Sgosh!

Se qualcosa può andar male lo farà.

 

Messaggi di Novembre 2006

INTERVISTA AD AUSDAUER - BLOG DEL GIORNO 14/11/06

Post n°281 pubblicato il 14 Novembre 2006 da ausdauer
 

Ausdauer siede mollemente sulla sedia, mentre i fotografi tentano di rubarle un sorriso radioso al millesimo scatto.  Quasi due anni di presenza costante su libero e poi un giorno boom, libero la sceglie come blog del giorno (mezzo giorno a dire il vero).

Intervistatore: Allora Ausdauer... Il successo ti ha veramente travolta inaspettatamente...
Ausdauer: E' stato tutto così improvviso. Ero lì che sgranocchiavo la colazione quando mi sono resa conto che il contatore Shinystat (assolutamente inutile già di suo) mi segnalava 99 utenti online, per poi smettere di funzionare davanti ai miei occhi increduli. Da lì ho intuito che c'era qualcosa di strano nell'aria.

I: Deve essere una bella soddisfazione dopo un anno e otto mesi di blog...
A: Beh certo ho lavorato molto per raggiungere questo traguardo. Checché si dica concepire e realizzare un post demenziale richiede molta fatica e dedizione all'arte e ci ho messo tutto il mio impegno in questi mesi. Il riconoscimento non era atteso, ma è stato gradito.

I: Cosa ne pensi della scelta del post con il quale sei finita in prima pagina?
A: Ci sono 279 post indietro che non presentano nessun tipo di ambiguità. Il più ambiguo è stato schiaffato in pasto alla Community, con un messaggio che pareva presentarmi come colei che ha vissuto la sua prima volta classica sbattendosi un qualche personaggio delle forze dell'ordine. Era il mio desiderio più grande.

I: Il post tra l'altro ha scatenato diverse polemiche...
A: Il post ha scatenato una polemica riguardo all'uso della droga, mi pare. Interessantissimo argomento, ma io quando ne avevo parlato? Come al solito mi sarò persa qualcosa.

I: Pensi che il successo ti abbia cambiata?
A: Ma no... io sono sempre la stessa. Jeans, scarpe da ginnastica o anfibi, maglioncini colorati. Finirò l'università (non si sa quando), continuerò a leggere i soliti libri, farò merenda con caldarroste e piadina e mi dedicherò alle mie serate di salsa. Il successo è effimero, la vita no.

I: E l'amore?
A: Ho dovuto rispondere a decine di commenti e pvt... chi ha tempo per l'amore?

Ausdauer a questo punto sente odore di pizza e diventa vana ogni pretesa di intervistarla. La vedo allontanarsi tra i flash che fanno luccicare qualche rivoletto di bava. Ciao Ausdauer, alla prossima!

 
 
 

EVENTI

Post n°280 pubblicato il 10 Novembre 2006 da ausdauer
 

Caro diario,

finalmente è successo. Come sempre sono in ritardo rispetto agli altri: alle mie amiche era già capitato diversi anni fa, ma forse è stata un bene così. Adesso sono più matura e ho affrontato sicuramente meglio la situazione.
Mi sono sempre chiesta come sarebbe stato, se sarei stata pronta oppure goffa e maldestra come al solito, immaginando anche possibili terribili conseguenze delle mie azioni inconsulte.
Ammetto di avere avuto paura all'inizio, come sempre quando ti accingi ad affrontare qualcosa di mai sperimentato prima e temi di non essere all'altezza, o di commettere errori. Poi mi sono rilassata ed è andato tutto bene. Grazie al cielo.
Mi ci sono voluti sette lunghi anni, ma alla fine anche per me è arrivato il momento della prima volta.
Un'emozione indescrivibile.
Il cuore che batte all'impazzata per l'agitazione.
La paletta rossa in mezzo alla strada.
La voce suadente del carabiniere che tuona "Patente e libretto, prego."
Sette anni di guida perché le forze dell'ordine smettessero di ignorarmi. Oh diario, oggi sì che sono terribilmente emozionata. Spero solo che una bella merenda a base di caldarroste plachi questo mio animo infuocato dagli eventi, perché non credo che riuscirò a studiare.
Istericamente tua

Ausdauer immagine

 
 
 

I TEMPI SONO CAMBIATI

Post n°279 pubblicato il 04 Novembre 2006 da ausdauer
 

Mio padre ha trovato un libro, e siccome qualche giorno fa abbiamo litigato, ieri ha deciso di donarmelo, forse in segno di riappacificazione, o forse perché lui non è un lettore, se lo è ritrovato tra le scatole e non aveva voglia di tirarlo dalla finestra.

"Tieni tu questa roba Aus."
"Oh grazie babbo, cos'è?"
"Ah boh."

"Le 120 giornate di Sodoma" di De Sade.

Glomp. I tempi sono proprio cambiati.

 
 
 

PICCOLE PATELLE CRESCONO

Post n°278 pubblicato il 03 Novembre 2006 da ausdauer
 

Pensavo di averle sentite quasi tutte, ma come sempre mi sbagliavo.

L'uomo patella non si rassegna. Mi aspetta al varco, sapendo che arrivo al corso sempre con lauto anticipo per trovare parcheggio e mi assale non appena scendo dalla macchina. Mi abbraccia, cosa che nuovamente gli fa perdere 15mila punti. ODIO essere abbracciata senza permesso.

