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"L'Italia ha perso il suo spirito imprenditoriale"

Post n°6783 pubblicato il 08 Novembre 2011 da lucarossi82
 

<strong>Luxottica ha appena festeggiato il suo cinquantesimo compleanno. È la dimostrazione che il capitalismo a carattere familiare all'italiana è ancora attuale?</strong>  Molte aziende nel mondo hanno superato la soglia dei cinquant'anni. Ma ce ne sono poche tra i leader mondiali che ci arrivano in una sola generazione. Leonardo Del Vecchio, presidente della Luxottica, porta avanti lo stesso obiettivo dall'inizio della sua avventura: costruire gli occhiali più belli del mondo.

"L'Italia ha perso il suo spirito imprenditoriale"

di

Guillaume DELACROIX

- 7 novembre 2011Pubblicato in: Francia
Traduzione di ItaliaDallEstero.info Print FriendlyStampa

Les Échos

Luxottica ha appena festeggiato il suo cinquantesimo compleanno. È la dimostrazione che il capitalismo a carattere familiare all'italiana è ancora attuale?

Molte aziende nel mondo hanno superato la soglia dei cinquant'anni. Ma ce ne sono poche tra i leader mondiali che ci arrivano in una sola generazione. Leonardo Del Vecchio, presidente della Luxottica, porta avanti lo stesso obiettivo dall'inizio della sua avventura: costruire gli occhiali più belli del mondo. In Italia, nella maggior parte dei casi, quando una famiglia raggiunge un certo livello di successo, si ferma e preferisce dedicarsi ad altro, sotto l'egida statale. Risultato: abbiamo troppe imprese di piccole dimensioni. Per quanto possano essere straordinarie, non sono commisurate alla posta in gioco del XXI secolo. Bisogna che un giorno il capitalismo familiare italiano capisca che a volte è più vantaggioso detenere una piccola quota di un grande gruppo in buona salute che la totalità delle quote di una piccola impresa dal bilancio fragile e dalle prospettive a breve termine.

Secondo lei, l'Italia ha perso il treno della globalizzazione?

Occorre riconoscere che il paese ha perso un po' dello spirito imprenditoriale che l'ha resa celebre tra gli anni '60 e gli '80. Nel corso dei due decenni successivi, ha prevalso la ricerca del rendimento, a scapito della creatività e di quello che una volta chiamavamo il "genio italiano". E in tutto questo tempo, il mondo è cambiato enormemente, offrendo gigantesche opportunità di mercato in una situazione molto più instabile.

E' un problema di strumenti?

Basta guardare con chi l'Italia realizza la maggior parte dei suoi scambi. Abbiamo solo cinque o sei partner commerciali in un'area geografica abbastanza ristretta, mentre i potenziali di crescita si trovano molto più lontano. La situazione è davvero preoccupante anche se il rallentamento dell'economia dura da almeno dieci anni. Coloro che dirigono il Paese non sono all'altezza, abbiamo bisogno di un cambiamento urgente dei rappresentanti politici. Prima avverrà questo cambiamento, prima il nostro Paese recupererà credibilità, stabilità e prospettive.

Cosa pensa del nuovo fondo Cassa Depositi e Prestiti creato a Roma per venire in aiuto alle aziende "strategiche"?

Preferisco non pronunciarmi sulla questione . L'anno scorso, presiedevo un consiglio di amministrazione della Parmalat e mi è dispiaciuto che un' azienda bella come quella non riesca a trovare le risorse per il suo sviluppo in Italia. Ma sono felice che abbia un futuro di leader mondiale con Lactalis. Sono sempre stato a favore della competizione e contro il protezionismo.

Per l'industria, dove si trovano le opportunità di cui parla?

Ciò che conta sono i Paesi del mondo in cui è più alta la crescita. Il Brasile, per esempio, da solo ha una popolazione equivalente a quella dell'Europa occidentale. L'India è tre volte più popolosa di tutta l'Europa. E se si mettono insieme Europa e Stati Uniti, non si arriva neanche a metà della popolazione della Cina, un Paese in cui si sono sviluppate una trentina di metropoli con una popolazione in forte crescita, che conta da 40 a 50 milioni di abitanti ognuna. Tutto ciò dà da riflettere.

Tra i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) c'è un paese che promette meglio degli altri?

Per quanto ci riguarda, il più grande potenziale si trova in Brasile. È il principale mercato nel campo dell'ottica, quello in cui il consumatore è più propenso ad acquistare prodotti di marca e a pagare di più per ottenere uno status di vita. In Cina, è tradizione guardarsi dritto negli occhi e questo è un problema per chi vuole vendere occhiali da sole. Tuttavia, la tendenza sta cambiando. L'India, da parte sua, resta ancora un mercato che deve crescere.

Come si adattano a queste realtà i grandi gruppi ?

In questi ultimi quattro o cinque anni Luxottica ha completamente modificato il suo meccanismo di crescita. Cerchiamo giorno dopo giorno, di essere sempre più "locali" su ognuno dei nostri mercati. Voglio dire cioè che la globalizzazione, paradossalmente, ci obbliga molto più di una volta a parlare la lingua del Paese in cui si lavora e ad adattarsi alle culture. I nostri baricentri si spostano, è il lavoro più grosso che ci aspetta nei prossimi 10 anni.

Le sue fabbriche si trasferiranno?

Abbiamo trovato un buon equilibrio, con dei siti di produzione collocati per due terzi in Paesi detti maturi e un terzo in Paesi a forte crescita. Essenzialmente le nostre fabbriche si trovano in Italia, negli Stati Uniti, in Cina e in India. L'ingegneria ed il savoir-faire dei nostri ottici restano fondamentali, non abbiamo dunque motivo di rivedere questa organizzazione dal momento che il costo della mano d'opera, in Italia come altrove, non aumenta praticamente più.

Internet è un facilitatore o è un ostacolo?

L'economia digitale è senza dubbio l'altra grande opportunità del momento. Ormai posso realizzare scambi commerciali venti quattr'ore su ventiquattro con tutti i consumatori del pianeta, quelli che sono già miei clienti e quelli che lo diventeranno in futuro. Non lo avrei mai detto solo tre anni fa. Per contro il commercio on line costituisce un canale di distribuzione ancora marginale. È un po' come una giungla con dei fiori stupendi, animali meravigliosi ma anche tutto il contrario. Sarebbe meglio aspettare due o tre anni per comprendere meglio la posta in gioco. Per il momento, Internet è più un mondo di investimento che di rendimento. Nel 2011, le nostre vendite on line raggiungeranno i 100 milioni di dollari e saranno realizzate essenzialmente con gli Stati Uniti, Paese in cui, invece, la rete non è più una giungla.

Voi avete ottenuto profitti da record nel primo semestre. Per voi la crisi non esiste?

Attualmente, ci sono davvero due mondi. Noto una grande dicotomia tra il mondo delle piccole e medie imprese e quello delle società globalizzate che godono di un marchio forte. Queste ultime evidentemente hanno una maggiore capacità ad adattarsi. È possibile che tra sei mesi la situazione sia sfavorevole in questo o quel Paese, ma la storia insegna che le grandi multinazionali escono sempre rinforzate dai periodi difficili.

In che misura la fluttuazione dei tassi di scambio dovuti alle difficoltà della zona euro tocca la sua azienda?

