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Palizzi e Cesi... (questo post partecipa al gioco letterario di "Writer"...La mia città)Io vivo in una città ma non è di lei che voglio raccontare. La città dove vivo, da sempre, è Roma. E' mia perchè la mia storia da adulta comincia qui, è città perchè è tanto grande...ma le mie radici non sono qui e la mia anima così pervasa dalla natura selvaggia ha respirato altri odori, altri profumi e visto altri colori ed avvertito l'amore. La mia anima appartiene al mare e ai monti. Ci sono due paesini in Italia, uno all'estremo sud, e un'altro nell'Italia centrale in cui si sono alternate le vacanze dei primi anni della mia vita, Palizzi (RC) e Cesi.( TR)...Palizzi è un paesino della Calabria, giù giù che più giù non si può...si, perchè quando arrivi lì, appena svolti l'angolo di sinistra ecco che sei già sullo Ionio e se ti fermi un attimo e ti volti indietro vedi il Tirreno e tanta è la salsedine che c'è nell'aria che potresti rischiare di diventare una statua di sale come Sara. I tramonti più belli della mia vita li ho visti lì, in quello spigolo di spiaggia, con il passaggio di delfini e i pesci volanti che saltavano fuori dall'acqua in lunghi voli. E lì ho imparato a pescare i polipi tra gli scogli con una zampa di gallina o a portarmi un pesce a casa per pranzo infilzato con la freccia di un arco fatto con le stecche dell'ombrello. Il colore che predominava in quelle estati era il blu del mare e il marrone della terra arsa dal sole....l'odore delle piante dei capperi era il profumo, ma il sapore era quello del ragù di carne di capra... A questi si alternavano il verde dei boschi dell'Umbria, ( Cesi è un paesino in provincia di Terni) l'azzurro dell'acqua delle Cascate delle Marmore e la vista delle mille lucciole e le stelle di notte nel campo di mio nonno...Lo stesso campo che di giorno era colorato di rosso e di azzurro dei papaveri e dei nontiscordardime. E lì mi sentivo una principessa quando mio nonno mi portava sulla canna della sua bicicletta fino al paese mentre mi rimiravo le punte delle mie scarpette appena passate di bianco...non sono mai caduta. E così come in Umbria tenevo in braccio coniglietti, maialini, gattini e pulcini, così in Calabria raccoglievo granchi giganti alla fiumara e andavamo a caccia di cinghialotti...Il mare di Palizzi era di pietra, non c'è sabbia in Calabria, si cammina sui ciottoloni dentro e fuori dall'acqua, e bisognava saper nuotare prima di camminare e si stava senza l'asciugamano per sdraiarsi al sole. Il rumore del riflusso delle onde è una musica...quando l'onda torna indietro spumeggia e sembra l'olio che frigge in padella, non è lo sciacquettio dell'acqua...è come un crepitio, continuo, piacevole. E le case di Palizzi sembrano rubate alla pietra della montagna sopra cui è stata costruita la Rocca, il Castello. Un paese in salita, ecco cos'è Palizzi nei miei ricordi. E Cesi invece case di pietra in mezzo agli ulivi e all'uva, strade bianche e asparagi raccolti lungo le siepi dei campi e le passeggiate lungo il sentiero che porta al monte S.Erasmo dove mia nonna soleva raccogliere il marrubio...ne ricordo le piccole spine. E le sorgenti nei verdi boschi, di acqua puzzolosa ma era solo sulfurea.... Cresciuta tra contadini da una parte e pescatori dall'altra...tra donne vestite perennemente di nero, tra bambini senza scarpe e fra genti la cui giovinezza sfioriva sul nascere...o bambino o adulto, non ricordo di aver mai visto un adolescente, tra storie di anime senza pace e fantasmi. Orti verdeggianti da una parte quanto poche verdure dall'altra, dove le canne tenevano filari di S.Marzano, rossi, che si alternavano al giallo dellle pannocchie di mais....Arrivavamo noi con la nostra '600 ed era vita..."Arrivano i romani".... Roma, 1 giugno 2007 ore 16,00 Ho finito ora di leggere tutti i vostri post ...grazie di avermi fatto conoscere ciò che non sapevo. Rileggo pure il mio e mi accorgo che manca il sapore del pane spalmato con il peperoncino, a merenda, e la fetta di pane con burro e zucchero...Sempre estremi, sempre bianco o nero, o dolce o amaro, o passione o assenza, questo mi porto dietro nella mia vita, dopo l'infanzia. Ciao a tutti. Hanno partecipato
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