Veloce come una furiosa saetta che irrompe nel cielo, scaturisce un bagliore nel profondo blu di questa magica notte. Struggente, ma dolce è l'attesa del fulmine tuo sul mio corpo assopito. Risveglia i miei sensi, ridammi la vita, tu che sei acqua e fuoco, un Dio mascherato da demonio crudele.
Sibili di vento infinito giacciono senza fermata, viandanti assatli rincorrono il tuono. Ecco lo senti...piomba sovrana la luce nello scuoter di foglia, ombreggia la nuvola scuotendo la luna. Ecco la vedi...è apparsa all'imbrunire nel cielo si è distesa, un istante e l'ho persa ma lassù da sempre mi sorveglia
Ama ragazza, ama perdutamente e, se ti dicono l'amore è peccato, ama il peccato e sarai innocente
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Post n°99 pubblicato il 02 Dicembre 2014 da eheheh1234
Ferito dalla fionda di un maschietto Andò a riposare un’ala offesa Sulla finestra aperta di una chiesa. Dalle tendine del confessionale Il parroco intravide l’animale, ma pressato da molti peccatori che pentirsi volean dei loro errori, rinchiuse le tendine e come niente riprese a confessare la sua gente. Ed in ginocchio si potea vedere Fedeli che dicevano preghiere. Ma una donna notò l’animaletto. Lo prese e con amor lo pose in petto; ma ad un tratto, un improvviso cinguettio ruppe il silenzio nel tempio di Dio. Rise qualcuno, e il prete a quel rumore Il ruolo abbandonò di confessore S’arrampicò sul portico veloce E di lassù parlò ad alta voce/: Fratelli chi ha l’uccello, per favore, vada fuori dal tempio del Signore.” I maschi, a tal invito, con rossore, s’alzaron tutti ma con gran stupore, e il prete a quell’errore madornale, “Fermi-gridò-Mi sono espresso male; rientrate tutti e statemi a sentire; SOL CHI PIGLIO’ L’UCCELLO DEVE USCIRE. A testa bassa e la corona in mano, Le donne si alzarono piano piano. Gridò il prelato: “STO SBAGLIANDO ANCORA, RESTATE TUTTE QUANTE FIGLIE AMATE, IO NON VOLEVO DIR QUEL CHE PENSATE”. Poi per chiarire ritornò a dire: “Sol chi prese l’uccello deve uscire, -però aggiunse a voce alta e tesa- “alludo a chi l’uccello prese in chiesa”. Mortificate e nello stesso istante Le monache si alzaron tutte quante- Quindi, con evidente batticuore, lasciarono la casa del Signore. “SANTE, BEATE” – esclamò il prelato, “SORELLE PERDONATE, HO ANCORA SBAGLIATO. “Insomma deve uscire piano piano “chi in questo istante ha l’uccello in mano”. Una fanciulla, assieme al fidanzato, nascosta in un angolo celato pallida, sussurrò con viso assorto: “TE LO DICEVO IO, SE NE’ ACCORTO. |
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Buongiorno, Cocò....tanti bacetti.:-)
CHI E' SENZA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA!
E tutti fuggimmo dalla chiesa.:-)))
Eccerto, tesoro, non lo sai che funziona così?? e TU paghi..ma poi, una volta su Marte, ti ospito io..tranne che per il cibo, perchè su quello, a te, come si dice dalle mie parti, è meglio farti un vestito (o l'intero guardaroba) , ahahahah baciotto!
Dai, dai, dai....guarda che mi butto per terra e mi sporco tutta, eh??:-)))
Era talmente bello che per poco non mi andava di traverso il caffè, anche perchè non me l'aspettavo.
Chissà se Trilussa ha scritto una poesia sul pettirosso...mo' vado a vedere e ti fo' sapere, eh?:-)
Ciao, zioCocòbelleciapet....un bacione!:-)