Più si mantengono gli occhi rivolti verso il resto del mondo, più si ha bisogno di un'Europa solida. Detto ciò, noi tenevamo d'occhio fino a poco tempo fa due valute, il dollaro e la sterlina. Oggi il paniere è molto più ampio con lo yuan cinese, il réal brasiliano e la rupia indiana. Alla fine tutto ciò si equilibra piuttosto bene.

La minaccia di recessione non le fa paura?

In alcuni Paesi vivremo un periodo di maggior incertezza. Ma la supereremo senza grosse difficoltà e dopo saremo ancora più solidi. Parlando dell'Italia, in cui realizziamo soltanto il 4% delle nostre vendite, la nostra attività è incrementata di oltre il 7% nei primi nove mesi dell'anno, malgrado una crescita economica inferiore all'1%.

Qual è la sua ricetta segreta?

Luxottica ha molte ricette a sua disposizione ma nessuna è segreta, noi agiamo alla luce del sole! Facciamo da sempre lo stesso mestiere, affrontiamo al meglio la concorrenza internazionale, più di venti anni fa abbiamo fatto la scelta di essere quotati a Wall Street, abbiamo capito l'importanza di essere vicini al cliente mediante un'offerta multimarca e una rete molto densa di negozi gestiti in proprio. Insomma, ci comportiamo come tutte le grandi ditte italiane di successo, Campari, Indesit, Autogrill, Prysmian ...

Nei Paesi industrializzati, lo stato delle finanze pubbliche obbliga talvolta a rimborsi inferiori per l'ottica. Come affronta questo
Ciò che ci preoccupa è la riduzione delle spese sanitarie da parte delle famiglie, visto che i bisogni sono enormi: l'Italia, la Francia o la Germania sono ben lontane dall'essere pronte in materia di occhiali da vista; e nel mondo, centinaia di milioni di persone non beneficiano della correzione visiva necessaria.

L'acquisto della connazionale Safilo da parte dell'olandese Hal, due anni fa, ha cambiato qualcosa?

Non ho notato nessun cambiamento. Mi fa piacere vedere un'azienda italiana come la Safilo continuare la sua attività con una grande leadership ed in totale indipendenza. Spero che duri.

Voi comunque cercate di riprendervi la licenza Armani che avevate perso nel 2003 ...

In passato, abbiamo lavorato per quindici anni con Armani, che d'altrocanto è il nostro secondo azionista. Luxottica ha sempre cercato di avere il miglior portafogli di marchi possibili, è nostra intenzione continuare a seguire questa politica.

In Francia, Essilor insiste molto sull'innovazione. Quali sono le sue priorità in materia?

Se vogliamo continuare a crescere, dobbiamo costantemente differenziarci dai produttori cinesi. Ciò significa rendere i nostri marchi più attuali, coltivando delle identità forti e passa attraverso la ricerca di nuovi materiali, nuovi design e lo sviluppo dei servizi. Prendiamo ad esempio le lenti: la prescrizione ed il metodo di produzione sono molto cambiati in cinque anni, personalizzando caso per caso, in funzione dello stile di vita del consumatore.

Quali sono i vostri rapporti con Essilor?

L'Italia ha un grande leader nelle montature, la Francia ha il suo nel campo delle lenti. Questo costituisce una forza straordinariamente efficace su scala europea. I nostri due gruppi sono amici e hanno davanti a sé delle grandi opportunità di partenariato.

[Articolo originale "« L'Italie a perdu son esprit d'entreprise »" di Guillaume DELACROIX ]

 http://italiadallestero.info/archives/12831

 
 
 

Berlusconi è alla fine

Post n°6782 pubblicato il 08 Novembre 2011 da lucarossi82
 

Crepuscolo degli dèi a Berlusconia. Un commento.

Berlusconi è alla fine

di

Regina Krieger

- 8 novembre 2011Pubblicato in: Germania
Traduzione di ItaliaDallEstero.info Print FriendlyStampa

Handelsblatt.com

Crepuscolo degli dèi a Berlusconia. Nonostante il voto di fiducia incassato non si potranno tollerare ancora a lungo gli scandali del Presidente e dei suoi fedelissimi. Perché i problemi dell'Italia continuano a crescere. Un commento.

Un attimo dopo aver incassato la fiducia in Parlamento, venerdì Berlusconi ha nominato altri due viceministri e un sottosegretario. Sono deputati di piccoli partiti dell'opposizione che hanno votato a favore del governo. Allo Stato il loro nuovo incarico costerà 350.000 euro a testa. Un ringraziamento? Berlusconi tra poco comprerà le poltrone all'Ikea, dice l'opposizione prendendo in giro l'apparato di governo gonfiato.

L'episodio è caratteristico dello stile di governo del settantacinquenne imprenditore dei media. Tutte e tre le principali agenzie di rating declassano la solvibilità dell'Italia, tutti gli istituti ritoccano al ribasso le loro previsioni di crescita per l'anno prossimo, nel frattempo l'indebitamento è arrivato fino a quasi due miliardi di euro. A Roma la protesta, pacifica quasi ovunque nel mondo, si trasforma nella violenza dominata da alcuni anarchici.

Ma il capo del governo mette all'ordine del giorno una legge sulla pubblicazione dei contenuti delle intercettazioni che lo riguarda direttamente nei processi in cui è coinvolto. Il motto "interessi particolari, anziché generali" è il filo conduttore degli anni di governo di Berlusconi.

Dall'approvazione del maxipacchetto di tagli, nel quale si sarebbero già potute adottare le prime misure, sono passati due mesi. I mercati attendono un segnale di fiducia dall'Italia. I dubbi sulla serietà e sulla volontà di consolidamento si sarebbero potuti spazzar via con un iter trasparente ed obiettivi concreti. E magari non si sarebbe verificato il declassamento prima dello Stato, poi delle grandi banche ed assicurazioni. L'Italia vuole raggiungere il pareggio di bilancio già nel 2013 e scrivere nella Costituzione l'arresto del debito. Un obiettivo ambizioso, che però manca di un piano di sviluppo.

E' stata innalzata l'I.V.A., ma il mondo sta ancora aspettando il più volte annunciato pacchetto di crescita. In Germania non sarebbe nemmeno pensabile una critica all'operato del governo tanto aspra quanto quella esercitata quotidianamente dall'associazione industriale Confindustria. O come la campagna propagandistica del capo della Tod's Diego Della Valle, che rimprovera i politici per lo spettacolo indegno offerto dalla maggior parte di essi. La maggioranza degli italiani non può tollerare questo ancora per molto. E' difficile comprendere con una simile protesta non produca conseguenze.

Ma gli inviti alle dimissioni non hanno senso, soprattutto quando arrivano da altri paesi. Berlusconi è attaccato al potere, ha ancora la sua maggioranza parlamentare e l'Italia funziona, in fondo, secondo le stesse regole democratiche che valgono nel resto d'Europa. Ma se si guarda più attentamente alla coalizione di governo a Roma le crepe, non più sanabili, sono evidenti. Il voto di fiducia ha concesso soltanto una proroga a Berlusconi.

Stando alle statistiche, per gli italiani va sempre peggio dal punto di vista economico. I consumi precipitano, il costo della vita aumenta. Se per le strade dilagano malcontento e proteste, qualche deputato della maggioranza di governo si domanderà se è responsabile di questo nei confronti del suo elettorato. Prima o poi verrà a mancare il consenso anche con la Lega Nord. Presto o tardi i voti al prossimo voto di fiducia non basteranno più.

