Creato da namy0000 il 04/04/2010

Un mondo nuovo

Come creare un mondo nuovo

 

Messaggi di Febbraio 2018

Battezzare

Post n°2544 pubblicato il 28 Febbraio 2018 da namy0000
 

“Battezzare nella nostra Bibbia significa immergere o impregnare. In greco si utilizza la medesima parola per dire: “rendere saturo d’acqua”. Così, chiedere a Gesù di essere battezzati nello Spirito santo significa lasciarci completamente impregnare dal suo Spirito santo. Gesù pregò suo Padre per noi: “Santificali nella verità” (Giovanni 17:17). Questo battesimo è un lavaggio accurato destinato a liberarci della nostra fiducia in noi stessi, del nostro orgoglio, delle nostre ombrose aree di menzogna, delle scuse a cui ci aggrappiamo, di tutto ciò che intralcia la nostra fede e l’influsso della presenza e della potenza di Dio nella nostra vita. Il battesimo dello Spirito santo o nello Spirito santo ha un doppio scopo: purificare e preparare il vaso che dovrà contenere la potenza di Dio e poi riempirlo di quella potenza. Noi siamo i contenitori, i vasi, i canali, mai il contenuto: un bicchiere vuoto non disseta nessuno. Dire di non aver bisogno del battesimo nello Spirito santo è come affermare che non abbiamo bisogno di essere ripuliti, immersi e completamente ripieni della verità di Dio. Possiamo quindi chiedere a Gesù di battezzarci col suo Spirito santo.

Il battesimo non dà sensazioni fisiche straordinarie. Esso è una trasformazione interiore. “Chi crede in me, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno” (Giovanni 7:38). La verità è la potenza che ci libera interiormente. Porta alla luce ogni menzogna nascosta, le colpe, le paure, tutti i recessi bui del nostro passato celati nei nostri ricordi” (da La potenza della lode, Merlin R. Carothers, Edizioni Uomini Nuovi). 

 
 
 

Pornografia

Post n°2543 pubblicato il 27 Febbraio 2018 da namy0000
 

2018, Internazionale n. 1244 del 23 febbr. – PORNOGRAFIA – Gli adolescenti usano sempre più spesso i video porno che trovano online come guida pratica per i rapporti sessuali, e questo condiziona le loro idee sul piacere, i ruoli di potere e l’intimità. Drew aveva 8 anni quando girando tra i canali tv si imbatté in una puntata di Girls gone wild (Ragazze scatenate). Qualche anno dopo scoprì i film erotici trasmessi dal canale televisivo Hbo a tarda notte. Poi, intorno ai 14 anni, cominciò a guardare i siti porno sul cellulare. I video andavano bene per masturbarsi, dice Drew, ma davano anche delle idee sulle posizioni sessuali da provare con le ragazze. Dal porno ha imparato che a letto i maschi devono essere forti e dominanti, e fare cose come girare con forza le ragazze a pancia in giù mentre fanno sesso. E che le ragazze gemono e si eccitano con quasi tutto quello che fa un ragazzo sicuro di sé. Una scena in particolare l’aveva colpito: una donna si annoiava con un partner gentile mentre andava in estasi con un altro decisamente più aggressivo.

Ma già l’anno dopo Drew – uno studente modello che adora giocare a baseball, scrive testi rap e si confida ancora con la mamma – ha cominciato a rendersi conto che il porno influenzava i suoi pensieri sulle compagne di scuola. Il loro seno, si chiedeva, era come quello dei filmati che vedeva? Facendo sesso le ragazze lo avrebbero guardato come facevano le donne dei film porno? (…)

Drew, che mi ha chiesto di non usare il suo vero nome, era al penultimo anno di liceo quando l’ho conosciuto, alla fine del 2016, e mi ha raccontato parte di questa storia un pomeriggio mentre eravamo seduti in una sala conferenze con diversi altri ragazzi del liceo, mangiando patatine, bevendo bibite gassate e aspettando che cominciasse un programma del doposcuola. Vicino a lui c’era Q, un ragazzo che mi ha chiesto di usare solo l’iniziale del suo nome. Aveva 15 anni, anche lui era un bravo studente appassionato di baseball, ed era perplesso su come il porno si potesse applicare alla vita reale. (…) La pornografia ha anche aumentato l’ansia da prestazione di Q. (…) Certe ragazze si comportano come se volessero un energumeno invece di un partner sveglio e sensibile. Ma lo vogliono davvero? O fanno finta? O magari le ragazze credono di dover desiderare proprio questo? Né Drew né Q sapevano darsi una risposta. (…) Ora, guardando il porno, Drew si chiedeva se le donne stavano facendo sesso contro la loro volontà. Come ha detto un altro studente con un sospira: “Nicole e Jess ci hanno rovinato il porno”.

Drew, che una volta usava il porno per imparare a fare sesso, oggi pensa al sesso in modo diverso. “Alcune cose devono venire spontaneamente, non guardando quello che ti eccita”, mi ha detto. Le discussioni sull’anatomia e la falsa esibizione di piacere gli hanno fatto capire che le ragazze non reagiscono sempre come nel video porno e che non vogliono tutte le stesse cose. E neanche i ragazzi. Forse quel video in cui il ragazzo tenero e carino non eccitava la ragazza era sbagliato, dopotutto. Drew aveva bisogno di una ragazza onesta e aperta come lui con cui cominciare a capire come fare sesso bene. Ci sarebbe voluto del tempo e sicuramente molti tentativi maldestri. Ma a Drew andava bene così. Stava appena cominciando”.

