ArancioVitamina

Ore 21: Italia-Germania

La sera della partita ero da Ila: il giorno dopo doveva consegnare la tesi in segreteria, e io le ho dato una mano a ultimare la composizione di immagini e didascalie... Naturalmente, la partita non l'ho vista del tutto, perchè ero davanti al PC, ma l'ho ascoltata dall'altra stanza mentre la TV in salotto urlava a squarciagola le grandiose azioni dell'Italia terminate in pali e traverse...

I tempi supplementari li ho passati incollati alla TV, invece: ormai il lavoro era terminato, e rimaneva solo da masterizzare un CD da portare il giorno dopo in copisteria. Al... colpo Grosso (perdonatemi il giochetto di parole), sono saltata in piedi urlando come una pazza... GOOOOOOOL!

GOOOOOOL! GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL!

Ilaria accorre, atterrita: "Ma che succede?" mi fa lei, che non vede mai una partita neanche della Nazionale, neanche ai Mondiali e neanche se la pagano. Io continuo a urlare, e per la gioia vorrei buttare tutto all'aria, invece la prendo e la stringo forte a me e saltando e girando intorno alla stanza continuo a urlarle (nell'orecchio, poverina): GOOOOOOOOL! GOOOOOOOL!!!

Lei prova a protestare, a sciogliersi dalla stretta mortale, a recuperare il timpano sinistro ormai spappolato dalle mie urla, e quasi ci riesce perchè io nel frattempo sto tornando normale, ma purtroppo per lei non c'è scampo: il gol di Del Piero mi rimette in circolo tutta l'adrenalina moltiplicata per cento, e io la stringo ancora di più e mi metto a urlare ancora di più:

SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII! GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL!

ILARIA SIAMO IN FINALEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!! GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL!!!!

I suoi: "Sara mi fai male" ormai parecchio scocciati anche, non li sento nemmeno, e continuo a saltellare come una cavalletta davanti alla TV urlando, felicissima.

La vittoria mi ha stimolato la fame, per cui ceniamo insieme, poi prendo le mie cose e la saluto: vado via, ho appuntamento con Bergamotto dall'altra parte della città. Dovevo essere a casa di Mano, suo fratello, già prima dell'inizio della partita, ma poi non ce l'ho fatta, così decido di raggiungere l'unico superstite alla mega ciucca che gli invitati si sono presi lì da Mano.

E' mezzanotte e mezza,e potete immaginare da soli che casino c'è per strada. Rimango intrappolata nel traffico sul Lungarno per oltre mezz'ora, tra le auto strombazzanti, la gente impazzita ubriaca, le bandiere, bianchi rossi e verdi ovunque, e urla, clacson, trombette, gente in mutande, ragazze vestite solo con una bandiera avvolta intorno al corpo, culi nudi che sbucano dai finestrini delle auto, fiumi di persone che si riversano per vie e piazze, braccia che si agitano, cabrio stracolme di gente, bottiglie rotte, vetri rotti, pioggia di birra, cofani e finestrini e cappotte che vomitano tifosi urlanti e scalmanati. C'è chi prova a fotografare, a filmare, ma bene presto ci rinuncia e si getta nei festeggiamenti...

Dopo un po' di attesa, riesco ad arrivare in Piazza Ferrucci, che ovviamente è stracolma di auto e di gente. Non si passa. Al semaforo (che viene completamente ignorato, dato che i suoi rossi e verdi suggeriscono solo i colori dell'Italia, e non una segnaletica stradale), dovrei svoltare a sinistra e imboccare il viale che porta al Piazzale, ma dal finestrino aperto un ragazzo, che sembra più sobrio degli altri mi suggerisce: "Non andare di là, ascoltami, ti battono la macchina, te la spaccano, vai dritto, te lo consiglio vivamente!".
Un po' allibita, vado dritta per il Lungarno come il resto della colonna di auto che sta davanti e dietro a me. Ma dopo venti metri il traffico è completamente intasato e non ci si muove di un millimetro. Un quarto d'ora col piede sulla frizione, poi la gamba inizia a tremare e decido di fare un'inversione e tornare verso Piazza Ferrucci: devo trovare un'altra strada.

Nel frattempo avverto Bergamotto che sono bloccata nel traffico. Dice che mi aspetterà.

Fare inversione con tutta quella gente che non si rende nemmeno conto che tu stai per arrotarla, spiaccicarla sull'asfalto come una doppia striscia continua, con tutti quegli scooter che ti passano a destra, a sinistra, e ti passerebbero perfino sopra e sotto, con tutte quelle auto che coprono ogni altro rumore coi loro clacson, e la gente alterata dalla vittoria, dal traffico e dall'alcol che ti bestemmia contro senza neanche sapere per cosa, e perchè. E' un'impresa. Ma ci riesco, alla fine, grazie anche alle indicazioni di un tipo gentile che fa spostare un po' di scooter, che fa fermare le auto prima che mi vengano addosso e che invita a girare al largo la gente che si è messa proprio in direzione della mia retromarcia. Lo ringrazio e accelero. Via!