Molti analisti e osservatori in Italia dicono all'unanimità che questo accadrà quest'anno. Il governo morirà per conto suo e le elezioni ci saranno già l'anno prossimo e non dopo la naturale conclusione della legislatura nel 2013. Quando gli spagnoli recentemente hanno annunciato nuove elezioni, i mercati finanziari hanno reagito subito positivamente, soprattutto i titoli di stato spagnoli.

Ma la buona notizia è che l'Italia non è la Grecia. E' vero che il livello del debito è alto rispetto al prodotto interno lordo, ma è più stabile che in Germania. Ci sono grandi imprese sane e una media industria specializzata e ben ramificata, entrambe caratteristiche del "Made in Italy" tuttora di successo. Il ministro delle finanze Giulio Tremonti ha inoltre una buona reputazione nell'Unione Europea per i suoi impegni nell'ottica del risparmio, che spesso purtroppo sono falliti con Berlusconi, più interessato a leggi morbide e ad avere riguardo per il partner di governo che a muovere passi necessari come la riforma delle pensioni.

Gli italiani sono stufi di tutto ciò. Se si parla con imprenditori italiani o editori adesso alla fiera del libro, tutti si lamentano del fatto che la reputazione del loro paese sia un danno per loro, che sono costretti a parlarne con i loro clienti prima di passare alle contrattazioni. Tutti riferiscono che l'opera di persuasione sul profilo della credibilità non è facile. Riottenere la considerazione che l'Italia merita in Europa, aiuterebbe il paese stesso, lo ha anche detto recentemente Mario Draghi. Per il governatore della Banca Centrale Italiana, che tra due settimane inizierà il suo incarico come presidente della Banca Centrale Europea a Francoforte, non è ancora stato trovato nessun successore. Anche questo si riuscirebbe a fare più in fretta se non ci fosse Berlusconi.

[Articolo originale "Berlusconi ist am Ende" di Regina Krieger]

 http://italiadallestero.info/archives/12800

 
 
 

Berlusconi swings softly

Post n°6781 pubblicato il 08 Novembre 2011 da lucarossi82
 

Senza Berlusconi l'Italia non sarebbe l'Italia. Sono cambiati, si sono dati da fare, ma non si sono sbarazzati dell'uomo che continua a guidare il governo di coalizione di centro-destra con la Lega Nord del poco allegro Umberto Bossi, una specie di Paolo Stoppa senza talento.

Berlusconi swings softly

di

Ivan Lessa

- 6 novembre 2011Pubblicato in: Brasile
Traduzione di ItaliaDallEstero.info Print FriendlyStampa

[BBC Brasil]

L'Italia ha mantenuto una posizione defilata sui recenti attacchi che hanno liberato la Libia. Intendiamoci, in fin dei conti la Libia era stata proprio loro, degli italiani. Chi è stato invasore e usurpatore avrà sempre un atteggiamento di superiorità.

L'Italia la settimana scorsa ha contribuito alla crisi dell'eurozavorra, pardon, volevo dire dell'eurozona, con proposte creative e concrete per blindare la Grecia in un debito di più di 100 miliardi di euro.

Per quel poco che ne ho capito, la partecipazione del premier italiano, il discusso Silvio Berlusconi, è stata di inestimabile valore nella soluzione del conflitto finanziario. Naturalmente nel Parlamento italiano è scoppiata una rissa tra i deputati, proprio come nei film dei compianti Totò e Alberto Sordi.

Senza Berlusconi l'Italia non sarebbe l'Italia. Sono cambiati, si sono dati da fare, ma non si sono sbarazzati dell'uomo che continua a guidare il governo di coalizione di centro-destra con la Lega Nord del poco allegro Umberto Bossi, una specie di Paolo Stoppa senza talento.

L'importante è scoprire le carte. Ecco le mie carte: sono un fan dichiarato di Berlusconi. Il mondo sarebbe più triste senza di lui, e l'Italia meno Italia. Di Berlusconi ammiro ogni trapianto di capelli, ogni traccia di botox sul viso, ogni segno lasciato dal bisturi, ogni signorina che accompagna questo leader simbolico ed emblematico nelle avventure, in piedi e disteso, in giro per l'Italia e nel mondo.

Appena compare sulle prime pagine dei giornali britannici, come succede spesso dato che gli inglesi che non hanno mai capito i film di Steno o di Dino Risi, lo prendono per un volgare fanfarone, io mi dirigo alla mia eclettica discoteca e metto su i due CD che ha inciso nel primo decennio del secolo. Rilassano il mio sistema nervoso legato all'attualità politica, e mi fanno dimenticare Orlando Silva (il nostro ex ministro, e non il "Cantante delle folle"). [è il nome sia di un ministro, che si è dimesso da poco perché accusato di corruzione, che di un cantante famoso degli anni '50, NdT]

Ho comprato i CD di Berlusconi a Roma nel 2008 e rappresentano uno dei tesori della mia collezione. Inutile cercarli su Amazon e su Youtube, non li trovereste. Metto i dischetti argentati in ordine cronologico. Per primo quello del 2003, che ha l'attraente titolo Meglio 'na Canzona (E' meglio una canzone), accompagnato dal chitarrista Mariano Apicella, l'autore delle musiche per i versi scritti da Silvio stesso, i quali ricordano la migliore tradizione della canzone napoletana. Questo CD all'epoca fu meritatamente uno dei 50 dischi più venduti. Poi, sempre in collaborazione con Apicella, che è il suo Umberto Bossi delle coalizioni musicali, metto su L'Ultimo Amore, 14 canzonette registrate nel 2006, tutte sul suo secondo tema favorito: l'amore, ovviamente, secondo solo alla sua dedizione alla politica.

Da notare che è una dedizione, perfino registrabile su gommalacca o vinile, che rinasce durante la convalescenza dalla botta al naso e dai denti rotti dopo un dibattito di alto profilo nel Parlamento con un avversario politico (Monicelli, dov'eri?). Un terzo album della coppia, programmato per il 2010, è rimasto alla fase di progetto a causa delle ripetute crisi che all'epoca attraversava l'Italia.

Ho scritto "rinasce", e ho scritto bene. Chi ritiene che sia stato un gesto audace da parte del premier entrare in uno studio di registrazione, è male informato. Silvio Berlusconi nella sua recente giovinezza è stato cantante sulle navi da crociera. Sa distinguere tra una nota breve e una semiminima.

Mi dispiace solo che Berlusconi non abbia pensato di incidere qualcosa più nel suo genere, cioè musiche dell'età dell'oro dellla canzone americana (1930-1950). Mi vengono i brividi solo al pensiero, penso a come verrebbero gioielli del tipo di BlueMoon, Let's Do It, You've Changed, eccetera, con la sua voce melodiosa accompagnata da una big band.

Se il papa ha inciso un album per il Natale del 2009, cantando accompagnato da un'orchestra filarmonica, Berlusconi non può farsi superare dal sacro solo perché è laico, e per di più patrimonio internazionale.

Il titolo di questo editoriale è un suggerimento per il nome del disco. Che darebbe miglior risultato se fosse distribuito da Berlusconi al posto di medaglie e prebende agli alti dignitari con i quali convive, e con cui mi auguro continuerà a convivere per molti e molti anni ancora.

