Mondo Parallelo

IL POZZO DEI SOGNI

Ciò che ho scritto di me è come un libro sgualcito, è la mia nostalgia cresciuta sul ramo inaccessibile, è la mia sete infinita tirata su dal pozzo dei miei sogni, è il disegno tracciato su un raggio di sole. Ciò che ho scritto di me è tutta verità, cesta colma di frutti rovesciata sull'erba, è la mia essenza quando divengo l'ultima luce all'ultimo angolo della via. E’ la mia gelosia quando sognando corro di notte fra i treni dipinti di blu della mia fantasia con gli occhi bendati; è la mia felicità come fiume soleggiato che irrompe sulle dighe. Ciò che ho scritto di me è tutta una bugia per il mio timido essere, ciò che ho scritto di me è tutta verità. Così come la mia nostalgia in un attimo di gioia, divenuto inaccessibile nel momento stesso in cui lo afferro.

Giov@nni

21 giugno

Vento che spazza le nuvole bianche, pecorelle che si sfaldano in mille riccioli e poi si ricompongono in figure dalle forme indistinte. E tutto si perde nell'incedere e apparire di un'estate che già si è affacciata timida e poi invadente senza attendere troppo il suo inizio, ma adesso prorompe, niente da dire, è giusto così, perchè oggi è il solstizio! Giov@nni (By Samsung in the beach)

IMMAGINI

Ci sono cose che nella vita mi sfuggono. Ci sono parole che non ho saputo capire. Ci sono frasi spezzate che poi ritornano e si ricompongono quasi per gioco, in un pensiero che, fra tanti, in un attimo appare e mi fa star male. Ci sono corollari di parole, piccoli semi sparsi nel mio giardino di pagine scritte, che ritornano bianche, e a poco a poco, mi martellan le tempie e diventano alberi; una foresta che mi cresce attorno. E, fra tante foglie, alcune mi fanno ombra e mi danno ristoro, altre sono trasparenti, e non mi offrono riparo. Crescono i forse, i perchè, poi i se, quando basterebbe un semplice ma. Quante volte, tra tante inutili frasi, una più piccola di altre, ha aperto un cielo di sopra le nubi; quante volte mi ha colpito la falsità di un dipinto fatto di nulla, pennellato con parole di miele, ma vuoto e senza convinzione per l'opportunità di un momento trascorso. Mi prendo il viso tra le mani, mi siedo di fronte al cielo lontano, orizzonte fatto di azzurro, contemplo i gabbiani che mi fischiano accanto quando volano e il mare sorride. Resto a guardare, mi svuoto dentro, e lascio su quelle ali, che ho sempre invidiato, che un poco di me fugga da me, come se il giorno si fosse fermato. Un nuovo mattino, un nuovo sole, poi nessun rumore; sensazione strana: un pensiero mi assale, poi se ne va, trasparente, in punta di piedi, come non fosse mai... nato.

Giov@nni (By Xperia)

LONTANO DA QUI

CIELO

Il mio cielo che in alto dimora

addolcisce il tempo che scorre,

lo tinge di una fragranza dolce

come l'orizzonte conquistato.

Non può la mia immaginazione

custodirne l'essenza.

Come possono i miei desideri

cicatrizzarsi all'alba

e spingere la mia voglia di cielo

ancora più in alto?

Come può ogni levar del sole

possedere una lama che trafigge?

Come può ogni tramonto

riempirmi gli occhi di rosa e

e di rosso e occuparmi il cuore?

Ecco, sprofonda

in abissi di luce

la nuvola che sale

alta nel cielo;

stupore di case

presso le rive

del fiume che scorre

con grida di bimbi

tra il fruscio dei salici sul greto.

Qual vento in una notte di luna,

dopo terre riarse e sere di stelle,

ulula con lance di pioggia

e va abbracciando

alberi, rovine e vie,

tale il mio io, nella stretta

del giorno che mi sorride

e nel silenzio che avanza; di voci

soltanto un sussurro

e porte chiuse di pietra

ancora nessuna.

                                                Giov@nni