Un mondo nuovo

L'arroganza dei saccenti

Accade spesso in Tv, nei programmi sul benessere: troppi incompetenti e presuntuosi che si sopravvalutano. E sovrastano professori di chiara fama.

Ho assistito di persona, negli ultimi mesi, a due trasmissioni in cui facevano vivaci discussioni su argomenti medici nelle quali venivano messi a confronto un deejay e una donna dello spettacolo con due noti professori universitari, titolari di cattedra e operanti da trenta e più anni in quello specifico settore.

Le discussioni erano animate e sia il deejay sia la showgirl urlavano le loro idee con sicurezza, citando dati e libri di dubbia scientificità, mentre i professori, nonostante l’atteggiamento rigoroso, corretto e scientificamente inappuntabile, faticavano a esporre le idee, anzi, accusati di incompetenza, di saccenza e persino di malafede.

David Dunning e Justin Kruger, alla fine del millennio, descrissero brillantemente quello che da allora è definito Effetto Dunning-Kruger, una distorsione della capacità di autovalutarsi. I due psicologi hanno evidenziato come molti soggetti, pur essendo completamente (o quasi) incompetenti in un determinato campo, di cui hanno avuto notizie solo frammentarie e/o di seconda mano, tendono a sopravvalutare la propria abilità, autovalutandosi esperti in quel campo e diventando saccenti, presuntuosi e talvolta arroganti e aggressivi.

Il soggetto incompetente non è in grado di riconoscere i propri limiti ed errori, la propria inadeguatezza e ignoranza, e nel contempo non accetta di riconoscere l’effettiva capacità dell’esperto, sottostimandolo e disprezzandolo. È curioso che nell’Effetto Dunning-Kruger si abbia una situazione opposta nell’esperto: costui tende a sovrastimare l’incompetente, sottovalutando, nel contempo, la propria competenza e sviluppando una diminuzione della fiducia in sé stesso.

In pratica “promuove” l’incompetente attribuendogli conoscenze e capacità che non ha e lo gestisce come uno di pari conoscenza. Alla incompetenza, poi, spesso si associa la supponenza, che va di pari passo con la incondizionata fiducia nelle proprie capacità.

Per fortuna si è visto che esiste una “terapia”: a mano a mano che un incompetente studia e cerca di saperne di più, il suo senso di onnipotenza diminuisce. Più sai e più studi e più ti rendi conto di non saperne abbastanza e più sai che dovrai studiare. Con la competenza vengono i dubbi che invece non sfiorano mai l’incompetente (Filippo Tradati, Medico e docente universitario, FC n. 17 del 28 aprile 2019).

‹‹Ci sono moltissime trasmissioni e centinaia di siti che parlano di medicina. Come si può capire chi è affidabile e chi no? - Beniamina››.

Purtroppo è difficile generalizzare. Accanto a siti e trasmissioni affidabilissime ci sono siti e trasmissioni da denuncia. Consiglio vivamente di affidarsi al proprio medico di fiducia prima di assumere qualsiasi terapia o decisione che contempli la salute. Non ci si può curare su Internet o sentendo una trasmissione televisiva. Le trasmissioni sono divulgative e non potranno MAI sostituire il vostro medico che ha una cultura specifica e una esperienza sufficiente per curarvi o per avviarvi a esami o cure che faranno al caso vostro. Il “fai da te” va bene per l’aeromodellismo o per l’orto, ma non per la medicina. Quello che disse Umberto Eco, ricevendo honoris causa una laurea, va bene anche parafrasandolo per la medicina in Rete: ‹‹I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel›› (Umberto Eco, 2015).