedrale di St Paul.

Fine prima parte.......TO BE CONTINUED

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