Creato da chiaracomeilsole1 il 23/11/2009

GRANELLO DI PEPE

SI

 

 

Comunque andare ...

Post n°924 pubblicato il 27 Agosto 2016 da chiaracomeilsole1

Mi hanno detto: "Sei troppo altruista, ultimamente sei troppo solitaria, sei sempre troppo sincera, o sei troppo impulsiva o troppo razionale, sei spesso troppo malinconica, sei veramente troppo fragile".
Ed io rispondo: "Sono solo troppo me stessa ed il tempo è troppo poco per essere qualcun altro".

(An!ma surfin'the Web)

 

 

Inutile affannarsi per piacere a tutti. Si perde tempo prezioso per vivere come sei capace di farlo. Bene, male che importa … Ciò che conta è provarci e non dimenticarsi di amarsi così come si è.

 

 

 

 
 
 

Parlare con un amico

Post n°923 pubblicato il 26 Agosto 2016 da chiaracomeilsole1

Ti ho cercato. Fortuna ha voluto ci fossi. Hai sempre molto da fare e non è scontato aver modo di parlarti. Non mi hai detto grandi cose. La tua voce mi rassicura sempre, una voce conosciuta, di cui, nel tempo, ho imparato a distinguere le sfumature. La tua parlata mi è ormai famigliare. Quindi non c’è bisogno tu scelga le parole e gli argomenti, mi riconcilia con me stessa solo ascoltarti. Ora so che la mia reazione è semplicemente bisogno di silenzio, di non sentire, di lasciarmi tranquilla davanti a un evento che non posso controllare. Non mi sto commuovendo, di solito mi accade davanti alle tragedie. Il fatto è che il vaso è colmo e finché non riuscirò a svuotarlo il silenzio e il buio saranno la mia casa. Non cambia nulla come mi comporto, importa solo cosa nascerà da questo mio stato.

 
 
 

Terremoto

Post n°922 pubblicato il 26 Agosto 2016 da chiaracomeilsole1

Il primo pensiero che ho avuto, quando ho sentito la notizia del terremoto, è stato che l’Italia era stata colpita al cuore. Non mi sono fatta domande, non mi sono chiesta da chi, perché, che senso potesse avere quanto accaduto. Poi il buio nel cuore che si è fatto di pietra. Non sento nulla, non provo nulla. Mi sento sbagliata, penso che una sorta di partecipazione al dolore, alla catastrofe dovrei percepirla in me. Invece solo buio, solo silenzio. Non so spiegarmelo e la cosa più brutta è che di questo mio non sentire non soffro nemmeno. Ho chiuso la porta e l’unica cosa che riesco a formulare nella mente è che non ne posso più e che non mi sto comportando bene, ma non me ne importa nulla.

 
 
 

Libero, donne e uomini

Post n°921 pubblicato il 19 Agosto 2016 da chiaracomeilsole1

 

“… e sanno sia dove
sia come sia quando
lo sanno da sempre
di cosa stavamo parlando …”

Sento sempre dire che le donne della community sono maleducate e che si danno delle arie. Non rispondono e credono di essere uniche e bla, bla, bla …..

Io cerco sempre di rispondere a tutti, magari usando l’ironia. Però ci sono delle volte che avresti proprio voglia di cancellare il messaggio e non pensarci più. Qui sotto la mia ultima interessante conversazione con un altro utente :(

 

“Ciao, scusa il disturbo, ti posso solo chiedere se indossi le calze autoreggenti? Grazie.”

“Indossarle no, però le uso come borse della spesa e come porta lumache per farle sbavare :)”

 
 
 

Abbraccio

Post n°920 pubblicato il 18 Agosto 2016 da chiaracomeilsole1

 

Le lacrime le rigavano il suo bel volto e io potevo solo abbracciarla. Mi sono ritrovata così circa un’ora fa: sciolta in un caldo abbraccio con mia figlia che piangeva, cosa rara per lei. Con lei ho atteso arrivasse una sua amica per lasciarla con lei a parlare, a raccontare quelle cose che si dicono alle amiche e che alle mamme si lasciano solo intuire. Sì, perché la mamma ti legge dentro comunque e tu lo sai, non hai bisogno di dirle molte parole. Mentre le amiche e gli amici, quando ti sentono la voce rotta dal pianto, corrono da te, magari con delle briosce al cioccolato, così tu puoi inondarle di parole, narrare quello che in realtà narri a te stesso; chi viene in tuo soccorso, mosso da un sentimento sincero, ti ascolta, ti fa da specchio e ricambia le tue parole cercando insieme a te una risposta. Piccola mia, lo so che sei stanca, lo so che non è facile, ma quando si è una creatura intensa come te, la vita non può far altro che assomigliarti. Allora non farti cadere le braccia ;)