 
 
 

Nella vita volevo

Post n°2542 pubblicato il 27 Febbraio 2018 da namy0000
 

“Nella vita volevo guadagnare o meritare tutto ciò che avevo. E ho mantenuto questo errore nel mio rapporto con Dio. non potevo credere che Dio volesse darmi più di quanto meritassi. Perché dovrebbe farlo? Pensavo. Non potevo credere in un Dio fonte inesauribile d’Amore che desiderava il mio benessere. Pregai: “Padre, so che hai un piano perfetto per me. Ti ringrazio e sono sicuro che troverai la soluzione a questo mio problema”. Dio solitamente ci sopraffà con le sue risposte, sempre in abbondanza. E la gioia ci invade man mano che rendiamo grazie e lode per tanta generosità. “Allora aprirò le cateratte del cielo e verserò su di voi più favori di quanti ne possiate domandare o sperare. E ricordati che non potrai mai meritare le mie benedizioni. Sono io che ti do tutto in dono. Ecco ciò che devi comprendere e accettare”, dice il Signore”. (da La potenza della lode, Merlin R. Carothers, Edizioni Uomini Nuovi).

 

 
 
 

Il giudizio del prossimo

Post n°2541 pubblicato il 26 Febbraio 2018 da namy0000
 

“IL GIUDIZIO DEL PROSSIMO È OGGI SEMPRE PIÙ FACILE E UCCIDE IL CUORE. Mai come negli ultimi anni la televisione ha plasmato personalità così giudicanti e velenosamente capaci di ferire con la parola. Giacomo, l’apostolo, nella sua lettera, paragona la lingua al timone di una barca, che va controllato per non farla sfracellare. Il giudizio è capace di uccidere il cuore per sempre ed è capace di spaccare le comunità e le famiglie. Nei giornali e in tv il gossip entra a gamba tesa nell’intimità. il giudizio impera e diviene non solo un modus vivendi ma anche una centrale attività della giornata che plasma l’essere. Giudicare è gratificante perché ci fa sentire al di sopra di chi è in questione. Ma dietro l’aggressività c’è insicurezza, dietro la rabbia c’è ferita, dietro il veleno c’è mancanza d’amore. La verità va detta eccome, altrimenti non è amore, perché il fratello non corretto continuerà a sbagliare. Ma va detta con carità e al diretto interessato… Spesso il giudizio è un’abitudine sbagliata acquisita, e solo con esercizi concreti si può cambiare in un nuovo stile di vita. Finché il giudizio resterà in vita tra di noi è come ascoltare un disco di musica rigato: arrivando ai soliti punti di rottura, la musica si spegnerà. ‹‹Dio (Amore) è presente nel cuore di tutti, se non come presenza, almeno come nostalgia››, dice don Tonino Bello” (Davide Banzato, FC n. 48 del 26 nov. 2017).

 
 
 

Francesca ha scoperto

Post n°2540 pubblicato il 25 Febbraio 2018 da namy0000
 

“Francesca ha scoperto la malattia del suo bambino quando, ricoverato per una bronchite asmatica, dopo aver fatto i prelievi, Alberto continuava a piangere. ‹‹Immaginai che avesse caldo e decisi di scoprirlo. Fu allora che vidi una scena agghiacciante: un braccio completamente nero e gonfio››. Era un’emorragia in corso. Alberto era affetto da una malattia rara: l’emofilia. La mamma ha imparato a fare le infusioni a casa. ‹‹Ora ci pensa da solo, conosce la sua malattia a memoria››. E la conoscono bene anche i suoi amici, in particolare Antonio, che ha 15 anni come lui e con Alberto ha condiviso i giochi della scuola materna: ‹‹Tutti nella comitiva sanno. Tutti dopo aver saputo hanno continuato a trattarlo come sempre››, spiega Antonio. E aggiunge: ‹‹È un mio caro amico e gli voglio molto bene. Mi ha dato tanto, mi ha aiutato a diventare più maturo››. Quella di Alberto, oggi, è una vita normale: frequenta il liceo classico, va al mare, suona il pianoforte, canta musica rap, gioca a calcio con gli amici. ‹‹Alle elementari l’ho detto io alla classe: in quarta, ho approfittato di una lezione di scienze. Così ho fatto anche alle medie››, spiega Alberto. ‹‹È come avere una sorella, non posso non presentarla agli altri, fa parte di me. E mi ha fato piacere che i compagni volessero capire››. “L’amore cura. Ha effetti benefici sia nell’anima che nel corpo. Sia per chi dona sia per chi riceve”. Questo in sintesi il pensiero di padre Anselm Grün, monaco benedettino conosciuto in tutto il mondo. 300 libri pubblicati in diverse nazioni. ‹‹L’amore ti permette di scoprire che la tua vita migliora solo quando sai dare del tuo agli altri. non importa se è poco quello che hai, l’importante è dare. Questa è la strada per sconfiggere il dolore››.

 
 
 

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