Piazza Ferrucci, di nuovo. Non so che ore sono, ma un po' di gente è andata via, lasciandosi dietro una scia di vetri rotti sull'asfalto e... di calcinacci. Di calcinacci? Sì, non so che roba sia, sembrano blocchi di gesso spaccati... Devo fare attenzione a non forare.
Ho tutti i finestrini chiusi, tranne il mio. Fa un caldo assurdo, sono senz'aria condizionata. A un tratto, mentre attraverso la piazza lungo un varco che si è creato tra la gente, sento un rumore accanto a me: un ragazzo sta forzando la portiera della mia auto!!!! Sta provando ad entrare, ma l'auto è chiusa da dentro (sono previdente), così rimedio una lunga litania di bestemmie e di parolacce.... Sono sempre più allibita!!!

Schizzo via verso il viale in salita che porterà al Piazzale: per fortuna questo è vuoto, completamente deserto, a salire. Meno male - penso - riuscirò ad essere a casa a un orario decente! Ma naturalmente, ho parlato troppo presto e, arrivata al Piazzale, mi accorgo subito che c'è qualcosa che non va. Un muro di gente ostruisce la strada, guardano alle auto che passano, ma non le lasciano passare. L'auto davanti a me (meno male che c'era!!!!) prova ad infiltrarsi e....  uno gli tira un calcio!!!! Un altro, con un'espressione inebetita non so se per l'alcool o per carenza di neuroni, gli apre lo sportellino del serbatoio della benza; poi fa mezzo giro e prova a forzare il portabagagli: niente, è chiuso, così pensa bene di sferrargli un altro calcio al paraurti posteriore e qualche pugno sulla cappotta. All'improvviso, la situazione peggiora: la folla accerchia l'auto e inizia a scuoterla violentemente.... La fanno dondolare a destra e a sinistra, la alzano a un metro da terra e la lasciano ricadere.... le sospensioni se ne vanno a puttane.......

Io sono scioccata, terrorizzata, sono sola in macchina e ho paura. Freno, ingrano rapidamente la retromarcia e dò gas.... Via, più lontano possibile. Freno, faccio inversione, qualche metro più in là accosto a lato della strada, dove posso star "sicura" (ma tanto sicura non mi sento). Spengo il motore e chiudo anche l'ultimo finestrino aperto. Muoio di caldo, ma resisterò. Vedo passare gente come impazzita, alcuni tengono in mano delle mazze... e io ho paura. Dallo specchietto retrovisore, mi accorgo che altre macchine stanno provando a "sfondare" il muro di gente, ma la folla ha sempre la meglio e riservano a tutti lo stesso trattamento: calci, pugni, manate e... gli scossoni finali. A un'auto glielo fanno durare più del soito. Poi smettono, ma l'auto non riparte più. Si sarà sfasciato qualcosa. E giù, a fischiargli contro, a dar manate sui finestrini, a tirar calci.... D'improvviso, l'auto dà tutto gas, e riesce a ripartire... Le auto che stavano dietro, in colonna, fanno tutte inversione, e scappano via. Una Smart è velocissima a tagliare la corda. Una cabrio non aspetta nemmeno di vedere cosa succede alle auto davanti: retromarcia, inversione, e via, velocissima!!!

E' l'una e dieci, sono sola in macchina e non so che fare: proseguire non se ne parla, tornare giù in Piazza Ferrucci è la stessa identica cosa, ovvero un suicidio. Che faccio? L'unica è rimaner lì fermi e aspettare che sfolli. ...Ma nel frattempo? E se qualcuno che ha bevuto un po' più degli altri decide di venire a rompere le scatole a una ragazza sola e terrorizzata? Chiamo immediatamente Bergamotto. "Ho paura, non so che fare" gli dico e lui ride, non s'immagina che cosa c'è qui.
"Se vuoi vengo a prenderti" mi fa, giusto per farmi stare un po' più tranquilla "però sono sullo scooter e non ho un altro casco".
"Non importa" gli dico io "Vieni a farmi compagnia intanto che sfolla, ho troppa paura".

Lui arriva dopo un quarto d'ora di altre scene che vedo che mi lasciano scioccata. Mi sorride tranquillo ed entra in macchina. Lo saluto, poi gli dico: "Guarda, guarda! Arriva un'altra macchina! Guarda ora che succede!". Lui si volta a guardare. Vedo il suo sorriso scomparire lentamente e rapidamente sostituito da un'espressione allibita prima, scioccata poi. "Ma.... ma questi son pazzi!" fa. "Quando mi avevi chiamato non pensavo... non avevo idea... ma questi son pazzi! Vabbè festeggiare, ma così....".

Si fanno le due e mezza e a un tratto sbucano silenziosamente, da una curva, due jeep della polizia che s'infiltrano nella piazza, tra la gente.... e come per magia.... la piazza si svuota.... il muro di persone si è sciolto, è scomparso. Si possono vedere solo gruppetti tranquilli di persone in biancorossoeverde, qua e là, con una birretta in mano che ridono e chiacchierano come nulla fosse accaduto.

Bergamotto scende dalla mia auto, si mette il casco, io accendo il motore e insieme andiamo via, verso Scandicci. Sono tornata a casa alle tre.