[Articolo originale "Berlusconi swings softly" di Ivan Lessa]

http://italiadallestero.info/archives/12805

 
 
 

E come per magia il blog della Carlucci non c'è più!

Post n°6780 pubblicato il 08 Novembre 2011 da lucarossi82
 

martedì 8 novembre 2011

E come per magia il blog della Carlucci non c'è più!

Ecco come appare la home del blog di Gabriella Carlucci oggi:

La home vuota del sito

Ed ecco invece come appariva fino a poco tempo fa (maggio2011):

 

Ecco come appariva il sito fino poco tempo fa

 

Come per magia, un po' stile Scilipoti, il blog di Gabriella Carlucci è sparito dalla blogosfera ... evidentemente avrà influito il suo inaspettato e quasi shoccante passaggio dal Pdl all' Udc!

E pensare che appena nel 2009 diceva "Ma chi la ama, e siamo tanti, siamo la stragrande maggioranza del Paese, la difenderà anche fisicamente, può contare su di noi oggi e per sempre", o appena l'anno scorso, addirittura diceva "Per i miei figli adolescenti Berlusconi è un mito perché (..), racconta le barzellette ed è anche super potente da un punto di vista sessuale (..) I ragazzini lo ammirano, come la maggior parte degli italiani che vorrebbero essere come lui. Quanti italiani a 70 anni si sognano di andare con le donne dalla mattina alla sera?"

Come cambiano i "tempi" eh?

http://www.stopcensura.com/2011/11/e-come-per-magia-il-blog-della-carlucci.html

 
 
 

Dopo Berlusconi, Alfano?

Post n°6779 pubblicato il 08 Novembre 2011 da lucarossi82
 

martedì 8 novembre 2011

Dopo Berlusconi, Alfano?

Oggi Umberto Bossi ha chiesto un passo indietro (un passo "di lato" per usare sue parole) di Silvio Berlusconi, appoggiando poi la candidatura di Angelino Alfano ... beh, non voglio sembrare ripetitivo, ma che cosa cambierebbe?

Molti dimenticano ... io no!

Foto del '96, quando Angelino Alfano baciò la mano del capomafia di Palma di Montechiaro, Croce Napoli, (ormai deceduto una decina di anni fa).

Foto del '96, quando Angelino Alfano baciò la mano del capomafia di Palma di Montechiaro, Croce Napoli, (ormai deceduto una decina di anni fa).

Clicca qui per leggere l'articolo "Quando Angelino Alfano baciava il boss mafioso Croce Napoli"

 http://www.stopcensura.com/2011/11/dopo-berlusconi-alfano.html

 
 
 

Lele Mora patteggia 4 anni e 3 mesi di reclusione!

Post n°6778 pubblicato il 08 Novembre 2011 da lucarossi82
 

martedì 8 novembre 2011

Lele Mora patteggia 4 anni e 3 mesi di reclusione!

Lele Mora (a destra), in dure ed estenuanti fasi di

Il gup di Milano, Elisabetta Meyer, ha condannato l'ex agente dei vip, Lele Mora, a 4 anni e 3 mesi di reclusione e all'interdizione dalla gestione di impresa per un periodo di dieci anni. Il giudice si è riservato di decidere sulla scarcerazione dell'agente dei vip chiesta dai suoi legali. Mora si trova nel carcere di Opera dal giugno scorso con l'accusa di bancarotta fraudolenta aggravata per il fallimento di una delle sue società, la LM Management. (Fatto Quotidiano)

Ricordo quando qualcuno diceva "in casa mia entra solo gente per bene" ... e ancora deve arrivare il peggio!

http://www.stopcensura.com/2011/11/lele-mora-patteggia-4-anni-e-3-mesi-di.html

 
 
 

Parlamentare vs Cittadino: trova le differenze!

Post n°6777 pubblicato il 08 Novembre 2011 da lucarossi82
 

domenica 6 novembre 2011

Parlamentare vs Cittadino: trova le differenze!

Il grafico di Yahoo! e Linkiesta è abbastanza eloquente ... notate qualche piccola differenza tra le due parti?

http://www.stopcensura.com/2011/11/parlamentare-vs-cittadino-trova-le.html

 
 
 

L'offerta del Vaticano per un istituto italiano

Post n°6776 pubblicato il 08 Novembre 2011 da lucarossi82
 

I debiti e la morte colpiscono il centro di ricerca San Raffaele.

L'offerta del Vaticano per un istituto italiano

di

Alison Abbott

- 6 novembre 2011Pubblicato in: Gran Bretagna
Traduzione di ItaliaDallEstero.info Print FriendlyStampa

Nature

Uno dei centri di ricerca biomedica più prestigiosi d'Italia deve ora affrontare il fallimento, tra voci di corridoio alimentate da intrighi tra i negoziatori, da accuse di frode e corruzione, e da una morte violenta. La prossima settimana un tribunale deciderà se lasciare al proprio destino l'istituto scientifico milanese San Raffaele o lasciare che un consorzio guidato dalla banca vaticana lo salvi.

L'istituto, che conta 1400 letti d'ospedale, un centro di ricerca di base e una piccola università, ha accumulato debiti per quasi 1,5 miliardi di euro. Il debito è stato attribuito a decisioni di investimento sbagliate e a un'espansione eccessiva. Inoltre sono iniziate indagini giudiziarie per presunta corruzione negli accordi finanziari dell'istituto. La maggior parte dei finanziatori ha sospeso i pagamenti agli scienziati e molte aziende non forniscono più i materiali di consumo. "Stiamo ancora lavorando, ma non a pieno ritmo", riferisce l'immunologa Maria Grazia Roncarolo, direttore scientifico dell'istituto.

Gli scienziati in Italia e all'estero sono sconvolti. "Il San Raffaele è uno dei centri di migliore qualità in Italia, forse in Europa", afferma Paul Herrling, presidente della direzione scientifica dell'Istituto e responsabile dello sviluppo dei farmaci dei Paesi in via di sviluppo alla Novartis a Basilea, in Svizzera. E' uno dei posti migliori per la terapia genica al mondo - ha bisogno di essere salvato".

La figura carismatica al centro della storia è il novantunenne Luigi Maria Verzé, il prete cattolico che ha fondato l'ospedale nel 1971 e che rimane formalmente presidente della fondazione San Raffaele del Monte Tabor che gestisce l'istituto. Ha aggiunto un grande edificio nel 1992 per espandere i laboratori per la ricerca di base. Nel 1996 ha fondato un campus universitario con tre facoltà - medicina, psicologia e filosofia - in linea con la sua convinzione che gli esseri umani siano formati da corpo, mente e anima.

Comunque, l'Istituto Scientifico San Raffaele è costituzionalmente laico e Verzé non ha mai imposto restrizioni alle attività di ricerca o didattiche. La sua riconosciuta capacità di assumere scienziati produttivi - spesso selezionati da Verzè in persona - ha permesso al centro di ricerca, sede di 221 scienziati permanenti e di 332 scienziati temporanei, di fiorire.

Lo scorso anno l'istituto ha ricevuto borse di ricerca per 75 milioni di euro e finanziamenti del Ministero della Salute italiano per 18 milioni di euro, e ha pubblicato oltre 800 articoli scientifici. Ha inoltre realizzato circa 250 protocolli clinici, di cui la metà relativi a scoperte fatte proprio nei suoi laboratori in settori come la terapia genica e con cellule staminali. Ha anche stipulato estensivi accordi strategici con l'industrie farmaceutiche.

