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Messaggi di Novembre 2017
La nebbia
La nebbia era fitta a quell'ora del mattino. Il cielo accennava appena di diventare meno scuro. L'illuminazione pubblica mostrava i confini della ciclabile.
Iniziava così una corsa in un luogo raggiunto la sera prima senza la possibilità di orientarsi. La mappa aveva mostrato a pochi km un luogo interessante, un colle fitto di vegetazione.
Ne affrontammo il periplo, ma era troppo buio ancora per individuare da dove si potesse entrare in quella massa scura.
Sulla via del ritorno una intuizione: una interruzione tra gli edifici del Santuario, ecco il sentiero. Ripido e pieno di foglie di castagno arancioni, profumo di bosco fino in cima. Ed era ora di scendere, c'era da pensare anche agli altri.
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e sono XXIII le maratone di Palermo. Stamattina fu uno scroscio potente prima dell'inizio a far tremare i cuori, ma poi un arcobaleno doppio li rassicurò ed il sole li scaldò.
I corridori del corno d'africa e quelli dell'Atlante aprirono i loro compassi a misurare la distanza più rapidamente degli altri. il gruppo concentrato sulla pista si diluì sulle strade, accarezzando le strutture degli anni settanta come le chiese barocche, il palazzo medievale le ville liberty, il mare indeciso tra smeraldo e cobalto, le gallerie fatte di alberi. Fino all'arrivo conquistato con tenacia, ché ogni salita annuncia già una discesa, ed ogni fatica una soddisfazione!
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Oggi potevo andare a correre alle 6,00 ma avevo troppo sonno;
potevo andare a correre alle 7,00 ma ormai era troppo tardi;
potevo andare a correre a ora di pranzo, ma mi hanno invitato a pranzo;
potevo andare a correre verso le 18.00 ma pioveva;
potevo andare a correre prima di cena, ma era buio e non avevo più voglia;
potevo andare a correre dopo cena con la lampada frontale, ma c'era la partita in tv...(non era meglio andare a correre?);
vabbè domani correrò (basterà eliminare il “ma“)
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L’evoluzione della tecnologia ci ha fornito strumenti meravigliosi per correre.
Magnifiche scarpe leggere, protettive, ammortizzate, anti qualcosa, traspiranti, dialoganti con altri apparati.
Calzini fatti di un solo microfilo, ultratraspiranti, ergonomici, a compressione differenziata.
Calzoncini e magliette che si asciugano in un lampo, che riflettono la luce ed il buio, che si attivano per contrastare gli aromi della sudorazione.
Al polso apparecchi che misurano la frequenza cardiaca, la velocità di corsa, le calorie consumate, che si ricordano della strada che abbiamo percorso.
Al braccio delle volte indossiamo i nostri fidati cellulari, che mentre fanno tutto quello che fa l’apparecchio al polso, sono collegati a cuffie che trasmettono la nostra musica preferita intervallata dalle comunicazioni di un coach motivatore oltre a contemporaneamente inondare il web di quel che facciamo.
Ci sono cose che però non dipendono dagli strumenti o dalle app, alcune cose difficili da misurare. Una di questa è la voglia che abbiamo di correre, non dipende dalla tecnologia, dipende da noi.
photo S. Rossi
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il panorama podistico si arricchisce sempre più di nuove alternative, distanze e superfici diverse ma da qualche anno a questa parte anche ostacoli e prove da superare.
Ispirate ai percorsi di addestramento militare le spartan/titan/strong/warriors race hanno sempre più appassionati. Infatti non si tratta solo di correre, ma anche di scalare montagne di balle di fieno, attraversare pozze di fango, saltellare su campi con copertoni, prodursi nel valicamento di pareti verticali, strisciare al suolo col passo del leopardo sotto filo spinato, esibirsi nel trasporto di sacchi da sabbia, superare in un sol balzo braci ardenti e molto altro ancora.
Il 19 novembre sulla spiaggia della Marina di Modica ci sarà modo di provare queste nuove emozioni ed anche mettere alla prova muscoli che non si sospettava nemmeno di possedere...
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Inviato da: amistad.siempre
il 01/02/2023 alle 21:32
Inviato da: Telenovelas
il 21/11/2020 alle 09:49
Inviato da: cassetta2
il 18/07/2019 alle 10:16
Inviato da: Mr.Loto
il 24/04/2019 alle 13:25
Inviato da: Mr.Loto
il 17/07/2018 alle 10:09