 
 
 

18 agosto 1985 - 18 agosto 2016

Post n°919 pubblicato il 18 Agosto 2016 da chiaracomeilsole1

 

Le sincronicità mi attirano come il formaggio attira i topi. Oggi è una data che porto nella mia memoria. Non coniugo quasi mai data del giorno e data che significa qualcosa nella mia vita, a meno che non capiti un qualcosa che catturi la mia attenzione. Oggi ho visto un video, su un social, creato da qualcuno che si firma Incredibile. La musica accompagna immagini e parole scritte che riporto di seguito.

La figlia corre dal padre in lacrime: “Sono così stanca.” Gli dice. “La vita è così dura. Ogni volta che supero un ostacolo, ce n’è un altro che mi aspetta proprio dietro l’angolo. Non credo di potercela fare.” Il padre le asciuga le lacrime, la prende per mano e la porta in cucina. Riempie d’acqua tre pentolini e li mette sul fuoco. “Che stai facendo?” Chiede la figlia, ma il padre non risponde. L’uomo va verso la dispensa. Ritorna con patate, uova e caffè. “Che stai facendo?“ Chiede di nuovo la figlia. Il padre continua a tacere. L’acqua comincia a bollire nei pentolini. Nel primo pentolino mette le patate, nel secondo le uova, nel terzo il caffè macinato. La figlia, sempre più impaziente chiede: “Dimmi che cosa stai facendo.“ Ma il padre non risponde. Alla fine, l’uomo toglie i pentolini dai fornelli, mette le patate e le uova in un piatto, e versa il caffè in una tazza. “Che cosa vedi?“ Chiede alla figlia. “Patate, uova e caffè.“ Risponde lei. “Non capisco come questo possa essermi d’aiuto.“ – “Guarda bene.”  Dice il padre, indicando le patate calde e soffici. Lei inizia a sgusciare un uovo, notando quanto sia duro e bianco all’interno. Annusa il caffè nero e corposo. “Ancora non riesco a capire.“ Dice. “Le patate, le uova e il caffè hanno tutti affrontato lo stesso ostacolo. Sono stati messi nell’acqua calda.“ Spiega il padre. “Le patate erano forti e dure, ma l’acqua le a ha rese soffici e deboli. Le uova erano fragili, ma l’acqua le ha rese più dure. Il caffè non ha subito cambiamento. Piuttosto è stato il caffè a cambiare l’acqua, trasformandola in qualcosa di nuovo.“  Stringe la figlia in un abbraccio e le sorride. “Tu quale sei?“ le chiede. “Una patata, un uovo o un chicco di caffè? Quando ti si presenta una sfida, diventi più debole, ti indurisci all’interno o cogli l’occasione per creare qualcosa di nuovo?“

Proprio oggi mi giunge questo dialogo e non posso fare a meno di pensare che oggi è il 18 agosto e che tu, papà, avresti potuto avere un dialogo simile a questo con me. So anche che nella tua saggezza e umanità avresti aggiunto che a volte, prima di diventare un chicco di caffè, si è anche una patata e un uovo; avresti anche aggiunto che non me ne dovevo preoccupare, perché l’importante è arrivare e non quante tappe si devono fare lungo il cammino. Quell’anno, il 1985, per smaltire dolore, tristezza e solitudine, ballavo spesso questa canzone, mettendola a tutto volume nella mia stanza, nella quale, tu papà, mi avevi fatto un piccolo impianto stereo, collegando il mio giradischi a due casse che avevi appeso alle pareti tu stesso. Caro papà, sei ancora qui e ora, nella mia vita.