Verzé ha esportato la sua idea ad altri 15 paesi, ed anche all'ospedale da 500 posti letto São Rafael Hospital di Bahia, in Brazile. Nel 2005 ha iniziato un importante programma di espansione presso il campus di Milano, con la costruzione di tre grandi edifici per il centro di ricerca, l'università e per le aziende start-up, anche se gli scienziati devono ancora entrare nell'ultima di queste strutture.

A febbraio i giornali hanno iniziato a riportare i debiti dell'istituto, allora stimati in circa mezzo milione di euro. "All'inizio non eravamo molto preoccupati perché abbiamo pensato che la situazione si sarebbe risolta da sola", afferma Giulio Cossu, direttore del Stem Cells San Raffaele Research Institute. Ma alla fine di giugno si è saputo che il debito si avvicinava a 1 miliardo di euro. "Abbiamo iniziato a capire che la situazione era grave", spiega Cossu. Il consiglio della fondazione San Raffaele del Monte Tabor è stato rimpiazzato e la maggior parte del potere esecutivo è stato trasferito al suo nuovo vice-presidente Giuseppe Profiti, direttore dell'Ospedale Pediatrico del Vaticano Bimbino Gesù a Roma.

La situazione è peggiorata rapidamente. Il 18 luglio il braccio destro di Verzé, Mario Cal, si è sparato nel proprio ufficio al San Raffaele. E' morto sul tavolo operatorio dell'ospedale. Da quel momento, i giornali italiani hanno riportato che la fondazione aveva investito pesantemente, e forse incautamente, nel settore immobiliare, nell'energia, in diversi alberghi e addirittura in una piantagione di mango.

Il piano di risanamento proposto è guidato dalla Banca del Vaticano e da un uomo d'affari, Vittorio Malacalza, intenzionati ad assorbire 500 milioni di euro di debiti e a investire altri 250 milioni. La ragione dell'interesse del Vaticano non è chiara: Verzé è stato spesso in disaccordo con il Vaticano su questioni fondamentali come l'eutanasia, da lui non considerata peccato.

Il consorzio di risanamento ha raccontato agli scienziati del San Raffaele che prevede di mantenere intatti la ricerca e il complesso ospedaliero e di voler abbandonare gli investimenti non correlati alla salute. Il tribunale di Milano deciderà il 26 ottobre se l'investimento proposto e la ristrutturazione sono sufficienti per evitare il fallimento.

La minaccia di fallimento significa che la maggior parte dei pagamenti per l'istituto è stata bloccata. Tra i fondi congelati ci sono milioni di euro in borse dell'Union's Seventh Framework dell'Unione europea, borse dell'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro - ente benefico milanese - e borse dell'European Research Council (ERC). La fondazione Telethon, comunque, un ente benefico romano per la ricerca che ha approvato sovvenzioni del valore di 7 milioni di euro, ora paga direttamente i beneficiari, piuttosto che pagarli attraverso l'istituto.

Uno dei setti borsisti sovvenzionati dall'ERC non è stato in grado di iniziare il suo lavoro, un altro ha lasciato e un terzo ha in programma di farlo, a causa dei problemi, dice Roncarolo. Alla fine del mese scorso, rappresentanti del produttore di computer Hewlett Packard sono arrivati ​​al centro di genomica dell'Istituto per riprendere la strumentazione per l'archiviazione di dati, precedentemente concessa in leasing, fino a quando i debiti saranno pagati.

Anche se gli scienziati dell'istituto sono ansiosi di essere soccorsi, Roncarolo dice che sono anche preoccupati e si chiedono se i nuovi proprietari capiranno che è la miscela di scienza di base e scienza clinica sotto lo stesso tetto a rendere l'ospedale così forte.

"Il San Raffaele è a un bivio pericoloso", afferma Aaron Ciechanover, premio Nobel e chimico alla Technion, l'Israel Institute of Technology ad Haifa, uno dei membri della direzione scientifica del San Raffaele. "Spero che il tribunale approvi il piano di risanamento, spero inoltre che i nuovi proprietari si rendano conto di avere tra le mani un gioiello e quindi capiscano che devono far continuare l' attività di ricerca d'eccellenza".

[Articolo originale "Vatican bids for Italian institute" di Alison Abbott]

http://italiadallestero.info/archives/12768

 
 
 

"Berlusconi ha perso tempo a scopare invece di fare le riforme"

Post n°6775 pubblicato il 06 Novembre 2011 da lucarossi82
 

sabato 5 novembre 2011

"Berlusconi ha perso tempo a scopare invece di fare le riforme"

Silvio Berlusconi con Mirek Topolonek (a sinistra) e Karel Schwarzenberg (a destra)

"L'Italia sembrava stesse meglio allora. E' vero che il governo Berlusconi ha la colpa di non aver introdotto riforme. Purtroppo, Berlusconi - chiuda le orecchie - ha perso il tempo a scopare invece che usarlo per fare le riforme."

Molto diretto il ministro degli Esteri della Repubblica Ceca, Karel Schwarzenberg, eh?

 

 

Via Giornalettismo

tratto da sueddeutsche.de

http://www.stopcensura.com/2011/11/berlusconi-ha-perso-tempo-scopare.html

 
 
 

Lunedì la fine?

Post n°6774 pubblicato il 06 Novembre 2011 da lucarossi82
 

venerdì 4 novembre 2011

Lunedì la fine?

Da diversi giorni leggo in vari blog che l'Italia andrà in default finanziario tra pochi giorni ... approssimativamente intorno il 10 novembre (giorno più, giorno meno) ... poi dò un occhiata ai vari blog e sul solito Nonleggerlo! leggo questo:

Ecco la rivelazione-shock del Financial Times, ecco le parole che il Ministro avrebbe rivolto direttamente al Premier:

"Lunedì ci sarà un disastro sui mercati se tu, Silvio, resti. A torto o a ragione, il problema per i mercati e per l'Europa sei tu."

 

Riporta la notizia anche Repubblica, Corriere e Sole24Ore (anche se gli ultimi due accennano a una smentita del portavoce di Tremonti)

http://www.stopcensura.com/2011/11/lunedi-la-fine.html

 
 
 

Festa delle Forze Armate al Circo Massimo, sperperati 500 mila euro

Post n°6773 pubblicato il 05 Novembre 2011 da lucarossi82
 

sabato 5 novembre 2011

Festa delle Forze Armate al Circo Massimo, sperperati 500 mila euro!

Roma, festa delle Forze Armate al Circo Massimo dal 4 al 6 novembre 2011 ... beh, sapete quanto c'è costata? Ecco tutte le spese (a La Russa evidentemente non sono bastate le 19 Maserati blindate acquistate con soldi pubblici per il suo ministero):

Qui trovate tutte le altre spese per la festa.

 

Grafico da l'Espresso.

http://www.stopcensura.com/2011/11/festa-delle-forze-armate-al-circo.html

 
 
 

G20, benvenuta dittatura

Post n°6772 pubblicato il 05 Novembre 2011 da lucarossi82
 

venerdì 4 novembre 2011

G20, benvenuta dittatura



Da swissinfo

"L'Italia ha deciso di sua iniziativa di chiedere al Fondo monetario internazionale di monitorare i suoi impegni": lo ha detto al G20 di Cannes il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso.

