Creato da chiaracomeilsole1 il 23/11/2009

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La mazurka clandestina non ha nulla che fare con il liscio. Vi riporto alcuni video introdotti da una testimonianza

Post n°479 pubblicato il 16 Settembre 2014 da chiaracomeilsole1

"Una cara persona mi ha scritto questa storia, vera, raccontatale a sua volta da una sua nuova amica, una ragazza che ama moltissimo il ballo, conosciuta per caso poco tempo fa.
In Francia i balli di coppia, le danze popolari, il ballo al palchetto si imparano da piccoli e si danzano spesso, anche da giovani, con passione e senza vergogna.
Qui da noi è diverso e molti balli popolari, valzer, polke e mazurke sono ormai appannaggio di feste di paese, frequentate prevalentemente da anziani e così i giovani che vogliono ballare spesso vanno in Francia, oltre il confine, ad incontrare altri ballerini della loro età, a mischiare passi e sudore, musica e allegria.
Le danze che ballano sono antiche, ma la voglia di trasformarle fa sì che a volte i passi, quasi senza intenzione, incomincino un po’ a cambiare, i corpi, quasi impercettibilmente, a modificare la loro postura, il ritmo ad accelerare o a rallentare, gli sguardi nelle coppie a sembrare diversi e un'eccitazione nuova pervade la pista.
In particolare, c'è un ballo che sembra non voler più stare negli schemi dati, nelle distanze, nei movimenti: quel ballo è la mazurka.
Di danza in danza, di sera in sera, di gruppo in gruppo e di festa in festa la mazurka cambia, i passi accelerano, i corpi si avvicinano e si toccano, spalla contro spalla, guancia con guancia, fianchi, braccia, gambe. Intensi ma riservati, passionali ma precisi e nel pieno rispetto dello spazio e dell'integrità dell'altro, i ballerini imparano a guidarsi col contatto, col tocco, a occhi chiusi o aperti, seguendo la musica istintivamente, nei vecchi schemi, ma nel nuovo corpo, nel nuovo tempo.
E, sentendosi pionieri, rivoluzionari ma legati ai maestri, la battezzano la mazurka clandestina e decidono che la balleranno solo di nascosto, e di notte, per godersi la festa e per non disturbare e forse per non offendere.
Così la voce si sparge sotterranea. Un tam tam clandestino racconta e chiama a raccolta i ballerini della mazurka clandestina e annuncia il luogo, sempre una piazza, e l'ora del ritrovo, e il nome dei suonatori.
Così, al calar della notte, uomini e donne occupano le piazze, i suonatori si dispongono e le danze si aprono. E si balla, si balla per tutta la notte e si beve e si canta fino all'alba, corpi abbracciati, in silenzio, giri su giri, finché viene l'alba.
Allora i ballerini ed i suonatori lasciano la piazza e se ne vanno, alla spicciolata, ridendo o in silenzio, felici o stremati.
Dicono che ogni mazurka clandestina sia diversa, più bella, o più brutta, ma unica ogni volta.
Portata dal vento e dai nostri giovani che vanno in Francia, la mazurka clandestina è arrivata anche qui, nella nostra città. Si occupano le piazze, di notte, e si danza.
Tu lo sapevi, lo immaginavi, che, a volte, mentre noi dormiamo, in una piazza qui accanto uomini e donne danzano vicini, alla luce dei lampioni? Forse li vediamo nei sogni, ma non sappiamo che sono loro, che avremmo potuto unirci a loro o solo restare a guardarli mentre la notte scivola verso l'alba e la città li accoglie, ma nascosti, nella piazza, all'aperto. Che meraviglia, è la voce della luna, la luce dell'universo, è la danza dei respiri di noi tutti che dormiamo.
Poi è solo la piazza rimasta vuota, e la città che si sveglia.
Ho chiesto di sapere quale sarà la prossima mazurka clandestina. Ora che lo so, non vorrei perderla. La mia nuova amica ha promesso che me lo dirà." dal blog del IL DISERTORE

Il fenomeno ha preso piede anche in Italia, a Milano, Roma, Trieste, Venezia, Bologna, Torino, Firenze, Bergamo... Domani pubblicherò una testimonianza fatta in questi giorni da un mazurkaro. Chiara

 
 
 
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L'OMBRA A QUATTRO ZAMPE.....

" Siamo pervase dalla nostalgia per l'antica natura selvaggia. Pochi sono gli antidoti autorizzati a questo struggimento. Ci hanno insegnato a vergognarci di un simile desiderio. Ci siamo lasciate crescere i capelli e li abbiamo usati per nascondere i sentimenti. Ma l'ombra della Donna Selvaggia ancora si appiatta dietro di noi, nei nostri giorni, nelle nostre notti. Ovunque e sempre, l'ombra che ci trotterella dietro va indubbiamente a quattro zampe"

Donne che corrono coi lupi - CLarissa Pinkola E

 

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