 
 
 

Prove

Post n°918 pubblicato il 17 Agosto 2016 da chiaracomeilsole1

Sto facendo delle prove grafiche di carattere da utilizzare e grandezza della scrittura. Non sono impazzita, sono solo imbranata e l’editor non mi aiuta molto :(((

 
 
 

Nulla č certo

Post n°917 pubblicato il 17 Agosto 2016 da chiaracomeilsole1

 Risultato immagine per immagini lupi

 

E’ passato qualche anno. Ti ricordo ancora. Avrei voluto dirti tante cose e non c’è stato il tempo. Come sei entrato inaspettatamente nella mia vita, ne sei uscito, prematuramente te ne sei andato via in una notte. Noi amici ci siamo stretti per un attimo, quasi nella speranza di non sentire il vuoto che lasciavi, poi ognuno è andato per la sua strada, perché tu eri il nostro punto d’incontro. Non avevamo nulla in comune se non l’amicizia con te. Si fanno tanti progetti, si cerca di costruire nel presente buone fondamenta per il futuro. Poi, basta un soffio di vento e tutto si sparpaglia. Vedi vite che sembrano perfette disfarsi in un attimo. Forse, anzi, certamente chi ha una vita che non risparmia colpi di scena, chi spesso si è trovato a ricostruire tutto da capo, è più allenato a questi improvvisi viraggi del corso delle cose su questa terra. A volte vorrei dirlo alle persone che stanno vivendo un buon momento: “ Carpe diem, non far conti, vivi questo presente, sii grato per esso, ma non darlo per scontato e non pensare mai che ti è dovuto.” Invece taccio, perché ognuno certe cose le deve sperimentare sulla propria pelle e comprendere che ogni nuova partenza aggiunge forza a chi sei, in realtà la vita non priva di nulla, da semplicemente nuove opportunità. Ti abbraccio caro amico, non importa se abbiamo potuto passare poco tempo insieme, comunque abbiamo scritto di noi nella memoria e non è da tutti. Ancora sei pianto dalla tua compagna, dalla tua migliore amica, dai tuoi famigliari, dai tuoi amici più stretti. Io voglio solo ricordare il tuo sorriso, voglio solo ricordare quando, esausta, mi addormentavo sul divano e tu aspettavi con pazienza che mi risvegliassi per continuare a chiacchierare. Grazie …

 
 
 

Ferragosto

Post n°916 pubblicato il 15 Agosto 2016 da chiaracomeilsole1

 

 

 

 

 

Qui è un deserto, ma basta fare pochi chilometri e trovi una folla di turisti, europei, asiatici, nord e sud americani, italiani che si sono impadroniti della città. Milano sembra sorridere di questi giorni unici, in cui pochi di quelli che la abitano sono presenti. Al loro posto un popolo variegato riempie le strade di colori e profumi sconosciuti.

 

 

 

 

 

 
 
 

Ricordo del 15 dicembre 2010

Post n°915 pubblicato il 14 Agosto 2016 da chiaracomeilsole1

 

 

 

 

Un piccolo doppio respiro: da sempre da esso comprendo che sei entrata nel sonno profondo. Non mi stanco mai di guardarti, gli occhi verdi salvia, i lineamenti regolari, un profilo delizioso, labbra disegnate, capelli color miele, (che un impulso adolescenziale ha tinto di nero corvino). Tu sei da sempre il mio Sole, la stella Cometa, il Diamante nel cuore. Sono passati quindici anni e ancora mi chiedo come facevo a vivere senza di te... Io, innamorata di ogni piccolo tuo gesto, sorpresa e gioiosa di ogni tuo progresso, vivo con lo stesso stupore di quando ti ho visto la prima volta e ti saluto, portandomi la tua immagine dentro, ogni volta come se fosse l'ultima. Tu puoi mangiare dal mio piatto senza che m'innervosisca, puoi cercarmi e accorgerti che ti sono già accanto. Un giorno ci diremo Addio, ma quando si ama come ti amo io, in realtà ci diremo "a Dio". Da cuore a cuore. Chiara

 

 

 
 
 

L'OMBRA A QUATTRO ZAMPE.....

" Siamo pervase dalla nostalgia per l'antica natura selvaggia. Pochi sono gli antidoti autorizzati a questo struggimento. Ci hanno insegnato a vergognarci di un simile desiderio. Ci siamo lasciate crescere i capelli e li abbiamo usati per nascondere i sentimenti. Ma l'ombra della Donna Selvaggia ancora si appiatta dietro di noi, nei nostri giorni, nelle nostre notti. Ovunque e sempre, l'ombra che ci trotterella dietro va indubbiamente a quattro zampe"

Donne che corrono coi lupi - CLarissa Pinkola E

 

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