Barroso ha detto che la decisione dell'Italia è "un passo importante" per Bruxelles. L'Italia, ha spiegato il presidente della Commissione Ue, ha chiesto "volontariamente al FMI di monitorare l'applicazione dei suoi impegni".

La prossima settimana ci sarà una missione in Italia che dovrà monitorare l'attuazione delle misure promesse da Roma all'Europa. Lo ha detto il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Durao Barroso, durante una conferenza stampa a margine dei lavori del vertice del G20 di Cannes.

"La Commissione - ha detto Barroso - è responsabile per l'attuazione degli impegni presi e la prossima settimana ci sarà una missione".

E Berlusconi per viltà fece il gran rifiuto. Oggi il governo italiano, parlando al nome del popolo italiano che non rappresenta e non ha mai rappresentato. ha rinunciato alla sua sovranità ed ha consegnato il paese nelle mani di una gerarchia nominata, non eletta, e soprattutto straniera.

Ci sarà anche qualcuno che si lascerà andare a manifestazioni di gioia.

Già.

Inoltre la proposta di referendum in Grecia pare che sia definitivamente tramontata.


A volte mi chiedo se i tedeschi avevano la minima idea di quello che stava succedendo, mentre silenziosamente sostenevano l'ascesa di Hitler e la conseguente caduta in dittatura, il tutto nell'arco di alcuni anni, lasciando che assumesse e concentrasse sempre più potere in modo del tutto legale, con argomentazioni di propaganda apparentemente plausibili. D'altra parte, con l'economia a rotoli, gli attentati e tutte quelle cose...

Aveva ragione il mio professore di storia economica all'università: se la storia si ripete sempre e non impariamo mai dai nostri errori, allora studiare la storia non serve a niente e tanto vale andare a pescare. Tutta la storia è assolutamente inutile.

Ma non preoccuparti. Potrai sempre votare per qualcuno, certo, magari della coalizione ammessa dallo stato. Potrai sceglierti la religione, tra quelle ammesse dallo stato, e potrai sempre esprimerti liberamente. Nei limiti ammessi dallo stato.

E in tutto questo ci sarà sempre qualcuno che dirà che non è una dittatura e che si sta così bene.

I piaceri dell'orto

Come raccogliere i semi delle lattughe? Lasciate crescere una lattuga, vedrete che si alzera' in altezza, farà qualche rametto al centro e poi fiorirà. I fiori assomigliano a dei pioppini o ai soffioni del tarassaco. Staccate il fiore quando è pronto e troverete tutti i semini. Togliete gli ombrellini dai semi ed avrete i vostri semi di lattuga pronti per il prossimo anno. Conservare in sacchettino di carta.

saluti felici

Felice Capretta

http://informazionescorretta.blogspot.com/2011/11/g20-benvenuta-dittatura.html

 
 
 

In nome di Dio, vattene!

Post n°6771 pubblicato il 05 Novembre 2011 da lucarossi82
 

 Editoriale del Financial Times.

In nome di Dio, vattene!

- 4 novembre 2011Pubblicato in: Gran Bretagna
Traduzione di ItaliaDallEstero.info Print FriendlyStampa

Financial Times

Editoriale del Financial Times.

In un vertice dei G20 ben al di sotto delle aspettative, i leader più potenti del mondo sono stati impotenti di fronte alle manovre di due premier europei: George Papandreou e Silvio Berlusconi.

Le somiglianze tra i due Primi Ministri sono impressionanti: entrambi si basano su una maggioranza parlamentare sempre più esile e entrambi sono ai ferri corti con il proprio Ministro delle Finanze. E, cosa più importante, entrambi hanno una pericolosa tendenza a rinnegare le loro promesse in un momento in cui i mercati sono preoccupati per le finanze pubbliche dei loro paesi. Vi è, tuttavia, una differenza importante: dopo aver raggiunto 1,900 miliardi di euro, il debito pubblico italiano è così alto che la sua capacità di destabilizzare l'economia mondiale è di gran lunga maggiore di quella di Atene.

La buona notizia, naturalmente, è che l'Italia è ancora un Paese solvente. Tuttavia, il tasso di interesse sul suo debito sta diventando sempre meno sostenibile. Lo scarto [lo spread, in lingua originale, NdT] tra le obbligazioni decennali italiane e quelle tedesche è raddoppiato durante l'estate. Ieri ha raggiunto la quota record (nell'era Euro) di 463 punti base: probabilmente sarebbe stato più alto se la Banca centrale europea non avesse comprato le obbligazioni italiane.

Anche se Roma può sostenere alti tassi di interesse per un periodo di tempo limitato, questo processo deve essere fermato prima che diventi ingestibile. L'anno prossimo l'Italia deve rifinanziare circa € 300 miliardi di valore del debito. Come la crisi della zona euro ha evidenziato, una volta che lo scarto aumenta, è molto difficile farlo diminuire.

L'aspetto più preoccupante è che questo sta accadendo nonostante l'Italia abbia accettato, in linea di principio, le riforme strutturali consigliate dall'Europa e dal G20. Che il Fondo Monetario Internazionale abbia intenzione di monitorare i progressi di Roma non può che essere una cosa positiva. Tuttavia, questi sforzi sono minati dal fatto che il Paese mantenga il suo attuale leader. Non essendo riuscito a fare approvare le riforme nei suoi due decenni di politica, Berlusconi non gode della credibilità necessaria per portare un cambiamento significativo.

Sarebbe ingenuo pensare che, quando Berlusconi andrà via, l'Italia recupererà immediatamente la piena fiducia dei mercati. Il futuro politico del paese rimane nebuloso e occorrerà del tempo prima che le riforme strutturali possano influenzare i tassi di crescita. Un cambio di leadership, tuttavia, è imperativo.

Un nuovo Presidente del Consiglio impegnato a rispettare l'agenda delle riforme rassicurerebbe i mercati, che attendono disperatamente un piano credibile per terminare la crescita del quarto debito più grande del mondo. In questo modo sarebbe più facile per la Banca Centrale Europea continuare il suo programma di acquisto di titoli, poichè renderebbe meno probabile che l'Italia rinneghi le promesse.

Dopo due decenni di spettacolarità inefficace, le sole parole da dire a Berlusconi fanno eco a quelle usate tempo fa da Oliver Cromwell. In nome di Dio, dell'Italia e dell'Europa, vattene!

[Articolo originale "In God's name, go!"]

 http://italiadallestero.info/archives/12810

 
 
 

„L'Italia ha bisogno di una terapia d'urto"

Post n°6770 pubblicato il 04 Novembre 2011 da lucarossi82
 

Francesco Rutelli uomo politico dell'opposizione, ritiene necessari per il suo paese un'amministrazione autonoma e un mercato del lavoro flessibile.

„L'Italia ha bisogno di una terapia d'urto"

di

Thomas Schmid

- 4 novembre 2011Pubblicato in: Germania
Traduzione di ItaliaDallEstero.info Print FriendlyStampa

Die Welt

Francesco Rutelli uomo politico dell'opposizione, ritiene necessari per il suo paese un'amministrazione autonoma e un mercato del lavoro flessibile.

L'Italia sta vivendo una profonda crisi di fiducia politica. Francesco Rutelli spiega in un'intervista telefonica con Thomas Schmid, di quali riforme il paese ha oggi bisogno.

Die Welt: Ci sono motivi fondati, per temere che l'Italia possa diventare la nuova Grecia?