"Ormai è un anno che ci conosciamo e continui a non voler uscire con me..."
"Questa cosa non ti dice niente eh..."
"Ma mica ti ho chiesto di uscire perché sono esperto di sesso!"
Lo squadro con aria perplessa. (Aus, taci e non proseguire)
"Aus insomma... mi sono pure mezzo fidanzato!! Potresti uscire con me ora!!"

Ma certo, ha ragione! Adesso sì che ho un'autentica motivazione. Si è mezzo fidanzato, come posso rifiutargli un'uscita dopo questa illuminante rivelazione. Dopo tutto ci prova con me solo quando l'ignara ragazza è distratta da altri aitanti ballerini, per poi tornare da lei in una profusioni di cuori e baci nel mezzo della sala. Chiunque si convincerebbe... sono una donna ignobile e rimarrò zitella per sempre.

[Dialogo post-rivelazione
"Ho capito, non esci con me perché sono mezzo..."
"Mezzo eterosessuale?"]

 
 
 

IL PIANTO DEL CAMMELLO

Post n°277 pubblicato il 01 Novembre 2006 da ausdauer
 

Con mio grande rammarico sono ricominciate le lezioni. Tralasciando il fatto che io continuo a sostere sia improponibile fare lezione DALLE 12 ALLE 15 (io a quell'ora desidero solo avere un piatto di pasta davanti e nutrirmi, non ascoltare interessantissime disquisizioni sulla comparazione delle varie psicoterapie), ieri mi sono vista costretta a seguire anche la lezione successiva (dalle 15 alle 18) in quanto girava voce fosse indispensabile la frequenza. Psicopatologia dello sviluppo, gran bel nome per un insegnamento.

Agonizzante sul mio banchetto prendo atto che la prof. ci chiede di spostarci in un'altra aula, che ha posti a sedere per 35 persone mentre noi siamo almeno 70 persone. Ci stipiamo all'inverosimile in questo stanzino, tra tavoli e sedie si siedono tutti tranne 4 persone, tra cui naturalmente la sottoscritta, che si lascia sorreggere dal muro con aria disperata per due motivi:
- stanno per proiettare un film, cosa di cui non sono affatto entusiasta
- ho dimenticato gli occhiali in macchina quindi non vedo una cippalippa.

La prof. confessa di non aver mai visto questo film-documentario, ma che seguirà una discussione sull'argomento la lezione successiva. Io la vedo (vedo, magari) già brutta (la situazione, non la prof., lei non so nemmeno che faccia abbia). Play.

La storia del cammello che piange

immagineMongolia del Sud: un anziano mongolo apre il film raccontando la leggenda del cammello. Si narra che un tempo il cammello avesse le corna, ma che un infausto dì abbia deciso di prestarle ad un cervo per andare ad una festa sulle montagne, e da allora il cervo inaffidabile non gliele abbia più restituite. Naturalmente il film è in lingua originale, con opportuni sottotitoli in italiano che, come già scritto, io non riesco quasi a leggere poiché 'cecata. Per mia fortuna questo è il monologo più lungo del film, per la successiva ora e mezza gran parte dei dialoghi si svolgono tra cammelli.
Il film ruota attorno a questa gaia famiglia che vive in un villaggio della Mongolia del Sud e che è in fibrillazione per la nascita di due nuovi cammellini. Il primo cammello nasce senza problemi e tutti sono felici e contenti. Il secondo cammello invece è podalico: la scena del parto, assistito dall'allegra famigliola, è un bagno di sangue. Grida di cammello echeggiano nell'aula, mentre la truculentissima scena si consuma davanti ai nostri occhi increduli. Nel film sono tutti sudati e preoccupati, la maggior parte della gente in aula sta per svenire per l'orrore. Dopo interminabili minuti di sbudellamento il cammellino nasce, ma ahimé, la cammella ne ha abbastanza e rifiuta di nutrire il piccolo. La vicenda si trasforma in un'autentica tragedia. Il cammellino piange, ma la mamma non gli permette di avvicinarsi alle sue mammelle, pertanto tutta la famiglia di mongoli si strugge nel tentativo di non lasciar morire il piccolo abbandonato. Assolutamente straziante la scena in cui il piccolo è solo nella tempesta in mezzo al deserto, legato ad un paletto, e piange lacrime amare. Molti non hanno retto alle forti emozioni e sono dovuti uscire dall'aula (per non fare più misteriosamente ritorno). Ad un certo punto persino il lettore si è rifiutato di procedere con la proiezione e nella baraonda metà degli spettatori si sono dileguati, ma io no: io volevo vedere la fine del film.
E dopo interminabili canti mongoli, musiche tribali e un'infinità di inquadrature del cammellino triste è avvenuto il miracolo: la prima poppata del cammellino, con la madre in lacrime e una musica straziante di sottofondo.

Ammetto di aver trovato in questo film  le stesse affinità con il corso che potrebbero esserci tra me e l'uomo patella e sono stata tentata al suicidio più volte nel corso di un'ora e mezza, ma la curiosità ha prevalso e io sono fiera di me. Tuttaiva ne sono uscita drammaticamente provata e non credo sarò più la stessa.

Ora non mi aspetta altro che presentarmi lunedì prossimo alla lezione di psicopatologia del comportamento sessuale, che mi è stata caldamente consigliata benché io non abbia intenzione di inserire la materia nel mio piano di studi. Pare che il prof. proietti immagini pornografiche di amplessi e orge e parli tranquillamente di scopate come se si trattasse di semplici ricette di cucina. Esaltante e istruttivo.

Mi aspetta un semestre interessante.

 
 
 
 
 

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Un blog di: ausdauer
Data di creazione: 02/03/2005
 

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