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Messaggi del 07/09/2016
In questi giorni di attesa al Tor un'altra gara si corre in Valle d'Aosta, è la prima edizione del 4k Alpine Endurance Trail. Si corre sulle alte vie della valle d'Aosta ma in senso orario da Cogne a Cogne, 350 km e 25000 m D+.
Il logo è costituito da quattro cime aguzze ma di colore diverso da quelle del Tor, forse di penderà dal fatto che le stesse cime viste da un punto di vista differente hanno un aspetto un po' diverso, un Tor un po' più Tor.
Anche qui tanti km, stessi luoghi, stessi paesaggi, stesse fatiche ed emozioni ed una macchina organizzativa poderosa, portare oltre trecento runner in montagna non è uno scherzo (volontari ed addetti lungo il percorso sono in numero doppio rispetto ai runner).
Resterà sempre il dubbio del perché si debbano organizzare due gare sullo stesso percorso ad una settimana di distanza. Ne sono scaturite polemiche furibonde, parecchio lontane dal tanto celebrato "spirito trail", ma almeno ci saranno tanti più frequentatori in quei magnifici luoghi...
(Il vincitore Peter Kieznl in 82 ore ha percorso tutti i 350 km e 25000 D+, è arrivato alle 19.50 del 6 settembre giusto il tempo di una doccia ed è andato a cena in perfetto orario)
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Chiedete agli appassionati di trail e appena gli nominerete il Tor des Géants, i loro occhi si illumineranno!
Questa volta niente acronimi anglofoni ma purissimo "patois" la lingua custodita in valle d'Aosta, significa il giro dei giganti.
E sì una piccola regione con quattro vette che superano i 4000 m di quota (monte Bianco, monte Rosa, Cervino e Gran Paradiso), i giganti. Una piccola regione da abbracciare in un solo trail di appena 330 km oltre 24000 D+ ed ecco il giro dei giganti.
150 ore è il tempo massimo per giungere al traguardo ed essere inserito utilmente in classifica. 330 km di montagna in 150 ore significa correre e camminare di notte e di giorno riposando solo lo stretto necessario, un susseguirsi di albe e di tramonti, di sentieri, di vette, di valli, di agognati punti vita (dove i partecipanti trovano le sacche con i cambi di indumenti, ed luoghi di ristoro dotati di docce e pasto caldo), di piccoli rifugi, di caldo e di freddo. Tanti giorni consecutivi all'aria aperta e tanti passi segnano un vero passaggio in chi partecipa prima e dopo il Tor.
E' una gara estrema per lunghezza e difficoltà del percorso, preparazione e conoscenza dei propri limiti sono le cose su cui fare affidamento e poi un passo dopo l'altro da Courmayeur a Courmayeur abbracciando tutta la Valle d'Aosta in senso antiorario.
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