Francesco Rutelli: Se si osservano i dati economici del paese allora non ci sono motivi fondati. L'Italia è in Europa il secondo paese più produttivo dopo la Germania ...

DW: ... lo dice anche Silvio Berlusconi ...

FR: ... e dispone di un considerevoli ricchezze private. La dinamica economica è buona. Quindi è assurdo paragonarla alla Grecia. Però è vero: in Italia c'è una drammatica mancanza di fiducia. Il deficit di bilancio è enorme, dovrebbe essere ridotto da un altro governo da 120 ad almeno il 90 percento . Quindi c'è bisogno di una terapia d'urto, che il governo Berlusconi - naturalmente già in sofferenza per gli strascichi della crisi finanziaria internazionale - assolutamente non è in grado di attuare. Non voglio fare un elenco, ma mettere in risalto una questione: il nostro sistema amministrativo, in particolare al Sud, deve essere modernizzato. Bisogna assolutamente essere certi che lavori in maniera davvero autonoma e occorre creare un mercato del lavoro più trasparente e flessibile.

DW: Che tipo di governo serve all'Italia per realizzare ciò?

FR: Una grande coalizione. In cui siano rappresentate le principali forze dei due grandi partiti, il PD e il partito di Berlusconi. E il neo terzo Polo, Alleanza per l'Italia, partito che ho fondato io, il partito di Gianfranco Fini e l'UDC di Pier Ferdinando Casini. Questo polo potrebbe, secondo un sondaggio di pochi giorni fa, ottenere il 19 per cento. Abbiamo bisogno di un centro che sia capace di attuare le riforme. Il capo del governo dovrebbe essere una una personalità autorevole, riconosciuta in tutta Europa .

DW: Ci dica, chi potrebbe essere?

FR: Non posso dirle il nome.

DW: E come pensa si possa arrivare a questo nuovo governo?

FR: Ci sono due vie, o con un governo di transizione che duri un anno, al massimo un anno e mezzo.

DW: ... Berlusconi potrebbe farne parte?

FR: Assolutamente in nessun caso. E una conditio sine qua non. O viene sfiduciato in parlamento, o deve dare le dimissioni. Lui, che ha ottenuto un tempo un così grande consenso, oggi ha contro di sé gli imprenditori italiani, la chiesa cattolica che per lungo tempo gliele ha perdonate, l'opinione pubblica italiana e quella del mondo intero - semplicemente non va più. Anche il consenso all'interno del suo partito va di giorno in giorno sgretolandosi. E la seconda via, consisterebbe in nuove elezioni. L'Italia è sottoposta ad estenuanti sforzi. Semplicemente non ci possiamo più permettere le polemiche degli anni passati.

DW: Ma finora il governo Berlusconi è sempre riuscito a cavarsela.

FR: Adesso è diverso. Entrambi i leader della coalizione al governo, Berlusconi e Umberto Bossi della Lega Nord, sono alla fine. La Lega sta implodendo, Bossi è malato e ha perso la sua autorità. Non andranno avanti per molto.

DW: Lei pensa che Berlusconi capirà e si dimetterà da solo?

FR: No. Numerose persone del suo entourage, tra cui anche molti sui stretti collaboratori, hanno tentato di convincerlo a dimettersi. Inutilmente. E' evidente che non se ne rende conto.

DW: Quando in occasione del vertice a Bruxelles è stato chiesta un'opinione su Berlusconi, la Merkel e Sarkozy hanno semplicemente ridacchiato. Cosa ne pensa?

FR: E' stato spiacevole. Non si tratta così un capo di governo di un paese europeo membro della UE. Ma è tutta colpa di Berlusconi, se è stato trattato così.

DW: La Merkel e Sarkozy attualmente sembrano manovrare gli stati membri della UE in maniera abbastanza dispotica. Le piace ciò?

FR: Io credo che l'Europa in futuro debba seguire il concetto di azione comunitaria. Il dramma della comunità europea consiste nel fatto che possiede una moneta comune, ma non è un "paese" unito. E' evidente che in una simile situazione la Germania abbia assunto la guida in Europa e non c'è nulla da biasimare, visto che la Germania è stata un buon esempio per l'Europa - con una eccezione: quando nel 2003, superò del 3 percento il limite del deficit economico offrendo lo stesso cattivo esempio che ora critica negli altri stati. La Germania ha confermato il suo ruolo di leader europeo con il talento politico di Angela Merkel e con le riforme interne, che la Germania ha introdotto in agenda già nel 2010 con il governo Schröder.Gli stretti rapporti con Sarkò sono dovuti solo alla situazione attuale.

DW: E l'Italia dove si colloca in questa partita?

FR: Un'Italia riformata con un nuovo governo può diventare un eccellente partner capace di dare nuovo slancio all'Europa e all'UE. L'Europa ha bisogno dell'Italia, che occupa un ruolo importante nella zona del Mediterraneo.

DW: Intende forse un triunvirato tedesco-franco-italiano?

FR: No. Ma un'Europa con numerosi motori: Germania, Francia, Italia, e forse di nuovo anche la Spagna - non dobbiamo dimenticare la Polonia, che occupa una posizione importante nella nuova Europa allargata. L'Europa necessita di numerosi motori. E sarebbe sbagliato e dannoso se l'Europa dell'Est e la zona del Mediterraneo ne venissero escluse. L'Europa del futuro deve essere in grado di agire compatta - ed essere sfaccettata.

DW: Negli anni '90 il vecchio sistema partitico italiano si è sgretolato. Come mai, in circa 20 anni non si è riuscito a crearne uno nuovo e stabile?

FR: Dipende dal fatto che non si è riusciti a creare un normale sistema bipolare. I due partiti, centro sinistra e centro destra, sono sempre stati subordinati ai rispettivi estremisti - da un lato la sinistra estremista con le sue idee strampalate, e dall'altro la Lega Nord con il populismo di Bossi. Per questo è diventato proprio necessario un terzo polo. Io ho contribuito alla fondazione del Partito Democratico e ne sono uscito poiché ho osservato che al suo interno non si era in grado di creare una nuova cultura politica della vecchia tendenza a fare quadrato e la confusione delle sue correnti interne continuavano a prendere il sopravvento.

DW: Il governo Berlusconi non sarebbe stato in grado di varare le ultime riforme del parlamento, se l'UE non l'avesse messo alle strette. L'Italia resta ancora uno stato sovrano?

FR: Quello che è successo, non è nulla di nuovo. Oggi abbiamo una moneta comune. E questo significa solo una cosa: noi cediamo la nostra sovranità. Solo così l'Europa può funzionare. E in Europa abbiamo bisogno finalmente di istituzioni politiche, che siano all'altezza del fatto che abbiamo una moneta comune. L'Europa deve fare un grande salto in avanti. Purtroppo all'orizzonte non sono in vista leader politici che possano garantire tutto ciò.

DW: Stiamo andando allora verso gli Stati Uniti d'Europa ?

FR: Certamente. Ma come federazione di stati, non come "super-stato".

