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Messaggi di Marzo 2017
Man mano che si avvicina l'alba arrivano sempre più persone con la stessa maglietta. Il Teatro dell'Opera è illuminato da una singolare mescolanza di luci artificiali e quella del sole che inizia a rischiarare il cielo.
Le rare macchine rallentano incuriosite dal quell'assembramento in calzoncini e maglietta.
C'è chi ha già percorso svariati chilometri, oppure qualche centinaio di metri partendo direttamente da casa.
Altri sono arrivati in auto o in motocicletta, ed è tutto un riporre indumenti, caschi, giubbini, a nessuno piace arrivare tardi.
Ed così che un bel momento si inizia a correre, lentamente, occupando tutta la strada.
Quel serpentone di podisti è un risuonare di passi leggeri e ammortizzati, un vociare indistinto festoso.
Il gruppo si allunga, occupa man mano che passa il tempo sempre maggior porzione del percorso. In testa i più veloci in coda i più lenti, i ritardatari e chi non ha fretta e si ferma a osservare gli scorci inconsueti sul fare dell'alba.
Il sole sembra incastrato tra due palazzi antichi che delimitano quella stradina stretta dal basolato lucido e liscio.
#run530
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Le batterie si susseguono senza sosta. File di otto atleti seguono i giudici fino ai blocchi. Cicalini, salite ai blocchi e tuffi.
Acque rotte dall'avanzare dei nuotatori, a forza di bracciate e gambate.
La finalità è semplice, intuitiva: bisogna arrivare dall'altro lato della vasca, prima possibile.
Ora sei tu a seguire il giudice, vai al tuo blocco di partenza, cicalini, tocca a te salire sul blocco. Il tempo si ferma per un attimo, un cicalino singolo, salti, arrivi in acqua. Silenzio, il corpo scorre in acqua e riemerge. Via! Si nuota, a tutta, tutte le prove, tutti gli allenamenti, sono una fila di piastrelle blu che scorrono sotto il tuo corpo.
Più veloce, più efficace, più forza. I muscoli iniziano a stancarsi, ma la fine della vasca è lì, respiri, prendi l'acqua e ti spingi più avanti. Allunghi il braccio e tocchi, la tua inerzia si infrange sul sensore del cronometro. Alzi lo sguardo al tabellone, il numero della tua corsia è il primo in lista. Non importa che sia una delle batterie in mezzo, per una volta hai vinto una piccola incruenta lotta.
#duegiornidicloro
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Ci sono dei segnali inequivocabili che raccontano che la primavera è arrivata. Correndo nella real tenuta della Favorita l'aria è densa di odori. il Sole scalda la terra, le rocce, i tronchi e le foglie. Ce ne sono di piccole e dal verde tenue, appena uscite dalle estremità dei rami. I verzellini, invisibili tra i rami, accompagnano il vento leggero con le loro virtuose esibizioni canore. Il suolo inizia ad essere punteggiato di fiori bianchi gialli e blu. Alcuni alberi esagerano stracolmi di fiori viola o bianchi senza neppure una foglia. Corri, e loro non si curano di te hanno la primavera a cui pensare
foto A. Ponari
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E poi ci sono gare che gare non sono.
il loro percorso è silenzioso e inconsueto
i cronometri sono al polso solo di alcuni,
non ci sono giudici a verificare che non si prenda qualche scorciatoia,
non ci sono classifiche,
ci sono le foto grazie alle quali torna alla memoria la luce di quel mattino,
nessuno prepara questa corsa con allenamenti speciali, a parte la regolazione della sveglia,
solo chi organizza la prepara per davvero, tanti dettagli piccoli e grandi per far correre gli altri senza pensieri,
chi corre si dedica a correre, a guardarsi intorno, a scambiare impressioni e saluti.
In molte città d'Italia si corre alle prime luci dell'alba, ogni città ha il suo giorno in piena settimana.
A Palermo alle 5.30 si corre il 26 maggio.
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A ben vedere la predilezione degli organizzatori di gare podistiche siciliane è manifestatamente indirizzata verso i percorsi da ripetersi più volte.
E così le mezze maratone sono multipli di giri di 5 km o 7 km, le gare di una decina di km multipli di 2 km o giù di lì e le gare più brevi multipli di 1 km e poco più.
I vantaggi sono evidenti: il percorso si controlla meglio (numero ridotto di incroci da presidiare, meno problemi per organizzare la viabilità alternativa) e i disagi per la cittadinanza (non podistica) sono ridotti al minimo, i punti di ristoro sono concentrati (magari uno solo) e sono più facili da gestire, i punti di controllo sono definiti e controllati facilmente: arrivi (con chip elettronico) e i giri di boa.
Ma ci sono anche gli svantaggi: il percorso diventa noioso, gli atleti più lenti intralciano quelli più veloci (che a loro volta danno fastidio ai più lenti), il pubblico non capisce chi è in testa e chi insegue (i runner più esperti invece sanno controllare gli avversari che cercano di recuperare posizioni usando sapientemente i giri di boa valutano distanze e possibilità di recupero), e pure i giudici hanno il loro da fare per tenere conto dei giri compiuti e di quelli da compiere.
Qualche caso fuori da questa regola esiste, poche sono le gare su strada in linea o quelle che hanno un giro unico, hanno il fascino dato dal fatto che non si tratta solo di correre ma di spostarsi da un luogo ad un altro luogo.
Le difficoltà organizzative sono molteplici, dai trasferimenti degli atleti alla custodia degli zaini con il cambio, alla viabilità alternativa, alle difficoltà per chiudere interi tratti di strada anche se per poco tempo.
Eppure è il punto di forza del trail (in questo caso non c'è da confrontarsi col traffico veicolare) o delle gare in salita, si deve raggiungere una mèta, oppure un punto più lontano e poi si torna indietro. Grazie a questo stimolo si trovano nuove energie anche quando si è stanchi, non conta così tanto il cronometro ed alla fine si può dire “sono arrivato fin là con le mie sole forze!”
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Inviato da: amistad.siempre
il 01/02/2023 alle 21:32
Inviato da: Telenovelas
il 21/11/2020 alle 09:49
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il 18/07/2019 alle 10:16
Inviato da: Mr.Loto
il 24/04/2019 alle 13:25
Inviato da: Mr.Loto
il 17/07/2018 alle 10:09