[Articolo originale ""Italien braucht eine drastische Therapie"" di Thomas Schmid]

 http://italiadallestero.info/archives/12762

 
 
 

Da Lampedusa a Sidi Bouzid: "Siamo tutti clandestini"

Post n°6769 pubblicato il 04 Novembre 2011 da lucarossi82
 

Nel porto di Goulette [sulla costa del Nord Africa a 10 km da Tunisi NDT] mentre alcuni attivisti tunisini aspettano i

Da Lampedusa a Sidi Bouzid: "Siamo tutti clandestini"

di

Henda Hendoud

- 3 novembre 2011Pubblicato in: Francia
Traduzione di ItaliaDallEstero.info Print FriendlyStampa

["blog.slateafrique.com" non trovato]

Nel porto di Goulette [sulla costa del Nord Africa a 10 km da Tunisi NDT] mentre alcuni attivisti tunisini aspettano i "clandestini" italiani, un giovane giornalista tunisino s'indigna e accusa: "I clandestini di Lampedusa sono dei criminali! Non dovete difenderli". Venerdì 23 settembre 2011 una ventina di attivisti italiani hanno percorso la "7araga" (il viaggio degli immigrati) in senso opposto. Durante il percorso attraverso i paesini italiani, questi difensori dei diritti umani hanno incontrato alcuni rifugiati africani e alcuni clandestini arabi, soprattutto tunisini.

"Il percosrso è stato duro" conferma un militante che aggiunge "è con vergogna e sbigottimento che abbiamo scoperto l'indifferenza del nostro paese nei confronti dei più fondamentali diritti umani". In effetti, secondo questi italiani, lo stato del loro paese fornisce ben poca o quasi nessuna assistenza medica, psicologica e persino alimentare ai suoi "inattesi" visitatori.

Al porto nessuno è rimasto indifferente nel sentire queste accuse. Chi tra i tunisini non ha un amico, un conoscente o un parente che è fuggito? Chi non conosce un fuggitivo che l'ha scampata bella o qualcun altro che ha trovato la morte in mare aperto? Nessuno

Ricordiamo che due giorni dopo l'arrivo di questo gruppo, Lampedusa era, ancora una volta, teatro di tensioni e manifestazioni da parte di immigrati e rifugiati. Questa volta un immigrato tunisino ha dato alle fiamme tre edifici e centinaia di loro hanno manifestato per chiedere libertà e per protestare contro le disumane condizioni di detenzione e la lentezza del trasferimento verso altri centri meni affollati.

Dall'inizio dell'anno, sono sbarcati a Lampedusa 50.403 immigrati (45.090 uomini, 2.608 donne e 2.705 minori). Nonostante gli inviti delle ONG locali e internazionali a rispettare le leggi italiane e le convenzioni internazionali, che obbligano l'Italia a trattare meglio i suoi ospiti, l'italia continua con le evacuare massivamente i tunisini.

Sull'altra sponda, un grave silenzio pesa sulla vicenda. La Tunisia è divisa in due, una parte che si vergogna dei suoi compatrioti "criminali" perchè violano le frontiere "legali" e un'altra parte che sogna "clandestinamente" di fare il viaggio senza il visto impossibile da ottenere e le colossali somme dei denaro imposte dall'Europa. Il governo provvisorio, si è limitato a siglare una convenzione che autorizza l'Italia ad espatriare con la minima spesa tutti i tunisini migranti.

Coperto dallo stesso silenzio dei media e delle richieste dei diritti umani in Tunisia, questo gruppo di attivisti italiani è arrivato con questo slogan "Siamo tutti clandestini". "Siamo qui per dirvi che siamo solidali e per dire al mondo intero che ne abbiamo abbastanza della politica che ruba le ricchezze del sud e allo stesso tempo impedisce alla sua gente di vivere o sognare", ha dichiarato un attivista di origine africana. Una decina di anni fa, questo attivista era a sua volta un semplice clandestino, prima di trasferirsi in Francia e poi in Italia per crearsi una famiglia. All'epoca, è passato dall'Africa Centrale verso la Tunisia, poi fino alle coste del nord. Oggi fa il tragitto al contrario, perché crede nella "rivoluzione tunisina che sogna un mondo migliore fondato sulla dignità e la libertà".

Il sostegno del gruppo è arrivato fino a Sidi Bouzid dove ha incontrato le famiglie dei clandestini "7araga". La giornata è trascorsa tra condoglianze, racconti ed incoraggiamenti, la sera tutti si sono ritrovati in un concerto rap per festeggiare la resistenza e l'uguaglianza.

A nostra volta, ci siamo diretti domenica verso Sidi Bouzid. Lo scopo non era vedere se le cose sono cambiate, ma cercare di capire come, o meglio, perché i ragazzi che hanno preso parte alla prima rivoluzione del mondo arabo rischiano la morte in pieno Mediterraneo. Sidi Bouzid, la città che ha acceso la miccia della primavera araba rinuncia completamente ai ragazzi proprio dopo il 14 gennaio. "Alcuni scelgono di fuggire, altri si drogano e altri ancora si tolgono la vita per disperazione" ci rivela una mamma dopo un lungo sospiro.

La città descritta nelle guide turistiche come la città più tetra della Tunisia, resta fedele alla sua reputazione. Senza infrastrutture, nè istruzione, nè contributi sociali, i giovani della città sono abbandonati alla disoccupazione, alla droga e alla disperazione.

Non molto lontano dal centro città, dove Mohamed Bouzazi si è ucciso bruciandosi vivo, abbiamo incontrato "Omm Fadi", la mamma di un ragazzo di 15 anni fuggito verso Lampedusa nel mese di febbraio. "Non sapevo della sua partenza. Era a scuola, gli piaceva il calcio e sognava di diventare un grande calciatore ... ma non avevamo nè denaro nè conoscenze per realizzare i suoi progetti" spiega Omm Fedi soffocando le lacrime. "Tutti lo amano nel quartiere, era tranquillo e rispettoso, e malgrado la nostra povertà camminava sempre a testa alta" ha aggiunto.

Omm Fedi, lavora saltuariamente come donna delle pulizie. Ha tre figli ed è divorziata da qualche anno. Ci accoglie in un piccolo garage dove vive senza luce nè acqua. Omm Fedi, come molti a Sidi Bouzid, riceve un assegno mensile che non supera i 70 dinari (35 euro). Il suo ex marito, cameriere in un bar pubblico e con una seconda famiglia numerosa a carico, ha smesso di mandare gli alimenti dal 14 gennaio. "Per aiutare a fuggire nostro figlio Fedi, si è indebitato per 1600 dinari (800 euro)" spiega Omm Fedi che non dimostra alcun rancore verso il suo ex marito

Omm Fedi non rimpiange la partenza del figlio. "Piango perché mi manca e perché temo per lui. Ma non sono dispiaciuta per lui. L'ho visto su Internet (via Skype), è ingrassato, sta bene, impara l'italiano e sta studiando per diventare insegnante di educazione fisica" spiega Omm Fadi prima di aggiungere "malgrado la sua istruzione, Fedi non è riuscito a resistere alla droga. Vedete il nostro quartiere? Tutti fanno uso di questi veleni ... giorno e notte ... uomini e donne ... vecchi e giovani".

Ora Omm Fedi aspetta notizie dal figlio che con un colpo di fortuna è riuscito a fuggire a Lampedusa e a scampare alle sue prigioni. I suoi amici che sono fuggiti con lui, con la stessa barca, oggi sono trattati da "criminali" dalle autorità italiane e persino dai loro compatrioti. Quelli che hanno tentato la fortuna subito dopo la sua partenza hanno trovato la morte in una tempesta.

[Articolo originale "De Lampedusa à Sidi Bouzid : «Nous sommes tous des clandestins»" di Henda Hendoud]

 http://italiadallestero.info/archives/12757

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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